
“Un libro diverso dagli altri di Alain Elkann, più intimamente sofferto, che si offre al lettore con una sincerità senza ripari.”
Raffaele La Capria, Corriere della Sera
Nonna Carla è uno dei libri più intimi di Alain Elkann. Una storia narrata sotto forma di diario che indaga, con amore e con pudore, la malattia e la morte della madre. Dalle avvisaglie del male all’esperienza traumatica del reparto di rianimazione fino ai momenti conclusivi del funerale, accompagnato dalle rituali preghiere ebraiche e improvvisamente interrotto dall’apparire inatteso della cuoca napoletana Rosa, che dice: “Signora Carla, voi sì che siete stata un pezzo da novanta!”
Nonna Carla riposerà per sempre a pochi passi dalla tomba del suo amico d’infanzia Primo Levi nel cimitero ebraico di Torino. Parallelamente, l’autore ricostruisce il rapporto con sua madre, donna dal carattere forte, ma con molte fragilità, dalla generosità inestinguibile. Nonna Carla era legata ai nipoti, a cui è dedicato il libro, da un rapporto felice, profondo e insostituibile. Sono ricordi che emergono in punta di penna, da una scrittura semplice, precisa, che mette in luce un senso di ribellione e di impotenza da parte di un figlio davanti alla malattia e alla scomparsa della madre. Queste pagine sono una meditazione sul fatto che la morte ci coglie comunque impreparati, lasciando dietro di sé un vuoto che nemmeno il tempo riuscirà mai a colmare.
ALAIN ELKANN è nato a New York nel 1950.
Collabora a “La Stampa”, “A”, “Nuovi Argomenti”, “Panta”. Bompiani ha pubblicato, tra gli altri: Vita di Moravia (1990, tradotto in oltre quindici lingue e ripubblicato sempre da Bompiani nel 2007), Rotocalco (1991), Delitto a Capri (1992), Vendita all’asta (1993), Cambiare il cuore, con Carlo Maria Martini (1993, nuova edizione accresciuta 1997), Essere ebreo, con Elio Toaff (1994, Premio Internazionale Fregene 1995), Emma, intervista a una bambina di undici anni (1995), I soldi devono restare in famiglia (1996), Diario verosimile (1997), Il Messia e gli ebrei, con Elio Toaff (1998), Il padre francese (1999), Le mura di Gerusalemme (2000), Interviste 1989- 2000 (2000), Essere Musulmano, con Sua Altezza Reale Principe di Giordania El Hassan bin Talal (2001), John Star (2001, Premio Cesare Pavese 2002), Una lunga estate (2003), MoMo (2003), Mitzvà (2004), Giorno dopo giorno (2005), L’invidia (2006), Essere laico (2007), L’equivoco (2008) e Nonna Carla (2010).
Nei Tascabili Bompiani sono usciti Montagne russe, Il tuffo, Piazza Carignano, Stella Oceanis, i racconti di Boulevard de Sébastopol, Il padre francese, John Star, Delitto a Capri, Una lunga estate, il cofanetto Essere ebreo – Cambiare il cuore – Essere Musulmano (Premio Capalbio 2005), Emma, intervista a una bambina di undici anni (2007), L’Invidia (2009), L’intervista 1989-2009 (2010) e L’equivoco (2010).
Due amici: Alberto (Moravia), un ex bambino prodigio che fin da giovane ha dato un contributo fondamentale alla storia della letteratura europea, e il giovane narratore A. Insieme hanno scritto un libro a quattro mani in cui A. interroga Alberto sulla sua vita. Dopo questa esperienza le interviste sono diventate per A. un modo di vivere e di avere rapporti umani parallelo al suo lavoro di scrittore. Dopo l'inattesa scomparsa di Alberto, vissuta come un tradimento, A. incontrerà per caso Indro (Montanelli), maestro incontrastato del giornalismo che si pone per lui come un nuovo punto di riferimento assoluto. Sul confronto tra questi due grandi personaggi si gioca il destino psicologico e morale di A.
Enfant terrible del design, innovatore iperattivo, ideatore del marchio Italian Independent che sta diventando un riferimento nel mondo del made in Italy, Lapo Elkann firma il suo primo libro dedicato allo stile e al suo concetto di eleganza. Una carrellata di idee, spunti, consigli e riflessioni che diventano quasi un'autobiografia, con foto inedite create appositamente per questa pubblicazione. Lapo parla di sé, del suo mondo e di come lo vive; una visionarietà che nasce anche dalla capacità di stupirsi continuamente, di spingersi oltre i limiti: perché l'originalità bisogna saperla costruire. E soprattutto saperla indossare. Il libro continua sul sito web dell'autore con contenuti crossmediali.
