
Questo libro raccoglie una serie di testimonianze di alcuni membri dell'Opus Dei in occasione del cinquantesimo anniversario dell'arrivo della Prelatura in Giappone: era il 1958 quando monsignor Taguchi, vescovo di Osaka, chiese a Josemaría Escrivà di aprire un Centro dell'Opera nella sua diocesi. Fra le testimonianze raccolte, un bonzo buddista rievoca il terremoto che ha colpito il Giappone; Etsuro Sotoo, scultore della Sagrada Familia di Barcellona, racconta la storia della sua conversione; un noto poeta haiku parla della cultura giapponese. Giornalisti, musicisti, atleti, educatori, persone dai profili più diversi - cristiani e non cristiani - offrono una visione affascinante del Giappone, dell'avventura della fede, degli inizi del cristianesimo e dello sviluppo dell'Opus Dei nella Terra del Sol Levante.
Le radici dell’Europa sono cristiane, e non può essere altrimenti: a partire dalla conversione dell’Impero Romano al cristianesimo, la fede ha rappresentato per il Vecchio Continente la salvezza e la ragione della sua crescita, influenzando e inglobando anche gli altri popoli a Nord del Mediterraneo. In questo saggio lo storico e polemista Belloc ribadisce la sua convinzione che ogni tentativo di spiegare gli accadimenti storici del continente europeo indipendentemente dalla prospettiva cattolica sia inutile. Lo smarrimento della comune fede cattolica, coincidente con la Riforma protestante, ha frantumato anche l’identità e l’unione politica dell’Europa, consegnandola ai nazionalismi. Solo così si spiegano il razionalismo del XVIII secolo, il materialismo del XIX e le guerre del XX: l’unica terapia che Belloc ritiene efficace per l’Europa è il ritorno alla fede che, attraverso la Chiesa cattolica, l’ha storicamente plasmata.
A Mont-Noir, nella campagna delle Fiandre, si realizza la vicenda drammatica di due giovani innamorati, il ricco borghese Blaise Rameau e l’umile e tubercolotica operaia Agnès. Il romanzo è la confessione di Rameau che racconta il suo declino fisico e morale dovuto alle sofferenze che la scelta coraggiosa di sposare una donna di umili origini gli ha causato: privazioni, fatica, la fine dei suoi sogni, l’amore che si spegne, la malattia della moglie. Scritto da Van Der Meersch prima della sua conversione e basato su elementi autobiografici, Perché non sanno quello che fanno è una dolorosa riflessione sull’ipocrisia del mondo moderno, sul destino che gioca con gli esseri umani e sull’amore come opportunità di apertura all’altro: quando si è troppo incentrati su se stessi e la carità diventa vanità, l’amore si consuma.
Soffrire non piace a nessuno e il dolore è umanamente incomprensibile e inaccettabile. Tuttavia Cristo si è fatto carico di questo mistero nella maniera più drammatica: ha accettato la Passione ed è morto per amore. La sua passione, morte e resurrezione è lo spartiacque che divide il non-senso da una sofferenza che può acquistare significato se unita a quella di Gesù. Anche noi siamo invitati a prendere parte alle sofferenze di Cristo, accettando la croce, le umiliazioni e le persecuzioni, fatti non casuali ma provvidenziali perché permessi da Dio per la nostra e altrui salvezza. Guardare a Gesù e imitarne l’umanità è la sola via tracciata davanti a noi per unirci anche alla sua gloria.
C’è un curioso contrasto tra la Francia dell’Ottocento impregnata di spirito laicista e la quantità di “irruzioni” soprannaturali che in parallelo hanno disseminato il Paese di santità e richiamato alla fede. Proprio nella prima metà del secolo si svolge la breve ma straordinaria vicenda terrena di Suor Maria di San Pietro (1816-1848), destinataria di messaggi celesti e ispirata a promuovere la devozione alla Santa Infanzia e al Volto Santo in spirito di riparazione delle continue offese fatte a Dio. L’opera scaturita dalla sua esperienza mistica ha tra i suoi protagonisti il venerabile Léon Dupont, noto come “il sant’uomo di Tours”, ma soprattutto, alcuni decenni dopo, fece nascere un diffuso movimento spirituale che avrà grande influenza sulla famiglia Martin e sulla loro figlia più nota: Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, la piccola carmelitana di Lisieux.
Gli immortali racconti di Don Camillo vengono in nostro soccorso chiamandoci alla buona battaglia, per conservare la fede e salvare l’anima.
