
Ai capelli ed al loro linguaggio è dedicata la presente antologia, che raccoglie i testi dei più importanti studiosi che di questo si sono occupati nel corso degli ultimi centocinquanta anni. Ne emerge un panorama ampio ed esaustivo, capace di illuminare anche gli aspetti più nascosti e insoliti di questa problematica.
Questo manuale, attraverso esercizi e giochi psicomotori, si propone di insegnare a comunicare con il corpo per sviluppare la creatività, le capacità cognitive e le relazioni interpersonali. Un percorso di crescita per imparare ad ascoltare il proprio corpo e i suoi messaggi, per arrivare a prendere coscienza dell'io più profondo, per raggiungere un'immagine più chiara del mondo che ci circonda, per entrare meglio in contatto con gli altri, per sentirci meno soli, per affrontare e gestire più serenamente le diverse situazioni del quotidiano, per stimolare la curiosità della conoscenza e conservare un atteggiamento positivo nei confronti della vita.
Inchiostro Rosso sfata tanti luoghi comuni che soffocano da un decennio l'informazione italiana. Quello, soprattutto, che l'attuale Presidente del Consiglio, sarebbe il grande «burattinaio» di tutto ciò che vediamo in Tv o che leggiamo sui giornali. Succede l'esatto contrario. L'informazione italiana - per una serie di motivi di cui il volume dà documentata spiegazione, anche con grafici e tabelle - ha costituito una lobby che in realtà cerca di contrastare in ogni modo l'atipicità del «Cavaliere». Quasi la metà degli italiani vota il Centrodestra; eppure, dopo aver letto questo libro, si è pronti a scommettere che la netta maggioranza dei giornalisti stia contro il Premier. Che abbia ragione lui, nel sostenere che «l'80% dei giornalisti è di sinistra»? Tuttavia il fine di questa ricerca rigorosa e brillante (corredata anche da battute divertenti e da vignette), che attinge dai giornali, dai lanci di agenzia, dai programmi radiotelevisivi e dal dibattito parlamentare, non sta nel porgere uno scudo a difesa di Silvio Berlusconi, ma nel provocare una riflessione più ampia sui tempi, i luoghi e le modalità dell'informazione politica nel nostro Paese. In appendice gli interventi dei direttori M. Belpietro, D. Boffo, F. Colombo, P. Ermini, V. Feltri, P. Gambescia, E. Mauro, G. Mazzuca, G. Moncalvo. Prefazione di Angelo Crespi (pp. 416).
Pubblicato nel 1895, questo studio seppe cogliere i primi segnali dell'entrata in scena di un nuovo attore sociale: la folla, soggetto e, al contempo, oggetto dell'operare politico. Degradato a manuale precettistico, fu "livre de chevet" di dittatori e aspiranti tali durante gli anni Venti del Novecento. Ma nelle sue parti più vitali, nelle sue numerose intuizioni, in un certo profetismo, questo libro inaugura l'epoca di una nuova autoconsapevolezza dell'uomo.
Arcuri avrebbe voluto raccontare questa storia trent'anni fa. Ma gli fu impedito. Con la sua inchiesta era arrivato a scoprire che l'Italia stava per finire sotto una dittatura. Era il 1969 e anche Mauro De Mauro stava giungendo alle sue stesse conclusioni, apprestandosi a renderle pubbliche su "L'Ora" di Palermo. La mafia lo uccise nel 1970. Arcuri racconta quegli anni e ricostruisce adesso, grazie a nuove testimonianze e ad altre di collaboratori di giustizia già depositate, quello che è accaduto la notte dell'8 dicembre 1970, quando Valerio Borghese, ex comandante repubblichino, si accingeva a occupare militarmente l'Italia. Emergono nuovi tasselli: il ruolo della mafia, il diretto coinvolgimento del Viminale, di industriali, politici e finanzieri.
Jean Grondin conduce Gadamer sull'inevitabile banco di prova della Germania novecentesca. L'intreccio dell'esistenza di Gadamer con le dolorose vicende della storia tedesca contemporanea è però meno episodico rispetto a quello del suo maestro Heidegger, rendendolo un testimone incomparabile delle fasi salienti di quella storia. L'opera è arricchita dagli aggiornamenti redatti dopo la morte di Gadamer e da inediti apparati per orientare il lettore nella vasta opera del filosofo.
Un saggio, scandito in forma di dialogo tra un sé che domanda e un sé che risponde, che parla di omosessualità, letteratura e cose della vita. Una conversazione intorno a domande ricorrenti sull'esistenza di "scrittori gay" e di una "letteratura omosessuale", con l'obiettivo primario di trovare risposte approfondite ma concrete e utilizzabili. Obiettivo principale è innescare una riflessione più ampia sul rapporto tra omosessualità, tradizione culturale e realtà contemporanea, con l'attenzione rivolta in particolare al contesto italiano. Si parla di scrittori e letteratura, ma anche di impegno politico, di identità italiana, di movimento no global e di altro ancora. La forma dialogante serve a portare alla luce problemi, dubbi, resistenze, aporie.
Tra le vittime dell'11 settembre debbono essere annoverate le teorie geopolitiche che hanno dominato dopo la fine della guerra fredda: dal 'nuovo ordine mondiale' alla 'fine della storia'; dalla geopolitica alla geoeconomia; dalla morte dello Stato allo Stato postmoderno; dallo 'scontro di civiltà' al 'nuovo medioevo'. Tutte queste semplificazioni, ottimistiche o pessimistiche che siano, hanno lasciato spazio a una riflessione più moderata. Troppi sono gli attori e i fattori in gioco. Troppo elevata è la rapidità del cambiamento. Jean analizza insieme i fattori geografici e le risorse naturali, le scelte politiche e i fattori culturali, gli aspetti economici e tecnologici del panorama contemporaneo e gli equilibri in gioco.
A vent'anni dalla morte, un ritratto vivace e appassionato di un protagonista indimenticabile della vita politica italiana: una stagione densa di avvenimenti nelle pagine di un giornalista che è anche un vero narratore. Giuseppe Fiore (1923-2003) è stato vicedirettore del Tg2 e direttore di "Paese Sera" oltre che senatore della Sinistra Indipendente.
Una guida esauriente ai processi della crescita emozionale del bambino, dalla nascita al terzo anno di vita. Una rilettura delle teorie su natura e funzioni delle emozioni: come queste si collocano nel più ampio contesto delle relazioni interpersonali e della formazione dell'identità e qual è il loro ruolo cruciale nello sviluppo cognitivo, comunicativo e motivazionale.