
L'italiano ha alle sue spalle una storia secolare, buona parte della quale è fatta da parole, forme e costrutti presenti fin dal Medioevo. Ma un'altra parte, non piccola, costituita da materiale oggi perduto, è finita nell'ampio deposito della lingua scomparsa, che questo libro visita seguendo le linee linguistiche e culturali attraverso cui la selezione è avvenuta. Illuminando il lato in ombra dell'italiano, se ne integra e completa così la storia più nota, basata, come inevitabile, sulle parole e le forme che ce l'hanno fatta. Ne risulta un percorso storico-linguistico meno battuto e mai davvero concluso nella realtà, perché la vicenda di una lingua viva è fatta tanto da acquisizioni e guadagni quanto da perdite e dismissioni.
Come contrastare il potere delle grandi corporations e dei super ricchi? Nell'attuale contesto globale la veduta corta sembra imperare: ne sono esempio il capitalismo neoliberista che, ignorando le issues sociali e ambientali, distruggerà le proprie risorse; e i movimenti populisti che, ripiegati ostinatamente e illusoriamente entro confini nazionali, non riusciranno mai a imporre una qualche regolazione a livello sovranazionale. Solo organismi con competenze internazionali come ad esempio l'Ue o l'Ocse, purché investiti di un forte mandato democratico, potranno portare tutti i protagonisti ad abbandonare le proprie spinte autolesioniste.
Che cosa sono le emozioni? Chi prova emozioni? Qual è la loro sede? Le emozioni hanno una storia? Il libro offre una ricognizione complessiva dell'argomento, seguendone le articolazioni in diverse discipline. Dopo un inquadramento generale, è affrontato il punto di vista socio-costruttivista sulle emozioni, e in particolare il contributo dell'antropologia. Viene poi messa a fuoco la prospettiva essenzialista, passando in rassegna gli studi sulle emozioni condotti dalla psicologia sperimentale a partire dalla fine del XIX secolo, e discutendo le più recenti ricerche delle neuroscienze. Se il dibattito sembra polarizzato fra visione costruttivista e visione essenzialista, fra chi ritiene che le emozioni siano il prodotto di una costruzione sociale e chi le ritiene innate e immutabili, l'autore mette in discussione tale dicotomia, storicizzandola e mostrando nuove direzioni di ricerca per lo studio delle emozioni.
Quanto valgono i giovani italiani? Che valore ha la loro formazione? Quanto sono valorizzati nel mondo del lavoro? Quali sono i valori trasmessi dalle generazioni precedenti? Quanto e come sono interiorizzati e rielaborati dalle nuove generazioni? Quali nuove sensibilità, invece, sono capaci di esprimere? Il confronto multiculturale, l’impegno civile, la dimensione sessuale e riproduttiva, la sfera spirituale, come sono da loro vissuti e interpretati? Il filo conduttore della quinta edizione del Rapporto Giovani è costituito dai valori, nella loro declinazione più ampia. Oltre ad aggiornare il quadro sulla condizione delle nuove generazioni, su come affrontano gli snodi della transizione alla vita adulta e le implicazioni sociali ed economiche che ne conseguono, la ricerca annuale condotta dall’Osservatorio dell’Istituto Toniolo continua a essere il principale riferimento empirico sul mondo giovanile. Asse portante ne sono i dati della principale indagine nazionale su desideri, atteggiamenti e comportamenti degli under 35. La prospettiva longitudinale, la dimensione internazionale, la combinazione tra survey rappresentative e social media data ne fanno un luogo privilegiato di riflessione sulla realtà complessa e in continuo mutamento dei giovani italiani ed europei.
Terra sconosciuta in cui ci inoltriamo lentamente, paese aspro da attraversare e da conquistare, la vecchiaia ha le sue grandi ombre, le sue insidie e le sue fragilità, ma non va separata dalla vita: fa parte del cammino dell'esistenza e ha le sue chances. È il tempo di piantare alberi per chi verrà. Vecchiaia è arte del vivere, che possiamo in larga parte costruire, a partire dalla nostra consapevolezza, dalle nostre scelte, dalla qualità della convivenza che coltiviamo insieme agli altri, mai senza gli altri, giorno dopo giorno. È un prepararsi a lasciare la presa, ad accettare l'incompiuto, ad allentare il controllo sul mondo e sulle cose. Nell'inesorabile faccia a faccia con il corpo che progressivamente ci tradisce, Enzo Bianchi invita tutti noi ad accogliere questo tempo della vita pieno, senza nulla concedere a una malinconica nostalgia del futuro, ma anzi trovando qui l'occasione preziosa di un generoso atto di fiducia verso le nuove generazioni.
"La caduta di Acri, la ricca e opulenta capitale crociata, nel 1291, segnò la fine della presenza latina in Terrasanta. L’Occidente accolse attonito la notizia: pareva così spegnersi la speranza di poter mai riconquistare Gerusalemme. Questo libro ricostruisce le conseguenze della tragedia acritana e i primi tentativi di riconquista sino alla fondazione della Custodia di Terrasanta da parte dei francescani: la difesa di Cipro e del regno armeno di Cilicia, le accuse portate alle città marinare e agli Ordini militari; l’indizione del primo giubileo; lo scioglimento dei Templari; la circolazione di profezie e di false notizie (come quella della liberazione dei Luoghi Santi da parte dei Mongoli), l’affacciarsi del problema turco. Nonostante le intenzioni di molti, l’idea di crociata parve vivere il proprio crepuscolo. Ma non sarà una morte definitiva."
