È stato calcolato che fra Cinque e Ottocento quasi la metà delle figlie della nobiltà fiorentina, e i tre quarti di quella milanese, finirono in convento. Per una famiglia, sposare le figlie femmine era molto più costoso che mandarle in convento. Se la storia della monaca di Monza ci ha consegnato un'immagine nera della monacazione, è anche vero però che nel convento le donne trovavano l'unica alternativa lecita al matrimonio, e una vita non di rado migliore di quella che avrebbero trovato nel mondo. Valutando con equilibrio pro e contro, questo libro racconta con chiarezza, attraverso la voce stessa delle monache, com'era vivere in convento nei secoli di massima espansione di questa fondamentale istituzione dell'Europa cattolica. Luogo protetto, repubblica femminile, occasione di educazione e di fioritura artistica e letteraria, il convento ha potuto essere contemporaneamente una prigione e un'esperienza di emancipazione e libertà
Qual è la portata sostanziale e quale la forza reale del modello italiano di laicità in un panorama che appare sempre più globalizzato ma, al tempo stesso, sottoposto a tensioni identitarie che mettono in pericolo l'efficacia inclusiva dei diritti, a partire da quello di libertà religiosa, così indissolubilmente personale e universale? E quale spazio può rivendicare l'attuazione di questo modello nel contesto europeo? Ma soprattutto: qual è lo scarto registrabile ancora oggi in Italia fra laicità procedurale - ossia, laicità giuridica "in progetto" - e laicità sostanziale, ossia laicità giuridica "in bilancio"? Quali campi normativi ne risultano interessati? A chi vanno imputati, e come possono essere colmati, gli scarti che si registrano? Il volume si impegna a dare risposta a queste domande, e a offrire, insieme, sia un contributo teorico alla rivalutazione della portata di significato e di valore del metodo della laicità giuridica quale garanzia di governo non dispotico delle società pluraliste, sia un contributo pratico immediato al disegno di una "mappa" degli interventi regolatori del gioco pluralista operati sino ad oggi dal diritto italiano, sulla quale risultino più chiaramente indicate le principali mete già raggiunte e quelle ancora da raggiungere
Il volume risponde ad una duplice esigenza. Innanzitutto fare il punto della situazione, nell'ambito dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, sul grado di tutela dei diritti di libertà religiosa e di coscienza, così come regolati dall'art. 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, e sul modo in cui questi ultimi sono interpretati e applicati dalla Corte di Strasburgo. In seconda battuta, il volume muove da un approccio pragmatico dettato dall'esigenza di capire dai diretti protagonisti, i giudici, sollecitati dal confronto diretto con la dottrina europea, quali siano i problemi reali sottesi agli attuali orientamenti giurisprudenziali in materia di libertà religiosa, di coscienza e di antidiscriminazione. A contributi di carattere più squisitamente dottrinale che descrivono il quadro generale di applicazione dell'art. 9 CEDU all'interno del Consiglio d'Europa, seguono analisi critiche della giurisprudenza di Strasburgo da parte di giovani ricercatori provenienti da diverse università europee, incentrate su questioni chiave - simboli religiosi, libertà di insegnamento, ordine pubblico e sicurezza - che hanno scandito negli ultimi due decenni gli orientamenti dei giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo
Perché per alcuni di noi è così difficile praticare sport? Per rispondere occorre considerare aspetti sia psicologici sia sociali: il livello di motivazione, le convinzioni e le emozioni, ma anche l'influenza esercitata da familiari o amici, l'organizzazione dei tempi di vita, la facilità di accesso a strutture sportive o aree verdi. Nel descrivere i meccanismi alla base dell'essere attivi o sedentari, il volume presenta le strategie più efficaci che possono motivare le persone ad essere più attive e illustra gli effetti che ne derivano per il benessere psico-fisico
Quadri, sculture, installazioni, video, arte ambientale e pubblica, performance, contributi della tecnologia recente: l'arte visiva ha acquisito nell'ultimo secolo un vocabolario complesso. Nonostante il pubblico la trovi difficile e molti critici l'abbiano dichiarata morta, mai come oggi si dimostra vitale. Nelle sue forme nuove ha infatti invaso il mondo: in una dinamica sempre più internazionale sorgono ovunque mostre, musei e collezioni. Un'espansione solo mercantile, o dobbiamo riconoscere che nell'arte contemporanea c'è ancora poesia? Cosa siamo disposti a definire arte? Come funziona il sistema che le attribuisce valore
Il pettegolezzo è potente e pervasivo, la reputazione altrui è il suo vero bersaglio. Proprio come gli attori, ciascuno di noi vive una vita davanti e una dietro le quinte: scoprire cosa nasconde il retroscena degli altri senza rivelare il nostro può essere un gioco divertente quanto spietato. Di questo gioco tratta il libro. È vero che partecipano più le donne rispetto agli uomini? E quanta verità passa attraverso il gossip? In realtà sia il pettegolezzo sia la reputazione svolgono anche funzioni importanti nel rafforzare i legami sociali, rendere prevedibile la realtà e promuovere comportamenti cooperativi
Quali sono le ragioni di ordine culturale, economico e politico che hanno favorito nel corso della storia recente «lo stare uniti» della nostra società e quali i fattori invece che hanno condotto a una «disunione» civile? È convinzione diffusa che i partiti politici non abbiano saputo contenere gli squilibri sociali, il dilagare della corruzione, l’opacità degli interessi e che si assista a un degrado della vita pubblica mai registrato in passato. Eppure la Costituzione offriva e offre gli strumenti del buon governo. Per riformare il sistema politico – questa è la tesi del libro – non è necessario ricorrere alla revisione costituzionale, basta la legislazione ordinaria integrata dalla prassi e orientata a rafforzare i presupposti della correttezza, della trasparenza e del controllo sociale. In breve una nuova etica pubblica.
