
Il rapporto tra partiti, società e Stato si è definitivamente incrinato. Partiti autoreferenziali, disconnessi dalla società, incapaci di interpretare i bisogni dei cittadini. Partiti stato centrici che stentano ad assolvere alla loro funzione primaria: "concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale", come afferma l'articolo 49 della Costituzione. Dobbiamo quindi farne a meno? No, al contrario. Ma allora quale forma devono avere e a quale funzione devono assolvere? È il momento per i partiti italiani di guardarsi allo specchio: senza un radicale cambiamento non potranno governare l'Italia. Tantomeno sopravvivere. Interventi di: Nando Pagnoncelli, Walter Tocci, Laura Pennacchi, Carlo Borgomeo, Concita De Gregorio, Luca Telese, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Goffredo Bettini, Salvatore Biasco, Marco d'Eramo, Piero Bevilacqua, Andrea Ranieri, Claudia Mancina, Eric Jozsef.
È urgente imboccare la strada di un futuro più giusto, prendendo di petto il problema dei problemi: le gravi disuguaglianze e il senso di ingiustizia e impotenza che mortificano il paese. La crisi Covid-19 ha reso ancora più evidente questo stato di cose e ha aperto molteplici scenari. Come evitare che gli squilibri di potere e di ricchezza crescano ancora? O che prevalga una dinamica autoritaria? Quali sono le cause delle disuguaglianze e le responsabilità della politica e delle politiche? È possibile indirizzare l'accelerazione della trasformazione digitale alla diffusione di conoscenza e alla creazione di buoni lavori? E come? Come far funzionare la «macchina pubblica» e assicurare il confronto democratico sulle decisioni? Come assicurare dignità e partecipazione strategica al lavoro? Come affrontare la crisi generazionale? Sviluppando le «15 proposte per la giustizia sociale» elaborate dal Forum Disuguaglianze Diversità, alleanza originale di cittadinanza attiva e ricerca, il volume offre una risposta a queste domande, fornendo uno schema concettuale per affrontare l'incertezza e soluzioni operative per cambiare rotta.
L'Inclusione, realtà tanto auspicata, è la vera sfida che la Scuola odierna si pone; occorrono, pertanto, professionalità altamente qualificate in grado di soddisfare i bisogni speciali e specifici di cui ogni alunno è portatore. Una completa e compiuta fusione di conoscenze e competenze è quello che si chiede oggi alla nuova generazione di docenti che si preparano ad affrontare il nuovo Concorso a cattedra 2018, anche alla luce dei contenuti della Legge n. 107 del 13 luglio 2015, che ha riformato il Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione: non è, dunque, solo una questione di contenuti, ma si lavora affinché il reclutamento sia capace di individuare, prima di ogni altra caratteristica, l'autentica attitudine all'insegnamento nonché le competenze socio-psico-pedagogico-didattiche essenziali a rimuovere gli eventuali ostacoli che possono minare il sereno evolversi del percorso formativo di ciascun alunno. Alla luce di queste premesse, questo manuale, dedicato al Sostegno, ha l'ambizione di proporsi come uno strumento per la preparazione al concorso completo, essenziale e versatile; un valido mezzo per delineare in modo esaustivo il profilo del futuro docente specializzato per le attività di sostegno. Il volume risulta essere composto da tre Parti strutturate in varie Sezioni, ognuna delle quali contiene diversi capitoli corredati da sintesi, mappe, grafici, domande stimolo e approfondimenti bibliografici nonché approfondimenti legislativi/normativi fedeli alle indicazioni del bando ufficiale (pubblicato in GU n. 89 del 09/11/2018). Nello specifico: Parte I: La scuola dell'Inclusione e la normativa di riferimento. In questa macroarea i contenuti, scelti e compendiati in ossequio all'intero programma d'esame, così come indicato nel bando di concorso, permettono al fruitore del testo di acquisire un solido bagaglio di conoscenze, in un numero ridotto di pagine, visti i tempi ristretti del concorso. Parte Il: Competenze Psicopedagogico-didattiche. Arricchite da analisi dottrinali in campo psicologico, pedagogico-didattico e da spunti problematici affrontati in modo critico e didatticamente efficace, le varie sezioni offrono contributi significativi per la realizzazione di percorsi didattici inclusivi per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, nonché la conoscenza dei processi cognitivi annessi all'apprendimento, dei disturbi del neurosviluppo e delle principali psicopatologie dell'età evolutiva. Parte III: Strumenti esercitativi. Quesiti a risposta aperta inerenti la trattazione articolata di tematiche disciplinari, didattiche e metodologiche, tesi all'accertamento delle conoscenze e delle competenze didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento e svolti secondo le Indicazioni Ministeriali, sono un valido aiuto per esercitarsi ed autovalutarsi. Con il nostro Tutor on line potrai effettuare approfondimenti e verificare la tua preparazione, misurandoti con le domande a risposta aperta, come previsto dal bando di concorso, scaricabili online con la password reperibile nell'ultima pagina del volume.
