
"Utopia e disincanto" raccoglie un'ampia scelta della produzione saggistica di Claudio Magris. Il lettore incontrerà scritti che analizzano la nostra attuale condizione umana e storica, ma anche fulminei commenti alle bizzarrie della Grande Storia o della cronaca spicciola, riscoperte di libri dimenticati e incontri con destini randagi. Ci sono Borges e Jünger, Goethe e Hugo, Mann e Dostoevskij, Nievo e Hesse, Broch e Andric, Tagore e Primo Levi... Ma anche i libri di viaggio e d'avventura e le opere di "non scrittori", di marginali della letteratura come il lappone Turi, lo sciamano groenlandese Qippingi o l'anonimo poeta amazzonico. Non mancano, infine, alcune riflessioni sull'attualità, a volte su problemi di rilevanza morale e politica, a volte su situazioni quotidiane.
Ripercorrendo la storia della costruzione comunitaria europea e gli ideali che l'hanno ispirata, Nadia Urbinati affronta lo snodo decisivo davanti al quale si trova oggi l'Unione. L'avanzata dei populismi minaccia e nello stesso tempo porta alla luce il declino della rappresentanza nelle democrazie europee, specchio di una società sempre più disgregata e priva di quei grandi soggetti politici, i partiti, che ne avevano nel bene e nel male distinto la vicenda. Di questa storia è parte integrante la sinistra che sembra disorientata e incapace di cogliere i nuovi bisogni che arrivano dal basso, prigioniera dei suoi errori e vittima di mutamenti, sociali ed economici, planetari. E tuttavia mai come ora abbiamo bisogno della sinistra per arginare lo strapotere del capitale finanziario e rilanciare una nuova idea continentale, per passare da un'Europa dei vincoli a un'Europa realmente democratica.
«Questo libro non è un tentativo di prevedere il futuro. Questo libro è un tentativo di sbloccare il futuro». E per sbloccare il futuro, scrive Rutger Bregman, bisogna tornare alle utopie. Di fronte al ritorno dei nazionalismi, al divario sempre più ampio tra ricchi e poveri e allo stress che il carico di lavoro porta ogni giorno nelle nostre vite, siamo costretti a riconoscere che le nostre aspettative sullo sviluppo liberale della società occidentale si sono drammaticamente consumate, lasciandoci di fronte alla dura verità: senza utopie, tutto quello che resta è un presente senza orizzonte, il presente immobile e sterile della tecnocrazia. Ma quali sono le utopie di cui abbiamo bisogno per rilanciare la politica e trovare la strategia per una convivenza sostenibile? Secondo Bregman, è arrivato il tempo di ridurre consumi e ore di lavoro, di aprire i confini degli stati e combattere sul serio la povertà, di concedere a tutti un reddito minimo, sottraendolo alle vuote retoriche populiste che si stanno impadronendo del dibattito mediatico in tutto il mondo democratico. "Oggi la pressione e il lavoro eccessivo sono diventati uno status symbol. Avere un po' di tempo libero è considerato come essere disoccupati, non come la scelta intelligente di anteporre la vita al lavoro". Per vivere meglio, secondo Bregman, basterebbe lavorare meno. Ma come si potrebbe sopravvivere? Concedendo a tutti il reddito di base. Un pensiero utopico, che in Olanda ha dato vita a un movimento per il reddito minimo, catturando l'attenzione dei media internazionali. D'altra parte, non si tratta di un'idea nuova né stravagante: "Da troppo tempo ci alleniamo a combattere, non a divertirci", scriveva John Maynard Keynes nel 1930.
Le utopie massimaliste hanno dominato il secolo scorso. Con la promessa di un mondo migliore hanno acceso passioni viscerali seminando violenze peggiori di quelle che volevano combattere. Ma la nostra società senza utopie, minacciata da un fatalismo di massa, rappresenta uno scenario altrettanto preoccupante. In questo libro Luigi Zoja, da sempre interessato alla psicologia degli eventi sociali, mette in scena una trama finora inesplorata dell'utopia, con una straordinaria ricchezza di riferimenti storici, politici ed economici. Le utopie minimaliste occupano uno spazio psicologico prima che politico, non impongono modelli dall'esterno ma propongono un cambiamento interiore che passa, tra l'altro, dal rispetto dell'ambiente in cui viviamo, degli altri come anche degli animali, dei ritmi naturali del corpo e della mente. Un lavoro anzitutto di coscienza (nel doppio senso di consapevolezza e moralità), che può disegnare la strada verso un mondo più desiderabile.
