
Il sussidio accompagna i bambini nel cammino verso la nascita di Gesù e la sua manifestazione con un itinerario che va dalla prima domenica di Avvento all'Epifania. Per ogni domenica e festa presenta un breve passo biblico, una narrazione che aiuta a comprenderne il significato nella vita di un bambino, uno "zoom" sul concetto chiave, e infine la sezione "Gioca e crea" che propone un gioco e una attività da costruire. Età di lettura: da 6 anni.
Il bambino è accompagnato verso il Natale attraverso uno strumento operativo, con figure da colorare. Le storie, scritte completamente a caratteri maiuscoli, coinvolgono numerosi animali, che fanno il loro tipico verso, autentica passione dei più piccini. Età di lettura: da 5 anni.
Il testo descrive in modo analitico le malattie di sette santi - l'apostolo Paolo, Francesco d'Assisi, Giovanni di Dio, Alfonso Maria de' Liguori, Camillo de Lellis, Teresa di Lisieux e Giovanni Calabria - e del beato John Henry Newman. In alcuni casi, soprattutto per le figure più recenti, vengono illustrate le diagnosi o le descrizioni della sintomatologia, mentre per le più remote sono presentate, sulla base della documentazione rinvenuta, le più probabili ipotesi diagnostiche. Il tutto senza indulgere in alcun modo al "dolorismo" di certa tradizione agiografica, ma evidenziando come la malattia possa essere stata evento determinante per le scelte esistenziali o compagna della vicenda biografica pur senza interferire nella dimensione della santità. Il volume offre inoltre un breve profilo "patografico" di circa cinquanta tra santi, beati e venerabili per i quali sono documentate una o più patologie significative e un glossario con i nomi delle malattie e dei termini medici utilizzati.
Il volume è una ricostruzione biografica che fa ampio ricorso a brani originali di don Primo Mazzolari, spesso inediti: corrispondenza, appunti, manoscritti vari, tracce di discorsi e prediche, articoli a stampa. Poche sono le pagine di un vero e proprio diario: l'archivio di Bozzolo conserva infatti solo "pezzi" autografi che riguardano una settimana nel 1946 e poche pagine sparse per tutti gli anni seguenti, fino al 1953. Si inizia con il racconto della giornata bozzolese del 25 aprile 1945 per seguire gli avvenimenti del cruciale periodo fondativo della democrazia e della repubblica e si conclude con il 31 dicembre 1950, nel mezzo di aspre polemiche e di attacchi a don Primo e al suo giornale Adesso. I testi danno spazio al Mazzolari parroco, conferenziere su temi religiosi, amico e consigliere spirituale di innumerevoli persone, osservatore attento delle più diverse realtà (il carcere, l'esperienza di Nomadelfia, la condizione religiosa del popolo italiano, l'Anno Santo). Si resta colpiti dalla sua poliedrica attività, soprattutto se si considera che ogni notte, dopo una giornata faticosa, egli passava ancora del tempo per rispondere alle tantissime persone che si rivolgevano a lui per un consiglio, un conforto, un suggerimento. In diverse pagine di questo volume questo fatto emerge con chiarezza, insieme agli sfoghi "intimi" di un uomo convinto della sua missione, intelligente e colto, ma anche ipersensibile e fragile nella salute.
Il volume nasce dall’esperienza trentennale dell’Associazione Alfa – Omega a servizio delle Chiese locali. Partendo dall’ascolto del vangelo e dall’attenzione alla vita quotidiana, con un metodo di lettura popolare della Bibbia, il testo conduce a riscoprire il rapporto personale con Gesù e la sua Parola.
Gli Atti degli apostoli vi vengono raccontati in tappe che conservano la dinamica vissuta in incontri reali, dove laici innamorati della Scrittura accompagnano alla scoperta del Maestro di Nazaret divenendo facilitatori di una ricerca collettiva.