La famiglia post-moderna dei nostri giorni è sottoposta a fortissimi stress e di conseguenza i bisogni dei bambini sono stati sacrificati a quelli dei genitori superimpegnati. L'innocenza infantile è stata soppiantata dall'illusione di una competenza infantile; l'immaturità dei teenager ha dato luogo a pseudo-soluzioni, e le intuizioni dei genitori hanno ceduto il passo ad un affidamento meccanico sulla tecnica. Da Freud a Friedan a Foucalt, l'autore traccia le radici della famiglia post-moderna facendola risalire al fallimento della famiglia nucleare moderna ed alle relative istituzioni (i media, i cosiddetti professionisti di sostegno, il sistema legale e le scuole) per incontrare le necessità dei genitori.
Il mondo è alla vigilia di una svolta storica. Il capitalismo sembra davvero aver raggiunto la sua fase finale, persino coloro che l'hanno sempre difeso ora sono pronti ad ammetterlo. Per questo John Elkington, imprenditore inglese e autorità indiscussa a livello internazionale nell'ambito della responsabilità sociale d'impresa, ha dedicato la sua vita lavorativa e le sue ricerche allo studio di un nuovo paradigma finalizzato all'elaborazione di un manifesto per il cambiamento del sistema mondiale, teso a servire le persone e il Pianeta, ma al tempo stesso anche a generare profitti. Grazie alle numerose iniziative in cui è stato coinvolto, alla lunghissima esperienza sul campo come consulente e alle letture che lo hanno influenzato, John Elkington ha potuto forgiare il concetto di "Cigno Verde" rappresentato da quelle "soluzioni sistemiche alle grandi sfide globali" che offrono "un progresso esponenziale sotto forma di creazione di ricchezza ecologica, sociale e ambientale". Se i Cigni Neri ideati nel 2007 da Nassim Nicholas Taleb sono problemi che portano esponenzialmente al collasso, i Cigni Verdi descritti da Elkington sono soluzioni che conducono esponenzialmente verso una svolta. Sono eventi rigenerativi, in gran parte pianificati e non improvvisi, che instaurano cicli virtuosi, sviluppano la resilienza, sono a favore delle generazioni future e sono ovviamente sostenibili. Sono mutamenti straordinari e profondi che nascono all'interno del sistema come ad esempio la rapida diffusione dell'ambientalismo, la crescita delle energie rinnovabili, l'ideazione delle vetture elettriche, i green bond, la "Transizione verde" della Danimarca, il Green Deal europeo... Questo libro disegna, insomma, per le persone come per il Pianeta, un quadro ottimistico del futuro, e si impone come una lettura imprescindibile per i leader di aziende grandi e piccole che vogliono aiutare le loro imprese a sopravvivere al prossimo inevitabile cambiamento e per chiunque sia interessato ad assumere un ruolo positivo e costruttivo a sostegno di questo momento delicatissimo e decisivo.
Niente mi ha cambiato come mi hanno cambiato i miei bambini. Nessuno mi aveva detto come sarebbe stato, e che avrei dovuto accettarlo. Nessuno mi aveva detto un sacco di cose. E allora adesso vorrei dirle io! Perché è giusto che qualcuno lo dica. Che si fa fatica. Tanta. Ma anche che ne vale la pena. Sempre.
Non sempre la matematica è complicata e oscura. Esiste anche una matematica semplice ma profonda che aiuta a orientarsi nella vita, e con "I numeri non sbagliano mai" Jordan Ellenberg ci guida alla scoperta del suo potere: come una lente magica, il ragionamento matematico penetra la superficie caotica della realtà per rivelarci ciò che l'intuito e il buonsenso non ci permettono di cogliere. Esiste un sistema di voto equo? Qual è stato il peggior genocidio del XX secolo? Che cosa lega la geometria non euclidea alla pittura rinascimentale? Tra trent'anni saremo tutti obesi? A queste e a tante altre domande Ellenberg risponde con grande competenza, elevando un inno originalissimo e a tratti poetico alla bellezza della matematica e ad alcuni dei suoi più geniali cultori del passato e del presente.
In un passato ancora prossimo l'identità personale veniva costruita sulle radici, sull'appartenenza a un luogo e sui legami con esso. Oggi tutto questo è ormai sostituito dalla capacità di servirsi, approfittare e anche godere di una mobilità, fisica e virtuale, praticamente illimitata: dal pendolarismo tra mutevoli sedi di vita e di lavoro, al flusso ininterrotto di informazioni globali in rete; dal turismo al consumo crescente di merci de-localizzate; dalla possibilità di comunicare con chiunque praticamente da ogni luogo allo sviluppo di relazioni intime a distanza. Esperienze inedite, che portano con sé benefici straordinari ma anche costi non sempre immediatamente visibili.
