
La trasmissione di informazioni tra élite politiche, mass media e pubblico segue ormai le logiche di mercato di qualunque altro bene commerciale. La politica fa ampio ricorso a sondaggisti ed esperti, pronti a metterne in scena l'ormai permanente spettacolarizzazione. Più informato di un tempo, ma trasformato in target da sollecitare all'acquisto e bersagliato da informazioni troppo 'specializzate' e spesso parziali, quanto margine di reale partecipazione democratica resta al cittadino-consumatore di oggi?
Come usare la rete per creare un rapporto di fiducia con i cittadini e ampliare il proprio pubblico di sostenitori? Come trasformare la partecipazione online in partecipazione attiva fuori dalla rete? A queste domande risponde il libro che, per la prima volta, mette insieme l'approccio scientifico e l'esperienza sul campo nella gestione di una campagna elettorale. L'autore ribalta alcuni luoghi comuni sul web, mostrando ad esempio che la rete non rende le campagne più automatizzate e distanti ma fornisce gli strumenti per farle diventare più vicine e più umane, per rimettere le persone e i rapporti diretti al centro del processo politico. Il testo è uno strumento utile per chi lavora nella comunicazione, non solo in ambito politico, ma anche istituzionale, sociale e aziendale.
Negli anni Novanta sono state approvate leggi che hanno riformato la pubblica amministrazione alla luce dei principi ispiratori quali la partecipazione, la semplificazione, la trasparenza. Sul mercato del lavoro sono però ancora carenti figure che a sicure competenze comunicative uniscano conoscenze giuridiche e amministrative adeguate. Questo libro intende fornire gli elementi essenziali per formare queste nuove figure, analizzando tanto negli aspetti teorici che applicativi lo sviluppo storico della comunicazione pubblica, le leggi che regolano il settore, l'elenco dei siti su cui documentarsi, la descrizione dei casi esemplari.
Nell'era delle tecnologie per la comunicazione gli acronimi e le sigle sono in continua evoluzione. Fino a qualche anno fa non si era ancora sentito parlare di web 1.0 e ci siamo dovuti confrontare immediatamente con la sua versione 2.0. Al di là delle considerazioni tecniche, dobbiamo fare i conti con questi continui e rapidi cambiamenti. Occorre capire quali sono le opportunità che la tecnologia ci offre per poterla utilizzare nel migliore dei modi, affinché non sia un fine ma un mezzo per migliorare il nostro modo di comunicare. Questo processo sta coinvolgendo in modo profondo anche le pubbliche amministrazioni nel loro percorso di rinnovamento interno e nelle relazioni con i cittadini e il sistema dei media. Comunicazione pubblica 2.0 significa pensare a un modo diverso di progettare, realizzare e gestire la comunicazione: non solo tramite l'implementazione e l'uso di tecnologie informatiche, ma anche attraverso un processo che metta al centro dell'agire pubblico la partecipazione, nuovi linguaggi e formati innovativi per coinvolgere cittadini sempre più digitali e consapevoli dei propri diritti.
"Comunicazionepuntodoc" è la rivista del Dottorato in Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma. In questo numero la nuova generazione dialoga con i maestri. Intervste a: Tullio De Mauro, Franco Ferrarotti, Gianfranco Bettetini, Luciano Gallino, Paolo Fabbri, Mauro Calise.
l autore propone un testo accuratissimo ma di facile lettura che indaga e stimola a porre attenzione ai comportamenti comunicativi e linguistici degli uomini. Comunichiamo in tantissimi modi e a tanti differenti livelli. La comunicazione tra uomini avviene in una infinita di modi; l'autore aiuta a fare chiare zza e a porre un pr di ordine nel complesso universo linguistico e comunicativo umano. Egli distingue le diverse cellule ed atomi" comunicativi ed espressivi dei nostri comportame"
Il web ha cambiato le abitudini, il modo di vivere e di comunicare. Oggi anche la comunicazione sociale si trova di fronte a un bivio importante: replicare gli errori del passato, nello studio del messaggio e nell’uso dei media tradizionali oppure sviluppare un nuovo approccio professionale, strategico, efficace e rilevante per i propri destinatari.
Cosa significa comunicare? A cosa serve? Come comunichiamo, in quali forme e con quali mezzi? Perché i tentativi di comunicare possono riuscire o andare incontro al fallimento? A queste domande fondamentali tentano di rispondere tutte le scienze della comunicazione. In particolare, il libro presenta e discute criticamente la prospettiva sociologica. Come illustrano gli autori, la sociologia studia la comunicazione in quanto relazione tra soggetti agenti che interpretano i propri rispettivi comportamenti comunicativi in quanto espressioni di intenzioni, volontà e scopi. L'approccio sociologico analizza questa relazione nelle sue dimensioni materiali, sociali, normative e di potere. Aggiornato agli esiti più recenti della ricerca sociologica internazionale, il volume non si limita a costituire una introduzione sistematica allo studio della comunicazione, ma offre anche una prospettiva innovativa sul suo rapporto con la cultura e la società.
L'importanza trasversale che le tecnologie digitali hanno raggiunto all'interno dei diversi livelli di organizzazione sociale non è andata del tutto ad intaccare o destabilizzare forme e modelli di comunicazione in essi ormai consolidati. Accanto alle innovazioni introdotte dai digitai media, forme e modelli della comunicazione di tipo più tradizionale e mainstream mantengono una loro validità euristica. Ciò nella misura in cui essi si rivelano coerenti all'organizzazione sociale all'interno della quale trovano spazio di espressione. I saggi raccolti nel volume si sviluppano attorno a tra aree di interesse: la comunicazione, l'interculturalità e le organizzazioni complesse, individuando diversi ambiti di osservazione. In ciascuno di essi si analizzano le opportunità e le insidie connesse all'applicazione di strategie comunicative che fanno da ponte tra il vecchio e il nuovo, evidenziando come potenzialità e criticità possono essere comprese e analizzate solo se adeguatamente contestualizzate. L'idea attorno a cui convergono le riflessioni degli autori è quella della necessità di competenze comunicative di tipo specialistico, rispettose delle istanze che ciascuno degli ambiti presi in esame solleva e capaci di leggere ed intercettare i mutamenti a cui i diversi livelli di organizzazione sociale oggi sono chiamati a far fronte.
In piena euforia strutturalista - è il 1973 - la sociologia sembra essere in crisi, soprattutto per quel che riguarda la lettura critica dei media. Ma nel momento in cui volge la propria attenzione alle comunicazioni di massa, osserva Fabbri in questo saggio seminale, essa è come costretta a fare i conti col problema del senso e dei testi che lo supportano, ossia con i fenomeni specifici studiati dalla scienza delle significazioni. Ne viene fuori un'ipotesi socio-semiotica forte, come studio dei contenuti mediatici e di quegli attori sociali che, trasmettendoseli reciprocamente, riescono a metterli in condizione di significare.