L’invito è a percorrere un’ideale scala della conoscenza attraverso tre sezioni: Aprire gli occhi (si risponde alla domanda che cosa c’è nel testo?), Svegliare la mente (ci si chiede cosa significa il testo?), Scrutare il cuore (risponde alla domanda cosa significa questo testo per me oggi?). Si tratta di passi necessari per familiarizzare con i diversi volti di Colui che continua a proporsi come maestro di misericordia e di giustizia.
Il libro degli Atti degli apostoli, che con i suoi 1002 versetti è il testo più lungo del Nuovo Testamento dopo il Vangelo di Luca, costituisce l'unico documento antico che narra gli inizi del movimento di Gesù e l'attività dell'apostolo Paolo. L'opera di Luca si interroga sulle origini del cristianesimo, sulle ragioni della rottura fra cristiani e giudei, sui tentativi della missione cristiana in un contesto religioso fortemente concorrenziale e narra la vita dei primi seguaci del Nazareno, la nascita delle loro comunità e lo straordinario successo del movimento, costretto a far fronte a forti opposizioni. Il volume propone un commento dettagliato della seconda parte degli Atti (capitoli 13-28) in una nuova traduzione e con riquadri che approfondiscono aspetti storici o teologici particolarmente rilevanti. La profondità del commento e il rigore interpretativo ne fanno un testo di studio contrassegnato da uno stile brillante ed efficace che rende l'opera accessibile anche ai non specialisti.
Le regole alimentari di Gerolamo, tradotte per la prima volta in italiano, costituiscono la terza sezione di uno scritto molto più ampio, l’Adversus Iovianianum, un testo di carattere polemico finalizzato a contestare le dottrine del monaco milanese Gioviniano, condannato prima a Roma dal papa (390) e poi dal vescovo Ambrogio.
Per controbattere alla tesi secondo la quale «l’astinenza non è migliore dell’assunzione riconoscente del cibo» Gerolamo ribadisce l’importanza del digiuno nella tradizione della Chiesa e nella storia della filosofia. Tenersi lontani dai cibi e dai piaceri giova alla meditazione del religioso e all’astrazione del pensatore; lontano da ogni demonizzazione, l’invito è a scegliere «la secchezza al grasso», i cibi leggeri a quelli pesanti, i piatti semplici a quelli elaborati. In tal senso l’opera di Gerolamo diventa una vera e propria «dietetica» che privilegia la verdura, i legumi e la frutta, facendo riecheggiare tutta la sapienza dell’antica medicina ippocratica e galenica, che considerava il cibo anche un farmaco.
Sommario
Introduzione. Nota bibliografica. Le regole alimentari. 1. La tesi di Gioviniano. 2. La posizione di Gerolamo. 3. Il tipo di alimentazione di vari popoli. 4. I cinque sensi vie d’accesso per i vizi. 5. Il caso dei filosofi. 6. Il corpo è un fanciullo, l’anima il [suo] pedagogo. 7.Il Protrettico alla medicina di Galeno. 8. Cura della podagra. 9. Dicearco, Senofonte, Cheremone. 10. Le sette dei giudei. 11. Esempi dalla Scrittura. 12. Gli eretici che rifuggono i cibi. 13. Il digiuno dei cristiani.
Note sull'autore
Secondo Prospero di Aquitania, Gerolamo sarebbe nato nel 331 e morto nel 420. Dopo i primi studi nella natia Dalmazia, si trasferì a Roma e soggiornò a Treviri, Aquileia e in Oriente. Eremita nel deserto di Calcide, ai confini tra la Siria del nord e la regione occidentale dell’Eufrate, venne ordinato prete dal vescovo di Antiochia. Si trasferì a Costantinopoli, poi a Roma e nuovamente in Oriente. Gerolamo è autore della Vulgata, la prima traduzione completa in lingua latina della Bibbia dal greco e dall’ebraico.
