
La famiglia, da sempre, è il luogo primario per l’educazione dei figli. Oggi, sembra che questo assunto sia entrato in crisi: succede che gli insegnanti educhino i bambini senza coinvolgere i genitori o che i genitori si trovino a delegare completamente agli insegnanti l’educazione dei propri figli, disinteressandosene. Gli studi sulla sessualità in età infantile sono ancora in via di sviluppo, ma certamente è possibile definire alcuni dei fattori che possono aiutare un sano sviluppo del bambino: attaccamento e sviluppo emotivo in particolare sono collegati a uno sviluppo affettivo e sessuale sani. La relazione del bambino coi genitori, l’esperienza del sentirsi capito, compreso e sostenuto sono elementi fondamentali per la futura personalità dell’adulto. Si potrebbe affermare che per imparare ad amare da adulti occorre ricevere 100.000 baci da bambini. Perché le coccole, i baci, le carezze e gli abbracci creano una base solida e positiva su cui si integreranno le esperienze delle varie fasce di età. Q
Nel cammino della vita il Signore mi aiuta davvero o resta indifferente di fronte alle mie scelte, ai fatti che mi capitano, alle mie gioie e alle mie sofferenze? L'interrogativo non può non scontrarsi con il mistero del male. E la domanda sul male torna a lambire la battigia del rapporto con Dio: cosa fa l'Onnipotente quando il male, nelle sue varie forme, mi colpisce?
L'Autore s'incammina sui due versanti opposti di questo Everest dello spirito umano, che, da che mondo è mondo, sfida chiunque tenti di scalarlo sia sulla pista della ragie che su quella apparentemente meno scoscesa della fede. In questo percorso egli non può non lasciarsi aiutare dalla parola di Dio, che rivela come lo Spirito Santo prenda ogni nostro gemito che anela al bene e lo unisca alla preghiera stessa che il Figlio risorto eleva al Padre.
La traduzione oltremodo attenta alla portata teologica del testo con un commento, che vuole condurre il lettore a una comprensione immediata del dettato paolino, senza rinunciare a offrire approfondimenti di pregio. A ogni sezione è premessa una breve introduzione, che aiuta il lettore a orientarsi. Seguono, poi, il testo tradotto ed il commento, mentre il testo greco è proposto in traslitterazione per facilitarne la lettura. In più: un ampio indice per argomenti, la cartografia riguardante i viaggi di san Paolo e una bibliografia ragionata in diverse lingue. Prefazione di Romano Penna.
Una comunicazione aperta tra figli e genitori sui temi dell’affettività e della sessualità aiuta a sviluppare nei ragazzi una maggiore consapevolezza. Il volume La pre-adolescenza è un periodo di importanti cambiamenti sia fisici (sviluppo puberale, variazioni ormonali) che mentali (sviluppo del pensiero astratto), che psicologici ed emotivi. I ragazzi si trovano ad attraversare una “terra di mezzo” in cui devono affrontare una ristrutturazione dell’identità corporea, consolidare le condotte di genere, iniziare un processo di autonomizzazione dalla famiglia, sviluppare rapporti di amicizia e confronto tra pari. Diversi studi dimostrano come una comunicazione aperta tra figli e genitori sui temi dell’affettività e della sessualità aiuti a sviluppare nei ragazzi una maggiore consapevolezza e una riduzione dei comportamenti a rischio. Questo libro, da leggere insieme, genitori e figli, propone un meraviglioso viaggio alla scoperta di noi stessi e della nostra sessualità.
Da alcuni anni una delle parole più in uso nella nostra società è quella di crisi. Viviamo infatti un momento nel quale siamo avvolti da una crisi generalizzata e permanente, così da poter quasi identificare la nostra epoca come il tempo della crisi. Anche la testimonianza biblica ci presenta ripetutamente delle crisi: crisi della persona, delle relazioni, della fede, della comunità, del mondo e della storia. In generale, per la Bibbia la crisi è, seppure con tutta la sua pesantezza, una possibilità. In tale esperienza è Dio stesso che agisce, mettendo al muro l’uomo che non intende né cambiare né crescere. La forza della parola divina invece lo pone a nudo e, ormai spogliato delle sue false sicurezze, egli è svelato con verità a se stesso. Ma, se le cose stanno come la Scrittura ce le presenta, non possiamo che attendere le nostre crisi con fiducia e speranza perché in ultima analisi, se accolte e rielaborate in profondità, recano a noi, già nello spazio dell’esistenza terrena, il dono di una nuova vita avvolta di bellezza che noi nemmeno siamo capaci di immaginare.
