
Ogni anziano ha una storia da raccontare a chi è disposto ad incontrarlo, ad ascoltarlo. Vi è solo quando essa viene pienamente compresa. Il racconto di sé esprime pensieri e sentimenti di una persona, il suo modo di essere, di intendere la vita, anche quando sembra smarrita. Nella relazione con l'anziano, soprattutto se non autosufficiente, diventa rilevante la comunicazione non verbale. Comunicare, in ambito sanitario, significa fondamentalmente interagire, favorire e costruire un rapporto di cura, con il paziente e i suoi familiari. Per gli anziani in difficoltà, sentirsi rassicurati rende spesso più sereni, facilita l'espressione emotiva e creativa. Anche i curanti devono però ricevere interventi di sostegno per continuare a svolgere in modo efficace e valido la loro attività. Quanto più approfondita è la conoscenza dell'anziano e di chi gli sta intorno tanto più chiara appare la comprensione del problema esistenziale e clinico. Vi è sempre un senso da ricercare nell'interazione con il vecchio, specialmente quando fatica ad esprimere e integrare ciò che vive fuori e dentro di sé. Il volume è stato ideato per studenti, ricercatori, professionisti della salute e per quanti considerano gli strumenti della comunicazione, dell'ascolto e della comprensione come supporti tecnici indispensabili per superare le barriere create nella relazione con e per gli anziani dalle differenze di mentalità, costumi, tradizioni, linguaggi, comportamenti, modelli di pensiero.
Con il termine "pubblicità" si fa riferimento a quanto può toccare la sfera sensoriale di un certo pubblico mass, attraverso mezzi a pagamento. Le tecniche pubblicitarie, assieme a strumenti e attori del processo di pianificazione, si stanno confrontando e conformando sempre più con il processo tecnologico, da un lato, con la trasformazione dei comportamenti del pubblico, dall'altro. Non solo, si apre alle imprese un panorama caratterizzato dalla "velocità", in tutti i sensi; velocità di risposte agli input, velocità di cambiamento tecnologico, velocità di mutamento dei gusti, velocità di scambio di informazioni. La comunicazione è oggi costante, pressante, multidirezionale; si è tradotta, negli ultimi anni, in una squisita lama a doppio taglio per imprese e singoli. Da un lato è di certo più semplice far pervenire un certo messaggio al proprio target di riferimento, dall'altro è cosa difficile la costruzione di una relazione di lungo periodo con quest'ultimo, per via dei troppi stimoli ai quali gli individui sono sottoposti ogni giorno. Quali sono dunque le tecniche da utilizzare se si vuole lavorare in ambito pubblicitario? Quali gli strumenti? In quale modo si devono comportare gli attori, nei diversi settori, per attirare e mantenere l'attenzione dei propri consumatori? Domande lecite, ma non di così semplice risposta.
Un manuale sulle psicosi pensato per gli studenti dei corsi di laurea magistrale in psicologia e delle scuole post-universitarie che presenta le più attuali elaborazioni teoriche, sostenendole con chiari esempi clinici. Ma anche un testo di aggiornamento per i professionisti della salute mentale che si confrontano con casi di psicosi nella loro pratica clinica. Il testo propone contributi originali di autori italiani e stranieri che si occupano dell'inquadramento e della cura delle psicosi, dai prodromi alla remissione. Privilegia l'approccio cognitivo perché, insieme ai farmaci, è il più empiricamente solido per le numerose prove di efficacia. Dopo un primo inquadramento storico, la prima parte del manuale affronta il tema della valutazione della psicosi, tendendo conto dei modelli psicologici e dei malfunzionamenti cognitivi e metacognitivi. Emerge una descrizione per fasi/stadi di malattia, ciascuno con le proprie caratteristiche ed implicazioni sull'esito funzionale e sociale. La seconda parte propone un'analisi dei possibili trattamenti e si apre con una rassegna di quelli validati empiricamente, spiegando quali prove di efficacia ne sostengono l'impiego nelle linee guida internazionali. I capitoli che seguono illustrano specifiche tecniche per il miglioramento delle abilità sociali (social skills training) e delle funzioni cognitive (cognitive remediation).
Quali diritti hanno i sordi? Questa guida vuole rispondere in modo chiaro ed esauriente ai numerosi quesiti che possono porre: sia gli operatori dei servizi sociali, dei Comuni e delle Province; sia le famiglie con bambini sordi; sia gli insegnanti curricolari e di sostegno; sia i logopedisti e gli psicologi; sia gli adolescenti e gli adulti sordi; sia, ancora, gli assistenti alla comunicazione. Frutto dell'attività ormai pluriennale dello Sportello di informazione e consulenza sulla sordità, aperto presso l'Istituto Statale per Sordi di Roma, il libro è una guida agevole, da consultare rapidamente, sui benefici e sulle agevolazioni previsti dalla normativa, per poter scegliere o consigliare in modo consapevole a chi chiedere, cosa chiedere e come chiedere quello che si ha diritto di avere.
Questo volume spiega come la "rivoluzione inavvertita" che si è generata attorno alle realtà dei blog, dei social network, della produzione cooperativa stile wiki e dei mondi online stia ridefinendo la relazione fra produzione, distribuzione e consumo delle forme simboliche della società e i rapporti di potere che erano stati generati nella modernità. Da una parte c'è l'abbondanza di user generated content, il proliferare di forme partecipative dal basso, le logiche grassroot, le pratiche dei produser, che modificano gli ambiti dell'informazione e dell'intrattenimento, così come della creatività e del sapere. Dall'altra la miscela esplosiva di tecno-illuminismo e liberismo economico crea un contesto di sfruttamento delle classi creative digitali e di appropriazione dei prodotti delle intelligenze connesse e apre scenari tesi fra negoziazione e conflitto.
Prevenire è meglio di curare? Questa frase che ormai suona banale sembra riuscire a mettere tutti d.accordo. Ma affrontare le questioni insite nell'agire preventivo implica confrontarsi sia con un mondo ricco di esperienze e prassi consolidate, sia con delle riflessioni teoriche e di ricerca che costituiscono dei punti di non ritorno. Se per molti anni queste attività sono state considerate poco più che interventi basati sulla buona volontà e ai quali destinare il personale più giovane o ancora in formazione, ora le recenti acquisizioni scientifiche non possono più essere trascurate da chi opera in questo settore, tanto che sempre più si parla di scienza della prevenzione. Nel volume si trovano ampie indicazioni di come la qualità degli interventi sia cresciuta negli ultimi anni e di quali siano i dati a sostegno dell'efficacia e dell'efficienza degli interventi preventivi in tema di consumo di sostanze e comportamenti antisociali in adolescenza. Le strategie di prevenzione sono presentate in relazione a contesti diversi, grazie al contributo di diversi esperti del settore: dal piano individuale fino all'azione che vede coinvolte le famiglie, le scuole o le comunità locali. Infatti, il lavoro in questo campo comporta confrontarsi con una serie di fenomeni complessi che non possono più essere lasciati all'improvvisazione. Il volume si rivolge a quanti si occupano, a vario titolo, sono coinvolti nella programmazione e attuazione di azioni preventive.

