
Come costruire l'autostima e la capacita di relazione sociale. Perche non sono assertivo?". Ecco una delle domande che si presentano con maggior frequenza durante le sedute dallo psicologo. L'assertivita, come dimostra la calorosa accoglienza riservata al precedente libro di Olga Castanyer pubblicato in questa collana - L'assertivita. Espressione di una sana stima di se - e diventato il cavallo di battaglia di molte persone tra cui molti psicologi. Questo libro, continuazione di quello sopra citato, cerca di dare risposte chiare e soprattutto pratiche ai problemi collegati all'assertivita: autostima, autoaffermazione, capacita sociali e relazionali, che generano tante aspettative nella societa odierna. "
Le religioni promuovono la pace o la ostacolano? Questo libro affronta con sguardo storico, teologico ed etico il ruolo delle religioni nei conflitti contemporanei. A partire dalle intuizioni del Forum di Limena, studiosi e teologi riflettono sulla crisi dei tradizionali paradigmi di pace, sul ritorno pubblico del religioso e sull’ambigua partecipazione delle fedi alle guerre in corso. Un appello alle religioni perché si assumano la responsabilità delle proprie parole e azioni; ai credenti perché non cedano alla rassegnazione e all’ideologia; e ai teologi perché tornino a riflettere con rigore e coraggio su guerra, pace e giustizia in un mondo in evoluzione.
Uscire da un certo pessimismo sui giovani e cambiare lo sguardo su di loro: questa è forse oggi la priorità. Riuscire a guardare davvero ai giovani e con i giovani al loro mondo, oltre la superficie di apparente aridità e "mancanza di valori" alla quale spesso ci fermiamo. Ci sorprenderà scoprire che, in verità, ricca è la loro ricerca di spiritualità, autentico il loro desiderio di vita e sincero il loro interesse per la fede. Dopo una lucida analisi, frutto di una seria ricerca sociologica, ci vengono suggeriti passi concreti per imparare a guardare ai giovani senza giudicarli, ma cercando con loro nuove parole di salvezza.
Menzogne, finzioni, sotterfugi, truffe, imbrogli, bugie pietose, ipocrisie, adulazioni; propinate da bugiardi, fanfaroni, millantatori, e date a bere a polli, merli, gonzi, creduloni. Sono più di trecento le parole italiane che riguardano azioni, personaggi e strategie dell’inganno, e se la lingua è così ricca di sottili distinzioni, ancor più vasto è il repertorio di trucchi e strategie che la nostra mente ha a disposizione per far credere il falso o semplicemente non far sapere il vero. Ma che cos’è l’inganno, e perchè esiste? Si basa sulla comunicazione o sulla fallibilità dei sensi e della ragione umana? Si misura rispetto a una verità oggettiva o soggettiva’ Ed è corruzione del linguaggio e dei rapporti tra gli uomini o necessità razionale e pilastro della convivenza civile? E ancora: si può fare a meno della finzione? È più difficile mentire o dire il vero? Come si fa a calunniare, insinuare, lusingare, fuorviare, bluffare e farla franca? Attraverso esempi curiosi e divertenti tratti dalla letteratura, dalla storia e dall’esperienza quotidiana, a queste e altre domande il libro cerca di dare una risposta, magari falsa, ma sincera.
La facciata di ogni regime politico è costruita su volti conosciuti, popolari e riconoscibili, ma il nucleo delle decisioni e degli ordini passa da altri circuiti e soprattutto da altri uomini. Questa specie invisibile di potenti decisori è da qualche secolo blandamente riposta sotto l'anonima etichetta di "eminenza grigia", un fascicolo della storia ancora inesplorato, misterioso. Religiosi, banchieri, scienziati, spin doctor, burocrati, giuristi sono tra le figure, spesso appartate e poco note, che hanno orchestrato i momenti politici fondamentali degli ultimi secoli in molti luoghi del mondo. Questo libro racconta le storie di eminenze grigie che hanno informato l'ultimo secolo, ricostruendone le personalità, il contesto, le intuizioni, gli scontri e le alleanze, e mostra come dietro le quinte della politica da palcoscenico vi sia spesso un deus ex machina molto più efficace e influente dell'esito di un voto o delle correnti di un partito. Ed è spesso da questi personaggi che passa lo spirito di intere epoche storiche.
Descrizione dell'opera
Il diritto del bambino alla tenerezza è inalienabile, perché egli possa sviluppare integralmente la sua personalità. Il suo sorriso o il suo pianto indicano la ricerca di una corrispondenza affettiva, ed è un serio problema quando questa viene a mancare. La tenerezza che si fa carezza rappresenta infatti per il bambino la linfa vitale del suo riconoscersi come persona.
Il volume muove dalla comprensione del bambino come uno “scrigno di tenerezza”, che ha bisogno di essere accolto con amore. Di qui la necessità, da parte dei genitori e degli educatori, di creare le migliori condizioni di disponibilità accogliente. L’autrice affronta alcune dinamiche della coppia e genitoriali alla luce del messaggio cristiano, proponendo anche percorsi operativi attraverso domande e suggerimenti pratici.
Sommario
Prefazione (C. Rocchetta). 1. Uno scrigno di tenerezza. 2. Il travaglio del genitore. 3. La tenerezza è concretezza. Conclusione. Carta dei diritti del bambino alla tenerezza. Bibliografia.
Note sull'autrice
Maria Rita Castellani (Perugia 1966) a sedici anni vive un’esperienza forte di fede che ella definirà la sua «conversione» ed entra a far parte delle Comunità Magnifica del Rinnovamento nello Spirito. All’interno del movimento segue la scuola internazionale per formatori, promuove un’esperienza di animazione giovanile ed è attualmente responsabile di una fraternità. Laureata in pedagogia e madre di cinque figli, collabora alla rivista Venite e Vedrete con la quale ha pubblicato tre quaderni: Insegnami a servire; Vocazione all’unità; Dialoghi fraterni.
"Beati gli idioti" è la rilettura del romanzo "L'idiota" di Dostoevskij attraverso una lente teologica: il cosiddetto Discorso della montagna riportato nei Vangeli. Il libro si compone di tre parti: un serrato confronto con i principali interpreti di Dostoevskij sull'identità profonda del principe Myskin, protagonista del romanzo; una lettura "teatrale" del testo proiettato in una dimensione scenica, passato al setaccio delle otto beatitudini evangeliche; una conclusione sul valore estetico ed etico dell'idiozia. Si parte dall'antica tradizione ascetica e spirituale dei "folli in Cristo", che si ritrova ovunque nella letteratura russa e nella tradizione ortodossa, viandanti e pellegrini alla sequela del Cristo oltraggiato e vilipeso, posti in relazione sistematica con le beatitudini evangeliche, quindi con le singole figure dei "Beati" prese in esame nel celebre Discorso della montagna. Assumendo questa prospettiva, il principe Myskin diviene il prototipo del cristiano in cammino, né Cristo né il diavolo, ma colui che, pur nella fragilità umoristica delle sue esperienze, "ci sta provando": l'avventura di un povero cristiano.

