La sera del Giovedì santo Gesù affida agli apostoli il più grande mistero della fede cristiana: il suo corpo e il suo sangue. Da quel giorno, sotto le umili specie del pane e del vino, in ogni celebrazione eucaristica si ripete il dono supremo del Signore alla sua Chiesa. L’opera, che intende proporsi come enciclopedia e manuale ad un tempo, presenta una visione aggiornata e completa del mistero eucaristico. Il taglio multidisciplinare ha richiesto il coinvolgimento di 81 studiosi di Sacra Scrittura, liturgia, teologia, spiritualità, pastorale, storia, arte, diritto canonico, antropologia e storia delle religioni provenienti da 20 paesi e diverse esperienze culturali ed ecclesiali.
La prima sezione guida a scoprire il significato dei simboli rituali, l’originalità e la specificità del sacrificio eucaristico cristiano. La seconda sezione, di taglio esegetico e storico, ripercorre le diverse pratiche e le controversie che hanno contraddistinto duemila anni di storia. La terza parte sviluppa una visione del mondo e della storia in cui realtà ecclesiali e umane sono illuminate dall’eucaristia.
Sommario
Presentazione (M. Brouard). Introduzione (card. G. Danneels). I. L’eucaristia e la coscienza religiosa dell’umanità. II. L’eucaristia nella storia. III. L’eucaristia oggi. Liturgia, inculturazione, diritto. Arti. Teologia. Pastorale. Presidenti e celebranti dell’eucaristia. Celebrazione domenicale dell’eucaristia, assemblee domenicali e celebrazione quotidiana. Rapporto tra l’eucaristia e i sacramenti connessi ai momenti chiave dell’esistenza cristiana. Celebrazione dell’eucaristia con comunità particolari. Una pastorale che s’interroga. Pastorale catechetica e animazione spirituale. Eucaristia, luogo del dialogo ecumenico. Eucaristia, luogo del dialogo interreligioso. Quale futuro per l’eucaristia? Glossario. Bibliografia. Indici.
«Con vivo piacere accolgo l’invito di presentare questo Enchiridion della pace, che offre al nostro sguardo l’azione ispirata e perseverante dei papi dell’epoca moderna in favore della pace. In queste ricche pagine, radunate in due volumi, traspare una Chiesa che cammina insieme con l’umanità, che ascolta e dialoga senza sostituirsi alle responsabilità proprie dei dirigenti politici e dei cittadini. Essa si presenta nella sua veste profetica. [...] Di fronte al terrorismo, ai conflitti irrisolti o ai rigurgiti etnici del futuro, nel passato come nel presente, la Chiesa cattolica continuerà a mettere a disposizione di tutti il suo impegno incessante per la giustizia, la solidarietà, la fraternità e la pace» (dalla Prefazione).
L’opera raccoglie i pronunciamenti più significativi dei papi sul tema della pace. Il primo tomo, già disponibile, prende avvio dal pontificato di Pio X. Il primo conflitto mondiale risveglia le coscienze: appare sempre più chiaramente l’irragionevolezza di ogni guerra. Benedetto XV, inascoltato dai belligeranti, si dimostra più realista e lungimirante dei governanti dell’epoca. Pio XI si scontra con le dittature e Pio XII conosce un conflitto di inaudita violenza. Giovanni XXIII, con l’enciclica Pacem in terris e il concilio Vaticano II, pone la questione su basi nuove: rivolgendosi a tutti gli uomini di buona volontà, egli dichiara improponibile una «guerra giusta»; anzi, che qualsiasi guerra moderna è «estranea alla ragione», escludendo che nell’era atomica se ne possa fare uso come strumento di giustizia. Su questa visione si snoda il cammino di Paolo VI, che istituisce, tra l’altro, la Pontificia commissione Iustitia et Pax e la Giornata mondiale per la pace, e di Giovanni Paolo II – i loro interventi costituiscono l’oggetto del secondo volume –, in un continuo crescendo che ci accompagna fino ai nostri giorni.
In un’intervista rilasciata verso la fine della sua vita, Carlo Bo annoverava esplicitamente Clemente Rebora tra le tre o quattro figure letterarie del XX secolo che egli auspicava potessero essere traghettate nel III millennio. Maestro di un sapere che intreccia ardore poetico e passione religiosa, Rebora merita certamente di essere reso meglio accessibile al pubblico degli studiosi anche attraverso un’accurata edizione del suo epistolario.
