
Tante (forse troppe) volte commemorando lo sterminio degli ebrei perseguito dal regime nazista concludiamo con un "mai più" pericolosamente sospeso, impreciso. L'immensa barbarie della Shoah spesso ci ammutolisce, riduce le nostre parole a una balbettante invocazione e trascura di spiegare con chiarezza quanto accaduto. Ma ciò di cui la storia ha assoluto bisogno non è uno sterile "dovere della memoria": "la memoria di Auschwitz è una memoria viva, non legata al solo martirologio. La commemorazione, come l'insegnamento, non portano da nessuna parte se si limitano a far riflettere sull'orrore. La loro importanza consiste nel riesame politico e non moraleggiante della nostra civiltà", scrive Georges Bensoussan. In occasione del Giorno della Memoria, un libro fondamentale che ci invita a eludere la retorica e ad adottare un approccio critico più lucido e diretto, perfino provocatorio: la Shoah è stata un'aberrazione imprevista e unica nel corso della Storia, o piuttosto una sua inevitabile evoluzione? Postfazione di Mauro Bertani.
Una storia della fotografia ottocentesca che ha per oggetto non tanto la fotografia, bensì il fotografico, cioè l'insieme di quelle categorie concettuali che rendono specifica un'immagine in quanto immagine fotografica. Una scelta che non preclude il racconto, a volte anche minuzioso, delle vicende che hanno segnato i primi decenni di vita del mezzo, sempre però con l'intenzione di far emergere quella specificità che poi risulterà determinante nello sviluppo delle singole storie. È in questa prospettiva che il testo suggerisce continui e audaci collegamenti tra passato e futuro, tra Ottocento e Novecento, sviluppando intrecci e soluzioni sorprendenti rispetto a quanto, manualisticamente, si è soliti proporre. Oltre all'individuazione di sottili omologie tecniche capaci di trasformarsi in vere e proprie filosofie fotografiche, come per esempio accade tra 'carte de visite' e 'photomatic', o convincenti corrispondenze operative, come nel caso della valorizzazione del "banale" che lega la prima Kodak con l'attuale culto della 'snapshot', la costante ricerca del fotografico che il libro svolge porta all'evidenziazione delle più significative concettualità del mezzo: dal voyeurismo alla memoria, dall'esibizionismo all'ossessione dell'archivio, dallo specchio alla costruzione dell'immaginario.
Durante un viaggio in Russia Carrère riprende contatto con le sue origini, con la lingua russa che ha accompagnato la sua infanzia e, soprattutto, inizia a indagare sul nonno materno, che dopo una vita difficile scomparve nell'autunno del 1944, probabilmente ucciso perché sospettato di collaborazionismo con i tedeschi. È il segreto di sua madre, il fantasma che tormenta la sua famiglia. Proprio per esorcizzarlo ha deciso di andare in una piccola cittadina della provincia russa, dove rimane per un lungo periodo, in attesa che accada qualcosa. E qualcosa accadde: un crimine atroce. La follia e l'orrore tornano a impossessarsi di lui e, allo stesso tempo, della sua vita amorosa. Scrive per Sophie una novella erotica ("Facciamo un gioco") che dovrebbe irrompere nella realtà di un amore improntato a fughe, tradimenti, riprese; ma la realtà manda a soqquadro i suoi piani, facendo a pezzi il suo amore.
Questa è la storia di uno sterminio di massa conosciuto come Aktion T4. T4 sta per Tiergartenstrafte numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come "vite indegne di essere vissute"... Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito". Con uno scritto di Mario Paolini.
Intraprendente e sempre allegro, Nocedicocco è un draghetto che ama l'avventura. Se un pericoloso cavaliere rapisce suo zio, se qualcuno gli parla di una piccola isola sperduta o di un enorme continente scomparso sott'acqua... Nocedicocco parte! Il draghetto sputafuoco, assieme all'inseparabile istrice Leopoldo, sa affrontare qualunque pericolo, e non si farà fermare da cavalieri in armatura, pirati irascibili o vulcani in eruzione... Età di lettura: da 5 anni.
Per Mattia, Daniel e i loro amici la nuova stagione calcistica si apre con un annuncio sconvolgente: Ennio, l'allenatore di sempre, lascia la squadra! Ai ragazzi tocca così seguire gli insoliti metodi della sua sostituta Rita, un'ex campionessa piena di grinta e di idee innovative. E non sono gli unici a vivere una rivoluzione: la loro amica Ilaria deve fare i conti con la chiusura della sua squadra di calcetto, proprio quando arriva una nuova, bravissima giocatrice... Le vere sorprese, però, inizieranno quando i destini di ragazzi e ragazze si incroceranno in modo imprevedibile... in campo! Età di lettura: da 10 anni.
Sull'isola dei Draghi è atterrato con il suo biplano il famoso professor Champignon, massimo esperto di antico Egitto. Nocedicocco, da sempre appassionato di faraoni, mummie e piramidi, è felicissimo. E quando il professore parte alla ricerca della favolosa mummia dalla Maschera d'oro, sepolta all'interno della grande piramide, per Nocedicocco e i suoi amici non c'è niente di meglio che seguirlo in una nuova, emozionante avventura piena di mistero! Età di lettura: da 5 anni.
Chi ha inventato la tombola? Gli antichi Romani. Chi per primo faceva andare su e giù uno yo-yo? I bambini romani. Chi giocava infuocate partite di rugby? Sempre loro, i Romani. Una quantità di giochi e di abitudini è nata in quei tempi lontani ed è ancora viva ai nostri giorni e nelle nostre città moderne. Età di lettura: da 6 anni.
Oscar è proprio stufo: da quando è arrivato un fratellino, i difetti della mamma gli sembrano ancora più insopportabili. Uno in particolare: forse sta smettendo di volergli bene... Per questo, con l'indispensabile aiuto dell'amichetta Nora, Oscar mette la mamma in vendita su un sito. Ma, quando riceve le prime risposte all'annuncio, quanti dubbi! Chi è il misterioso Ombra Nera? E Baraka, la cui proposta di scambio è così allettante? E perché Nora, che a casa può fare tutto ciò che vuole, non sembra poi così felice? Età di lettura: da 7 anni.
La bottega del signor Nakano è un po' speciale. Innanzitutto, come tiene a specificare il proprietario, "non è un negozio di antiquariato ma di roba vecchia": soprammobili fuorimoda, ciotole usate, manifesti di epoche dimenticate, malinconici reperti di vite sconosciute che potete comprare per pochi spiccioli, oggetti particolari e scompagnati come, in fondo, sono gli uomini e le donne che girano intorno al negozio. A cominciare dal signor Nakano: eccolo li, dietro la cassa, magrissimo, un berretto di lana calato sulla fronte e una certa qual debolezza per il fascino femminile. A dargli una mano ci sono due ragazzi, Takeo, tanto laconico da apparire misterioso, e Hitomi, una ragazza allegra e inquieta. I due giovani si studiano, s'innamorano, nasce un legame toccante e maldestro che sembra destinato a inciampare su ogni incomprensione. Ma anche Nakano e la sua romantica sorella Masayo devono affrontare le impreviste complicazioni che nascono dal desiderio. Sarà proprio Hitomi, e il suo sguardo curioso e sensibile, ad accompagnare il lettore attraverso la girandola di incontri e personaggi che ruotano intorno alla piccola, vivace bottega del signor Nakano. Sono vicende comuni quelle che ci racconta Kawakami Hiromi, con una delicatezza che nulla toglie alla profondità dei sentimenti, all'intensità di relazioni umane che iniziano quasi per caso e si sciupano senza che sia colpa di nessuno.