
Il sistema dell'arte e della cultura sta vivendo una fase di profondo mutamento che coinvolge gli attori e i meccanismi della produzione, così come i modi e le pratiche con cui le persone consumano e fruiscono di prodotti, beni ed esperienze culturali. Il libro affronta le specificità e gli elementi caratterizzanti il marketing applicato ai contesti artistici e culturali, interrogandosi sul concetto di pubblico evoluto, sulle nuove opportunità di comunicazione e di coinvolgimento derivanti dal mondo digitale, in un funambolico equilibrio che consente alla visione artistica di incontrare il mercato. Presentazione Laboratorio Quazza.
Come si può distinguere il gioco dal non gioco nell'infanzia? A che età si inizia a giocare? E che differenze ci sono con il comportamento esploratorio? Tali questioni rappresentano il filo conduttore del volume che analizza anche il rapporto tra gioco e funzioni cognitive, sociali e affettive, e la natura individuale o sociale dei comportamenti ludici.
Il rapporto tra Chiesa e mondo, politica e società ha mantenuto nel contesto plurale e cangiante dell'America Latina contemporanea un peso centrale e fondativo, da cui è impossibile prescindere, nonostante crisi e turbolenze, processi di modernizzazione e globalizzazione, per avere delle chiavi di lettura e degli strumenti interpretativi. Di qui la periodizzazione scelta per un volume che intende sondare nuovi terreni storiografici: dalla Conferenza di Puebla, in Messico, promossa dall'episcopato latino-americano nel gennaio del 1979, alla Conferenza di Aparecida, in Brasile, tenutasi nel maggio del 2007, alla presenza di Benedetto XVI e dell'allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio. Un trentennio chiave per la storia del mondo, dell'America Latina e della Chiesa, in gran parte coincidente con il lungo pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005), che ridefinì il rapporto tra Roma e il subcontinente.
Obiettivo di questo volume è sostenere chi lavora e chi vuole fare ricerca empirica nei contesti educativi e scolastici, dal nido d'infanzia alla scuola secondaria di primo grado. Comprendere l'utilità, i limiti, le potenzialità dei metodi e le modalità di definizione dei risultati scientifici è il passaggio imprescindibile per poter utilizzare le evidenze scientifiche in modo informato e consapevole. È sempre più necessario, infatti, saper prendere decisioni, educative e didattiche, fondate empiricamente. Dopo una prima introduzione generale sulla progettazione del disegno di ricerca, sui paradigmi e le questioni etiche, si descrivono i principali metodi per la ricerca educativa: fenomenologia empirica, Grounded Theory, metodo etnografico, ricerca-azione, ricerca narrativa, approccio quantitativo-sperimentale e mixed method. Per comprendere come può essere applicato ciascun metodo discusso, ogni capitolo include l'analisi critica di una ricerca empirica realmente condotta (e pubblicata) in contesti educativo-scolastici.
In un momento di grande disorientamento politico e morale, in cui tornano in voga concetti pericolosi come quello di "razza" e i discorsi denigratori sono legittimati anche da politici di primo piano, sembra quasi che l'odio non abbia più anticorpi e freni sociali: i discorsi razzisti si diffondono come virus e passano dalla sfera virtuale, social, a quella giornalistica e mediale. Come opporsi a questo meccanismo discorsivo? Un primo passo da compiere può essere quello di uscire dalla narrazione emotiva della cronaca e, mettendo in azione le discipline umanistiche, trovare delle chiavi di lettura in grado di restituire tutta la complessità del fenomeno, così da poterlo raccontare. Il volume propone un'analisi che permette di conoscere la dimensione strutturale dei discorsi dell'odio, di mostrarne le dinamiche funzionali e gli effetti che producono, in altre parole di smascherarli. Prefazione di Marcel Danesi.
La complessità della società contemporanea e dei bisogni educativi emergenti interroga i professionisti dell'educazione e stimola la ricerca di strategie efficaci di garanzia e tutela della qualità del lavoro educativo. L'educatore non è un "tecnico dell'educazione", ma un esperto che assume la riflessività pedagogica come competenza e responsabilità professionale. In un processo continuo di bilanciamento tra operatività e teorizzazioni, sviluppa la propria capacità di pensare l'educazione per agire consapevolmente, contribuendo alla costruzione critica e al consolidamento di una cultura professionale densa. Obiettivo di questa nuova edizione è rendere riconoscibili i nuclei fondanti l'identità, il ruolo, la professionalità e la responsabilità politica dell'educatore socio-pedagogico, riletti alla luce delle novità legislative che ne hanno sancito il riconoscimento.