Utopia come anelito all'inesistente, al modello ideale. Ma utopia anche, e soprattutto, come stimolo al miglioramento, forza propulsiva e superamento di un difficile presente. La sociologa Lella Mazzoli e il giornalista Giorgio Zanchini hanno interrogato alcuni protagonisti del panorama culturale italiano, chiedendo di proporre, ognuno dal proprio osservatorio, una definizione di utopia, per contribuire così a tracciare una mappa ideale del futuro. Le voci di Dorfles, La Porta, Sinibaldi e degli altri autori creano così un fitto dialogo tra arti figurative, filosofia, narrativa, critica sociale, teatro, tecnologia e storia dell'industria. Un affresco del contemporaneo che offre strumenti originali per leggere con intelligenza la nostra società e le sue possibili evoluzioni.
Vulnerabilità è una nozione generale, utilizzata in molte circostanze, spesso senza curarsi troppo del significato che assume. Oltre ad offrire un focus sulle diverse interpretazioni della vulnerabilità, questo volume la esplora come "condizione" che ha ispirato e fatto riflettere non solo il mondo della filosofia e delle scienze umane ma anche quello della letteratura, della poesia e della scienza medica, in tempi e luoghi diversi. Di qui la ricchezza esperienziale e di significati che da essa scaturisce e che chiede di essere presa sul serio.
Anche viaggiando si può contribuire alla realizzazione di un mondo giusto, equo nella distribuzione delle risorse, solidale. È questo l'obiettivo del "turismo non per caso", responsabile, che si va diffondendo sempre di più, e che intende conoscere i popoli di altre terre sostenendoli e non sfruttandoli. Questa guida, oltre a raccontare che cosa significa fare del turismo responsabile, quali vantaggi derivano per il viaggiatore e per le comunità locali, attraversa i cinque continenti, visita sessanta paesi, alla ricerca delle più importanti strutture in cui vivere una vacanza sicuramente rilassante o avventurosa o culturale, ma sempre e comunque nel rispetto dell'"altro".
Marco Palmisano è dirigente Mediaset. E' giovane, ha un fisico prestante, un'intelligenza vivace e un buon gusto innato che gli garantiscono fascino e successo sul lavoro come nei rapporti personaliPoi, un giorno, del tutto inaspettata, la svolta che si traduce nel drammaUn problema agli occhi, un'operazione andata male e una seconda e poi ancora un'altra andate peggio lo inchiodano negli spazi angusti di un piccolo appartamento, al riparo della luce del sole, vittima di dolori lancinanti che presto coinvolgono il sistema nervoso. Tale penosa situazione lo «costringe» a lasciare ogni attività professionale e sociale.
Passano gli anni, anni di sofferenza, e la vita a Marco sembrerebbe aver perso senso, poi, di nuovo, inaspettata, una seconda svoltaLa scoperta di una fede più profonda, la fiducia riposta ancora una volta in Dio porta un frutto meraviglioso nella persona di Giovanna, un medico contattato per caso via Internet attraverso un sito di amicizie. Giovanna scopre come intervenire nel modo giusto sugli occhi dilaniati di Marco e lo porta piano piano con una nuova terapia a stare meglio; Giovanna, poi, ed è ancor più importante, sa anche intervenire sul suo cuore al punto da diventare sua moglie (pp. 152).
Vademecum è la storia semplice e vera di una riconversione alla vita. Vademecum sono, come recita il sottotitolo, «dieci appunti utili per la vita», e cioè l'amore, il lavoro, l'amicizia, la comunicazionei fondamenti per un'esistenza felice che si è imparata a vivere con spirito positivo e fiducia in Dio e nel prossimo.
Edizione riveduta e aggiornata con nuovi lemmi
"La democrazia è il potere di un popolo informato" scriveva Alexis de Tocqueville nel XIX secolo. È con l'obiettivo di informare il più alto numero di persone sul reale significato delle "parole della politica" che nasce questo Vademecum della democrazia.
Una lunga carrellata di temi legati alla politica, dalla "a" di ambiente alla "w" di web sono contenuti all'interno di quest'opera, a cui hanno offerto il loro contributo moltissime firme autorevoli del panorama intellettuale italiano. Docenti universitari, studiosi, giovani ricercatori illustrano, con un linguaggio che vuole essere accessibile a tutti, concetti che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali, i notiziari televisivi, i salotti dei talk show.
Il testo è corredato da un'ampia bibliografia, con testi di autori "classici", libri contemporanei e riferimenti a siti Internet.
"La democrazia è il potere di un popolo informato" scriveva Alexis de Tocqueville nel XIX secolo. È con l'obiettivo di informare il più alto numero di persone sul reale significato delle "parole della politica" che nasce questo "Vademecum della democrazia". Una lunga carrellata di temi legati alla politica, dalla "a" di ambiente alla "w" di web sono contenuti all'interno di quest'opera, a cui hanno offerto il loro contributo moltissime firme autorevoli del panorama intellettuale italiano. Docenti universitari, studiosi, giovani ricercatori illustrano, con un linguaggio che vuole essere accessibile a tutti, concetti che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali, i notiziari televisivi, i salotti dei talk show. Il testo è corredato da un'ampia bibliografia, con testi di autori "classici", libri contemporanei e riferimenti a siti Internet.