
«Questa è una semplice narrazione della vita di Francesco, l'itinerario senza commenti di quella straordinaria "avventura di un povero cristiano". Un racconto "povero" di problemi marginali, scevro di questioni dibattute, alieno da prese di posizione per specialisti. È stato scritto per quei "poveri" che per scelta di spirito o mancanza di tempo non possono permettersi di accedere alle più complesse biografie di ieri e di oggi per affacciarsi al mistero e alla felicità di quella "imitazione di Cristo" che è stata la vita di Francesco» (dall'Introduzione dell'Autore). Il romanzo sulla vita del Santo di Assisi di p. Fabbretti è ormai un "classico" della letteratura a tema francescano. Viene ora riproposto in una nuova edizione mantenendo sia il bel testo introduttivo sia la splendida postfazione originali, arricchiti da una prefazione del card. Gianfranco Ravasi: «Quello che io considero il suo gioiello è proprio il Francesco che ora il lettore ha tra le mani in una nuova edizione. Non è necessario accostare premesse o chiavi di lettura perché l'opera, affidata a un dettato semplice e gioioso come era lo stesso autore e come il soggetto esige, è un delizioso ritratto del santo, privo della retorica aureolata di enfasi agiografica, ma anche spoglio dell'eccesso delle analisi storiografiche, che pure p. Fabbretti dimostra di non aver ignorato».
Una vita vissuta secondo il Vangelo è la cosa più bella che esista. In questo libro l'autore, Vescovo Ausiliare di Milano, racconta la storia meravigliosa di alcune donne e uomini cristiani, che hanno vissuto la fede come esperienza di verità: Francesco d'Assisi, Teresa di Lisieux, Luigi nMaria de Monfort, Charles de Foucauld, Adrienne von Speyr, Paolo VI. In costoro l'unità tra la vita personale e la propria fede si è potuta realizzare con semplicità e potenza. L'Autore guarda a questi santi, alla loro vita e ai loro scritti, non per soffermarsi su particolari eclatanti della loro esistenza o per sondarne gli stati interiori ma per cogliere quale "parola" Dio ci abbia voluto comunicare con il dono della loro vita. Una parola che certo non si aggiunge alla rivelazione cristiana ma che ne dispiega le profondità indicandoci modalità di sequela di Cristo significative nei diversi contesti culturali e sociali, lungo la storia.
Nel luglio 1806 François-René de Chateaubriand partì per un lungo viaggio alle radici dell'Antichità, con l'intento di raccogliere "immagini" di un mondo che poi avrebbe raccontato nella sua epopea I martiri (1809). La visita di luoghi celebri, legati alla Classicità e alla fede cristiana e quasi "mitici" per l'epoca, non poté che suscitare in lui profonde riflessioni. Da qui l'idea di metterle per iscritto in un'opera che vide la luce, con il titolo di Itinerario da Parigi a Gerusalemme (1811), dopo un profondo intervento di rielaborazione del Diario aggiornato in loco. Da Parigi, Chateaubriand raggiunse la Terra Santa passando per l'Italia, la Grecia, la Turchia, e rientrando poi attraverso l'Egitto. In questa edizione sono presentate solo le parti dedicate alla Terra Santa, vero e proprio "cuore" del viaggio. Raggiungeremo perciò l'Autore a Giaffa, sulla costa del Mediterraneo, saremo suoi compagni di carovana attraverso la Giudea e arriveremo quindi a Gerusalemme, per visitare ogni angolo di una città così diversa eppure così simile ad oggi. Un classico della letteratura di viaggio che ha ancora molto da dire, come documento storico e testimonianza di un grande scrittore, della sua epoca e di una terra unica.
Dal sogno giovanile di diventare un cavaliere, passando attraverso l'amaro (e al contempo "rivelatore") incontro con i lebbrosi, l'esperienza con il Sultano, l'approvazione della Regola e la malattia, osservando la vita di Francesco d'Assisi si può affermare che l'esito più grande della sua parabola fu la creazione di un'inedita e originale fraternitas evangelica, che diventerà l'ordine dei frati Minori. Questo prezioso libro di Pietro Messa, grande esperto di storia del francescanesimo, rappresenta un'introduzione alla vita del Santo, una rilettura critica a tutto tondo dei diversi episodi (o "metamorfosi") che hanno dato forma alla storia di quest'uomo straordinario, anche oltre le letture univoche e spesso ideologiche che ne sono state fatte: «Francesco è Francesco e la cosa migliore è conoscerlo come tale».
"Fra i materiali lasciati in eredità dal prof. Pietro Kaswalder, ofm, ho rinvenuto un file dedicato alle escursioni biblico-archeologiche in Giudea e Neghev. Il materiale è suddiviso in nove escursioni che coprono per intero la regione centro-meridionale di Israele ed è disposto secondo l'ordine sperimentato per decenni allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e seguito dallo stesso P. Kaswalder. È quindi una memoria storica che ho ritenuto opportuno conservare e completare. Non si tratta di una guida per pellegrini e neppure di un sussidio per chi visita la Terra Santa per la prima volta. Il nucleo della composizione consiste in riferimenti biblici, archeologici, storici e topografici. Si tratta perciò di un approfondimento destinato a cultori dell'ambiente biblico, la disciplina che P. Kaswalder insegnava. L'autore era anche docente di esegesi dell'Antico Testamento, ragion per cui affiorano spesso problematiche bibliche inerenti, in particolare, ai libri storici. I biblisti e le guide ai siti biblico-archeologici sapranno trarre il giusto giovamento dalla lettura di queste pagine." (Dalla prefazione di Massimo Pazzini).
