
Ancora oggi siamo succubi di un numero incredibile di proibizioni e inibizioni che nella maggior parte dei casi non hanno motivi validi di esistere. Il processo di razionalizzazione non solo ha cancellato i vecchi tabù ma ne alimenta in continuazione di nuovi, finalizzati consapevolmente ad una sorta di tutela psicofisica e che rimangono comunque strutture portanti di dogmatismi e demagogie, destinati quindi ad intossicare l'esistenza. Leggere per credere.
Il racconto semiserio di una tranche di vita di una donna che insegue una forma di vita urbana fuori dagli schemi: dove sia più importante "essere-con" che avere; dove saper trovare la bellezza a un passo dalla monnezza; dove scovare perle di saggezza metropolitana sul bus come in condominio. Nella "città da condividere" l'autrice ha scopertola sua "vocazione", visto che non si erano aperte per lei le porte del monastero (era un 1° di aprile!).
In un contesto socioculturale sempre più complesso la domanda di orientamento da parte dei singoli, delle Istituzioni e della stessa politica della formazione e del lavoro, si è notevolmente amplificata ed esige risposte adeguate, soprattutto in termini di formazione degli operatori. L’Europa, da parte sua, stabilisce, a partire dalla Risoluzione di Lisbona 2000, di rendere la Comunità Europea sempre più competitiva e innovativa nell’ambito dell’economia e del mercato del lavoro.
Il volume curato dall’Associazione COSPES (Centri di Orientamento, Scolastico, Professionale e Sociale), vuole offrire una risposta qualificata a tale istanza. Risultato di un lungo lavoro di ripensamento, il testo costituisce un vero e proprio manuale aggiornato e completo sull’orientamento,uno strumento-guida che, mentre presenta un quadro teorico chiaro ed ampio sulla problematica, offre a coloro che si occupano dell’orientamento alle scelte delle indicazioni metodologiche e pratiche per avviare un serio processo di orientamento e di auto-orientamento.
Si rivolge principalmente agli operatori di orientamento (insegnanti, psicologi, educatori professionali, genitori, ecc.) e costituisce uno strumento per istituzioni, esperti e specialisti del settore che intendono avere un quadro completo della complessa problematica dell’orientamento, nell’attuale congiuntura storica attraversata da incertezza e rapidità di cambiamenti.
«È una proposta organica e coerente con gli attuali sviluppi culturali e sociali e deriva da una consolidata esperienza sul campo dei Centri COSPES (Centri di Orientamento Scolastico, Professionale e Sociale), dislocati in tutto il Paese. Come già avvenuto nella precedente pubblicazione del 2005, essa affianca ad una prima parte in cui viene chiaramente delineato il quadro teorico di riferimento, la proposta metodologica del COSPES ed un utile approfondimento legislativo, una seconda parte ricca di proposte operative e di spunti interessanti per l’organizzazione del lavoro nello specifico contesto in cui ci si ritrova ad operare. Il tutto sviluppato, pagina dopo pagina, con estrema cura e chiarezza comunicativa. Ci auguriamo, perciò, che possa diventare strumento per accompagnare l’attività quotidiana educativa/professionale di ogni operatore di orientamento» (dalla Presentazione al volume di Speranzina Ferraro, dirigente MIUR).
I risultati di una vasta ricerca nazionale condotta su oltre 10.000 adolescenti dai 14 ai 19 anni. L'attenzione dei ricercatori è localizzata sui processi che conducono alla formazione dell'identità.
«Anche se talvolta misteri inestricabili si sono addensati in
alcuni passaggi della vicenda italiana, la mia impressione è
che ormai nessuno creda più alla realtà così come è.
E dunque c’è sempre una seconda realtà da ricercare.
Non credo che sia in principio sbagliato, e non posso certo
dirlo io che ancora non ho smesso di scavare, chiedere,
provocare. Ma aspirare sempre alla quadratura del cerchio
fa sì che spesso ombre riottose sfidino le leggi della percezione
e affollino impazzite la scena fino a oscurarla del tutto.»
La storia dell’Italia post-bellica comincia nella notte
del 4 gennaio 1947, quando Alcide De Gasperi,
presidente del Consiglio dei ministri, si imbarca
su un aereo e vola verso gli Stati Uniti.
