
Ben Hellinger ha rivoluzionato il lavoro terapeutico. Nel giro di pochi anni ha messo a punto nuove metodologie nella terapia familiare e sistemica che hanno riscosso vasto consenso presso terapeuti e clienti. Questa nuova intervista di Gabriele ten Hövel rappresenta il libro più personale di Bert Hellinger. Descrive in modo preciso, acuto e controverso le diverse tappe della sua vita, dall'infanzia fino ai più recenti sviluppi del metodo sistemico: i movimenti dell'anima. Apre inoltre nuove prospettive per conciliare vittime e carnefici, ricordo e rimozione. In questo intenso colloquio il lettore impara a conoscere gli ordini dell'amore e il dare e prendere che ne derivano, al di là della coscienza e della colpa e al di là della riconciliazione e della felicità. Un libro dedicato a terapeuti e tutti coloro che sono interessati alla rappresentazione delle costellazioni familiari.
La pedagogia religiosa nel suo statuto epistemologico e nei suoi rapporti con la teologia e con la Chiesa.
Napoleone Bonaparte annoverava Eugenio di Savoia fra i sette grandi condottieri militari della storia. Federico il Grande lo considerava suo maestro e lo definiva il "vero imperatore degli Asburgo". Nato nel 1663 a Parigi, Eugenio di Savoia compì una folgorante carriera militare che lo pose alla testa degli eserciti imperiali da dove ottenne clamorose vittorie contro i turchi emarginandoli per sempre dall'Europa, mentre durante la guerra di successione spagnola sconfisse l'esercito francese liberando la città di Torino da un drammatico assedio. Riformò l'esercito imperiale e fu governatore dello Stato di Milano, consentì agli Asburgo di ampliarsi nel Balcani e condusse l'ultima campagna militare all'età di 72 anni.
I testi di psicologia dello sviluppo si fermano di norma all'adolescenza, ma sempre più si impone l'idea che questa trattazione sia monca e che lo sviluppo sia un processo esteso all'intero arco di vita. Le diverse fasi della crescita o "compiti di sviluppo" sono qui considerati come "sfide" cui l'individuo può rispondere in modo positivo o negativo. I capitoli centrali trattano in questa chiave le sfide tipiche della fanciullezza, dell'adolescenza, della maturità e della vecchiaia. Sono così discussi una serie di passaggi critici come la socializzazione, la "tempesta" adolescenziale, la crisi di mezza età, la menopausa, l'accettazione dell'invecchiamento.
Come arginare l'ondata populista che rischia di spazzare via le nostre democrazie? Come prevenire la deflagrazione dell'Unione Europea? Per porre termine alle politiche economiche penalizzanti, mettere all'angolo l'austerità e contrastare le diseguaglianze, è urgente democratizzare il governo dell'eurozona. Redatto da una squadra di giuristi, politologi ed economisti, il progetto del trattato, qui presentato e commentato, propone l'istituzione di un'assemblea parlamentare per tutelare e promuovere la giustizia sociale e fiscale. Il trattato potrebbe essere adottato anche nell'immediato, senza bisogno di modifiche, da ogni paese che scelga di aderirvi. L'obiettivo di questo testo è invitare ogni cittadino e ogni forza politica e sociale a sentirsi parte del dibattito europeo per impegnarsi a migliorare questo progetto e dare un futuro all'Unione Europea.
Che senso possiamo dare ai lunghi anni della terza età, visto che si profila una longevità senza precedenti nella storia dell'umanità? Molti non sono preparati a vivere pienamente e serenamente questa fase della vita, e cadono in una sorta di depressione quando arrivano all'età della pensione. Superare tale crisi non è facile: come accettare l'avanzare dell'età, in un mondo che valorizza esclusivamente giovinezza e bellezza, e che percepisce l'invecchiamento come una sconfitta, un sinonimo di esclusione e decadimento? Il segreto sta nel rifiutarsi di subire passivamente il trascorrere del tempo. Ci si può allenare a un altro concetto del vivere, nel quale ogni tappa diventa un invito a maturare ulteriormente, a esplorare le profondità di noi stessi e a diventare sempre più consapevoli, per poter assolvere, infine, il nostro più importante compito umano: quello di offrire ricchezza spirituale alle generazioni successive.
