
"Nord" è l'ultimo romanzo pubblicato in vita da Céline (nel 1960). È il secondo tassello della "trilogia" tedesca, che rievocava in maniera fantastica, orrifica e comica le peregrinazioni di Céline, della moglie Lili e del gatto Bebert per la Germania in rovina sotto i bombardamenti alleati tra il 1944 e il 1945. Dei tre libri "Nord" è quello che racconta gli episodi iniziali dell'odissea céliniana ed è quello in cui le avventure individuali dei protagonisti spiccano maggiormente nel caos collettivo che li circonda e li inghiotte. Spiccano anche le figure degli altri collaborazionisti francesi profughi in Germania: un'umanità infernale e grottesca attanagliata dalla fame, che si spia, che odia. Di fronte a loro i tedeschi, il loro disprezzo per questi alleati straccioni, il loro gusto di uccidere per un nonnulla. Il tutto in una prosa egocentrica e ossessiva, specchio mirabile del suo autore. Prefazione di Massimo Raffaeli.
Un buon investigatore deve essere capace di costruire una storia, immaginare che cosa è successo prima e dopo il crimine, come in un romanzo. Poi, costruita la storia, deve andare in cerca di ciò che la conferma e la contraddice. Così pensa il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, piemontese trapiantato a Bari, che si trova a indagare su un omicidio dove tutto appare troppo chiaro fin dall'inizio. Non fosse che al principale sospettato, su cui si concentra ogni indizio, mancava qualsiasi movente per commettere il delitto.
"La rivoluzione romana" affronta uno dei nodi cruciali della storia di Roma: la caduta della repubblica e il declino della libertà politica sino alla vittoria definitiva di Augusto e alla fondazione del regime. Opponendosi alla visione tradizionale, incentrata sulle vicende dei grandi protagonisti, Syme propone una lettura allargata del processo politico, mettendo l'accento anche sui personaggi "minori" usciti dalla catastrofe repubblicana e destinati a costituire la nuova classe dirigente della Roma del principato. Lo sguardo dello storico sorvola così sulle biografie di Pompeo, Cesare, Marco Antonio, e dello stesso Ottaviano, il figlio adottivo di Cesare che dopo la presa del potere assumerà il nome di Augusto. Perdono peso anche gli avvenimenti bellici, gli affari interni e i rapporti fra Roma e le province; prendono invece rilievo le nobili casate romane e i principali alleati dei diversi capi politici. La struttura dell'oligarchia governativa assurge quindi a tema dominante della storia politica, venendo a costruire l'anello di congiunzione tra repubblica e impero. Le trasformazioni dello stato e della società, il trasferimento violento del potere e delle proprietà, la creazione del dominio di Augusto rivivono sotto gli occhi del lettore... Introduzione di Arnaldo Momigliano.
Il 1929, passato alla storia come l'anno del crollo di Wall Street che segnò l'inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti "Addio alle armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore" di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo Sud.
Una nuova edizione per un classico del Novecento. Il testo è accompagnato dall'introduzione di David Bidussa, da note bio-bibliografiche e da una scelta di letture critiche di Cesare Cases, Lorenzo Mondo, Frediano Sessi, Pier Vincenzo Mengaldo, Cesare Segre e Stefano Levi Della Torre. "'Sommersi e salvati' è un classico contemporaneo che portiamo nel XXI secolo. Occorre rileggerlo anche avendo in mano le tracce delle letture precedenti. Quelle risposte non sono da gettare e comunque non sono fallaci. Raccontano la storia di una lettura che è prima di tutto la storia delle nostre incertezze e delle nostre domande inevase." (D.B.)
La prima guerra mondiale è stata il tragico atto di nascita del XX secolo. In genere le opere sulla Grande Guerra, perfino quelle che si vogliono "globali", limitano l'indagine al fronte occidentale; questo volume si presenta invece come una storia complessiva del conflitto e delle sue conseguenze, che dà finalmente spazio a ogni teatro di guerra, comprendendo il fronte orientale e balcanico e gli interventi nei mari e in ambito extraeuropeo (in Asia orientale, nel Pacifico, in Africa), ma soprattutto i fronti interni, con l'ampio coinvolgimento delle popolazioni civili dei paesi belligeranti. Al lettore viene così offerto un quadro approfondito, utile alla comprensione di un fenomeno radicale e di lunga durata, e che oltre all'ambito militare, politico e diplomatico esamina le trasformazioni provocate dalla guerra nei comportamenti sociali, nei rapporti di lavoro o tra i sessi, nel commercio e nella finanza internazionale. Un racconto dalle molte sfaccettature, integrato con cronologie, testimonianze, documenti storici, approfondimenti e illustrato con numerose mappe e fotografie.