Curatore. Lucio Coco all’attività di docente affianca il lavoro di ricerca sulla tradizione patristica. Ha curato numerose edizioni di Padri della Chiesa greci e latini. Collabora attivamente alla collana dei Testi Patristici dell’editrice Città Nuova presso la quale ha pubblicato in prima edizione importanti opere di Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo. Altri suoi lavori hanno avuto per oggetto la spiritualità medievale (Gertrude di Helfta, Tommaso da Kempis) e la spiritualità della lettura.
Il termine «bioetica» viene impiegato nel Nuovo Testamento da Gesù e da Paolo in contesti etico-sapienziali e socio-ecclesiali significativi con la finalità di aiutare i discepoli e le comunità cristiane ad affrontare aspetti concreti e inediti della vita quotidiana.
In un contesto culturale che con il suo rapido sviluppo genera nuove complessità, il volume indaga la relazione tra Bibbia e bioetica e ha come oggetto le problematiche dell’etica della vita, con particolare attenzione agli interrogativi sollevati dal progresso scientifico-tecnologico in campo medico.
La prima parte del testo si interroga, in particolare, sul lessico e la concezione della vita umana nella Bibbia, mentre la seconda si sofferma su aspetti che toccano sempre più la persona, la famiglia, la società e le istituzioni.
L’Antico Testamento risulta talvolta ostico e sfuggente. Ci sono di ostacolo le pagine crude delle guerre e degli stermini fatti in nome di Dio, l’assenza di prospettiva ultraterrena che dalla Genesi, passando per i Salmi, giunge fino al libro di Daniele e al Secondo libro dei Maccabei. Ci sono di ostacolo i Salmi detti «imprecatori», che sono quasi integralmente esclusi dall’attuale preghiera liturgica della Chiesa.
Nonostante tutte le difficoltà, le pagine della Bibbia ebraica, con la loro ricca antropologia, sono irrinunciabili per la comprensione della cristologia poiché esiste un’unica storia della salvezza che si manifesta nei due Testamenti, i quali si illuminano a vicenda, senza che l’uno escluda l’altro.
La formazione definitiva della Bibbia ebraica è avvenuta ad opera di rabbini sapienti del dopo-esilio. La corrente sapienziale si è nutrita degli scritti tramandati dalle generazioni precedenti, ne ha fatto oggetto di meditazione e di studio per illuminare il presente e li ha rielaborati per lasciare indicazioni ai posteri. Nella redazione finale dei libri biblici, gli autori sapienziali hanno dunque impresso un paradigma ermeneutico: i testi antichi non devono essere letti come documenti di un lontano passato, ma come testi vivi da rileggere per illuminare il presente.
Sommario
Introduzione. I. Nudità e foglie di fico. La simbolica del vestito. II. I sempre nuovi inizi di Dio nella storia umana. III. «Lo pose nel giardino perché lo custodisse» (Gen 2,15). IV. Pedagogia della Pasqua ebraica. V. Le tre paure di Gedeone (Gdc 6,11-24). VI. «Un cuore in ascolto, capace di discernere» (1Re 3,4-15).
VII. Il profeta come maestro e i suoi discepoli. VIII. La salvezza dentro la sventura: Ger 29. IX. Salvati o vinti dalla mano di Dio (Sal 107; 73 e 88). X. «Dio ama tutte le cose che esistono» (Sap 11,24–12,1).
Note sull'autore
Giuseppe De Carlo, frate minore cappuccino, insegna Antico Testamento ed Ebraico biblico all’Istituto superiore di scienze religiose Sant’Apollinare di Forlì, allo Studio teologico Sant’Antonio di Bologna e alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna. Ha compiuto gli studi al Pontificio Istituto Biblico di Roma e i suoi ambiti privilegiati di studio sono i primi capitoli della Genesi, la letteratura profetica e quella sapienziale. Per EDB ha pubblicato Ti indico la vita. La ricerca della Sapienza come itinerario formativo (2003). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.