Una compiuta fusione di conoscenze, abilità e competenze è quello che si chiede oggi alla nuova generazione di docenti che si preparano ad affrontare il nuovo Concorso a cattedra, anche alla luce dei contenuti della L. n. 107/2015, che ha riformato il sistema nazionale di istruzione e formazione: non è, dunque, solo una questione di contenuti, ma si lavora affinché il reclutamento sia capace di individuare, prima di ogni altra caratteristica, sia un’autentica attitudine all’insegnamento che le competenze socio-psico-pedagogico-didattiche essenziali a rimuovere gli eventuali ostacoli che possono minare il sereno evolversi del percorso formativo di ciascun alunno.
Alla luce di queste premesse, questo volume, dedicato alla Scuola dell’infanzia e alla Scuola primaria, ha l’ambizione di proporsi come uno strumento per la preparazione al concorso completo, essenziale e versatile offrendo una panoramica completa sugli elementi costituivi della professione e della professionalità del docente. A tal fine, vengono forniti articolati materiali analitici, corredati da mappe, grafici, e approfondimenti bibliografici nonché approfondimenti legislativi/normativi che seguono fedelmente le indicazioni del bando ufficiale (pubblicato in GU n. 89 del 09/11/2018). Si è inoltre prestata attenzione alla necessaria sintesi che un quadro così vasto, quale le dinamiche di insegnamento/apprendimento nella formazione primaria, richiede.
Il volume presenta una struttura tripartita:
• AREA I: I Fondamenti della disciplina di insegnamento, in cui i contenuti, scelti e compendiati in ottemperanza all’intero programma d’esame con cui gli aspiranti docenti dovranno confrontarsi, permettono al fruitore del testo di acquisire un ampio bagaglio di conoscenze psicologiche, normative e disciplinari;
• AREA II: Competenze pedagogico-didattiche, arricchite da analisi dottrinali e spunti problematici presentati in modo critico e didatticamente efficace, con capitoli di approfondimento sulla didattica e sulle più innovative metodologie dell’inclusione (con particolare attenzione ai BES e ai DSA);
• AREA III: Quesiti a risposta aperta, inerenti la trattazione articolata di tematiche disciplinari, didattiche e metodologiche e mirati all'accertamento delle conoscenze e delle competenze in relazione alle discipline oggetto di insegnamento, secondo le indicazioni ministeriali.
Questa nuova edizione del presente volume, che ambisce a proporsi come uno strumento esaustivo, versatile e costruttivo per la preparazione al concorso, oltre ai contenuti teorici, imprescindibili nella formazione del docente, raccoglie numerosi contributi psicologici, didattici e metodologici di taglio pratico-operativo. Il lavoro di revisione ha inteso consolidare ed arricchire il complesso di conoscenze e competenze teoriche e pratiche, includendo sia esperienze formative, progettuali e laboratoriali realizzate da educatori ed insegnanti sia rimandi a link e letture di approfondimenti tematici. Lo scopo del presente volume è, dunque, quello di essere in linea con le richieste normative di continuo e costante aggiornamento della professione del docente.
Inoltre, con il nostro Tutor on line potrai effettuare approfondimenti e verificare la tua preparazione misurandoti con le domande a risposta aperta, come previsto dal bando di concorso, scaricabili online con la password reperibile nell’ultima pagina del volume.
