
Ha scritto il romanzo piu' celebre del suo tempo, tenendo svegli a tarda notte bambini, operai, professori universitari, poeti, mistici. Ha immaginato continenti, razze, mostri, e ha valicato raramente i confini della sua citta'. Ha raccontato una storia per i suoi figli e i suoi amici, senza sapere che sarebbero stati milioni di persone. Ha ripreso antichi miti scovati in pergamene polverose, facendo respirare al Novecento una boccata d'aria fresca. Le destra e la sinistra se lo sono conteso a Woodstock e nei Campi Hobbit. Ha suscitato amori che durano per tutta la vita, e avversioni altrettanto violente. Ha ispirato Auden, Asimov, Stephen King, ma anche i Led Zeppelin, i Beatles, George R. R. Martin, e ovviamente Peter Jackson. Un padre, un artista, un cattolico monarchico innamorato degli alberi e del tabacco: questo e molto altro e' J. R. R. Tolkien, di cui la presente biografia letteraria, uscita a puntate su ''Il Foglio'' intende indagare, anche grazie a documenti mai pubblicati prima in Italia, l'affascinante segreto di chi, nel nostro stesso tempo, ha saputo trovare una porta d'accesso al regno della Magia. Ed e' tornato indietro a raccontarci.
Quando si parla della missione degli sposi cristiani, quasi sempre la si fa coincidere con il compito naturale che scaturisce dall'unione di un uomo e di una donna: sono chiamati a volersi bene, ad amarsi, a essere aperti alla vita. Se è così, la grazia sacramentale, la consacrazione nello Spirito, viene ridotta a una stregua di benedizione, perché funzioni bene tutto ciò che gli sposi cristiani hanno in comune con tutte le unioni uomo-donna. Così non compare però la bellezza e la novità donata dal sacramento delle nozze. Qual è l'originalità, la specificità di compito, di missione che gli sposi cristiani hanno nella Chiesa e nel mondo? Gli sposi acquistano un nuovo modo di essere, sono assunti con la loro realtà umana dentro l'amore stesso che lega il Verbo di Dio all'umanità e Cristo alla Chiesa. Perciò legittimamente possiamo dire: agli sposi, a cui Paolo nella "Lettera agli Efesini" si riferisce con l'espressione "mistero grande", viene affidata una "missione grande".
In questo numero del bollettino grandi personalità del mondo politico, economico, sociale si confrontano sulla svolta epocale che coinvolge il nostro paese e l'Europa tutta.
Un dialogo senza compromessi tra i due autori sulla figura di papa Francesco e sui temi più scottanti che la Chiesa è chiamata ad affrontrare.
Il libro vuole essere un contributo scientificamente serio ad un tema che ha percorso la vita di numerose comunità cristiane nei mesi scorsi. I fatti sono noti. Dopo la pubblicazione della "Relazione fatta" dal Card. W. Kasper nel Concistoro segreto del 20 febbraio, si è accesa una forte discussione: se il divorziato-risposato, che abbia adempiuto precise e rigorose condizioni indicate nella relazione Kasper, possa accostarsi al sacramento della confessione, ricevere l'assoluzione pur continuando a rimanere nel suo stato di divorziato-risposato, e quindi ricevere l'Eucarestia. Su questo tema si erano già espressi due grandi teologi e patrologi: Cereti e Crouzel. Il primo, indagando sulla prassi della Chiesa primitiva, era ampiamente favorevole ad una riforma della Dottrina; il secondo invece sottopone le teorie di Cereti ad una critica sia sul metodo che sul contenuto. Il volume ripropone il testo di Crouzel, per la prima volta tradotto in italiano, in cui si esprimono le severe critiche a Cereti. La lettura dei saggi di Crouzel ha un valore intrinseco che va ben oltre la conoscenza delle teorie di Cereti. Chi non conosce il pensiero di Cereti trova comunque una fonte informativa su questo tema dalla quale non si può prescindere.
