Termine chiave della modernità in generale e della tradizione protestante in particolare, la "coscienza" rimanda direttamente ai concetti di "individuo" e "soggetto", andando dritta al cuore di ogni idea di libertà. Un contributo alla riflessione sulla libertà di coscienza e il suo tormentato cammino nella storia. Con il dissolversi della visione premoderna, in cui la natura e Dio erano saldamente uniti, tra dimensione terrena e ultraterrena si produce uno iato: desacralizzandosi, il mondo mostra tutta la sua contingenza e, in parallelo, l'essere umano si trova esposto alla sfida di ridefinire se stesso e il senso del suo esistere in un tempo sospeso in cui, venute meno le antiche certezze, sorgono questioni nuove cui non sa dare risposta. È in questo contesto che la "coscienza" acquista centralità, in primis tra i protestanti. Intrecciando analisi storica, riflessione teologica e sguardo sull'attualità, il volume si offre come contributo al dibattito su temi quali i diritti individuali, il pluralismo religioso, la laicità dello stato, le libertà individuali e collettive.
Intorno a questo "manifesto" della Riforma italiana, scritto dal monaco Benedetto da Mantova con il poeta Marcantonio Flaminio e stampato anonimo a Venezia nel 1543, ruota - quale oggetto di diffusione clandestina nell'area europea - un'intera, ampia sezione del romanzo Q di Luther Blissett.Scritto poco dopo il fallimento del Colloquio di Ratisbona tra cattolici e protestanti del 1541, questo "bestseller " religioso italiano del Cinquecento fu opera del monaco benedettino cassinese Benedetto Fontanini e dell'umanista Marcantonio Flaminio. Uscito anonimo, il trattato - che afferma l'unità dei "veri cristiani" oltre i confini delle chiese istituzionali e fonda la vita morale sul "beneficio di Cristo", ovvero sulla grazia - fu più volte ristampato e tradotto, nonché condannato dall'Inquisizione. Apprezzato nei circoli erasmiani e riformatori oltre che dai fautori del rappacificamento tra i cristiani, fu soprattutto il "manifesto" dei seguaci di Juan de Valdés e dei riformatori d'oltralpe, recuperati alla tradizione dei Padri della chiesa.
Pur inserita nel più ampio fenomeno migratorio italiano della fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, l'emigrazione dei valdesi verso il Nord America è caratterizzata da elementi specifici, come il sostegno di organizzazioni evangeliche interdenominazionali quali l'American Waldensian Aid Society. Attraverso la storia delle cinque comunità di Monett (Missouri), Galveston e Wolf Ridge (Texas), Chicago (Illinois), Valdese (Carolina del Nord) e New York, Luca Pilone ripercorre le vicende delle piccole realtà del protestantesimo italiano negli Stati Uniti, sempre in bilico tra il tentativo di ricreare il "pays des ancêtres" e l'assimilazione all'interno del protestantesimo americani e del tipico melting pot del Paese. Storie di sacrifici, fatica, fallimenti ma anche - e soprattutto - di fede, coraggio e un'ostinata ricerca di benessere e libertà nella Land of Opportunity.
Prima tappa del lungo e complesso lavoro di edizione dell'intero corpus della letteratura valdese, finora in gran parte inedita, il volume presenta undici sermoni medievali tratti dai manoscritti di fine Quattrocento e inizio Cinquecento conservati principalmente a Cambridge, Dublino e Ginevra.
Moglie di Abramo e madre di Isacco, Sara è una figura chiave nella Bibbia anche solo per il suo ruolo nella nascita del popolo di Israele. Per gli studiosi tradizionali, tuttavia, è spesso un personaggio insignificante, passivo, quando non una donna meschina, dura ed egoista. Tammi J. Schneider la rilegge in ottica femminista mettendola al centro della storia della Genesi.
ll commentario di Thomas C. Oden alle epistole a Timoteo e Tito si fonda sulla tradizione interpretativa classica: esegeti quali Atanasio, Giovanni Cristostomo, sant'Agostino, san Girolamo, nonché Lutero, Calvino e Wesley, ne sono per l'Autore i migliori interpreti, non solo perché più vicini nel tempo, ma per il minore debito verso le teorie speculative e la maggiore attenzione alla tradizione condivisa.
