
Una madre spiega ai suoi figli e, per loro tramite, a tutti gli adolescenti, come affrontare il difficile percorso verso la maturità e prendere il comando della propria vita. In una serie di capitoli dai contenuti precisi e immediati, si compone così una sorta di cammino iniziatico, un viaggio di formazione che, senza falsi pudori, aiuta il ragazzo-lettore a non avere paura dei cambiamenti che avvengono intorno e dentro di lui, e ad affrontarli con lo spirito di una grande avventura.
L'anima non è un insieme di neuroni e grazie all'opera d'arte riesce a sopravvivere a essi. In un confronto con lo scopritore del DNA Francis Crick, che considera l'anima un processo biochimico destinato a scomparire con la morte, Vittorio Sgarbi si pronuncia per la possibilità di una forma di immortalità non religiosa, ma conseguita attraverso le opere. Quando, cioè, l'uomo riesce in quella misteriosa operazione alchemica di trasferimento della sua anima dal corpo a quella sorta di protesi, eterna, che è l'opera d'arte. Un percorso nell'enigma dell'anima, fra tradizioni religiose e patrimonio artistico dell'umanità.
Al centro del volume, gli aspetti relativi ai meccanismi di protezione sociale del lavoro in vigore nell'Europa "di oggi" e di domani. La triplicità cui fa riferimento il titolo si esplica nella trattazione delle tre dimensioni riconoscibili nella realtà politico-economica europea. Esiste, infatti, un'Europa dei quindici, una dei dieci e quella degli immigrati. Per ognuna delle tre viene fotografato il presente e vengono indicati i possibili scenari futuri. Per l'Europa dei quindici si indaga il sistema sociale consolidatosi in Svezia e Francia; per l'Europa dei dieci si analizza la paura per l'allargamento del mercato del lavoro; l'immigrazione è invece analizzata nei paesi di intregrazione avanzata, ma anche in quelli di transito e di arrivo.
A partire da un incontro che si è svolto a Cuba sull'Europa e che ha visto la partecipazione di studiosi di tutto il Continente, il volume chiarisce come i sud del mondo avvertono la costruzione del polo geoeconomico europeo, e prende in esame il ruolo e la dimensione dell'abbandono dello stato sociale e delle privatizzazioni che ne conseguono, prima fra tutte quella della scuola. L'analisi considera i rapporti commerciali tra l'Europa e il sud del mondo, ma si allarga anche al ruolo dell'Europa centrale, di quella dell'Est e della Russia di Putin. Sul piano della critica al capitalismo viene sottolineato non solo il ruolo subalterno agli USA degli stati europei, ma anche il ruolo di potenza capitalista e le strategie imperialiste del Vecchio continente.
Il lavoro assorbe gran parte delle nostre energie; al lavoro dedichiamo molto del nostro tempo e al lavoro chiediamo che sia occasione di crescita, palestra di realizzazioni, sì, ma anche possibilità di esprimere i valori etici che stanno alla base di ogni impegno umano e professionale. Per questo diventa urgente riscrivere alcune regole in cui riconoscersi per contribuire ad un ambiente sereno e positivo, proprio a partire dalle esigenze etiche del lavoro. Il libro è un sussidio per la crescita personale in ambito aziendale. Vuole essere un compagno di chi si interroga sul senso del lavoro e sulle possibilità personali di trasformare il lavoro in occasione di relazioni, di realizzazioni, di crescita.
Il presente studio offre paradigmi teorici che aiutano ad analizzare e comprendere l'atto di valutazione nel contesto scolastico, indagandone la natura, il fondamento epistemologico, gli elementi costitutivi, il fine.
Nel 1959 un giornalista politico è inviato da un quotidiano nazionale a seguire i lavori del congresso di un importante partito. Ne risulta una serie di articoli obiettivi e indipendenti, nessuno dei quali sarà pubblicato. Il giornalista si dimette immediatamente e, qualche tempo dopo, pubblica su "Tempo Presente" una disamina lucida e raggelante sul mondo della stampa e dei suoi rapporti con il potere. "Un giornalista politico - sostiene Forcella può contare su millecinquecento lettori: i ministri e i sottosegretari, dirigenti di partito, i parlamentari, sindacalisti, alti prelati e qualche industriale. Il resto non conta".
Madri, padri, figli. Non c'è nulla di più antico e nulla di più sconosciuto di questa relazione. Che cosa significa essere genitori? Questo libro non dà consigli, non prescrive regole o comportamenti. Descrive un'identità. Non si "fa" il genitore, si "è". Il problema dell'essere genitore è il problema dell'essere persona, dell'essere vero uomo e vera donna. Coinvolge ciò che siamo fino al punto più alto che è quello di partecipare sé, di fare del proprio io la condizione per la crescita di un altro. Ciò che emerge dal vivo di queste pagine è proprio la struttura del rapporto madri, padri, figli.
GLI AUTORI
Vittoria Maioli Sanese (Rimini 1943) è psicologa della copia e della famiglia, ha fondato nel 1970 il Consultorio Famigliare (associato U.C.I.P.E.M.) di Rimini di cui è tuttora direttore. Oltre al lavoro clinico con le coppie, guida da anni gruppi di riflessione e di formazione per genitori, operatori sociali, educatori, psicologi. Ha svolto e svoge un lavoro di ricerca sulla coppia e sulla famiglia dal punto di vista psicologico, esistenziale, sociale, culturale e antropologico. Numerosi i suoi interventi in convegni, congressi e seminari.
Un libro di psicoanalisi sul bambino. La psicoanalisi del bambino non ha bisogno di essere difesa. Esiste. La sua teorizzazione e fallita fin dall'inizio, da quando S. Freud non se ne e addossato la paternita. L'Essere-Bambino, ne adulto in potenza, ne adulto in miniatura, ha diritto ad un'infanzia. Questo estraneo assoluto per ogni adulto deve essere narcisisticamente riconosciuto come tale, in quanto premessa inaggirabile alla conflittualita edipica. L'autore riconoscendo l'Hilflosigkeit, l'immaturita divenuta creatrice del bambino e dell'adolescente, cosi come i movimenti di latenza, sviluppa nel faccia a faccia con il bambino il gioco continuo tra l'allucinatorio, la sensomotricita e la rappresentazione, nello spazio tempo della seduta. Da questa produzione psichica congiunta dipendera la crescita psichica dei due partner.
Un testo di riflessione psicoanalitica sul trauma in adolescenza. Il trauma in adolescenza e un tema caro alla riflessione psicoanalitica: Freud parla di un secondo tempo del trauma con l'entrata nell'eta adolescenziale collegato ad un primo tempo non mentalizzato e silente che risale all'eta infantile. L'irruzione della pulsionalita genitale vivifica certamente questa eta ma insieme la rende un'eta potenzialmente traumatogena e/o traumatofilica, insomma un'eta a rischio. I vissuti inelaborati dell'arco temporale infantile si riattivano nel grande calderone della potente spinta pulsionale in un tutto magmatico declinato al presente: le gia costituite barriere psiche-soma, mondo interno-mondo esterno, genitori-figli, maschile-femminile sfumano la loro capacita differenziante.