
"L'arte della gioia" è un libro postumo: giaceva da vent'anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato da molti editori, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì in Francia ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e intelletto. Modesta nasce in una casa povera ma fin dall'inizio è consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del suo villaggio. Ancora ragazzina è mandata in un convento e successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale: Modesta è una donna capace di scombinare ogni regola del gioco pur di godere del vero piacere, sfidando la cultura patriarcale, fascista, mafiosa e oppressiva in cui vive. "L'arte della gioia" è l'opera scandalo di una scrittrice. È un'autobiografia immaginaria. È un romanzo d'avventura. È un romanzo di formazione. Ed è anche un romanzo erotico, e politico, e psicologico. Insomma, è un romanzo indefinibile, che conquista e sconvolge.
Il raffreddore non è uno scherzo quando contagia gli animali dello zoo! Per proboscidi tappate e ruggiti rauchi basta un aerosol, ma evitare che un cucciolo d'ippopotamo si ammali o curare Gu-Li, il vecchio panda, è un bel problema. Anche Filippo è a letto con la febbre, ma quando Gu-Li ha bisogno di lui accorre al suo fianco... Età di lettura: da 7 anni.
Una misteriosa serie di furti turba la pace dello zoo. Una creatura agilissima sta facendo sparire gli oggetti più strani: una saponetta, degli stivali, una torta di fragole, un cerotto. Chi sarà il ladro? Un pigmeo? Uno yeti? Un teppista a corto di shampoo? Gli adulti brancolano nel buio, ma Camilla e Filippo hanno un fiuto da segugi... Età di lettura: da 7 anni.
Una storia d'altri tempi in un'Africa fantastica, tutta d'immaginazione, più sognata che vista: un'Africa di "piccoli mori" e di "orribili belve", un'Africa dove in mezzo alla foresta crescono degli improbabili alberi di mele. Cosa farà il piccolo Pik Badaluk? Resterà a giocare dentro lo steccato? Oppure varcherà la "porta che porta nel bosco"? Un'avventura ironica e trasognata, delicata e disarmante, giocata sul filo di un'impertinente ingenuità. Età di lettura: da 4 anni.
Quasi tutta l'opera di Gianni Rodari contiene versi e storie sorridenti dedicate a parole, regole grammaticali, errori di scrittura. Anche in questo libro il lettore troverà filastrocche degne di figurare in un'ideale grammatica divertente dal forte messaggio pacifista, ma troverà anche storie più articolate che ci racconteranno con brio e ironia l'origine di molti vocaboli e il loro viaggio nella storia per arrivare all'attuale significato... Le parole di Gianni viaggiano dunque - oggi più che mai - sulle ali dell'invenzione, del piacere del racconto, del desiderio profondo di far vivere a tutti le emozioni di una scoperta semplice ma fondamentale: in due si pensa meglio / e si va più lontano. Età di lettura: da 6 anni.
Aprite questo libro e lasciatevi condurre dalle belle immagini e dai semplici testi di Febe Sillani in un viaggio intorno al mondo, che vi porterà prima alla scoperta di tanti paesi, raccontati attraverso i colori delle loro bandiere, e poi di tanti animali diversi (che abitano nel bosco, nella giungla, nel deserto e perfino al Polo Nord). Età di lettura: da 5 anni.
Rocky è un bel cane, di pura razza mista, molto affezionato a Stefano, il suo migliore amico. Ma Stefano ormai è grande e non dedica più al suo cane le attenzioni di una volta. Rocky si sente trascurato e decide di andarsene per un po'. Cammina, cammina, si ritrova in un bosco e lì scopre una nidiata di gattini che qualcuno ha abbandonato. Come tornare a casa e chiedere l'aiuto di Stefano? La strada è lunga... Età di lettura: da 9 anni.
Filastrocche e raccontini all'insegna dell'errore: alunni distratti, professori noiosi, sportivi poco in regola con l'ortografia. Questo libro ci porta in un universo linguistico scomposto e disordinato, ma non è un testo di noiosi esercizi grammaticali perché Rodari fa nascere il riso da ogni svista, muta in gioco le regole della nostra grammatica, apre un dialogo fitto e ricchissimo con i lettori. Età di lettura: da 9 anni.
Budapest, 1944: la guerra che volge al termine mostra il proprio volto più disumano. Mentre i sovietici avanzano verso Occidente, gli ebrei intrappolati nella capitale sono decimati dalla fame, dal freddo, dai folli assalti dei nazisti tedeschi e ungheresi. Per Giorgio Perlasca, semplice uomo d'affari italiano, l'orrore sta per finire: tramite l'ambasciata spagnola potrà presto rimpatriare, riabbracciare la moglie, dimenticare quell'inferno. Ma davanti ai suoi occhi si sta consumando una quotidiana, brutale tragedia: non può andarsene senza far nulla. Rimanda quindi la partenza e si adopera per strappare alla morte quante più persone può, correndo su un filo di menzogne sempre più audaci. Quando però l'ambasciatore spagnolo lascia la città, per gli ebrei protetti dall'ambasciata tutto sembra essere perduto. A Perlasca non resterà che tentare di salvarli raccontando un'ultima, estrema, rischiosissima bugia... Età di lettura: da 12 anni.
Il giorno in cui il maestro insegna ai bambini l'alfabeto è la fine e l'inizio di un mondo. La fine di un mondo in cui le cose succedevano e basta, e l'inizio di uno in cui possono essere messe in fila indiana in forma di parole. La vita intera passa attraverso le molteplici combinazioni di quelle ventuno lettere: sorprese, delusioni, imprevisti, nascita e crescita, persino la morte. Trentotto storie brevi, trascinanti e poetiche, piene di profonda leggerezza. Ciascuna di loro, una parola. Ciascuna di loro, il mondo. Sono epifanie scovate quasi per caso negli interstizi del quotidiano: lo smarrimento di una donna di fronte alla rottura di un braccialetto dei desideri, l'impossibilità di resistere dal prendere a calci un pallone che rotola per strada, il sollievo con cui si consegna a uno sconosciuto la propria storia sapendo che non lo si vedrà mai più, il piacere perverso di rimettere in circolazione una banconota falsa ricevuta chissà dove. Andrea Bajani compone una commedia umana in miniatura, in cui ogni piccolo gesto può diventare una chiave per capirsi, e rendersi conto che la felicità, alla fine, sta dentro la piega che di colpo prendono le cose.