Un viaggio diplomatico che segna una svolta,
un confine tra un «prima» e un «dopo».
Ma che, secondo molti, sarebbe anche all’origine
di una storia nazionale di sovranità limitata, di misteri,
di verità non rivelate, di poteri forti o occulti che hanno
tramato contro lo Stato e nello Stato.
Da quella notte del 1947 fino allo scandalo delle escort dell’estate 2009, Francesco Cossiga ripercorre in questo libro oltre sessant’anni di vita pubblica italiana, fornendo di ogni passaggio cruciale una lettura politica talvolta inaspettata, spesso spiazzante, sempre illuminante. Il suo è un racconto eccezionalmente prezioso dato che dell’intera storia della Repubblica, come ha dichiarato lo stesso Cossiga, «siamo rimasti solo due testimoni, io e Andreotti».
Si è detto che nessun Paese al mondo abbia più misteri dell’Italia: dalla lista, mai trovata, degli spioni dell’Ovra a quella di coloro da internare in caso di golpe al vero elenco degli iscritti alla loggia P2. In effetti, circostanze inspiegabili si sono presentate con ricorrenza: sono sparite le quattro valigie di pelle verde di Togliatti, così come quelle di Moro; la borsa di Calvi fu esibita in tv, ma parzialmente svuotata; e perché mai, nel 1964, Nenni disse che sentiva «tintinnar di sciabole»? Per arrivare a oggi, molti si domandano quale sia la vera origine della fortuna economica di Silvio Berlusconi e, nella cronaca più recente, che cosa succedesse davvero alle feste nelle sue ville.
C’è l’abitudine, in Italia, a ricercare ossessivamente una verità nascosta dietro ogni vicenda, senza mai fidarsi delle apparenze. Eppure, secondo Cossiga, la nostra è al tempo stesso la storia di una «invincibile stabilità». Nel senso che nonostante tutto, nonostante le stragi, nonostante la mafia e nonostante il terrorismo nazionale e internazionale, questo Paese è sempre riuscito a evitare che la sua democrazia si ammalasse irreversibilmente. Di tutto ciò, delle luci e delle ombre, dei momenti drammatici come il caso Moro e di aspetti mai venuti molto alla luce quali i rapporti con il mondo arabo, Francesco Cossiga dà ora la sua versione: la versione di K.
Francesco Cossiga ha attraversato da protagonista la seconda metà del Novecento italiano. Il dopoguerra, il caso Moro, la caduta del Muro di Berlino, l’inizio di Tangentopoli, il governo D’Alema: con il suo operato e le sue decisioni, come presidente del Consiglio, del Senato e poi della Repubblica, ha segnato come pochi la storia del nostro Paese. In questa lunga e approfondita conversazione con Piero Testoni, avvenuta nel 2000, Cossiga racconta in prima persona: un’intervista-autobiografia provocatoria e illuminante, in cui spiccano le pagine dedicate alla grande amicizia con Moro e alla tragedia del suo rapimento (vissuto come una sconfitta personale) e i ritratti di amici e nemici, da Craxi a Di Pietro, dal giudice Falcone al generale Dalla Chiesa, da Montanelli a Spadolini a Cuccia, e ancora Ciampi, D’Alema e Berlusconi. Un libro spregiudicato che ci consegna il ritratto di un personaggio complesso e contraddittorio, sempre in prima linea, capace, come raccontava lui stesso, di piacere e sedurre ma anche, specie di fronte alla cattiva politica, di essere “un distruttore”.
