Questo testo ci immerge nel mondo di un gigante del cinema: Bernardo Bertolucci, il il regista che non ha mal dimenticato la sua terra natale, la piccola ma raffinata città di Parma a cui resta profondamente legato affettivamente. Il libro è una ricca miniera di riflessioni e di intuizioni che possono essere rilette e meditate per vedere attraverso il mistero e la bellezza del cinema di un grande artista, la bellezza del mistero dell'essere umano.
I più autorevoli sondaggi indicano che anche gli italiani, come più in generale gli europei, manifestano in maggioranza un favore nei confronti dell'eutanasia. È pure abbastanza noto che la parola «eutanasia» - proprio perché va a lambire il tabù della morte - fa scattare in ciascuno reazioni forse più emotive che razionali. Questo libro, con linguaggio chiaro e documentato, si propone di comprendere quali siano le ragioni di questo favore verso l'eutanasia. Innanzitutto, cerca di chiarire la terminologia che si usa quando si parla di questo argomento. In secondo luogo, approfondisce le ragioni mediche, sociali, morali, giuridiche a favore e contro l'eutanasia. Infine, in riferimento al quadro normativo italiano, mostra come la legislazione vigente in Italia sia in grado di proteggere a sufficienza la libertà dei cittadini circa l'autodeterminazione in materia di fine vita; mentre l'introduzione dell'eutanasia porterebbe, contrariamente a quanto si crede, a una riduzione della libertà personale dei soggetti più fragili, rispetto ai quali finirebbero per decidere parenti e medici.
Partendo da spunti narrativi presenti nei film e nelle serie tv incentrati sulla figura comica e al tempo stesso eroica di Kung Fu Panda, il libro propone cinque percorsi di approfondimento sui grandi temi dell'esistenza (due esempi: la fede come dimensione fondamentale dell'esperienza umana e il problema del male) utilizzabili nella catechesi o a scuola. La grande popolarità di Kung Fu Panda (giunto nella primavera 2024 al quarto lungometraggio), la scrittura brillante dell'autore e l'originalità delle riflessioni teologiche e pedagogiche rendono questo libro uno strumento utilissimo e al tempo stesso di piacevole lettura per catechisti, educatori e insegnanti.
Anno 773 d.C.: Adelinda e Wilfrid sono due giovani fratelli longobardi, in fuga con il loro asinello dopo che il villaggio dove vivevano con la loro famiglia è stato attaccato dai Franchi. Il loro cammino, lungo le antiche strade tracciate dai Romani, sarà avventuroso, pieno di imprevisti e colpi di scena e toccherà molte tappe che, in seguito, diventeranno luoghi di culto mariani chiamati «Chiese del Pilastrello». Riusciranno a portarsi in salvo, a dimostrare che la guerra è una follia e a ritrovare, alla fine, quell'abbraccio lungo un viaggio che hanno così fortemente cercato?
Milioni di persone si danno allo «spiritismo» per rimanere in contatto con un caro deceduto, cercando in buona fede un conforto al proprio dolore, oppure per gioco, affidandosi al mondo dell’occulto con superficialità. In ogni caso si tratta di gente che crede di avvicinarsi all’aldilà, ma di fatto si allontana da Dio.
Questo libro, scritto da un noto esorcista, offre la prova dell’assoluta falsità delle pratiche spiritiche (dalla scrittura automatica al pendolino) che tentano di evocare i morti per interrogarli. Non è un saggio teologico per addetti ai lavori, ma un racconto di esperienze sul campo che vuole far luce su un argomento attuale, attraverso i riferimenti alla Bibbia e alla dottrina della Chiesa. Un testo serio per chi desidera approfondire il tema, utile per chi non vuole farsi ingannare, indispensabile per chi purtroppo è già caduto in trappola.
