
Nel suo poemetto "Beppo", scritto nel 1817, Byron si cimenta per la prima volta con l'ottava rima della poesia comico-satirica italiana, che riutilizzerà nel più tardo Don Juan. Qui la voce narrante racconta la storia di Laura, una dama veneziana il cui marito Beppo è disperso in mare da tre anni. Senza troppi rimpianti, lei si considera ormai vedova e prende come amante e cavalier servente il Conte. Assieme al suo cicisbeo Laura va una festa di carnevale, dove viene ammirata per la sua bellezza da tutti e in modo particolare da un turco. Questi non è altri che il marito il quale è stato fatto prigioniero e ridotto in schiavitù, poi liberato da una banda di pirati a cui si è unito convertendosi all'Islam. Adesso, da uomo ricco, è tornato dalla moglie e al cristianesimo. Senza falsi moralismi o ipocrisie, senza condanne della corruzione morale e della frivola vanità della società veneziana, la vicenda volge al lieto fine.
L'universo dei clandestini al lavoro. Una situazione drammatica fatta di violenze e soprusi da parte di caporali e datori di lavoro italiani che fanno leva sulla ricattabilità della forza lavoro clandestina per sequestrare loro documenti, trattenere le misere paghe concordate, il tutto condito da insulti e violenze quotidiane, con la collaborazione attiva di piccoli malavitosi locali. Uno scenario che mai compare sui quotidiani nazionali e che invece rappresenta la dorsale nascosta di un'Italia truce e violenta: l'altra faccia del mito "italiani brava gente". Dalle campagne siciliane e del foggiano, fino ai cantieri edilizi e agli ortomercati del Nord, da questo libro emerge una fotografia brutale del nostro paese. Marco Rovelli si è mischiato con i clandestini, bevendo insieme a loro il tè, e comunicando, facendosi raccontare le loro storie finora inascoltate: dal loro racconto emerge anche il volto crudele del nostro capitalismo, ritornato in alcune aree e comparti a forme ottocentesche di sfruttamento. Non manca un capitolo sulla condizione degli immigrati nel comune di Rosarno: sfruttati senza diritti, vittime di una continua "caccia al nero" e di attacchi da parte di alcuni giovani rosarnesi che hanno portato alla violenta protesta del 7 gennaio 2010.
Molti bambini sotto i cinque anni hanno un cattivo rapporto con il sonno o addirittura soffrono d'insonnia. Le conseguenze sono evidenti: diventano irritabili, insicuri e finiscono talora con il trasformare questa fatica in una difficoltà di relazione diurna e con il minare la relazione coniugale dei genitori. Il volume offre gli strumenti "per insegnare" il sonno ai bambini fin dalla prima infanzia, creando le premesse per una disciplina naturale che continua a funzionare per tutti i primi anni di vita.
Cambiare sesso. Suad Amiry sa benissimo che è questo l'unico modo per raccontare la paradossale condizione dei lavoratori palestinesi costretti a superare il confine con Israele per trovare lavoro. E così fa. Suad si traveste da uomo e raggiunge nottetempo un villaggio vicino a Ramallah da dove comincia il suo viaggio, lungo le strade costeggiate di olivi che conducono in Israele, insieme al fido Mohammad, a Murad - sfrontato, grezzo, tamarro, un ragazzo come tanti - e ai loro amici. Ridono, scherzano, parlano del lavoro che, forse, li aspetta al di là del confine, ma la testa è sempre altrove: ai soldati israeliani che potrebbero arrestarli da un momento all'altro, alla diffida che riceverebbero se venissero presi e che sancirebbe una "carcerazione preventiva", alla pallottola sparata da qualche cecchino nascosto tra gli alberi. Quando, dopo una marcia sulle colline e una serie di traversie, riescono infine a superare il muro e a mettere piede in Israele, è tardi: il lavoro non c'è più. Si confondono con i civili israeliani e salgono su un autobus per cominciare il viaggio di ritorno verso casa. Davanti a loro un paesaggio non ignoto ma visto forse per la prima volta con occhi diversi: tutto quello che era stato "palestinese" non c'è più, non c'è più memoria dell'architettura, delle coltivazioni, della vita quotidiana di un popolo che lì è vissuto per secoli.
Big bang, deriva genetica, attrattori e frattali, ma anche nascita delle lingue e delle civiltà, dei miti e delle religioni. Due secoli di ricerche, dal primo riaffiorare dei resti fossili di organismi marini e dinosauri fino alla nuova cosmologia: un tempo brevissimo rispetto agli abissi temporali che solo oggi cominciamo a percepire. Nel volgere di pochi decenni, lo scenario delle scienze si è profondamente modificato. Questo libro avanza una prima sintesi che ricompone in un unico disegno d'insieme, pur senza confonderli, i molteplici itinerari del sapere contemporaneo, troppo spesso inaccessibili e muti perché separate da rigide barriere disciplinari. Ciò che il lettore scoprirà è che nulla è accaduto necessariamente e che le storie narrate qui la storia delle civiltà arcaiche, la storia dell'evoluzione biologica, la storia della nascita del cosmo - sono quelle emerse da un gioco multiforme di regolarità e contingenze, di vincoli e possibilità, di sviluppi e intrecci imprevedibili. Che altre avrebbero potuto essere e non sono state. Che la nostra storia, inclusa quella futura, è pensabile come una scena densa di rischi, ma anche ricca di opportunità.
