
Questo libro porta in superficie il lato nascosto del pensiero e della personalità di Marshall McLuhan. È il lato costituito dalla sua esperienza religiosa. I suoi critici sono stati già messi a dura prova nell'esaminare le sue "provocazioni" come "il mezzo è il messaggio" che spostavano l'analisi dei media dal contenuto al canale che lo veicola. Men che meno si sono cimentati nel cogliere l'intima connessione tra le sue tesi sul mondo fisico, riguardanti l'universo dei media e i suoi slanci metafisici, orientati a cogliere ciò che sta oltre la parvenza delle cose. E tanto meno hanno letto tutta la profondità e complessità della sua vita, segnata da un momento topico, quello della sua conversione a 25 anni dalla tradizione protestante della famiglia all'adesione alla vita della Chiesa Cattolica. Questo libro raccoglie i testi fondamentali in cui egli ha espresso, con pudore ma con fermezza, questo suo itinerario culturale e spirituale. Ed ha anche proiettato nel futuro i tratti fondamentali della nostra transizione verso la società postalfabetica, immaginando la non lontana apertura del Concilio Vaticano III necessario per ricollocare il cristiano e l'uomo d'oggi come un protagonista del cambiamento in atto.
Il testo tenta di riformulare il discorso bioetico intorno al mondo della disabilità, della dipendenza e della fragilità, con l'intento di ripensare l'esistenza delle persone disabili e il loro essere nel mondo. Queste riflessioni pongono al centro la persona, superando una mentalità inerente alla mancanza e mettendo in discussione le normali definizioni di normalità tentando così di eliminare barriere, pregiudizi e stereotipi. Gli autori intendono ritrarre l'esperienza della disabilità lungo tutto l'arco della vita sottolineando la necessità di incontrare persone, senza fermare lo sguardo sulla loro disabilità, permettendo così una riflessione bioetica più minuziosa, più inclusiva e attenta ad un corpo dipendente e fragile che appartiene all'esperienza umana in generale.
Le emozioni non sono spontanee, ma organizzate ritualmente: mobilitano una serie di vocaboli e movimenti del corpo che differiscono a seconda della cultura. È quanto mostra David Le Breton in questo testo in cui analizza, tra l'altro, lo statuto del corpo nella comunicazione, i rituali dello sguardo e il mestiere dell'attore, che offre una sorprendente illustrazione del modo in cui le persone usano i segni per vivere e mostrare le proprie emozioni.
I due più grandi studiosi di Popper viventi, Marcello Pera e Dario Antiseri, rispondono alle stesse domande su Popper offrendo una visione più ampia e originale possibile sul pensiero del filosofo.
Nel volume sono raccolti, e presentati per la prima volta al pubblico italiano, i discorsi e gli scritti politici di Ketteler (1811-1877). Esponente di spicco del cattolicesimo, Ketteler sfidò lo Stato tedesco sul terreno delle libertà fondamentali e della sussidiarietà. Seppe spiegare le ragioni del cristianesimo nel clima ideologico di lotta accesa fra il socialismo e il liberalismo e particolarmente incisiva fu la sua iniziativa a difesa della classe operaia e delle sue legittime rivendicazioni.
Aldo Capitini (1899-1968), il filosofo italiano della nonviolenza ed una delle più significative voci europee della cultura della pace, figura di spicco dell'antifascismo liberalsocialista, promotore nell'Italia repubblicana di vaste esperienze di democrazia diretta e "dal basso", intellettuale ritenuto da molti un maestro di vita civile e di moralità laica, oggi può essere considerato anche un classico della pedagogia italiana. Questo suo primo importante scritto pedagogico raccoglie i temi maggiori delle riflessione capitiniana, ancora oggi di sconcertante attualità.
In questo libro si mostra e si dimostra che ogni gruppo umano, e in ogni epoca, ha parlato di Dio e su Dio mediante forme mitiche e rituali, le quali hanno dato vita alle tradizioni religiose. Il pensiero filosofico ha fatto altrettanto, istanziando Dio o quale garante della ricerca umana ovvero quale ultimo scopo di questa.
Il presente Dizionario storico filosofico religioso viola la convenzione post-moderna e post-metafisica "che vieta di fare determinate domande". Questo libro è destinato alle persone disposte a valutare il senso, oltre che l'impiego, della libertà; portate a discutere i limiti della scienza e dello stesso universo; interessate ad interrogarsi su ciò che, alla fine, "rimane" della nostra vita; desiderose di confrontare il cristianesimo tanto con le altre religioni quanto con le differenti forme dell'agnosticismo ormai prevalente nel mondo occidentale.
In quest'opera vengono presentate le riflessioni che, sull'amicizia, dall'antichità ai nostri giorni, filosofi e scrittori, poeti e santi, politici e mistici hanno affidato ai loro scritti. È, dunque, una storia delle più importanti idee che sull'amicizia sono state avanzate nel corso degli ultimi tremila anni. Ne emerge un panorama che consente di cogliere le molte dimensione dell'amicizia, di individuare il lento evolversi delle funzioni e delle caratteristiche di questo importante sentimento dell'animo umano. E, infine, consente di comprendere meglio il ruolo che l'amicizia è chiamata ad assolvere anche nella società elettronica, una società ricca di fattori che favoriscono l'isolamento, ma anche di strumenti che annullano le distanze.
Il volume esplora una visione alternativa alla mancanza nichilistica di senso, alla presa egemonica della tecnica sulla vita, alla decostruzione genealogica e postumana della persona.