Biografia dell'autore
Francesco Bamonte, religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, sacerdote dal 1990, è esorcista nella diocesi in cui opera. Sin dai primi anni del suo sacerdozio si è dedicato per mezzo dell’ascolto, del consiglio, dell’incoraggiamento e dell’accompagnamento nella preghiera, all’aiuto delle persone cadute vittime degli operatori dell’occultismo o danneggiate da pratiche magiche e sataniche di varia natura. Dal 2005 è uno dei docenti del corso «Esorcismo e preghiera di liberazione», promosso all’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum» in Roma. Il 19 luglio 2012 è stato eletto nuovo presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti concludendo il suo mandato il 28 settembre 2023. Su richiesta di Vescovi di varie diocesi italiane ed estere, da alcuni anni offre relazioni di carattere formativo per i seminaristi e i sacerdoti riguardo il ministero dell’esorcismo, la specifica pastorale degli esorcismi e i problemi pastorali derivanti dalla diffusione nella società delle varie forme di occultismo. Con Àncora ha pubblicato: Cosa fare con questi maghi?
Parlare di morte ha senso ai nostri giorni?
Che cosa suscita pensare ad essa?
Tra cronaca e fiction ci appare sempre lontana, riguarda sempre altri, fino a trovarci assuefatti ad essa.
Le cose cambiano quando la morte entra prepotentemente nel nostro orizzonte e sconvolge la nostra vita.
Lo sguardo cristiano sulla morte allarga la prospettiva e ci proietta oltre, ci lascia intuire un “dopo” carico di speranza, mentre l’arte cristiana ci offre meravigliosi scorci, forti provocazioni, stimolanti riflessioni su questi temi.
Queste pagine, attraverso il confronto con opere d’arte di forte impatto, cercano di riportare l’attenzione su temi un po’ dimenticati, come morte, resurrezione, misericordia, giudizio, che sono al centro della fede cristiana, forza scaturita proprio dalla morte e resurrezione di Gesù, per ritrovare speranza per il nostro oggi.
Quarta di copertina
Il trionfo della morte di Clusone e la Danza macabra di Pinzolo con sottile ironia e con un certo coraggio offrono un richiamo a «ben vivere», per poter anche «ben morire». Perché la risurrezione è la destinazione finale del nostro pellegrinare.
Biografia dell'autore
Sergio Dell’Orto, nato a Carate Brianza (MB), dopo aver svolto il suo ministero in parrocchie di Monza e della Brianza, attualmente è parroco di San Bernardo, alla Comasina a Milano.
Uscita in prima edizione nel 1987 e costantemente aggiornata dall’autore, la presente ricerca sul “femminile nell’esperienza religiosa”, e di conseguenza sui “simboli religiosi” che lo inverano, sta a indicare quanto sia attuale un tema che emerge dal crescente bisogno di “dare un’anima” al mondo in cui viviamo, quantomeno nel nostro Occidente. Su un denso sfondo biblico-teologico, l’autore, specialista di temi spirituali fra i più noti e autorevoli, sviluppa una serie di osservazioni sul femminile propriamente umano e il suo rapporto con la mascolinità. Ne esce un quadro in cui il dato psicologico e quello spirituale si intrecciano con singolare efficacia.
Quarta di copertina
«La donna ha la capacità di avere tre linguaggi insieme: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. E pensa quello che sente, sente quello che pensa, e fa quello che sente e pensa. Questo è grandioso!»
(Papa Francesco)
Biografia dell'autore
Antonio Gentili (Carrara, 1937), sacerdote-religioso, licenziato in teologia e laureato in filosofia, ha esplorato le grandi tradizioni meditative con gli studi e la pratica silenziosa, animando centri di spiritualità a Eupilio (Co) e a Campello sul Clitunno (Pg). Destinato a Genova, dove entrò nell’Ordine dei Barnabiti, ha accolto con favore l’imprevista quanto apprezzata iniziativa da parte di laici divenuti «cooperatori nella preghiera» (2 Cor 1,11). Guida corsi di“Preghiera del cuore”, di “Yoga e Cristianesimo” e organizza settimane di “Digiuno e meditazione per la purificazione integrale”. Con Àncora ha pubblicato numerosi libri tradotti in tutto il mondo.
Pablo Picasso (1881-1973) ha attraversato tutte le rivoluzioni del Novecento, esprimendole in migliaia di opere: le ricerche di nuovi linguaggi artistici, la psicanalisi, il femminismo, le guerre mondiali, i totalitarismi, la rivoluzione sessuale, la crisi dell’autorità, le metamorfosi dell’esperienza religiosa.