SE DA QUANDO SEI RIMASTA INCINTA ti senti un po’ tra le nuvole (fai fatica a ricordarti dove hai parcheggiato la macchina oppure hai messo le chiavi di casa in frigorifero) e in giro ti sembra di vedere solo carrozzine e pancioni… non devi assolutamente preoccuparti!
Il tuo cervello si sta preparando a un grande cambiamento, completamente positivo. Diventare mamma ti renderà più intelligente, brillante, attenta, sensibile e decisa, ed è merito di madre natura che prepara il tuo corpo e la tua testa ad affrontare il compito magnifico di crescere un figlio.
Con rigore scientifico, semplicità, ironia e un bagaglio di esperienze di vita, Katherine Ellison abbatte il luogo comune della “mamma rimbambita” e ti aiuta a mettere a frutto consapevolmente le tue nuove capacità.
“FINALMENTE UN LIBRO CHE STRAVOLGE LO STEREOTIPO DELLE MAMME SENZA CERVELLO!”
The Boston Globe
“NO, CAMBIARE PANNOLINI NON TI FA DIVENTARE UNA SVAMPITA. AL CONTRARIO: LA MATERNITÀ TI RENDE MOLTO PIÙ INTELLIGENTE.”
Time Magazine
Si sbaglia di grosso chi sostiene che la maternità faccia perdere brillantezza intellettuale e che per le mamme l’attività mentale più impegnativa sia cambiare pannolini!
Eppure era stata proprio questa paura a trattenere Katherine Ellison dall’avere un figlio. Dopo la prima gravidanza, però, si è fatta strada in lei la curiosità di approfondire il luogo comune, di raccogliere i frutti delle ricerche scientifiche e di scrivere questo libro per demolire finalmente l’idea che il cervello delle mamme sia meno efficiente di quello delle altre donne (e degli uomini!). L’autrice apre le porte sull’affascinante regno della mente umana e sulla capacità di rinnovarsi e adattarsi a seconda delle necessità.
E la maternità è una di queste: si scopre con orgoglio che non solo non intacca le facoltà mentali delle donne ma le potenzia migliorando la percezione, l’efficienza, la capacità di recupero, la motivazione e l’intelligenza emotiva. Spesso però sono propio le mamme a perdere fiducia in loro stesse e allora Katherine Ellison racconta anche le esperienze dirette di molte donne che insegnano come prendere coscienza, e usare al meglio, queste nuove facoltà, ricordando a tutte che “sei più forte di quanto sembri, e più in gamba di quanto pensi!”.
Questo libro è una provocazione culturale fin dal titolo. Un tentativo di conciliare l'inconciliabile: il diavolo e l'acqua santa! Contro l'opinione corrente, e in linea con il suo anticonformismo, Ellul - cristiano per certo anomalo - sostiene che punti di contatto tra anarchismo e cristianesimo ve ne sono. E notevoli. Mescolando politica, teologia e storia, alla luce del Vecchio e del Nuovo Testamento e delia concezione del potere nella Chiesa delie origini, l'autore argomenta la sua tesi con la verve e l'incisiva semplicità che hanno caratterizzato tutta la sua opera. Ma niente paura: Ellul chiarisce subito che non è sua intenzione convertire nessuno. Né gli anarchici al cristianesimo, né i cristiani all'anarchismo. L'olio e l'aceto, dopo essere stati rimescolati, tornano a separarsi. Però, forse, non più così incompatibili. Prefazione di Mimmo Franzinelli. Postfazione di Andrea Gallo.
La questione del lavoro occupa oggi un posto considerevole, se non centrale, nelle preoccupazione di molti governi e popolazioni del mondo. Tanto che, in molti paesi, il lavoro non è considerato solo un mezzo di sostentamento ma un diritto: un diritto che garantisce la dignità della persona. Questo vale, per esempio, per il nostro paese, dove il primo articolo della Costituzione sancisce che il lavoro è il fondamento della nostra democrazia e della nostra Repubblica. Tale riconoscimento non dovrebbe affatto stupirci, se solo pensiamo che dagli albori della modernità fino a oggi, dagli economisti liberali ai movimenti operai, da Marx a Ernst Jünger, il lavoro è visto come il perno della nostra civiltà, e gli si assegna una centralità che rasenta spesso la sacralizzazione. La riflessione sul lavoro ha un posto importante anche nella produzione di Jacques Ellul, sociologo e teologo francese, noto soprattutto come studioso e critico della società tecnica. Si tratta - come si può evincere dagli scritti raccolti in questo volume - di una critica assai radicale dell'ideologia del lavoro che sta alla base della nostra società. Ellul porta avanti la sua riflessione su due piani: storico-sociologico e teologico.