Nonostante sia ormai universalmente riconosciuto che la qualità del sistema educativo di un paese è un fattore determinante per la sua crescita e il suo sviluppo, troppo spesso il dibattito pedagogico si esaurisce in sterili contrapposizioni fra progressisti e tradizionalisti o resta confinato ad aspetti secondari e particolaristici. "Sapere per comprendere" non si sottrae invece alla cruciale questione di definire metodi e contenuti di un'"educazione per tutti", il cui fine deve essere la formazione di individui capaci di comprendere, affrontare e migliorare il mondo in cui vivono. Ciò è possibile soltanto attraverso lo studio e la conoscenza della condizione umana, passata e presente, e soprattutto attraverso una profonda comprensione delle sfere del vero (e del falso), del bello (e del brutto), del bene (e del male). Gardner passa quindi in rassegna diverse istituzioni scolastiche contemporanee, dalle scuole materne di Reggio Emilia alle università statunitensi, analizzandone limiti e vantaggi, articolando sei percorsi educativi in grado di rispondere alle esigenze di differenti sistemi culturali.
È un'estate tranquilla e in una sonnolenta cittadina svedese infuria la Guerra delle due rose: Kalle, Andersen e Eva sono i cavalieri della Rosa Bianca e combattono ferocemente contro i cavalieri della Rosa Rossa, Sixten, Jan e Benka. Qualcosa però viene a turbare questa Pacifica guerra: un ambiguo amico di famiglia fa la sua comparsa in casa di Eva, sembra volersi nascondere e agisce in modo molto sospetto. Quando Kalle legge sul giornale che c'è stato un grosso furto di gioielli e che i ladri si sono dileguati capisce che le cose sono legate. In un susseguirsi di suspense e colpi di scena è proprio Kalle Blomkvist, detective dilettante, con l'aiuto dei suoi amici a risolvere il mistero e assicurare i colpevoli alla giustizia. Età di lettura: da 10 anni.
Kalle Blomkvist, Eva e Andersen sono la banda della Rosa Bianca in perenne guerra con gli amici-rivali della Rosa Rossa. Questa volta Eva, testimone di un fatto di sangue, si trova in pericolo e ancora una volta il giovane detective Kalle Blomkvist riesce a scovare il colpevole. Avventura e amicizia sono gli ingredienti di questo libro che rappresenta una classica lettura per ragazzi. Età di lettura: da 10 anni.
È estate, Marina è in montagna con il figlio piccolo, sola di fronte alla propria incapacità di essere la brava madre che dovrebbe, che vorrebbe, essere - una sensazione che si affanna a nascondere alla famiglia e persino a se stessa. Il suo padrone di casa, Manfred, è un montanaro rude e silenzioso, che nasconde con la ruvidezza il trauma di un doppio abbandono: quello della madre e quello della moglie, che gli ha portato via anche i figli. Il figlio di Marina accidentalmente cade dal tavolo, il sangue scorre, lei è incapace di reagire. Manfred salva il bambino e scopre il "segreto" di quella donna che ha continuato a spiare: Marina non è in grado di accudire il suo bambino. Ben presto però anche Manfred viene smascherato come l'uomo traumatizzato e angosciosamente solo che è: lo smascheramento è tanto più doloroso perché avviene dopo un incidente (in montagna, là dove lui dovrebbe sentirsi più sicuro e forte) nel quale rischia di perdere la vita ma viene salvato da Marina. Per un attimo lunghissimo sono stati l'uomo e la donna che si guardano, si sfidano, si desiderano - e forse si vogliono morti, tanto è intollerabile e estremo il loro desiderare.
La scienza si scontra sempre più spesso con posizioni che si oppongono alle sue conquiste in nome della religione o dell'etica. Il più delle volte questa opposizione si risolve in un doppio dogmatismo. Da una parte l'inflessibilità di chi, soprattutto nella gerarchia cattolica odierna, ritiene di avere accesso a una verità trascendente o comunque superiore alle conoscenze empiriche. Dall'altra si contrappone la rigidità di quanti, dall'interno del mondo scientifico, tendono a presentare le proprie conoscenze come certezze, ignorandone o fingendo di ignorarne i limiti. I guasti di queste due debolezze travestite da dogmi si vedono nel dibattito, ormai quasi quotidiano, su argomenti come il cambiamento climatico, le cellule staminali, il prolungarsi artificiale e magari indesiderato della vita e della morte. Quasi tutti abbiamo la sensazione di essere "agiti" in queste discussioni, senza mai realmente capire quali sono i fatti e quali sarebbero le decisioni giuste. Il libro non pretende di dare risposte, ma afferma alcuni semplici presupposti che consentono di condividere un metodo di deliberazione partecipata sui temi rilevanti per la società intera. Il primo è che la scienza non è una ricetta per trovare risposte "giuste" ai dilemmi etici e politici della società contemporanea. Il secondo è che le conoscenze prodotte dalla scienza sono comunque quanto di meglio abbiamo a disposizione per illuminare (non dettare) le scelte e soprattutto per scartare le opzioni non più sostenibili.