L'espansione del cristianesimo nell'Impero romano, tra II e VI secolo, è stata accompagnata da un processo multiforme di selezione, interpretazione e appropriazione del patrimonio culturale greco-latino da parte di coloro che si erano convertiti alla nuova religione o erano nati in essa. Tale processo ha provocato la reazione, spesso diffidente o ostile, delle persone comuni, delle autorità e degli intellettuali. Il libro si occupa delle ragioni per le quali, nel corso dell'età imperiale, un buon numero di filosofi di tradizione platonica ha preso posizione contro i cristiani e composto anche scritti destinati a confutarne la dottrina. Contro la pretesa dei cristiani di essere anch'essi filosofi, anzi, gli unici, i platonici loro avversari obiettavano che il cristianesimo è per sua natura una dottrina non filosofica, sia perché fondato sulla fede (quindi irrazionale), sia perché i suoi contenuti sono contraddittori e, in ciò che hanno di vero, non fanno che copiare insegnamenti provenienti da tradizioni più antiche e autorevoli, mentre, in ciò che hanno di originale, sono del tutto falsi e insensati.
Agli occhi dei moderni, quel che distingue Vermeer dai suoi contemporanei è l'aura enigmatica che promana dai suoi dipinti. Questa originalissima qualità poetica è esattamente il tema di questo libro, ma non è vista come una dimensione misteriosa e ineffabile, bensì come il risultato di una deliberata scelta dell'artista. Attraverso un'analisi puntuale delle opere del pittore olandese, della loro struttura e del loro contenuto, Daniel Arasse mostra quindi come la scena d'interno diventi in Vermeer pittura dell'intimità, di una sfera privata e inaccessibile. Ed è proprio questa intimità, nella sua impenetrabile visibilità, il soggetto dei dipinti della "sfinge di Delft".
Per quanto possa apparire strano ai nostri occhi, non era affatto scontato che il cristianesimo diventasse la principale religione del mondo occidentale. Sarebbe potuta tranquillamente rimanere una setta giudaica fra le tante, come i sadducei o gli esseni, per esempio. In che modo allora una religione che all’inizio contava poche decine di fedeli illetterati, attivi per giunta in una parte remota dell’impero, è potuta diventare la religione ufficiale di Roma, capace di convertire circa trenta milioni di persone in soli 350 anni? Come ha fatto una religione perseguitata a soppiantare culti e pratiche rituali consolidati e a imporsi come la principale tradizione culturale dell’Occidente? Nel Trionfo del cristianesimo Bart D. Ehrman affronta questo “enigma storico” in un racconto appassionante e fondato su un’attenta analisi delle fonti antiche, mostrando come un gruppo ristretto di personaggi carismatici fu in grado di mettere a punto una brillante strategia sociale e di sfruttare la forza dirompente del messaggio cristiano per conquistare il cuore e la mente degli uomini e delle donne dell’epoca. Così facendo, Ehrman confuta una serie di convinzioni consolidate sulla trasformazione culturale più importante cui il nostro mondo occidentale ha assistito, una vera e propria rivoluzione che ha influenzato l’arte, la musica, la letteratura, la filosofia, l’etica, l’economia e il diritto.
Capolavoro del XII secolo a lungo misconosciuto, di cui qui si offre la prima traduzione italiana, il poema Architrenius (1184 ca.) di Giovanni di Altavilla narra il viaggio di un uomo alla ricerca della Natura quale responsabile dei mali umani. Il protagonista visita luoghi emblematici del vizio – la dimora di Venere, la taverna, l’università, la corte, il chiostro – e giunge infine all’isola di Tylos, dove le orazioni di antichi filosofi precedono l’aspro dialogo con la Natura matrigna. In un latino vivido e pluristilistico, quest’opera, vero prototipo della Commedia, integra le molteplici forme della letteratura coeva, dalla vena comico-realistica alle sottigliezze metafisiche, dal romanzo di formazione all’allegoria didascalica. Con sorprendente modernità, il protagonista discute le tesi del provvidenzialismo antropocentrico, assumendo accenti lucreziani e manichei, e prefigurando il Leopardi del Dialogo della Natura e di un Islandese.