Un libro da leggere per vendetta, contro i luoghi comuni che intessono la storia della nostra Repubblica. Lo ha scritto un politico anomalo, che ha ricoperto le massime cariche istituzionali. Francesco Cossiga è fatto così: dice quello che pensa e pensa a quello che dice. Singolare per un uomo politico che è da 50 anni sotto i riflettori dell'opinione pubblica, anticipando anche oggi avvenimenti e tendenze. Con questo saggio ci fa capire che ogni Stato, qppunto perchè democratico, ha necessità di "servizi speciali" che si confrontino almeno ad armi pari, nell'interesse generale, con i criminali ed i nemici della Patria. Si tratta di un 'Abecedario', cioè delle nozioni elementari per fare comprendere il mondo dell'intelligence, che nello stesso tempo, in Italia ma anche altrove, affascina ed impaurisce. Cossiga dedica questo lavoro a "principianti, politici e militari, civili e gente comune" e lo firma da "dilettante", quale evidentemente non è, intendendo evidenziare la necessità costante di apprendere, di studiare, di conoscere. In poche ma densissime pagine, risultato di decenni di studi, riflessioni, esperienze istituzionali e confronti ai più alti livelli mondiali, Cossiga offre un contributo originale per realizzare una democrazia più piena. Negli anni passati, un importante servizio segreto estero ha dato a Cossiga il nome in codice di "Cesare". Adesso, con questo 'Abecedario', "Cesare" propone e rilancia l'intelligence come tema centrale del dibattito politico nazionale, nella consapevolezza che le informazioni rasentano il motore della sicurezza e dello sviluppo del XXI secolo.
(dalla presentazione di Mario Caligiuri)
"Un personaggio nel teatrino della politica italiana". Ecco come spesso Francesco Cossiga si è definito. Questo volumetto raccoglie le battute che il Presidente Emerito della Repubblica ha "recitato" sui giornali in interviste o articoli di proprio pugno: un copione paradossale e spesso contradditorio fatto apposta per un personaggio che può interpretare la giovane Cassandra, profetessa condannata a non essere mai creduta, e la vecchia Pizia, nota veggente che molto fiuto ebbe nel predire le disgrazie dei potenti dell'antichità. E i potenti italiani? Riuscirà davvero il nostro "ex" per eccellenza a indovinarne il futuro?
Le regole non scritte, i meccanismi profondi, le dinamiche eterne del gioco: per la prima volta un protagonista indiscusso della vita pubblica italiana racconta senza pudore né ipocrisia cos'è e come funziona la politica. Sapientemente indirizzato dal giornalista Andrea Cangini, il presidente Francesco Cossiga mette a nudo il potere e con esso l'uomo che lo incarna. Svela l'arcano, dice l'indicibile, strappa la maschera alla realtà con l'ironia e l'arguzia di chi ha cavalcato lungo le strade impervie della Prima e della Seconda repubblica. Aneddoti, riflessioni, rimandi storici, vere e proprie rivelazioni accompagnano il lettore alla scoperta di verità "scandalose" fino a oggi mai rivelate con tanta schiettezza. La natura del potere, il ruolo del denaro, l'uso dei servizi segreti, la violenza, la guerra, le massonerie, i rapporti tra stati, la religione, il Vaticano, la verità, la finzione, i complotti, il caso, il lato di tenebra dell'uomo e del politico. Il trionfo e la caduta, la vita e la morte.
Umberto Veronesi è stato per cinquant'anni una delle figure centrali del mondo scientifico italiano, un simbolo di eccellenza e di empatia nei confronti dei pazienti, e un grande catalizzatore di energie nella ricerca come nelle politiche sociali. In questa biografia, che si concentra anche sul Veronesi più intimo, Alberto Costa, anch'egli medico, amico personale e collaboratore per più di trent'anni del grande oncologo, racconta la carriera di Veronesi e la sua passione per la professione di medico attraverso mille piccole storie quotidiane: dalle notti insonni dopo un intervento difficile, al sorriso delle moltissime donne salvate dal tumore al seno. Una passione che Veronesi ha dimostrato anche nella sua attività politica, come ministro della Sanità e senatore, e nell'impegno sociale che lo ha fatto diventare una figura di spicco e molto seguita dal grande pubblico italiano. Nella parte finale del volume sono raccolti, in forma di monologhi in prima persona, gli appunti dell'autore tratti dai suoi ultimi incontri con Veronesi, che offrono al lettore uno sguardo illuminante sulla vita privata del medico milanese. Mostrandoci la dimensione pubblica e quella più personale di questo sognatore tenace, questa biografia disegna il ritratto di un uomo che ha lasciato un segno indelebile non solo nell'approccio alla cura del cancro, ma anche nel cuore di tutti.