
Il mondo sta cambiando. E sta cambiando a una velocità mai sperimentata prima. Tecnologia, globalizzazione e cambiamenti climatici sono forze in costante accelerazione, che rischiano di travolgere la civiltà contemporanea. In un'epoca del genere, moltissimi aspetti delle nostre società devono essere completamente ripensati, e l'errore più grande che potremmo fare è scegliere di isolarci in preda al panico. Thomas Friedman, saggista e editorialista del «New York Times», propone piuttosto di fermarsi un istante a riflettere, per comprendere meglio il mondo che ci circonda. E "Grazie per essere arrivato tardi" è la sua personale pausa. Facendo di necessità virtù, e approfittando dei ritardi altrui, Friedman scende dall'ottovolante della propria vita frenetica e analizza con ordine i fatti che ci hanno condotti al punto in cui siamo. A cominciare da una domanda: «Cosa diavolo è successo nel 2007?». Nel 2007 Steve Jobs presentò il primo iPhone, Hadoop rese i Big Data accessibili a tutti, Facebook si aprì al mondo, Twit-ter cominciò a diffondersi a livello globale, Airbnb fu concepito da due ragazzi a corto di soldi, Google lanciò Android e Amazon la rivoluzione degli e-book. All'inizio degli anni Duemila il progresso tecnologico e scientifico ha subito un'accelerazione senza precedenti, dettando nuovi ritmi, nuove regole, nuove convenzioni sociali, raggiungendo una velocità tale da eccedere la normale capacità di adattamento degli esseri umani e della società. E questo mentre anche altre forze primarie richiedono l'attenzione e il coinvolgimento di tutti. La globalizzazione ci vuole inter e iperconnessi, flessibili e adattabili, e ci dà gli strumenti non solo per accettare un mondo del lavoro in continua evoluzione, ma anche per inventarne uno nuovo. Nel contempo, Madre Natura chiede di pagare pegno. Il cambiamento climatico è un dato di fatto: la desertificazione dell'Africa subsahariana e le migrazioni verso il Nord del pianeta delle popolazioni che fuggono dalla povertà ne sono la dimostrazione più tangibile. Friedman esamina con cognizione di causa le tre forze più potenti al mondo - la Supernova, il Mercato e Madre Natura - per cercare di capire i meccanismi che stanno alla base di questa Epoca delle Accelerazioni. E propone delle soluzioni. Da scrupoloso editorialista qual è, sa di dover smuovere la mente e il cuore dei propri lettori, in modo da spingerli non solo a riflettere, ma anche ad agire diversamente in futuro. Come lo stesso Friedman afferma, «questo libro è un gigantesco editoriale sulla realtà di oggi».
L'aggressione (letteralmente: "procedere verso qualcuno") è una forma di energia vitale indispensabile all'incontro con se stessi, con gli uomini, con l'ambiente. Adottando una prosa vibrante e ricorrendo all'esempio di numerosi casi umani registrati nel corso della sua attività professionale, l'autore analizza le cause dell'aggressività distruttiva e dei disturbi della relazione, fornisce spunti per il loro superamento e fa dell'aggressione una forza vitale essenziale, fondamento di rapporti sani e proficui. Un libro illuminante per tutti, adatto ad una riflessione personale o a migliorare il rapporto con se stesi e con gli altri. Interessante l'approccio dell'autore anche per psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, educatori. Karl Frielingsdorf (n. 1933) è professore di psicologia pastorale e di pedagogia religiosa alla Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen di Francoforte sul Meno. Delle sue opere le Edizioni San Paolo hanno già pubblicato: ?Ma Dio non è così. Ricerca di psicoterapia pastorale sulle immagini demoniache di Dio (1995); Il segreto della felicità. Come imparare a volere ciò che si ha (1999[2]).
Per anni il ruolo dello Stato è stato denigrato: l'idea di un intervento pubblico nella dinamica economica suscitava reazioni durissime, tanto che quasi da ogni parte politica il principale appello era a una riduzione del ruolo dello Stato, affinché il mercato si autoregolasse, senza mani che ne orientassero la direzione. Ma i mesi della pandemia ci hanno lasciato una lezione importante: è difficile negare che, nell'emergenza, il ruolo del pubblico sia stato fondamentale. Non solo abbiamo assistito a una riscoperta del Servizio sanitario nazionale, per anni bersaglio di politiche di privatizzazione e smembramento, ma anche dell'importanza di strumenti di assistenza e sostegno alle imprese, senza i quali molti attori economici avrebbero faticato, in questa crisi, a sopravvivere. La sfida, oggi, è non dimenticare questa lezione, mettendo di nuovo lo Stato al centro della gestione delle ingenti risorse che arriveranno dall'Europa grazie al Recovery Fund. Prefazione di Enrico Giovannini.
Il testo indaga l'enigma della sessualità umana in chiave interdisciplinare, convocando le ricerche, gli autori e le scuole di pensiero più influenti in ambito neuroscientifico, psicologico, filosofico e teologico. La rassegna critica delle diverse posizioni offre la cornice entro cui indagare la condizione transgender e omosessuale, e dischiude il superamento del paradigma biologistico e culturalista, rispettando la complessità della sessualità umana, ma anche il suo irriducibile carattere personalistico.