Il volume, primo di una trilogia, è frutto di una ricerca avviata dall’ITC-isr Centro per le scienze religiose di Trento nel 1995, nell’ambito del «Progetto Rosmini», tesa a creare un’edizione di grande rigore critico e completezza esaustiva dell’epistolario di Rebora. Accoglie le lettere degli anni 1893-1928.
La vita di Clemente Rebora è segnata dal talento poetico e dall’appassionata ricerca di identità: la sua produzione epistolare intreccia il disegno della vita quotidiana, come anche l’architettura progettuale delle scelte determinanti, rivela lo spessore del suo essere e il travaglio del suo divenire, in un efficace alternarsi di toni e di colori.
Profondo inoltre è il legame Rosmini-Rebora: illuminare l’universo rosminiano anche nella originale angolazione di un discepolo del Roveretano aggiunge un tassello di grande significato.
Sommario
Prefazione (A. Autiero). Epistolario 1893-1928.
Note sul curatore
Carmelo Giovannini, padre rosminiano, ha frequentato da giovane chierico Clemente Rebora nelle comunità rosminiane di Rovereto e di Stresa. Dopo il conseguimento della laurea in lettere moderne presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano con una tesi su “L’ultimo Rebora”, ha proseguito la ricerca di lettere, testimonianze e manoscritti inediti del poeta lombardo, curando numerose pubblicazioni.
La disciplina dei sacramenti viene trattata dal libro IV del Codice di diritto canonico (CIC) della Chiesa latina e dal titolo XVI del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (CCEO). Tra le due tradizioni, latina e orientale, non c'è contraddizione circa la natura, l'essenza e gli effetti dei sacramenti, ma semplicemente accentuazione nella disciplina canonica e liturgica dell'uno o dell'altro aspetto teologico. In questo senso tra i due codici si notano identità e somiglianze, ma anche disposizioni diverse. La diversità tra Oriente e Occidente nell'enunciazione teologica delle dottrine permette di cogliere aspetti posti in miglior luce talora dall'uno, talora dall'altro codice, cosicché le formule teologiche non di rado si completano.
L'evento cristiano può essere definito, nel suo nucleo centrale, un incontro di comunione fra Dio che si manifesta (rivelazione) e l'uomo che accoglie in sé la parola e la vita che gli viene comunicata (fede). Con linguaggio chiaro e discorsivo l'autore analizza questi due concetti nelle varie sfaccettature storico-bibliche e teologiche, mostrando la relazione biunivoca che lega rivelazione e fede.
Progettare ed edificare una chiesa oggi significa cooperare all’attuazione di una riforma liturgica corrispondente al modello di Chiesa proposto dal Vaticano II. A quarant’anni dal concilio, in particolare dalle costituzioni Sacrosanctum Concilium e Lumen Gentium, e a dieci anni dalla prima edizione, l’autore risponde alle sollecitazioni di colleghi, professionisti e studiosi – in parte testimoniate nell’Appendice documentaria – di rendere nuovamente disponibile un testo ritenuto fondamentale per delineare l’identità dell’architetto che deve aprirsi alla liturgia e all’ecclesiologia. A quest’ultimo non si chiede infatti di essere credente, ma piuttosto di essere istruito e culturalmente iniziato all’arte della liturgia.
Le scelte architettoniche in ambito di edilizia ecclesiastica effettuate in quest’ultimo decennio anche da artisti di grido, valutate dall’autore in maniera spesso assai critica, giustificano più che mai la riproposizione di un volume che introduce al significato più profondo dell’essere architetti di chiese.
Sommario
Premessa alla riedizione. Prefazione (card. F. Marchisano). Perché scrivo, come e a chi... Le ermeneutiche. 1. L’architetto “liturgico”. 2. L’architettura “per” la liturgia. 3. L’“edificazione” liturgica contemporanea. Le eminenzialità. 4. La luce - Il battistero. 5. L’aula - L’ambone. 6. Il bema - L’altare. Le connessioni. 7. Devotio - Utilitas - Contextus. Postfazione (arch. P. Culotta). Appendice documentaria. Testi normativi. Indici.
