Ogni epoca ha il suo sistema iconico e le sue modalità di rappresentazione: si è passati così dal ritratto di corte alla foto ufficiale, dalle grandi feste barocche agli eventi televisivi, dai comizi alle conferenze stampa. Il libro riflette sull'immagine come nuovo spazio per lo sviluppo dell'informazione istituzionale, sottolineando conoscenze, capacità tecniche e "grammaticali" proprie di un linguaggio diverso da quello scritto e parlato, in cui anche le professionalità cambiano.
Tra operatori, ricercatori e decisori politici esiste una notevole confusione sull'intercultura, che viene erroneamente identificata con la questione dell'immigrazione; l'intercultura ha invece a che fare con i cambiamenti che riguardano tutti, autoctoni e immigrati, in un mondo che diventa sempre più globale e plurale. Anche intercultura e multicultura vengono confuse tra loro e invece sono due strade opposte, perché la multicultura accetta le differenze ma le chiude dentro le loro supposte "comunità" etniche o religiose, mentre l'intercultura evita gli stereotipi e si occupa di come le persone mescolino pratiche, usi e lingue diverse nella loro vita quotidiana. Nel volume si presentano alcuni aspetti dell'intercultura, dalla questione del plurilinguismo e di una supposta "lingua madre" alle trasformazioni dell'identità" religiosa, dalla ricerca sul territorio alla prospettiva di una psicologia clinica interculturale, dalla mediazione alla valutazione delle competenze interculturali. Il testo è un utile strumento per lo studente, l'operatore ed il ricercatore perché collega le esperienze pratiche con i modelli e le teorie che le sostengono.
Il volume intende porsi come un valido punto di riferimento per quanti vogliano avere una panoramica delle basi neurocognitive del linguaggio. È diviso in sei parti. Nella prima parte, di carattere introduttivo, viene ripercorsa la storia della neurolinguistica e vengono delineati i rapporti che la legano ad altre discipline come la linguistica generale, la psicolinguistica e le neuroscienze cognitive. La seconda parte è dedicata alla presentazione dei fondamenti della ricerca neurolinguistica, dalle osservazioni neuropsicologiche all'uso delle tecniche di stimolazione corticale o di neuroimmagine funzionale. Nella terza e quarta parte, l'attenzione viene concentrata sulle caratteristiche di alcune patologie del linguaggio in pazienti adulti e in età evolutiva. Le ultime due parti del libro, infine, sono dedicate alla neurolinguistica del plurilinguismo ed alla descrizione del network neurale della elaborazione del linguaggio.
Dopo le grandi contese trinitarie e cristologiche dei primi secoli, l'eresia sembra scomparire dall'Europa cristiana. Riapparirà nei primi decenni del XII secolo in forme nuove e con una forte significatività politica e sociale: è in questo periodo, infatti, che passa da "reato d'opinione" a vero e proprio crimine penale. La storia dell'eresia vede il moltiplicarsi delle esperienze religiose, dalla comparsa dei "nuovi eretici" nel XII secolo ai movimenti pauperistico-evangelici, come gli umiliati e i valdesi, dal catarismo alle visioni apocalittiche di Gioacchino da Fiore e del movimento dolciniano di fine Medioevo. Un percorso affascinante che il volume ricostruisce con chiarezza, mettendo in luce come il diffondersi dell'eresia accompagni la crescente affermazione dell'autorità apostolica romana.
La progressiva ascesa dell'India a protagonista della scena mondiale, in termini che solo qualche decennio fa sarebbero stati impensabili, ci costringe a riconsiderare l'immagine in cui l'Occidente l'ha rinchiusa da più di due millenni. Immagine prestigiosa, forse, ma anche duramente unilaterale, di luogo privilegiato di saperi occulti, di estasi e ascesi o per converso di favolose ricchezze e morbidi piaceri. Più che dedicarsi alla conoscenza dell'India, l'Occidente ha preferito sognarla: una conseguenza fra le tante è che al pensiero dell'India, pur unanimente celebrato come la sede della più alta sapienza, non è stato concesso nemmeno un posticino d'angolo nel gran teatro delle storie della filosofia. Questo libro si propone di presentare il pensiero dell'India premoderna innanzitutto delineando i parametri culturali in cui si è sviluppato e all'interno dei quali deve essere letto, associato spesso con l'esperienza religiosa ma anche essenzialmente autonomo da essa, talvolta diverso nelle forme e negli esiti ma più spesso strettamente affiancato al pensiero occidentale.
