La ricerca filosofico-teologica e la testimonianza umana di P. A. Florenskij aprono nuove vie di ricerca nell'abisso della conoscenza: il linguaggio simbolico dei numeri rivela i modi in cui la sostanza dell'Assoluto si concretizza nel mondo. L'infinito matematico, infatti, è simbolo d'espressione del rapporto tra mondo e Dio, ponendo geometria e matematica a fondamento dello studio delle conoscenze dell'uomo e della loro arte combinatoria.
Il volontariato è un tema particolarmente caro a Papa Francesco. Lo dimostra il fatto che ne ha parlato in tantissime occasioni. Ogni volta facendo emergere un aspetto diverso, ma sempre accentuando il valore fondamentale che esso ha nella società globalizzata e il ruolo svolto dalla Chiesa cattolica, mediante le sue forme associative. Alla luce di ciò, il testo illustra definizioni, modelli, suggerimenti, strumenti, consigli preziosi dati da Papa Francesco a chi opera nel non profit, ponendo enfasi sulla “centralità” di Cristo. Senza dubbio, questo libro costituisce una vera e propria guida per chi vive o ha intenzione di vivere l’esperienza del volontariato e per tutte le organizzazioni che agiscono nel Terzo settore. È una bussola che ogni volontario dovrebbe guardare, per orientarsi nell’offerta del proprio servizio ai bisognosi e nella costruzione del bene comune.
Il tema del male, presente in ogni uomo lungo tutta la storia, è una questione sempre aperta che si amplifica quando si studia nel suo rapporto con Dio, considerato buono e onnipotente. Charles Journet (1891-1975), sulla scia di san Tommaso d’Aquino, intende affrontarne il problema fin alle radici, soffermandosi in modo particolare sul male della colpa (peccato). Grazie anche al confronto con l’amico filosofo Jacques Maritain (1882-1973), soprattutto a partire dalla sua intuizione metafisica della dissimmetria tra la linea del bene e del male, egli intende dare prova dell’assoluta innocenza di Dio davanti al male, senza, però, proporre una teodicea a discapito dell’uomo. La presente ricerca si impegna nell’analisi del pensiero di due studiosi tomisti che, pur muovendosi all’interno del dibattito a loro contemporaneo, hanno portato inedite e notevoli soluzioni divenute un patrimonio imprescindibile per l’attuale dibattito filosofico e teologico.
Il presente saggio si propone una riflessione sulle finalità, obiettivi, scopi degli educatori credenti nel senso più ampio del termine. Gli insegnanti sembrano chiamati - oggi più che mai - a incarnare la virtù della carità intellettuale, riscoprendo la loro primordiale vocazione a formare le generazioni future non solo mediante l'insegnamento, ma anche attraverso la testimonianza della propria vita. Questa è la loro vera sfida: essere testimoni.
Il lavoro che ora abbiamo tra mano pone in evidenza l'evoluzione della complessa redazione dei Regolamenti redatti da don Bosco e da alcuni suoi collaboratori, dopo che egli nel 1854 aveva scritto da solo il primo Regolamento dell'Oratorio di Valdocco. Dal 1854 si arriverà al 1877, al I Capitolo generale della Congregazione salesiana, quando questi documenti verranno affidati alla stampa e diffusi nelle opere salesiane sparse nel mondo.
«Prometto di esserti fedele sempre»... ma è proprio così? Ogni promessa d'amore pretende l'eternità. E allora perché tradiamo? Come può il nostro cuore amare due persone contemporaneamente e ritrovarsi «diviso», nonostante il matrimonio o la consacrazione o l'ordinazione? In questo libro autori e curatori, tutti professori dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, affrontano il tema del tradimento e dell'adulterio del cuore secondo la psicologia, la sociologia, le neuroscienze, la teologia morale, biblica e sacramentaria, il diritto canonico e di famiglia, affinché ognuno, ogni giorno, possa scegliere di amare Dio o il coniuge con cuore «indiviso», cioè con tutto il cuore.
Le pagine che seguono delineano un percorso che mentre contestualizza nelle cronologie dei recenti decenni "visioni e profezie" (parte I), invita a leggere cosa abbiano realizzato "le ideologie" che si sono sviluppate soprattutto nel sec. XX dando vita a situazioni di morte (parte II). Sorprendente può apparire il percorso offerto dai materiali proposti nella parte III dove l'attenzione è ricondotta sull'identità e sull'operatività del "padrone del mondo", la moneta e tutto il potere dell'enigmatico mondo economico. La IV parte si sofferma sul così detto "tempo di Caino" e sulla "grande piaga": le tre tematiche affrontate, diverse ma con matrice unitaria, continuano ad offrire un'opportunità per "leggere" - in un orizzonte essenzialmente teologico - quanto avvenuto nel così detto "secolo breve" ma tanto tormentato.
Riflettere sul linguaggio del corpo e, dello sguardo in particolare, non è semplicemente una riflessione squisitamente antropologica ma anche un importante riflettere etico. In altri termini, grazie a quello che avviene mediante la dinamica degli occhi è possibile individuare e tratteggiare quella dimensione morale mediante la quale il soggetto umano non solo comunica e si relaziona, ma può rivelare la fecondità della sua vita in quanto bella e buona. Guardare negli occhi non è, quindi, un semplice vedere epidermico e superficiale. Sostenere lo sguardo è qualcosa di profondamente umano e significativo, perché può esprimere attenzione, apertura, accoglienza, amore.
Questo libro è stato pensato per tutti coloro che si sentono chiamati ad una partecipazione più attiva, piena e consapevole alla Messa. Per quanti amano la Parola e credono che essa è decisiva per riconoscere la presenza salvifica di Gesù nell'Eucarestia. Per i sacerdoti, catechisti, insegnanti, operatori pastorali, ma anche studenti di teologia, secondo lo stile suggerito da frate Francesco al confratello Antonio, studiare, "ma senza estinguere lo spirito di santa orazione". Non accontentiamoci di una presenza superficiale alla Messa, entriamo invece nella divina liturgia imparandone lo spartito.
L'anno scorso, 2018, sono occorsi due importanti anniversari per la vita della Chiesa, il cinquantesimo dell'enciclica "Humanae vitae" di Paolo VI del 25 luglio, 1968, e il venticinquesimo dell'enciclica "Veritatis splendor" di Giovanni Paolo II del 6 agosto, 1993. In un tempo in cui tutti iniziano a rendersi conto della gravità del crollo delle nascite nel mondo occidentale, il testo di Paolo VI appare quanto mai profetico nel senso di aver valorizzato il significato della procreazione e dell'apertura alla vita come parte integrale della vocazione al matrimonio e all'amore coniugale.