Note sull'autore
Crispino Valenziano, laureatosi in filosofia all’Università Gregoriana e presso l’Università di Genova, con F.M. Sciacca di cui fu assistente, ha perfezionato gli studi teologici all’Università di Strasburgo e alla Sorbona, dove ha studiato, ponendosi in maniera critica, lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss. Dopo il Vaticano II, ha introdotto per primo l’insegnamento dell’antropologia culturale in contesto teologico presso i centri accademici romani dell’Alphonsianum, dell’Angelicum, dell’Anselmianum, del Claretianum e del Marianum. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: L’anello della sposa. La celebrazione dell’eucaristia, Qiqajon 1993; Vegliando sul gregge. «Senso del pastore» e piani pastorali, Qiqajon 1994; Liturgia e antropologia, EDB 1997; Scritti di estetica e di poietica. Su l’arte di qualità liturgica e i beni culturali di qualità ecclesiale, EDB 2000; La riforma liturgica del Concilio, EDB 2004.
Che questa nuova edizione sia interamente riveduta è indicato in modo evidente dal fatto che il manuale esce ora con una doppia firma. Si tratta comunque di una revisione nella fedeltà: è stato infatti rispettato l’impianto dell’opera, distinta in due parti – anamnesi ed epiclesi – corrispondenti all’auditus e all’intellectus fidei. Le integrazioni sono anzitutto bibliografiche; le novità riguardano l’articolazione della seconda parte in tre capitoli e la bibliografia ragionata, inserita alla fine di ogni capitolo piuttosto che al termine delle due parti, perché il lettore possa orientarsi immediatamente negli argomenti trattati nei capitoli stessi.
Del tutto nuova, rispetto all’edizione precedente, è la sezione II del capitolo conclusivo sulla «vita nello Spirito». La scelta non si discosta dalle brevi suggestioni della Conclusione proposta nella prima edizione come «Paraclesi: La vita nello Spirito». Ampliare quelle prospettive nella linea dell’esistenza cristiana, riprendendo la dottrina della vita teologale nella fede, speranza e carità, illuminata e sostenuta dai doni dello Spirito Santo, è sembrato il modo più adatto per esplicitare e applicare le virtualità di una sintesi pneumatologica davvero capace di cogliere il riverbero del mistero e di indicare la presenza dello Spirito nella storia e nella vita dell’uomo.
Nella convinzione degli autori che – come diceva Barth – dello Spirito è «impossibile parlare» ma anche «impossibile tacere».
Sommario
Prefazione alla I edizione. Prefazione alla II edizione. Introduzione: il deserto e lo Spirito. I. Anamnesi: la rivelazione dello Spirito. 1. Lo Spirito nella Parola rivelata. 2. Lo Spirito nella fede della Chiesa. II. Epiclesi: la presenza dello Spirito. 3. Dall’evento al mistero: Lo Spirito nella Trinità. 4. Dall’evento al sacramento: lo Spirito e la Chiesa. 5. Dal sacramento al compimento: lo Spirito, la storia, l’eschaton. Conclusione: «Veni, creator Spiritus». Bibliografia generale. Indici.
Note sugli autori
Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, già assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana, ha insegnato teologia alla Pontificia Università Gregoriana.
Dario Vitali, presbitero della diocesi di Brescia, è stato segretario dell’Associazione teologica italiana (ATI) ed è docente di ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana.
Come ci si difende dal demonio? Quali sono i segni della presenza diabolica? Esistono veramente le fatture, i malefici, il malocchio? Il volume è frutto di un'esperienza diretta e ricco di esempi; risponde a queste e ad altre domande attraverso un'ordinata esposizione della materia. La pratica dell'esorcismo, in auge fino a tre secoli fa, sta attraversando presso i cattolici un periodo di crisi che coinvolge teoria e pratica, gli studi di teologia e la pastorale diocesana. È lasciato così campo libero agli imbroglioni, ai maghi, ai cartomanti. Don Amorth va controcorrente, ma in linea con l'insegnamento della Bibbia, del Magistero, della Tradizione.
E' una raccolta di messaggi per i catechisti e per tutti coloro che, spinti dalle esigenze della fede, cercano piste sicure per andare "oltre". Il vescovo rivolge il suo invito a riscoprire la gioia, la meraviglia, l'amore di Dio per gli uomini, la sollecitudine di ciascuno per la Chiesa e quella della Chiesa per tutti.
Il sussidio conclude l’itinerario di preparazione al sacramento della Confermazione, avviato con il primo volume. Il percorso si svolge attraverso tre tappe trimestrali: la Chiesa vive nel mondo (ottobre - novembre - dicembre); il volto della Chiesa (gennaio - febbraio - marzo); confermati dal dono dello Spirito Santo (aprile - maggio - giugno). Particolarmente curata è la dimensione caritativa e missionaria con la proposta di un percorso di educazione alla mondialità inserito in ogni tappa.