In questo libro, Sean Hepburn Ferrer ci accompagna per mano e con delicatezza nel mondo interiore dell'attrice più celebrata di Hollywood, raccontandoci la storia di sua madre, dall'infanzia trascorsa nell'Olanda devastata dalla guerra, all'apice della sua carriera cinematografica, fino ai giorni vissuti lontano dalla macchina da presa e dai paparazzi. Un modo di vedere Audrey certamente diverso da quello finora rivelato dall'obiettivo dai fotografi: attraverso lo sguardo di un figlio che l'adorava.
L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy ha avuto fin dagli anni Sessanta una troppo facile verità ufficiale, quella stabilita dalla commissione Warren, che identificò in Lee Harvey Oswald l'unico responsabile. Ma la dinamica della sparatoria, le lacune nelle indagini, i poteri coinvolti, spinsero i Kennedy a cercare un'altra verità. Per questo vollero una loro controinchiesta che, incredibilmente, fu sostenuta dal generale De Gaulle e dai servizi segreti sovietici: ne nacque un dossier in forma di libro, intitolato "The Plot", da cui emergeva, con nomi e cognomi, il quadro di una cospirazione ai danni del presidente americano. Pubblicato nel 1968 da una casa editrice presto scomparsa con sede in Liechtenstein, il libro uscì nello stesso anno anche in Italia su richiesta di un misterioso committente. Poche copie che sfuggirono ai più ma non al giornalista Saverio Tutino, il quale arrivò a ipotizzare che la pubblicazione fosse avvenuta per scelta di Gianni Agnelli. Questa edizione, a cura di Stefania Limiti, ripropone l'inchiesta segreta dei Kennedy con una dettagliata introduzione e un'intervista inedita a uno dei protagonisti della vicenda, William Turner, l'investigatore che lavorò con Jim Garrison, il giudice immortalato da Oliver Stone in JFK. Nella postfazione Paolo Cucchiarelli mette a confronto la vicenda Kennedy con una tragedia italiana: la strage di piazza Fontana.
Quando Katharine Hepburn ha finalmente deciso di rendere pubbliche le proprie memorie, non ha voluto ricorrere a biografi specializzati o a giornalisti di cronaca mondana, ma se ne è occupata personalmente. Nata in una famiglia progressista del Connecticut, Katharine Hepburn ha fin dall'inizio portato il marchio dell'originalità: spirito indipendente, anticonformista, decisa, battagliera, è sempre stata fedele a se stessa, offrendo l'immagine di una donna colta, intelligente, dinamica, ma soprattutto fortemente contraria agli stereotipi di femme fatale e agli scandali da rotocalco imposti dallo starsystem. Con piglio vivace l'attrice ripercorre le tappe della propria intensa e fortunata esistenza.
Come è potuta avvenire la trasformazione dell'apparentemente insignificante Adolf Hitler nel Führer del Terzo Reich? In che cosa consisteva davvero il suo presunto carisma e in che modo rispondeva alle attese messianiche del popolo tedesco? Secondo Ludolf Herbst, Hitler non fu sin dall'inizio quello che oggi si ricorda. La sua visione del mondo e la sua consapevolezza di sé, prima della pubblicazione di Mein Kampf, erano ancora incerte e non era scontata la direzione della loro evoluzione. Le possibilità di manipolazione della moderna propaganda, che il partito nazionalsocialista usò e sfruttò come nessun altro partito, sono ancora oggi sottovalutate e tutte le rappresentazioni della dittatura nazista come "governo carismatico" risultano fuorvianti. L'attribuzione di un'autorità carismatica a Hitler si basa su inappropriate applicazioni della sociologia del potere di Max Weber, che se correttamente interpretata consente invece di sfatare il luogo comune del suo carisma come dono soprannaturale e di rintracciare i fondamenti reali della sua autorità. Sono infatti concrete condizioni - di ordine politico, economico, sociale, culturale più che personali - a determinare davvero il carisma hitleriano, e più in generale dei leader nei regimi totalitari. Il Führer fu così trasformato dagli anni trenta in avanti in un messia dalla propaganda nazionalsocialista. La concezione tuttora diffusa del suo carattere carismatico viene dunque relegata da Ludolf Herbst nel novero delle leggende.