Il volume intende esaminare e approfondire il senso dell'"una caro" a partire dalla ricchezza dell'orizzonte biblico, patristico e teologico, senza perdere il contatto con la concretezza dei problemi etici e giuridici.
Il sacerdozio ministeriale era al centro degli interessi pastorali di Giovanni Paolo II e a lui si deve la proposta vocazionale e la struttura formativa conciliare che volle dare al Seminario della Sua Diocesi di Roma. L'autore di questo libro, il Rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore Mons. Giuseppe Mani, fu il realizzatore immediato delle proposte e del pensiero del Vescovo di Roma, e ci racconta la proposta pastorale di Giovanni Paolo II con i suoi risultati e la dinamica formativa del Seminario. Il libro racconta come si suscitano le vocazioni, come si discerne una vocazione e come si forma un prete secondo Wojtyla.
Nella relazione presentata al Concistoro straordinario sulla famiglia (febbraio 2014), il cardinale Walter Kasper ha lanciato un appello affinché la Chiesa armonizzi "fedeltà e misericordia di Dio nella sua azione pastorale riguardo ai divorziati risposati con rito civile". Un invito al confronto arriva con questo volume, scritto in vista del sinodo sulla famiglia, che vede lo sforzo congiunto di cinque cardinali della Chiesa cattolica e di altri quattro studiosi. Nei loro interventi, gli autori dimostrano come, esaminando i testi biblici fondamentali e facendo ricorso alla patristica, non sia possibile dare sostegno "sic et simpliciter" ad una "tolleranza" - sostenuta dal cardinale Kasper - nel riconoscere la facoltà di accedere al sacramento dell'eucaristia a quanti abbiano contratto il matrimonio civile successivamente al divorzio. Gli autori argomentano in favore del mantenimento delle basi teologiche e canoniche della connessione tra dottrina cattolica tradizionale e disciplina sacramentale inerente il matrimonio e la comunione. La fedeltà della Chiesa alla verità del matrimonio costituisce così il fondamento irrevocabile della sua misericordiosa e amorevole risposta alla persona civilmente divorziata e risposata. Il libro, quindi, sfida la premessa secondo la quale la dottrina tradizionale cattolica e la pratica pastorale contemporanea sarebbero in contraddizione.
Inserendosi nel cammino sinodale sulla famiglia aperto da Papa Francesco e accogliendo il suo invito ad una discussione aperta, il presente volume si assume il compito di presentare una proposta nella quale, come il titolo esprime, vengono esposte documentate riserve alla linea suggerita dal Cardinal Kasper, pur apprezzandone taluni elementi. Il testo, tuttavia, vuole essere soprattutto un contributo positivo che indica una linea alternativa di atteggiamento pastorale misericordioso, che si ispira all'insegnamento e alla testimonianza di San Giovanni Paolo II, che Papa Francesco ha indicato a tutta la Chiesa come "il Papa della Famiglia": una linea che vuole veramente "guarire le ferite" e quindi promuovere un'autentica conversione e che per questo unisce intimamente la dottrina alla pastorale, la verità alla misericordia, la fedeltà alle parole di Gesù all'attenzione concreta per la persona.
È un tempo particolarmente affascinante quello che sta vivendo la sfida di diffondere il Vangelo del matrimonio e della famiglia. Si tratta di passare, soprattutto nella costruzione di relazioni ecclesiali feconde, come più volte ci ha raccontato Papa Francesco, «dalla cultura dello scarto alla cultura dell'incontro», In famiglia non puoi scartare chi è parte di te nel legame di sangue: c'è un'appartenenza incancellabile. Così è tra il presbitero e la sua comunità, così è fra la piccola chiesa domestica e la Chiesa Universale.
La famiglia è dunque presentata come luogo naturale ove si attua la cultura dell'accoglienza, la carità, la condivisione del quotidiano. Il volume è corredato da un CD con il sussidio pastorale.