Enzo Cheli ha insegnato Diritto costituzionale nelle Università di Cagliari, Siena e Firenze e Diritto dell’informazione e della comunicazione nelle Università di Napoli e di Roma. Membro dell’Accademia dei Lincei, è vicepresidente emerito della Corte costituzionale ed è stato presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dal 1998 al 2005. Con il Mulino ha pubblicato «Il giudice delle leggi» (1999) e «La riforma mancata» (2000).
L'idea di un predominio europeo nella storia mondiale ha ispirato molte teorie della società e della cultura. Si riteneva che dall'antichità al capitalismo, attraverso feudalesimo e Rinascimento, vi fosse una progressione lineare che in Europa aveva trovato compimento. Ancora oggi molti credono in un "miracolo" europeo cui sarebbe dovuta la supremazia globale dell'Occidente. Goody smantella sistematicamente questa visione eurocentrica. Se un miracolo si è davvero dato, ha avuto per protagonista non l'Europa, ma l'Eurasia, a partire dalla rivoluzione urbana e dall'invenzione della scrittura, che interessarono Medio Oriente, Cina e India ben prima del nostro continente. Iniziò così uno scambio di esperienze e conoscenze tra Oriente e Occidente che li ha visti alternarsi nel ruolo di leadership. Se con il Rinascimento l'Europa avviò, grazie soprattutto alla secolarizzazione della cultura, un lungo ciclo di crescita, questa supremazia sembra oggi giunta ad esaurimento, con il ritorno del testimone nelle mani dell'Oriente.
Quanti mondi compongono l’universo in cui viviamo? Popper opta per una visione plurale. Il Mondo 1 comprende i corpi fisici: è quello delle pietre e delle stelle, delle piante e degli animali. Il Mondo 2 è quello mentale o psicologico: i sentimenti di piacere e di dolore, i nostri pensieri e le nostre percezioni. Ma è sul Mondo 3 che il filosofo si sofferma, quello che include i prodotti della mente umana: lingue e racconti, storie e miti religiosi, teorie scientifiche e costruzioni matematiche. Qui trovano ugualmente posto l’«Amleto» di Shakespeare, la «Quinta» di Beethoven e la Costituzione americana, oggetti altrettanto reali degli altri.
Karl R. Popper (1902-1994) ha pubblicato nel 1934 un testo fondamentale: «Logica della scoperta scientifica» (ultima ed. italiana Einaudi, 2010). Al Mulino sono usciti «Il mito della cornice» (1995), «La conoscenza e il problema corpo-mente» (1996), «Congetture e confutazioni» (2009) e «Le fonti della conoscenza e dell’ignoranza» (2011).
"Ce l'hai cento dollari?", "Anna pensa tipo che...", "tu in questa cosa non devi centrare". Si parla così l'italiano oggi? Sì, certo, non solo, ma anche così. Molti libri hanno mostrato come le lingue evolvano attraverso i secoli. Lorenzo Renzi illustra qui le dinamiche del cambiamento considerando l'italiano d'oggi. La lingua che parliamo pullula di innovazioni, delle quali il più delle volte non siamo coscienti. Ma siamo noi, i parlanti, che possiamo accettarle o respingerle. Come per le specie naturali, anche la lingua avanza attraverso novità, stabilizzazioni e rifiuti.