
Margherita da Cortona nasce nel 1247 a Laviano, un paesino a mezza strada fra Montepulciano e Cortona e viene proclamata santa nel 1728 da Benedetto XIII. La vita di questa donna è stata particolarmente avventurosa e travagliata e l’autrice con competenza e stile narrativo ricostruisce il susseguirsi degli eventi. La fuga d’amore a soli 16 anni per congiungersi in matrimonio con il nobile Arsenio Del Pecora, Signore di Montepulciano, con cui vivrà nell’agiatezza per meno di un decennio e avendo da lui un figlio. In seguito alla tragica morte del suo compagno, viene scacciata dai parenti e sceglie di diventare terziaria francescana, finisce per stabilirsi in eremitaggio alla Rocca sopra Cortona, fino alla morte che la raggiunge nel 1297. Curzia Ferrari attinge nella sua ricostruzione oltre che dalle notizie storiche, dalla “legenda” ecclesiastica ufficiale, scritta da Fra Giunta Bevegnati, confessore di Margherita e sua guida spirituale, da queste informazioni cerca di delineare il carattere, la figura, la psicologia di Margherita, inserendola nel contesto storico-sociale in cui è vissuta.
L’obiettivo del libro è di rimettere in discussione, con un approccio storico-scientifico, il tema delle origini dell’Ordine dei Templari indagando sulla figura e soprattutto sulle origini del suo fondatore: Hugo de Paganis. Nel corso dei secoli Hugo viene individuato in un cavaliere franco, originario di Payns, un oscuro villaggio della Champagne (Francia), a fronte di una tradizione minoritaria, sostenuta dall’autore, che lo vuole originario di Nocera dei Pagani, oggi Nocera Inferiore in provincia di Salerno. Il problema della nazionalità di Hugo non è questione da poco, ma è uno dei segnali più vistosi che la storia dei Templari è stata a un certo punto riscritta, “modificando” la vera natura del movimento che, da gruppo organizzato di cavalieri posti a protezione dei pellegrini in Terrasanta, diventa nei secoli una vera e propria milizia armata nel nome delle verità cristiane. Il libro introduce molti documenti storici a riprova di questa tesi, riprodotti nel volume in foto o in testo originale con traduzione a fronte in italiano.
“Questo libro tratta uno dei temi chiave della cultura cristiana: il rapporto tra uomo e donna solennizzato e consacrato col sacramento del matrimonio. Riflettendo sulle immagini d’arte che illustrano la cerimonia, i cortei e banchetti di nozze, la vita insieme, l’autrice invita a scoprire il ‘grande mistero’ dell’amore sponsale” (dall’Introduzione). In 17 tavole a colori si ammirano, fra le altre, opere di Raffaello, Giotto,Van Eick, Gherardo delle Notti, Bruegel, Lorenzo Lotto. A ogni raffigurazione segue un commento dell’autrice, che inquadra la coppia e l’istituto matrimoniale nel particolare periodo storico, quindi l’opera d’arte e l’evoluzione della rappresentazione del matrimonio nell’arte.
Maria per la tradizione cristiana è la “tota pulchra”, la “tutta bella”, anche se i Vangeli non ci offono nessun indizio per immaginarne l’aspetto fisico. E allora, di che bellezza possiamo parlare, quando si riflette teologicamente sulla figura della Madre di Gesù partire dalla Scrittura? Questo piccolo libro offre un punto di partenza ricco e suggestivo per indagare che cosa si intenda per bellezza nella sacra Scrittura e per cogliere, sotto il profilo teologico-biblico, il nesso esistente tra Maria e la bellezza come via di accesso al mistero di Dio.
Questo piccolo libro raccoglie oltre 200 fra meditazioni e preghiere di vari autori sull’Eucaristia. Una compagnia quotidiana per accompagnare la partecipazione consapevole all’Anno Eucaristico indetto da Giovanni Paolo II. Ogni meditazione o preghiera è a sé stante, è può essere letta in modo indipendente. Tra gli autori ricordiamo: Tommaso d’Aquino, Angela da Foligno, Catherine Mectilde de Bar, Caterina da Siena, Carlo Maria Martini, Gianfranco Ravasi, Silvano Fausti, Raniero Cantalamessa.
Paolo VI nel 1971 li aveva esclusi dalla recita del breviario, insieme ad alcuni versetti altrettanto “imbarazzanti”: sono i salmi 58, 83, e 109, i cosiddetti “salmi imprecatori” che innalzano a Dio invocazioni di vendetta e rivalsa contro i nemici. L’autore, autorevole biblista, ripropone il delicato problema della presunta “incongruenza cristiana” di questi salmi e più in generale del rapporto tra la spinta violenta dell’uomo e l’invocazione a Dio. Se, perché, come (e quando) recitare questi salmi è il tema sviluppato dall’autore, tenendo sullo sfondo il contesto storico-biblico e di questi testi e l’enorme attuale risonanza rispetto al problema della violenza.
Si tratta di un’analisi del sentimento della gioia nella Bibbia. Nell’Antico e nel Nuovo Testamento, l’autore rintraccia le diverse manifestazioni positive: la gioia di Dio, l’esultanza della creazione, la gioia legata ai grandi eventi narrati. Il tema si sviluppa poi accostando alla gioia il tema della sofferenza, della sconfitta, del male; per arrivare infine alla gioia cristiana delle Beatitudini evangeliche.
Si tratta della prima edizione italiana del memoriale relativo al santo “folle in Cristo” starec Afanasij Andreevi Sajko (1887-1967), scritto dalla sua figlia spirituale M.N. Kirillova.
La tradizione dei “folli in Cristo”, cioè di coloro che vivono e agiscono seguendo Cristo in maniera originale e controcorrente rispetto al comune sentire, fa parte da sempre della vita delle Chiese cristiane ed in particolare di quella Ortodossa. La particolarità di questo libro sta nel proporre una figura di “folle” contemporaneo; particolarmente significativo oltre che per la propria esperienza spirituale, anche per il contesto, l’Unione Sovietica e l’ideologia comunista, nella quale essa si è svolta.
Si tratta di un piccolo manuale di cammino interiore che attinge dalle tradizioni più antiche e collaudate per imparare l'arte di discernere e decidere. L'autore, con una esposizione precisa e un linguaggio semplice, aiuta a vedere la differenza tra piacere apparente e gioia, tra tristezza positiva e negativa, e propone esercizi da fare per vivere il dono più grande dell'uomo: la libertà.
Si tratta di libro che nasce per contribuire all’impegno assunto dalla Chiesa italiana negli ultimi anni in questo settore, soprattutto attraverso il Direttorio “Comunicazione e Missione”, pubblicato dalla CEI il 14 ottobre 2004, nel quale viene introdotta e definita la nuova figura di “Animatore della comunicazione e della cultura”.
Questa in sintesi la struttura del libro:
• le “regole” che presiedono alla comunicazione;
• quali sono gli “attori” della comunicazione;
• come diventare “attori” della “nostra comunicazione”;
• strumenti ed esempi concreti
L’ultimo capitolo illustra quali iniziative, corsi, scuole, esistono oggi in ambito cattolico in Italia, per chi intenda formarsi nel settore.