Dalla filosofia alla teologia, l'interesse nei confronti del perdono attraversa ambiti differenti. Solo di recente però si è affrontato il tema del perdono in una prospettiva psicologica e psicoterapeutica, evidenziandone le potenzialità curative. Si pone un problema fondamentale, quello della definizione condivisa del costrutto: cos'è il perdono? Se una vittima non prova più rabbia e non intende vendicarsi, significa che ha perdonato? È davvero sempre possibile passare dallo stato emotivo-cognitivo-comportamentale della vendetta a quello del perdono? Quali sono i fattori che ostacolano il processo? E quelli che lo facilitano? Esistono situazioni in cui il perdono è psicologicamente impossibile? È sempre utile perdonare? Può avere la pratica del perdono applicazioni di natura clinica? In questo volume, studiosi di differenti discipline affrontano per la prima volta il tema del perdono, del perdono di sé, della rabbia, della vendetta in ambito psicologico e psicoterapeutico. Sono messe in evidenza le potenzialità curative del perdono, contribuendo alla comprensione di un processo che permea in modo così significativo molti aspetti dell'esistenza umana. Contributi di Viviana Balestrini, Barbara Barcaccia, Cristiano Castelfranchi, Alessandro Couyoumdjian, Valentina D'Urso, Antonio Malo, Francesco Mancini, Maria Miceli, Francesca Giorgia Paleari, Sara Pelucchi, Nicola Petrocchi, Angelo Maria Saliani. Prefazione di Robert Enright.
Il volume raccoglie gli Atti della Giiornata di Studi La sfida della transanazionalizzazione tra teoria delel fonti e dottrina delle costituzioni", organizzata dall'Università Kore di Enna. "
Il mondo sta attraversando un cambiamento senza precedenti che, per essere fronteggiato, richiede un'analisi all'altezza della dimensione epocale.
Nessuno ha il coraggio di discutere davvero della crisi, come crisi definitiva di un modello di capitalismo non più proponibile, e come crisi dell'ideologia del godimento effimero e del vorace consumo, illimitato e alimentato artificialmente da una pubblicità assertiva al mercato.
Disorientamento e solitudine disperata sono i veri temi della crisi. Siamo di fronte a un mutamento antropologico: gli uomini e le donne del nostro tempo, sedotti per decenni dal miraggio dell'opulenza di massa e dal consumo senza limiti, abbandonano la speranza e la fiducia nel futuro. Ciò che accade richiede una svolta capace di incidere profondamente sugli stati d'animo: oltre l'economia, occorre cercare un ubi consistam dell'umanità che ridia un ruolo centrale allo spirito di fratellanza. Trasformare la crisi nella ricerca di un nuovo spazio umano che ridia senso al bisogno di affetti e di comunità: questo è il tema centrale di questo passaggio d'epoca.
Ogni mutamento epocale provoca profondi mutamenti nel lessico, che si presenta come espressione neutrale e oggettiva di processi sociali "naturali", ma nasconde invece una gerarchia di poteri: siamo immersi in un groviglio di parole attraverso cui pensiamo di esprimerci liberamente, ma in realtà siamo per lo più "parlati". L'analisi di Pietro Barcellona, filosofo e originale interprete della società contemporanea, è puntuale e spiazzante, rifiuta ogni tentazione riduzionista e attraversa con agilità i diversi campi del sapere, mette a confronto i filosofi, i poeti, gli economisti, ricostruisce la storia di alcuni termini chiave - riformismo, cittadinanza, merito, rivoluzione evidenziandone i progressivi slittamenti di significato. Un'espressione come "i mercati ci guardano", reiterata nella strategia comunicativa del neoliberismo, rievoca ad esempio le formule che, in epoche remote, facevano appello all'occhio divino che scruta il mondo per ottenere l'ossequio all'autorità; un termine come esodati nasconde invece, dietro la suggestione biblica, l'imposizione di un commiato dalla società, senza nemmeno la speranza della tragedia greca, in cui nell'esodo, ultimo canto del coro, il deus ex machina risolve improvvisamente una situazione senza via d'uscita. Mostrando come la crisi che viviamo sia tanto economica e politica quanto antropologica e spirituale, Barcellona esamina i rischi di un inaridimento del linguaggio celati dietro l'affermazione del pensiero unico...
