
Quali erano le vie dei pellegrini nella Roma del Basso Medioevo, al tempo del primo Giubileo? E come ripercorrerle nella Roma di oggi? Questo volume è una vera e propria guida per ritrovare nella città d'oggi le vie e le mete dei pellegrini nella Roma fra il Giubileo del 1300 e quello del 1500, attraverso il costante confronto tra la città di allora e quella di oggi. Ma è anche un itinerario nel mondo di leggende, credenze, racconti, meraviglie che accompagnavano i pellegrini giunti a Roma. Ne emerge un racconto della città’ dettagliato ed insieme appassionante, nel rinnovato stupore per una Città davvero unica nella sua ininterrotta continuità fino ad oggi.
Roma dalle origini ai nostri giorni: un susseguirsi delle varie epoche che intreccia eventi storici, evoluzione urbana, vita quotidiana, eroismi e miserie dei personaggi di spicco. La scorrevolezza dello scritto non rinuncia al rigore della ricerca storica. Perciò il testo, corredato da immagini e cronologia, è indicato sia per i più giovani che per i più esigenti lettori.
«Il paradosso del Tevere è che lo abbiamo continuamente sotto gli occhi ma non lo conosciamo affatto». Così l’autore spiega nell’introduzione l’idea di partenza di questo libro. Il risultato è un viaggio sorprendente lungo la storia del fiume e di tutto ciò che lo riguarda. Si va dagli albori di Roma antica, quando le sue acque portavano le merci più diverse dal resto del mondo, ai tentativi dei nostri giorni di salvarlo dall’intreccio di competenze burocratiche che ne soffoca le potenzialità di rinascita. In mezzo, l’evento cruciale della costruzione degli argini che ha determinato, dopo l’ultima rovinosa alluvione, un mutamento profondo del suo rapporto con la città. Il testo è arricchito da numerose immagini che documentano visivamente la storia del fiume.
Come guarire da ogni malanno, come sconfiggere il malocchio, come trovare un buon marito, come scoprire il ladro che vi ha derubato, come far fortuna col lotto… Questi e tantissimi altri “rimedi”, sono il frutto di una lunga ricerca di Giggi Zanazzo tra le tradizioni popolari romane, trascritte dalla viva voce degli anziani. Lo scenario di fondo è la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, quando Roma – ormai capitale d’Italia – già si era inoltrata in una intensa modernizzazione che aveva come contraltare la perdita di antichissime tradizioni popolari. Oggi la ristampa di queste divertenti pagine va oltre il piacere di un tuffo nel folklore romano, ed assume anche il valore di una preziosa guida alla conoscenza della cultura popolare e della più caratteristica prosa in romanesco.
La “Nuova Pianta di Roma” di Giovanni Battista Nolli, realizzata tra il 1736 e il 1748, è considerata una pietra miliare nell’arte e nella scienza della cartografia per l’accuratezza con cui registra il fitto tessuto urbano di Roma al culmine della sua bellezza settecentesca: strade, piazze, spazi pubblici, ville, vigneti, monasteri e antiche rovine. Insomma, quasi otto miglia quadrate di terreno incise squisitamente su dodici lastre di rame e con l’indicizzazione di 1320 siti.
Questa riproposta editoriale la rende particolarmente fruibile grazie alla facile consultabilità di ogni singolo foglio riprodotto in grandi dimensioni. Una pubblicazione, dunque, non solo evocativa, ma anche utile: nel corso degli ultimi 250 anni il centro storico di Roma è cambiato ben poco nei suoi siti essenziali e perciò la pianta di Nolli rimane ancora una delle migliori fonti per comprendere anche la città contemporanea.
Gli acquerelli di “Roma Sparita” realizzati dal pittore Ettore Roesler Franz sono stati più volte pubblicati ed a ragione: testimoniano a partire dal 1878 quella “Roma pittoresca”, come lui stesso la definiva, prima che la città venisse in gran parte demolita e ricostruita a misura delle esigenze speculative delle grandi società immobiliari dell’epoca. Perché dunque riproporre il suo lavoro in questa pubblicazione? Per indagare tra vicoli, cortili, strade e piazze della Capitale come sono oggi e, quindi, come sono mutati dopo 120 anni i luoghi dipinti da Franz. Il curatore del libro ha infatti ricercato con la macchina fotografica il più corretto punto d’osservazione in cui si è posizionato Franz per realizzare i suoi acquerelli.
In italiano e inglese
Quando a 37 anni Johann Wolfgang Goethe intraprende nel 1786 il suo “grand tour” in Italia, è già uno dei più conosciuti scrittori europei. Dalla sua esperienza ne deriverà il celebre “Viaggio in Italia”, ma le più dense emozioni sono tutte nei mesi trascorsi a Roma. Le pagine dedicate alla città che qui riproponiamo non sono solo un diario di viaggio, non testimoniano solo l’occhio del poeta a contatto con feste sacre, magie della città notturna, imponenza degli antichi edifici, aneddoti sulla vita dei salotti letterari dell’epoca. Tutto questo, ma anche una affascinante autobiografia del poeta che sente la città come fonte di ricchezza spirituale.
Roma appare oggi nel colore terreo degli splendidi mattoni e laterizi dei suoi resti archeologici. Ma all'epoca dell'impero romano la visione sarebbe stata di un bianco splendente: quello dei marmi delle statue, dei monumenti, degli edifici. Che fine hanno fatto? Distrutti nei secoli, saccheggiati, riutilizzati in costruzioni di epoche successive o, peggio, sbriciolati per farne calce. Rodolfo Lanciani, celebre archeologo vissuto tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, ripercorre la storia di questa "distruzione", facendo rivivere al lettore l'emozione e il dolore di un patrimonio monumentale purtroppo andato in gran parte disperso.
Questa storia di Roma attraverso le immagini racconta i più importanti avvenimenti che hanno caratterizzato la vita della città dalla fine dell'Ottocento ai nostri giorni. Per questo, il volume offre sia il fascino di selezionati scatti fotografici, sia l'utilità di una puntuale ricostruzione storica.
Nel gennaio del 1845 il trentaduenne Dickens fa il suo ingresso a Roma. È la tappa più importante del suo tour raccontato in "Impressioni italiane", da cui sono tratte queste pagine. Subito il suo sguardo attento si appunta su ogni aspetto: le strade, le case, gli abitanti, il clero. Ne risulta alla fine un ritratto in chiaroscuro: a tratti persino spietato contro riti e miserie della città, ma pur sempre carico di fascino per la suggestiva bellezza della sua millenaria storia.