Breve saggio sulla necessità del dialogo interreligioso visto da un autorevole intellettuale non credente ma molto attento all'importanza del fatto religioso. Secondo l'autore, il dialogo tra le fedi vince le tentazioni integraliste di ogni credo e permette di individuare figure di riferimento e leader capaci.
L'esperienza della Chiesa d'Algeria negli ultimi cinquant'anni - ovvero dopo l'indipendenza del paese - ha molto da dire, nella sua singolarità, a chiunque si interroghi sulla testimonianza del Vangelo nel mondo contemporaneo, in particolare dove i cristiani si trovano in forte minoranza. La diocesi di Laghouat-Ghardaïa, nel Sahara, misura 2,5 milioni di kmq, ma conta poche decine di cattolici. Abitato come fosse una cattedrale, il deserto, al centro del racconto autobiografico di mons. Rault, diviene luogo santo di preghiera e di incontro spirituale con il fratello musulmano. Era lo stile dei monaci martiri di Tibhirine e del loro priore Christian de Chergé, al quale mons. Rault è stato legato da lunga e intensa amicizia e con il quale ha condiviso dalle origini il progetto della Ribât Essalâm, il "Legame della pace".
Breve analisi del rapporto tra cristianesimo e social network. Il web non è un luogo "a parte" dalla vita di tutti i giorni, ma parte integrante della quotidianità di tanti. Essere presenti su internet da cristiani non significa introdurvi temi religiosi, ma avere uno "stile" di apertura e dialogo.
A Melpignano - il borgo salentino celebre per la Notte della Taranta - è nata la prima esperienza in Italia di "cooperativa di comunità". Le istituzioni e una parte dei residenti, insieme, hanno fondato una cooperativa di servizi al fine di cooperare per il bene del territorio. Questo libro spiega in cosa consiste questa formula e con quali modalità l'esperienza è riproponibile altrove.
Per conoscere la figura e l'insegnamento del vescovo martire beatificato da papa Bergoglio.8 schede per organizzare incontri di formazione: un momento di preghiera iniziale; l'ascolto della parola di Dio; le riflessioni di mons. Romero; l'attualizzazione del suo messaggio; alcune domande per il confronto "Romero ha scelto di essere in mezzo al suo popolo, specialmente ai poveri e agli oppressi, anche a costo della vita" Francesco.
La figura del missionario che va all'avventura in luoghi sperduti fra popoli sottosviluppati, è ancora molto presente nell'immaginario degli italiani. Ma cosa vuol dire fare missione oggi? Don Felice Tenero dà un'ampia e appassionata risposta, che riflette la sua più recente esperienza di sacerdote fidei donum nella diocesi di Floresta, nel Nordeste brasiliano. Il ruolo dei laici, lo stile di chiesa "in uscita" - invocato dal primo papa latinoamericano, Francesco -, l'amicizia con i poveri e gli esclusi, la testimonianza-martirio in un mondo segnato dalla violenza, la difesa del creato dall'avidità e dagli abusi sono i grandi "spazi di vita" missionaria raccontati in queste pagine piene di passione per il Regno di Dio.
Che direste se arrivasse uno in casa vostra e in nome del suo guadagno cominciasse a smontarvi tetto, porte e finestre per ottenere legname e mattoni da mettere in vendita? E che gli direste se di fronte alle vostre proteste rispondesse che conviene anche a voi perché userà voi come manovali per la demolizione? Pensereste di trovarvi di fronte a un folle, eppure è la fotografia del sistema di oggi che non solo demolisce il pianeta per il profitto immediato, ma afferma perfino che si tratta di sviluppo e progresso. Il sistema fa di tutto per trasformare la follia in normalità, addirittura in virtù, ma molte comunità hanno conservato il senso della ragione e difendono con tutte le loro forze la natura e i beni comuni. Questo libro racconta della resistenza organizzata in Cile per impedire a Endesa, controllata di Enel, di dare un altro duro colpo alla Patagonia, manomettendo i corsi d'acqua per la costruzione di una diga che avrebbe conseguenze incalcolabili per la natura. Un esempio da replicare su scala locale e globale semplicemente per garantirci un futuro.
"Emergenza profughi", "invasione di immigrati", "allarme rifugiati"? I giornali strabordano di titoli simili. Ma in Valle Camonica, nel Bresciano, 11 comuni hanno fatto squadra nell'accogliere 116 persone fuggite dall'Africa perché colpite da guerre, fame e terrorismo. Tramite il privato sociale, che ha attinto a fondi europei (quelli che le Regioni non usano...), si è operata una microaccoglienza diffusa che ha puntato sull'integrazione: impegni nel volontariato, stage di lavoro, attività di agricoltura, tirocini nel verde pubblico? Così gli "ospiti" si sono sentiti accolti e stimati, la cittadinanza ha trovato nuova linfa, l'emergenza è diventata risorsa.
Le lettere e la testimonianza di uno dei "martiri del nostro tempo", ucciso nel 2000 in Burundi mentre era dedito alla carità verso gli ultimi in nome del Vangelo. Un testo di impressionante freschezza evangelica.