Questo libro insolito analizza le forme in cui si realizzala cooperazione amorevole, per contrapporsi ai limiti del linguaggio e contrastare la tendenza all'oggettivazione assoluta del sapere scientista. La sfida è proporre un sapere altro, che attiene alle trasformazioni soggettive e alle relazioni, attraverso cui aprirsi a una nuova visione: il "sapere affettivo". Solo il recupero dell'intima connessione tra parola e affettività può restituire dinamismo creativo a un'epoca divenuta incapace di pensare e di sentire, recuperando l'antica dimensione di tensione interrogante e mistero inspiegabile.
L'arte, la politica, l'educazione, la fede. Le riflessioni di un testimone della crisi della modernità, per rilanciare un approccio integrale all'uomo, condiviso da laici e cattolici, senza sincretismi né compromessi. "La crisi economica mostra la vanità dell'idea di progresso in se stessa, non è vero che si dia un progresso illimitato e infinito. L'idea di progresso è stata l'ultimo tentativo laico di costruire un paradiso affidato alla tecnica... è in crisi profonda per via di quell''eccedenza' umana nella quale c'è anche il dolore: il dolore non si può eliminare".
L’educazione come evento etico è un tentativo di presentare un nuovo linguaggio pedagogico a partire dalla lettura di tre filosofi contemporanei: Hannah Arendt, Paul Ricoeur e Emmanuel Levinas. Partendo da questi autori l’educazione viene compresa come un’azione costitutivamente etica, cioè non come una relazione con l’altro intesa in termini economici, di interscambio, di reciprocità o simmetrica, ma come la pratica dell’ospitalità e dell’accoglienza dell’ultimo che irrompe nella nostra vita.
L’educazione come evento etico costituisce una novità nel discorso pedagogico attuale, non soltanto perché invita a pensare l’educazione in relazione all’esperienza dell’altro, dell’alterità, ma perché, a partire da questa esperienza, e dalla storia recente (le due guerre mondiali, la rivoluzione del 1917, il nazismo e il comunismo, Auschwitz, Hiroshima, l’11 settembre) critica tanto le pretese della pedagogia tecno-scientifica moderna come quella dell’umanesimo classico conservatore. Pensare l’educazione come evento etico, cioè, come natalità, narrazione e ospitalità, rende radicalmente insostenibile la pretesa di chiudere l’altro, l’educando, nelle astrazioni concettuali tanto abituali in molti libri di educazione. Si tratta, allora, di permettere alla parola dei poeti, dei narratori, dei novellieri e dei drammaturghi di entrate nelle biblioteche dei maestri e degli educatori. Soltanto così, credono gli autori, la pedagogia potrà tenere viva la memoria del passato e rispondere alle sfide del nuovo millennio.
In un giorno di maggio del 1999, settemila persone affollarono la basilica di San Petronio a Bologna e la piazza antistante per dare un ultimo saluto a Enzo Piccinini, chirurgo dell'ospedale Sant'Orsola scomparso tragicamente a 48 anni. Ma chi era questo giovane medico che era stato in grado di lasciare così profondamente il segno in talmente tante vite? Chirurgo sui generis per gli anni in cui si avvia alla professione, Piccinini crede fermamente nella necessità di occuparsi dei pazienti in tutta la loro umanità: preoccupandosi dei loro affetti e aiutandoli di fronte al dolore e al timore della morte, come parte del proprio mandato. Una convinzione nata durante gli studi, destinata a crescere negli anni attraverso l'amicizia con Luigi Giussani e l'impegno nel movimento di Comunione e Liberazione, che lo porta ad accostare all'attività medica, riconosciuta nel mondo, un instancabile lavoro di educazione e testimonianza per i più giovani. Oggi, la sua opera vive in una scuola di medici e ricercatori ispirati dal "metodo Enzo", e nelle persone che lo hanno conosciuto e ancora portano il segno di quell'incontro. Una vita unica, che ha portato la Chiesa a proclamarlo "servo di Dio" e ad avviare un processo di canonizzazione. "Ho fatto tutto per essere felice" è un racconto emozionante che insegna cosa significa vivere, come diceva Enzo, "mettendo il cuore in quello che si fa".