Ogni uomo che prega, al di là della religione che professa, vive quotidianamente il pericolo della superficialità: tante parole, desiderio di finire presto, assenza del cuore. A volte rischiamo di vivere il tempo della nostra preghiera come un momento di apnea, tratteniamo il respiro nell'attesa di risalire, come se ciò che vale davvero fosse altrove, come se la vita vera fosse in un altro tempo. Tutto questo rende la nostra supplica inefficace. Quando preghiamo, sappiamo quello che chiediamo? Molte volte no... Eppure la preghiera ha senso soltanto se diciamo con sincerità: «Sia fatta la tua volontà». Da questa riflessione nasce il desiderio dell'Autore di spiegare in modo semplice il significato di ciò che domandiamo nel Padre Nostro: aumentando la consapevolezza della "richiesta", cresce infatti anche la sua efficacia. Un libro per tutti, per aiutarci a capire ciò che c'è davvero in gioco nella preghiera che Gesù ci ha insegnato.
L'aramaico comprende dialetti di una vasta area geografica e di varie epoche (fino al presente). Alcuni testi biblici sono scritti in uno di questi dialetti (Esd 4,8 - 6,18; 7,12-26, Dan 2,4 - 7,28, Ger 10,11, Gen 31,47). Questo corso è un'introduzione alla grammatica e alla lettura di tali testi. Il libro è pensato come sussidio per un corso semestrale di aramaico biblico. È suddiviso in dieci lezioni che introducono progressivamente nella grammatica di tale lingua. Ciascuna lezione è completata da un vocabolario di base e da esercizi. Gli esercizi riguardano alcuni versetti biblici, ripresi senza alcun cambiamento dal testo biblico (masoretico), che possono essere compresi e tradotti con le conoscenze acquisite fino a quel punto. Due lezioni complementari offrono alcune osservazioni sulla sintassi e degli esempi di altri testi aramaici (parole e frasi aramaiche del Nuovo Testamento, il Padre Nostro, un capitolo del Targum Onkelos, una lettera di Bar Kochba). Alla fine del libro è fornito un vocabolario completo con accenni sulla morfologia e l'etimologia delle singole parole. Il volume è frutto dell'insegnamento di aramaico biblico che l'Autore tiene presso lo Studium Biblicum Franciscanum a Gerusalemme da 15 anni. Si tratta, quindi, di un lavoro nato e sperimentato sul campo, anche con il contributo degli studenti, con le loro domande e osservazioni.
La terza edizione di una piccola guida che ha riscosso l'apprezzamento di tanti pellegrini. Con una prefazione del Custode di Terra Santa, p. Francesco Patton, e testi introduttivi riguardanti la storia, la geografia e la presenza cristiana in Medio Oriente (articolata nelle diverse denominazioni). Di ogni santuario sono riportati: La lettura biblica di riferimento; Appunti dalla tradizione storica legata al luogo; La cartina archeologica per orientarsi e per ripercorrere le fasi storiche; Una proposta di preghiera da celebrare durante la visita; Suggestive immagini a colori o antiche stampe; Gli orari di apertura Completano il volume delle cartine per localizzare i santuari a Gerusalemme e nel resto del Paese. Il volume è destinato soprattutto a chi si appresta a compiere l'esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa. Comprende le schede dei principali santuari di: Acri, Ain Karem, Beit Sahur, Betania, Betfage, Betlemme, Cafarnao, Cana, Emmaus, Gerusalemme, Giaffa, Monte Tabor, Naim, Nazaret, Tabgha, Tiberiade.
Come conciliare la verità dell'infinito amore di Dio con il dogma dell'inferno eterno? La Geenna perenne non significa il fallimento di Dio? La fine dualistica del giudizio universale annunciata da Cristo: «E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna» (Mt 25,46), non contraddice altri testi sacri relativi alla salvezza in Cristo che spetta a tutti, inclusa per esempio la frase secondo cui alla fine Dio sarà "tutto in tutti" (1Cor 15,28)? Come sarà possibile la gioia dei salvati nei cieli, se alcuni dei loro prossimi soffriranno in eterno? Urge il bisogno di rispondere a queste domande e a molte altre che ne derivano. Il bisogno sorge dalla preoccupazione per il bene dei credenti, e dalla volontà di dissipare tutti i dubbi che possono condurre all'agnosticismo, all'eresia oppure alla perdita della fede e del legame con Dio. In breve, lo sforzo teologico diretto verso la spiegazione di apparenti contraddizioni nelle verità della fede è necessario «al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo» (Ef 4,12-13).
22 dicembre 2016. Dopo l'intensificarsi degli scontri e la pioggia di missili che sembra non finire, d'improvviso le armi tacciono. Aleppo è dichiarata "città libera". Sembra un sogno: si ricomincia a camminare per le vie del quartiere senza paura. Davvero la guerra è finita? Il sogno dura poco. È vero, i combattimenti più aspri si sono spostati altrove ma la città è in macerie e la gente stremata. Riprende da qui il racconto di fra Ibrahim, frate francescano e parroco ad Aleppo. Se nel libro precedente, Un istante prima dell'alba, aveva raccontato la vita sotto assedio, con la minaccia continua dei missili e dei cecchini, ora ci introduce alla grande impresa della ricostruzione. Ci sono le case da riparare, le chiese e le moschee, ma a dover essere ricostruita è soprattutto la persona. Le ferite sono tante: ve ne sono di manifeste, a ogni angolo di strada, e ve ne sono di nascoste, nei cuori delle persone e nelle relazioni a tutti i livelli della società. La notte di Aleppo non è finita ma il fuoco non si è spento sotto la cenere e la morte non ha l'ultima parola.