Oggi che valore ha il dono? È possibile il dialogo tra i popoli o l’unica via è il conflitto? La Bibbia offre diverse risposte a queste domande. Un’immagine felice di dialogo e di scambio di doni è offerto da Salomone e dalla Regina di Saba. In questo racconto e in altri passi dell’Antico e del Nuovo Testamento, appare come l’incontro coinvolga ogni aspetto dell’esistenza, compresa la relazione con Dio. Le ombre e i conflitti non eliminano la speranza e la fiducia in uno scambio fecondo. Nel primo capitolo è illustrato, con diversi altri passi biblici, l’incontro tra Salomone e la Regina di Saba. Nel secondo capitolo si trovano tracce ed echi di quest’incontro in passi di tono apocalittico e messianico. Infine il terzo capitolo presenta altri incontri, tra cui quello tra Davide e Gionata e quello tra Elia e la vedova di Sarepta.
La frase di molti sposi in crisi è sempre la stessa: “Ti voglio bene, ma non ti amo!”. È sotto gli occhi di tutti come un sempre maggior numero di coppie giunga a esiti di questo genere. La sfida che il volume affronta consiste nel mostrare come sia possibile ri-innamorarsi, come ciò non sia l’illusione di un sognatore romantico o di gente sprovveduta, ma una via offerta a tutti; basta solo che ci si renda disponibili e si metta in atto il cammino richiesto. Gli otto percorsi proposti si pongono in questo preciso orizzonte: sono vie di rinascita e di riscoperta del mistero delle nozze. I coniugi non si “sposano” solo una volta, ma a ogni stagione della loro vita. La grazia stessa del sacramento vive negli sposi perché essi siano in grado di ri-innamorarsi tutti i giorni della loro vita. Una sfida, questa, che sono chiamati ad affrontare fin dal giorno in cui, mano nella mano, sono usciti dalla chiesa e hanno inaugurato il loro itinerario nuziale.
«Poiché il nostro Salvatore Gesù Cristo, per testimonianza dell’Angelo, “salvando il suo popolo dai suoi peccati”, ci ha mostrato in se stesso la verità, attraverso la quale, con la sua risurrezione, possiamo pervenire alla beatitudine della vita immortale, è necessario che, per portare a termine quest’opera di teologia, dopo aver indagato intorno al fine ultimo della vita umana e intorno ai vizi e alle virtù, la nostra indagine rivolga ora la sua attenzione sul Salvatore di tutti e sui suoi benefici arrecati al genere umano». Così Tommaso introduce la Terza parte della sua Somma e gli argomenti in essa trattati: Il Salvatore medesimo (Parte III, QQ. 1-59) e I Sacramenti salvifici del nostro Salvatore (Parte III, QQ. 60-90)
Il testo descrive, in forma narrativa ma sulla base di documenti anche recentissimi – la pubblicazione del processo di canonizzazione – l’esperienza di vita di Pietro dal Morrone, divenuto papa con il nome di Celestino V. Dagli anni eremitici e monastici agli eventi tumultuosi che hanno portato alla sua elezione e poi al suo governo di cinque mesi. Si evidenziano le tensioni esterne e le “prove” interiori che lo hanno portato alla clamorosa rinuncia. Per poi seguire gli anni delle sue fughe e la prigionia onorevole e la fine nel castello di Fumone. Il testo chiude con la cerimonia della canonizzazione ad opera di papa Clemente V a Vienne, come “Confessore della fede”, ma non come pontefice. Una distinzione dovuta a cause drammatiche che vengono descritte. L’ultima parte del testo contiene la documentazione storica dei fatti.
La Raccolta antiariana parigina – per la prima volta tradotta integralmente in italiano – contiene documenti relativi alla controversia ariana (dal 343 al 366 ca.), ritrovati da P. Pithou nel 1590, in un codice del XV secolo di cui non disponiamo più. Si tratta di una collezione di documenti tra i più controversi e discussi per l’attribuzione dei frammenti e la loro collocazione storica: potrebbe essere materiale preparatorio, raccolto in vista di un’opera mai pubblicata, oppure questo dossier potrebbe essere stato stralciato (e in fine integrato) prima della fine del IV secolo dal più ampio Liber adversus Valentem et Ursacium, di cui parla Girolamo e non giunto a noi; con alcune aggiunte, che però risalgono al 366 e quindi difficilmente inserite da Ilario, morto un anno dopo. Nel suo complesso il Dossier, molto importante per la storia delle Chiese nel IV secolo, offre il quadro di un’epoca turbata per la dottrina della fede, ma getta luce anche su alcuni tratti distintivi della personalità di Ilario: l’intuizione veloce delle situazioni, l’amore per la documentazione rigorosa, la fedeltà e il rispetto assoluto dell’ortodossia, la posizione evidentemente filoatanasiana.