Come funziona un archivio? Quali servizi offre? Quali sono le mansioni dell'archivista? Il libro, nel rispondere a queste domande, fornisce gli elementi fondamentali per coloro che desiderano formarsi una conoscenza di base nel campo dell'archivistica. Dopo aver raccontato l'evoluzione del concetto di archivio, il testo illustra l'attuale organizzazione dell'amministrazione archivistica italiana e il contenuto delle principali tipologie di archivi presenti in Italia. Esamina inoltre i più importanti servizi a disposizione del pubblico e infine delinea le innovazioni e le problematiche introdotte dall'informatica nel mondo degli archivi.
Negli ultimi anni i contributi di diverse discipline hanno evidenziato il grande interesse scientifico e culturale sullo sviluppo del maschile e del femminile: un campo in evoluzione in cui la genetica, la psicologia, la sociologia e l’antropologia si impegnano a chiarire il difficile tema dell’identità di genere. In questo senso, il libro inquadra lo sviluppo psicoaffettivo e sessuale sottolineando anche la funzione svolta dai fattori biologici e dal contesto sociale nelle fasi critiche nell´arco di vita. A partire dal concepimento, vengono affrontate le tematiche relative all’infanzia, alla pubertà e all’adolescenza, con particolare attenzione alla costituzione dell’identità personale anche alla luce delle teorie più accreditate. Inoltre, vengono trattati i temi del consolidamento e della verifica dell’identità sessuo-affettiva nell’arco di vita: la formazione della coppia, la procreazione, la genitorialità e l’invecchiamento.
Come leggere uno spettacolo teatrale? Come analizzare, al di là del testo scritto, quella pratica che implica parole pronunciate da corpi viventi in direzione di spettatori attivi e presenti? Cosa si intende per segno scenico e come isolarlo da quel tessuto di segni che è la rappresentazione? Anne Ubersfeld cerca di rispondere senza mai perdere di vista il principio per cui, nel movimento dell'arte, teoria e pratica sono profondamente legate. Proprio a partire dalla sua esperienza di spettatrice, la studiosa francese affronta la rappresentazione teatrale: l'analisi dei segni scenici permette di capire il passaggio da un testo scritto a un insieme visivo-auditivo, frutto del complesso lavoro artistico dei realizzatori (registi, scenografi, disegnatori delle luci, musicisti e soprattutto attori). Con l'unico intento di aiutare lo spettatore ad aguzzare occhi e orecchie, a stimolare la riflessione e a incrementare il suo piacere a teatro.
Negli oltre trent'anni di vita pubblica, Ugo La Malfa (1903-1979) operò in forze politiche di minoranza: il Partito d'azione prima, il Partito repubblicano poi. Eppure La Malfa riuscì a definire i passaggi strategici dell'Italia democratica e a dettare l'agenda del paese. S'interrogò sulla profonda trasformazione delle economie occidentali dopo la grande crisi, esprimendo una visione interamente laica della politica e traducendola in un progetto per l'Italia di grande tensione verso la modernità europea, nello sforzo di dare al Paese una democrazia solida e adulta, forte delle acquisizioni e delle realizzazioni delle sinistre democratiche occidentali.
Una didattica attiva è una didattica fondata sulle pratiche, ossia sulla capacità di sviluppare a scuola percorsi progettuali in cui l'esperienza è in primo piano, e vi è dunque spazio non solo per la trasmissione del sapere, ma anche per la scoperta della realtà attraverso attività di laboratorio svolte dentro e fuori il contesto scolastico. Anche gli apprendimenti infatti, come le intelligenze, possono essere multipli, se sorretti da una didattica in grado di intrecciare in modo plurale mente e corpo, esperienza e riflessività secondo un approccio transdisciplinare e di rete. Queste tematiche sono affrontate nel volume sia nelle loro dimensioni teoriche che attraverso alcune analisi di caso.