Ancora assai discusse al tempo dello storico ecclesiastico Eusebio di Cesarea, le epistole "cattoliche" - universali, indirizzate alla chiesa in generale - appartengono da molto tempo al canone di tutti i cristiani.
Non solidamente attribuibili agli apostoli da cui prendono il nome, ma anche considerate esempi di fede autentica, sono spesso sconosciute ed erroneamente considerate di secondaria importanza.
"Nonostante le evidenti tensioni con la società dell'epoca, gli autori di queste antiche lettere rimangono fiduciosi nella possibilità, per i cristiani, di vivere in quel mondo. Noi, oltre a cercare di capire ciò che dicevano alle chiese del i secolo, dobbiamo provare a intenderne le voci come una sfida per la nostra condizione".
Contesto storico, politico e religioso della Riforma protestante
I sovrani Enrico VIII ed Elisabetta I, Carlo V e Filippo II
Lutero e gli altri Riformatori, il Concilio di Trento e le guerre di religione
Con intelligenza, senso dell'umorismo e incisività, Glenn S. Sunshine ricostruisce il contesto da cui nacque il protestantesimo: vicende storiche e posizioni teologiche dal XV secolo alla fine della Guerra dei trent'anni passando per la chiesa romana dei Borgia, le 95 Tesi di Lutero, lo scisma di Enrico VIII, le posizioni di Zwingli, Calvino...
In queste pagine, Glenn S. Sunshine inquadra storicamente, geograficamente e teologicamente le vicende che portarono a quel rinnovamento della chiesa che fu la Riforma protestante ripercorrendole con una sinteticità che giova alla chiarezza del quadro generale e del particolare.
Delineati i prodromi e le cause già ben visibili nella chiesa del Cinquecento, Sunshine si concentra sul vero e proprio secolo della Riforma, spingendosi fino alla Pace di Vestfalia del 1648: ne emerge il quadro di un'Europa, cattolica e protestante, in cui insieme ai Riformatori incontriamo i papi, i sovrani e le nazioni che gettarono le basi del mondo moderno.
Integra il testo un'appendice sulla Riforma in Italia a cura di Carlo Papini.
Lutero, uomo di preghiera
L'evangelo della grazia come esperienza vissuta
"Dobbiamo dunque sapere che ogni nostro scudo e difesa risiede soltanto nella preghiera"
Martin Lutero era un uomo di preghiera, il che non costituisce un elemento secondario della sua biografia né della sua opera di teologo. Egli ha lasciato diversi piccoli manuali di preghiera, uno dei quali dedicato "al suo barbiere", ma soprattutto ha composto preghiere: molto semplici, incentrate sulla fiduciosa richiesta del figlio al Padre, animate da una fede consapevolmente infantile nel senso evangelico del termine.
La scelta di preghiere di Lutero qui proposta intende mostrarne l'utilità nell'esperienza di fede delle cristiane e dei cristiani d'oggi. L'evangelo della grazia predicato dalla Riforma non è, infatti, una dottrina teologica bensì un'esperienza vissuta, e la preghiera è il luogo eminente nel quale la parola "grazia" diviene realtà.
Dobbiamo dunque sapere che ogni nostro scudo e difesa risiede soltanto nella preghiera. Che cosa, infatti, credi che avrebbe fin qui prodotto qualcosa di grande, evitato o sconfitto i piani e le intenzioni, l'assassinio e la ribellione dei nostri nemici, se la preghiera di alcune persone pie non si fosse posta dalla nostra parte come un muro d'acciaio?(Martin Lutero)
Peter Ciaccio e Andreas Köhn ci guidano in un affascinante viaggio tra mondi e universi stellarmente lontani, tra concezioni e teologie diverse e diversamente sfaccettate, tra dimensioni irriducibilmente parallele che, pur tuttavia, convergono nella speranza in una luce che illumini le tenebre.