
Con questo testo i docenti dell’Istituto superiore di Scienze religiose e dell’Istituto teologico affiliato di Novara offrono a mons. Brambilla dodici loro contributi che spaziano nei diversi ambiti di studio di loro competenza, volendo rappresentare la molteplicità di interessi teologici e culturali che da sempre lo contraddistingue. Questa iniziativa è stata pensata in ringraziamento per il sostegno ai due Istituti di cui è stato Moderatore in questi tredici anni di episcopato novarese e in modo particolare per la realizzazione della loro nuova sede.
Pluralismo e fluidità sono termini ricorrenti nella caratterizzazione dell’odierno scenario culturale. La specializzazione dei linguaggi e la frammentazione dei saperi inducono un certo spaesamento sul piano della comunicazione pubblica. Sul fondamento dell’evento cristologico, il cristianesimo porta in sé lo scandalo di un singolare che rivendica di essere il senso e la salvezza della storia nella sua interezza. È compito della teologia confrontarsi con il sospetto di fanatismo e intransigenza. La comunità cristiana non può prescindere da una regolazione linguistica della propria fede. Allo stesso tempo è chiamata a ripensare le forme storiche di attestazione pubblica della sua testimonianza. Il libro raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale del febbraio 2024.
Nel 2025 ricorre il 1700° anniversario del Concilio di Nicea. La rivista della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale propone una serie di articoli dedicati al tema, frutto di un progetto di ricerca e di un corso cui hanno preso parte alcuni docenti della Facoltà. I contributi si aggiungono ai numerosi già apparsi nella ricorrenza, ma presentano alcune caratteristiche peculiari. Dopo un’introduzione, che intende mettere a fuoco il significato della fede nicena per la riflessione teologica contemporanea, i saggi pubblicati approfondiscono in particolare due aspetti: da una parte, la relazione tra la formula dogmatica e la testimonianza biblica di cui intende essere interpretazione e, dall’altra, il contesto liturgico in cui la fede cristologica ha preso forma nella chiesa antica.
La riedizione del volume "L’esistenza cristiana" viene arricchita da altri testi dell’autore tra i quali la presentazione del volume stesso e altre meditazioni teologiche. Giuseppe Colombo con sorprendente efficacia e trasparenza di stile le strutture fondamentali dell’esistenza cristiana, che ha nell’Eucaristia il suo centro; un centro da concepire non come un ente "a sé", ma come guida e nutrimento dell’esistenza umana nel dono di sé "sino alla morte", così come l’ha vissuta Gesù Cristo.
Il Vangelo non risolvere problemi, ma fa venire voglia di pensare in modo diverso. L’Autore indaga sei ambiti, cruciali e discussi del nostro tempo, facendone emergere la "qualità evangelica". Il potere politico e religioso, di cui Gesù stesso è rimasto vittima, ma di cui indica il senso. Una nuova giustizia, a misura di volto, che va oltre il dovuto. Il denaro, da dio supremo e spietato a strumento di condivisione. Il lavoro che va umanizzato e compreso nel mistero dello spendere sé stessi. L’ambiente, a rischio per colpa nostra, con cui è urgente creare un nuovo legame, riflettendo sulla creazione. La guerra, non più giustificabile e l’anelito alla pace, un cammino da percorre insieme.
Questo volume esplora le "nuove periferie esistenziali" partendo dall'VIII capitolo di Amoris laetitia. Mediante un approccio teologico-narrativo, propone una pastorale familiare creativa e inclusiva, attenta alla gradualità e alle sfide affettive e sessuali del nostro tempo. Radicato nell'esperienza pastorale italiana, questo studio offre a teologi e confessori strumenti per discernere con empatia e rigore etico, aprendo nuovi orizzonti di salvezza e speranza.
Le categorie utilizzate per secoli per pensare l'azione di Dio nel mondo stentano oggi ad apparire sensate. In questa situazione la sfida del presente volume è cercare di pensare, con nuove categorie e da nuoveprospettive, l'intreccio del Dio della vita con la realtà. Indiscussa risorsa è stata l'aver coinvolto nel medesimo tempo le teologie pensate dagli uomini e quelle pensate dalle donne, ma anche le teologie pensate in contesti culturali diversi. Emerge un caleidoscopio di opportunità per ricomprendere e rinnovare l'esperienza stessa di Dio.
L'invenzione del soggetto moderno nella teologia cristiana antica e in quella medievale si deve all'interazione complessa del paradigma metafisico e di quello biblico-scritturistico. Il tratto qualificante del concetto biblico di creazione consiste nell'appartenenza dell'antropologia al piano originario del Principio, senza alcun pregiudizio per l'assoluta trascendenza dell'origine. La genesi della concezione biblica non appartiene originariamente al concetto, ma a una forma di esperienza più originaria del concetto e che non può essere significata se non tramite un racconto.L'opera esegetica sviluppata da Paul Beauchamp nella seconda metà del XX secolo si segnala per il livello finora mai raggiunto della reciproca fecondazione dell'approccio storico-letterario e di quello filosofico
1) L'editoriale propone la prolusione di inaugurazione dell'anno accademico, su di una tematica di assoluto rilievo teologico e pastorale.2) I saggi di Gilles Routhier, Luca Bressan, Paolo Carrara, Patrice Bergeron e Mattia Colombo compongono il dossier su I cristiani nella città - Cristianesimo urbano. Emerge, per i cristiani che sono in città, l'urgenza di un dialogo profetico all'interno di quei luoghi (antropologici prima che spaziali) in cui la città genera i nuovi paradigmi dell'umano (economia, finanza, medicina, tecnologia, digitale, cultura).3) Chiudono il fascicolo due interventi sulla figura storica di Giuseppe Bertieri e sulla rilevanza teologica del pensiero e l'opera di don Giussani.
La Chiesa agisce nella storia per la salvezza delle anime, percepita come somma legge orientativa di ogni scelta pastorale. Ogni organizzazione, ogni struttura, deve restare orientata a questo fine. Poiché le trasformazioni storico-culturali impongono di ripensare l'odierna organizzazione pastorale, i canonisti sono chiamati a prestare il loro fondamentale contributo studiando in che modo può essere favorita l'evangelizzazione, a quali condizioni, come pure quali opportunità e quali criticità certe riforme riservano.