L’organizzazione mondiale del commercio sanziona l’UE perché nell’importazione di banane favorisce ex-colonie europee a danno di multinazionali americane, l’UNESCO chiede all’Italia di ridurre il traffico delle navi da crociera a Venezia, l’ISO adotta migliaia di standard internazionali che spaziano dal cacao al «cloud computing». Esistono ormai uno «spazio giuridico» e una «comunità di poteri» globali, con oltre 2.000 regimi regolatori: ma chi decide davvero nel mondo e in che modo? Il libro ricostruisce i processi decisionali di Stati e organizzazioni internazionali, soffermandosi sugli intrecci tra procedimenti locali, nazionali e ultrastatali: come sono ripartite le competenze, quali effetti reciproci si determinano, come sono risolti i conflitti.
Lorenzo Casini è professore ordinario di Diritto amministrativo nella Scuola IMT Alti studi di Lucca. È co-Presidente dell’International Society of Public Law (ICON-S) ed è nel consiglio direttivo dell’Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione (IRPA). Per Il Mulino ha di recente pubblicato «Ereditare il futuro. Dilemmi sul patrimonio culturale» (2016), «Diritto del patrimonio culturale» (con C. Barbati, M. Cammelli, G. Piperata, G. Sciullo, 2017) e «Venti anni di politica e amministrazione in Italia» (a cura di; 2016).
Che cosa sono e cosa contengono i vangeli apocrifi? Come e perché sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiana? Nei primi secoli del cristianesimo erano in circolazione diverse raccolte delle parole di Gesù, di cui certune erano trasmesse segretamente. Soltanto alcuni scritti, sopravvissuti a una lunga selezione e valutazione, si sono affermati, come espressione dell’ autentico messaggio di Gesù. Questo libro, che presenta e discute i più importanti vangeli apocrifi, ricostruisce gli ambienti di origine della tradizione e fa luce sul difficile processo di elaborazione della memoria di ciò che Gesù aveva detto e fatto.
Claudio Gianotto insegna Storia del cristianesimo e Storia delle origini cristiane nell’Università di Torino. Per il Mulino ha pubblicato «Giacomo, fratello di Gesù» (2013) e, in questa stessa collana, «Pietro. Il primo degli apostoli» (2018).
I saggi raccolti in questo volume hanno un’ispirazione comune: cercano di ricostruire le mentalità sociali e religiose dell’Ottocento. Gli scritti raccolti nella prima parte ruotano attorno al tema centrale della questione romana, che ha assunto nel XIX secolo un’importanza centrale e permette di mettere in luce il modo di credere, gli atteggiamenti mentali, la psicologia religiosa, la sensibilità di prelati e fedeli negli anni del pontificato di Pio IX. La costante proposta della meditazione della morte, ad ammonimento dei peccatori e dei nemici della Chiesa, l’annuncio o la costatazione dei castighi riservati da Dio agli usurpatori del potere temporale, già in questo mondo e soprattutto nell’aldilà, la lettura provvidenzialistica di avvenimenti politici e di eventi naturali alla ricerca del prossimo trionfo del papa perseguitato sono motivi che si presentano costantemente nei discorsi e negli scritti di Pio IX, sulla «Civiltà Cattolica», nella predicazione, negli almanacchi popolari. Nella seconda parte si delineano i modelli femminili dell’Ottocento, con una incursione nel Seicento, analizzati con lo sguardo e il giudizio di Alessandro Manzoni. Si sottolineano stereotipi e modelli antichi, che si ripropongono in chiave religiosa e civile e che senza alcuna incrinatura sottolineano la necessaria sottomissione della donna. L’atteggiamento evidenzia un’altra reazione di fronte a un aspetto centrale della società moderna, considerato demoniaco. C’è un forte parallelismo infatti tra il richiamo all’obbedienza e alla sottomissione rivolto alla donna e l’atteggiamento, assai simile, richiesto ai fedeli dalla gerarchia ecclesiastica. Quando alla fine dell’Ottocento e nel primo Novecento si può riscontrare un’evoluzione, questa riguarda sia la Chiesa che la società e, quindi, anche il modello femminile.
Dalle origini del piccolo villaggio ai primi conflitti in politica estera, alla crisi della repubblica, alla nascita dello stato imperiale, ai suoi problemi organizzativi, economici, sociali e religiosi, per giungere sino ai tentativi di riforma della tarda antichità, il libro traccia in maniera sintetica le linee fondamentali della storia di Roma. Sono poi affrontati i temi relativi alla cristianizzazione, alle migrazioni dei popoli, al crollo dell'impero in Occidente e ai tentativi di restaurazione in Oriente. Infine viene gettato uno sguardo sulla perdurante eredità di Roma.
  