Quale incontro con Dio nell’arte di Picasso? Questo libro risponde a tale audace domanda attraverso due contributi: il primo si sofferma sul rapporto tra teologia e cubismo, in un dialogo serrato e profondo fra questi insoliti interlocutori; il secondo esplora la Crocifissione (1930) di Picasso, con uno sguardo ispirato a Romano Guardini che fa emergere l’estetica della religione propria dell’artista.
Personaggio controverso e geniale, guardato con sospetto e criticato dai cattolici, Picasso può offrire molte provocazioni per un ripensamento del rapporto tra cristianesimo ed estetica contemporanea e per imparare, sulla scorta della riflessione di Guardini, ad avere “occhi nuovi” sul mondo.
Quarta di copertina
La Crocifissione di Picasso, dipinta nel 1930 e considerata una dei capolavori dell’artista spagnolo, resta a quasi cent’anni dalla sua realizzazione segno e luogo di quella invocata redenzione che attraversa ogni esistenza e interpella ciascuno di noi. I due saggi che compongono questo volume ci aiutano a rileggerla con occhi nuovi.
Biografia degli autori
Yvonne Dohna Schlobitten è professoressa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e membro del Comitato di direzione dell’inserto «Donne Chiesa Mondo» dell’«Osservatore Romano». Tra le sue pubblicazioni, La Trasfigurazione di Raffaello. La Maddalena e la guarigione dello sguardo (2020) e Verso nuovi occhi. L’arte dello sguardo sul tutto (2023). Ha curato i volumi La lotta di Giacobbe, paradigma della creazione artistica (2020) e Pope Art (2022).
Luigi Missaglia, presbitero della diocesi di Padova e dottorando in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, è scomparso nel 2006, a 39 anni, per un arresto cardiaco. È autore del saggio su cubismo e teologia pubblicato in questo volume.
Giulio Osto, presbitero della diocesi di Padova, è docente presso la Facoltà teologica del Triveneto, l’Istituto superiore di scienze religiose e l’Istituto di liturgia pastorale S. Giustina di Padova. Tra le sue pubblicazioni, Un pentagramma teologico (2010), Diversamente credenti (2012), Gocce di benedizione (2015), Il labirinto della vita (2016), Come olio profumato (2018), La testimonianza del dialogo (2019), Camminare. Un kit teologico (2020), R. Guardini. Silenzio e verità (2022), Pietro Rossano (2023).
Un libro per riscoprire i grandi successi di un uomo di fede che, attraverso i suoi canti, annunciava la Buona Novella nelle piazze. Negli anni ‘50, in tonaca, chitarra in mano, padre Duval cominciò a cantare Cristo e il Vangelo ai suoi contemporanei. Non si è limitato alle chiese e alle cappelle, ma è apparso sui palcoscenici più grandi di Francia, Europa e America. Il suo primo disco, nel 1956, vendette 1 milione di copie.
«Il suo sguardo rivolto all’umanità, in particolare a quella che porta su di sé il male di vivere, le notti dell’anima, non è poi così diverso da quello di un altro maestro suo contemporaneo della canzone francese, Georges Brassens» (dalla prefazione di p. Claudio Zonta, scrittore della Civiltà Cattolica).
Il libro presenta i testi di Aimé Duval in francese, con traduzione a fronte.
Quarta di copertina
Un’antologia con testo originale a fronte
delle canzoni del gesuita Aimé Duval,
il “chitarrista di Dio” che negli anni ’50
rinnovò profondamente la canzone religiosa
Prefazione di Claudio Zonta
Biografia dell'autore
AIMÉ DUVAL (1918-1984), gesuita francese, negli anni ’50 e ’60 conosce notevole successo in Francia e in altri paesi come cantautore di una nuova canzone popolare di ispirazione religiosa: viene chiamato “il chitarrista di Dio”. All’inizio degli anni ’70 scompare dalla scena. Lo stress dovuto alla sua frenetica attività lo porta alla devastante esperienza dell’alcolismo; ne esce grazie al gruppo degli Alcolisti Anonimi. Raccoglie la sua esperienza in un libro che conquista i lettori per la sincerità e la profondità della testimonianza: Il bambino che giocava con la luna (1° ed. it.: Paoline, Milano 1985).
Il libretto presenta alcuni testi di grandi autori sul tema della speranza. Un modo particolare e originale per festeggiare la festa
della donna.
Da 15 anni il tradizionale libretto dedicato alla festa della donna, un classico appuntamento di Àncora.