Creazione, business, cultura, comunicazione: sono fra le dimensioni costitutive della moda, che ne spiegano il carattere in perenne trasformazione. Se da una parte essa deve adeguarsi alle esigenze del mercato globale, dall'altra deve conservare quelle qualità e quegli immaginari che rendono ogni pezzo straordinario e desiderabile. Questo libro restituisce la complessità del fashion system contemporaneo: dal suo rapporto con il tempo al suo ruolo nel ridefmire genere e identità; dalle traiettorie globali del lusso alle nuove forme della democratizzazione del vestire; dalle professioni emergenti alla moda intesa come sistema culturale e industriale in cui si intrecciano marketing, editoria, curating, museo.
Michele Piccirillo (1944-2008) è stato uno studioso di fama internazionale, archeologo insigne, ricercatore indefesso, esperto di mosaici e di geografia biblica, protagonista in Terra Santa della scoperta e del recupero di molti siti archeologici. Figura carismatica capace di calamitare le attenzioni e l'affetto di molti, è riuscito a mettere in campo innumerevoli progetti scientifici nella convinzione che prima c'è sempre la Provvidenza e poi la Scienza; «e quando Provvidenza e Scienza si incontrano, come è accaduto nella sua vita, c'è la possibilità di passare alla storia», come ebbe a dire il suo amico e biografo Franco Scaglia, che ne fece addirittura il protagonista di una serie di fortunati romanzi, tra cui Il custode dell'acqua (premio Campiello 2002). A 10 anni dalla scomparsa del frate archeologo, esce questa biografia fresca e originale, intessuta con citazioni di chi con padre Michele è vissuto o lo ha conosciuto personalmente, scelte e contestualizzate nel cammino di vita del celebre francescano. Con un'intuizione felicissima, l'Autore procede come nella composizione di un mosaico, fatto «di quindici tessere, una per ciascun capitolo, ognuna di diversa misura e colorazione». Dunque non una semplice biografia di padre Michele, ma un mosaico dal quale però emerge un suo profilo robusto, netto e colorato come gli splendidi capolavori che egli ha scoperto e studiato in vita. La vita straordinaria di «un semplice frate di Terra Santa».
Celato nella nostra testa c'è uno straordinario marchingegno che ci allevia da molte fatiche ed è più potente dei computer di ultima generazione: il nostro cervello. Ogni giorno risolve gli innumerevoli problemi che un corpo (il nostro) gli crea muovendosi nel mondo che lo circonda, percependo oggetti e agendo su di essi, e lascia così la nostra mente libera di fare quello che più le piace: conoscere altre menti e stringere nuove amicizie. Tuttavia, come mostra Chris Frith in questo volume, anche le nostre menti sono invenzione dei nostri cervelli. Sensazioni bizzarre come quelle di un braccio di gomma, di un arto fantasma o di una mano anarchica; esperienze più consuete e rassicuranti come la vista di oggetti e di volti conosciuti; azioni, intenzioni, scelte, volontà: non c'è stato mentale, consapevole o meno, individuale o sociale, che non trovi nel cervello il proprio autore. Con buona pace di chi è ancora convinto che il mondo della propria mente non abbia nulla a che fare con quello del proprio corpo.
Il volume presnta un resoconto semplice, lucido ed essenziale della schizofrenia e dei tentativi attuali di comprensione sia in termini di disfunzione cerebrale sia di disturbo psicologico di tipo cognitivo. Partendo dall'osservazione dei processi cognitivi normali, l'autore utilizza gli strumenti della neuropsicologia cognitiva per valutare i segni e i sintomi dei pazienti diagnosticati schizofrenici. Individua nella metarappresentazione, definita come la rappresentazione degli stati mentali, la principale disfunzione del pensiero schizofrenico, che si riflette in un comportamento incongruente e incoerente.
Questo libro è un breviario delle citazioni sull'Italia e sugli italiani e, a un tempo, una inconfutabile conferma dell'esistenza di uno stereotipo dell'Italia e degli italiani. Il luogo comune che vuole il nostro Paese, visto dall'estero, tutto pizza, spaghetti, mandolino, mafia, mammismo, inaffidabilità, e visto dal di dentro, da noi stessi che lo abitiamo, tutto furbizia, menefreghismo, individualismo, familismo amorale, disamore per le istituzioni, e chi più ne ha più ne metta, trova bizzarre, affascinanti e fulminee formulazioni in queste pagine. "Si va - com'è scritto nell'introduzione - dalla "marmaglia miserabile" (Paul Klee) e dal "popolo senza sensibilità o immaginazione" (Shelley), dagli italiani che "passano il loro tempo a deridersi scambievolmente, a pungersi fino al sangue" (Leopardi) e per i quali è normale "il cambiar facilmente bandiera, la servilità verso i grandi, la mendicità di pensioni e premi" (Prezzolini), al "popolo impressionante", "primogenitura dell'Europa" (Burckhardt), di cui si deve "lodare la naturalezza, l'animo schietto, le belle maniere" (Goethe), con il "numero di geni, innovatori, santi, eroi" sempre "notoriamente superiore alle nostre necessità nazionali" (Barzini) e dotato dell'"allegria di passeggiare sullo spettacolo dell'esistenza come primi attori o trionfali comparse" (Citati).