In questo libro non troverete grandi discorsi filosofici sulle scelte della vita, ma troverete molte storie, e uno sguardo che le attraversa, e vera scrittura. E molte apparenti digressioni, ad esempio su un piccolo Museo degli Amori Finiti, o su un documentario inglese che ha seguito nel tempo la vita di 14 bambini: perché la digressione è il mezzo di chi sa che stando ai bordi si vede il centro. Tutto parte da un assunto: quando facciamo una scelta, che si tratti di amore, lavoro, casa, figli, il più delle volte non è il 100% di noi a decidere: spesso, anzi, è un risicatissimo 51%. Una parte non piccola di noi continua a essere innamorata dell'uomo che stiamo lasciando, dell'appartamento da cui stiamo traslocando, del mondo che stiamo abbandonando. Nella vita, le scelte che non abbiamo fatto continuano a esistere accanto a noi. Pulsano debolmente, come potenzialità inespresse. E non occorre arrivare a provare rimpianto per volere un po' di bene a quelle vite scartate per un soffio. Sono lì, a portata di mano, e può capitare persino di andare a cercarle, come succede appunto in questo libro, nelle facce e nelle storie delle persone che hanno scelto di fare proprio le cose a cui noi abbiamo rinunciato. Per scoprire qualcosa a cui forse non eravamo del tutto preparati, perché il gioco degli specchi, si sa, non è mai scontato. "Io cercavo pezzi della mia storia, ho incontrato altre storie. E mi sono piaciute".
La storia della Cina si svolge tutta nella tensione tra unità e molteplicità. A un'infinita diversità di forme di vita, alle divergenze tra visioni del mondo inconciliabili e all'aspro contrasto fra ricchezza e miseria, si sente continuamente contrapporre l'orgogliosa affermazione: "Noi siamo una cosa sola. Una sola è la nostra tradizione, la nostra cultura, la nostra storia". L'attenzione di questa storia millenaria della Cina si rivolge, invece, proprio a queste tensioni, a questi conflitti. Descrive la dura vita dei Cinesi, le sue peculiarità e la straordinaria ricchezza delle creazioni culturali, e al tempo stesso segue tutti i tentativi di domare questa irrefrenabile molteplicità: dall'invenzione della tradizione confuciana alla creazione dell'impero unitario, fino agli spaventosi eccessi del totalitarismo e al nazionalismo dell'era presente. Solo chi conosca la molteplicità che si agita dietro alla facciata unitaria può intendere la Cina nella sua storia e nella sua realtà attuale.
La notte di Capodanno, mentre Reykjavik è in festa e i loro due bambini dormono, Flóki confessa a María, dopo undici anni di matrimonio, di essere innamorato di un uomo, un collega dell'istituto di ricerca. La vuole lasciare, e stare finalmente con lui. Per María è un fulmine a ciel sereno: Flóki si è sempre dimostrato un marito perfetto, pieno di attenzioni piccole e grandi, oltre che un padre premuroso e attento per i gemelli. Come ha potuto non capirlo? Come ha fatto a non vedere? Flóki le confessa di essere sempre stato attratto dagli uomini: l'amore per María, anche se sincero e pieno di tenerezza, è stato la vera eccezione della sua vita. Lì fuori al freddo, mentre saluta l'anno nuovo insieme al compagno che sta per abbandonarla, María non può ancora intuirlo, ma queste imprevedibili "eccezioni" diventeranno l'unica vera costante della sua esistenza... A darle man forte e ad aiutarla a ricominciare da capo arrivano l'amica Perla - una nana con un PhD in psicologia, consulente matrimoniale ghost writer per uno scrittore islandese di thriller -, un giovane e romantico vicino di casa e la madre, che decide di rivelarle la verità sul suo passato e sui due uomini che ha amato, affidandole un'impresa che la condurrà in una casa lontana, una casa che il suo cuore non sapeva di poter ricordare.
"Ora che avverto quotidianamente l'incedere della vecchiaia, la memoria mi riporta sovente ai luoghi in cui ho vissuto..." dice Enzo Bianchi che parte con cuore, testa e memoria, alla ricerca di tutti i luoghi che hanno suscitato in lui affetti e sentimenti, dove ha trascorso l'infanzia o che ha raggiunto viaggiando. E noi partiamo con lui. Quelli che visitiamo sono angoli di mondo ma anche luoghi della vita e dell'anima. Sono il Monferrato con le sue colline, i "bric", il paese con la sua comunità, le usanze, i proverbi, l'esistenza grama, la fatica e i momenti di forte e gratuita solidarietà. Sono la cella del monaco, un luogo da dove osservare il mondo, dove diventare consapevoli delle gioie e delle sofferenze e dove prendono forma le parole con cui narrare qualcosa della vita. Un luogo in cui si ripropone sovente la domanda: che ne è di noi? Perché questo viaggio, naturalmente, è anche un viaggio nel tempo, un viaggio nella vita che scorre, nei giorni di un uomo e in quelli delle stagioni. Sono i giorni del focolare, passati a tavola conversando insieme ai famigliari e all'ospite, gustando il cibo preparato con cura e bevendo il vino che celebra e festeggia. Ma sono anche le vacanze di Natale, quando i bambini aspettavano la festa preparando il presepe e la sera della vigilia il grande ceppo, elsùc 'd Nadàl, ardeva nel camino. Sono tutti giorni che attraversano il tempo e fanno parte del nostro vivere: alcuni ci fanno soffrire, altri ci rallegrano e ancora ci stupiscono.