Giovannino Guareschi, che ha vissuto dolorosamente sulla propria pelle la Seconda Guerra Mondiale e la prigionia in un lager tedesco, la Grande Guerra del ’15-18 l’ha solo sentita raccontare, da bambino e da ragazzo, fino a che le illustrazioni della “Domenica del Corriere” non gli sono entrate nel sangue e nel cuore. La vera Grande Guerra in cui Guareschi ha militato è quella spirituale, per conservare la fede e salvare l’anima: alla stessa guerra siamo chiamati anche noi. Questo libro nasce da sette stagioni di programma radiofonico di un’emittente della Bassa Lombarda: nell’affrontare un po’ di storia e le attuali tristi cronache, Guareschi è venuto in soccorso con i suoi racconti che riposizionano la coscienza sulla linea giusta, con poche pennellate, facendo muovere i personaggi del Mondo Piccolo, dove Giovannino riesce a essere più profondo, più utile e soprattutto più leggibile di tanti teologi.
I primi studi scientifici (astronomici, meteorologici e matematici) che avvalorano le rivelazioni ricevute da Maria Valtorta.
È possibile conoscere Dio non solo con la fede ma anche con la ragione, e la scienza può confermare quello che è rivelato dalla religione. La prova è questo volume contenente i primi tre articoli scientifici riguardanti i sorprendenti e inattesi risultati emersi da un’analisi scientifica degli scritti di Maria Valtorta, a partire da L’Evangelo come mi è stato rivelato (EMV). Il primo studio riguarda le osservazioni astronomiche e meteorologiche ampiamente contenute nell’EMV; il secondo riguarda l’analisi matematica di tutti i suoi scritti mistici e della sua Autobiografia; il terzo approfondisce l’analisi dei discorsi di Gesù contenuti nell’EMV, studiandone ambientazione, argomenti, durata e la matematica del linguaggio profondo, le cui proprietà non sono controllabili dalla scrittrice. Qualunque sia l’argomento dei suoi scritti, i risultati sono tali da far ritenere Maria Valtorta una grande scrittrice o, come lei stessa afferma, un'attenta “testimone oculare” di ciò che riporta.
Oltre a essere un capolavoro del Novecento e uno dei libri più letti di sempre, Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien è un'opera-mondo che al suo interno contiene di tutto, dalla filologia alla poesia, dalla filosofia all'etica. Ma per prima cosa parla a noi, uomini del XXI secolo, da destra a sinistra, dagli atei ai credenti, dai pagani ai cristiani, dai modernisti agli antimodernisti. Questo volume vuole essere un commento guidato al capolavoro di Tolkien, capitolo per capitolo, alla luce dei maggiori studi sull'argomento e lontano dalle solite letture manichee e allegoriche che ne hanno svilito l’importanza di “classico”. L'invito è quello di leggerlo sul serio, e magari rileggerlo, per scoprire sempre nuovi spunti, senza ridurlo a santino politico o religioso.
La ricerca della verità nell'amore di Cristo, la resurrezione, il senso della vita, il peccato, la Chiesa, il giorno del Signore, la Vergine Maria: sono queste le ancore che tengono ferma la speranza sull'abisso che l'uomo si è scavato sotto i piedi e nel quale spesso sembra voler precipitare. E sono queste ancore che Fulton Sheen propone anche a noi di lanciare per non essere travolti dal vento impetuoso del male di fronte al relativismo, alla perdita del senso del peccato e alla moltiplicazione delle verità a seconda delle opinioni e delle mode. Occorre infatti mantenere sempre viva la speranza della salvezza e la consapevolezza della misericordia di Dio.
In questo libro-intervista, Monsignor Athanasius Schneider offre un incisivo e cristallino esame sulle controversie che infuriano nella Chiesa e sulle questioni più urgenti del nostro tempo, offrendo chiarezza e speranza ai cattolici sotto assedio. Egli affronta temi come la diffusa confusione dottrinale, i limiti dell’autorità papale, i documenti del Vaticano II, la Fraternità San Pio X, le ideologie anticristiane e le minacce politiche, il Terzo Segreto di Fatima, il Rito Romano tradizionale, il Sinodo sull’Amazzonia e molti altri. Come il suo patrono del quarto secolo, Sant’Atanasio il Grande, Monsignor Schneider dice cose che altri non dicono, seguendo senza paura il consiglio di San Paolo: “annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e importuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina” (2 Tm 4,2). Le sue intuizioni sulle sfide che oggi il gregge di Cristo deve affrontare, sono una lettura essenziale per coloro che sono, o che vogliono essere, attenti ai segni dei tempi. Ricordando il Rapporto Ratzinger del 1985, Christus Vincit sarà un punto di riferimento fondamentale per gli anni a venire.