
All'interno della monumentale Kirchliche Dogmatik, interamente fondata sull'evento della rivelazione di Dio in Gesù Cristo, Karl Barth discute il problema del tempo. Ritrattando quanto affermato nel commentario alla lettera ai Romani di san Paolo del 1922, il teologo vi afferma che Dio si rivela nella temporalità. La rivelazione non è un evento puntuale, come in precedenza suggeriva la metafora della retta tangente il cerchio, ma un vero e proprio tempo, dotato di un passato (il tempo dell'attesa) e di un futuro (il tempo del ricordo). La rivelazione è l'eterno presente di Cristo, già presente nella sua sospensione veterotestamentaria e ancor presente nel suo ricordo apostolico. Di più, il tempo della rivelazione è il tempo che Dio dona all'uomo; il tempo compiuto, che assume in sé e rigenera il tempo decaduto dell'uomo. Ne segue che il nostro tempo malato, corrotto ed esposto al nulla è stato guarito e superato dal tempo che Dio ci ha donato in Cristo. Ciò spiega anche lo scandalo della rivelazione per gli uomini, che non vogliono rinunciare al proprio tempo.
Il libro riporta le omelie tenute da don Carlo Molari nel periodo 2000-2010 sui Vangeli delle domeniche del ciclo pasquale (dalla Quaresima fino alla Pentecoste) e si affianca al precedente Quando Dio viene nasce un uomo con le omelie sui Vangeli del Natale. Entrambi sono parte del processo di diffusione del pensiero dell'autore che si è articolato in questi ultimi anni attraverso la pubblicazione di diverse opere curate da suoi discepoli. Anche questo volume, nei suoi riferimenti, si collega direttamente a Il cammino spirituale del cristiano, citato in nota, in quanto ne riprende, espande e radica i messaggi e i contenuti nella riflessione su Gesù di Nazaret. I due libri di questo ciclo, che portano il nostro sguardo agli eventi della nascita e poi della passione, morte e resurrezione di Gesù, mostrano come solamente attraverso i suoi commenti ai Vangeli si arrivi a comprendere in che misura il riferimento a Gesù abbia inciso nella vita di don Carlo Molari e cosa lui intendesse con il suo tanto frequente invito a immedesimarci nella figura di Gesù fino ad riviverne gli stati d'animo e il modo di porsi di fronte alle persone che incontrava e agli eventi della vita.
Anche in un'epoca storica di crescente ateismo, molti continuano a credere nella sopravvivenza dell'anima dopo la morte. Ma quante persone credono ancora nella risurrezione dei corpi? In questo libro Scott Hahn esamina i punti in cui la Bibbia parla della morte e di come trattare i corpi dei defunti, e ci mostra che la risurrezione dei corpi è una realtà. Ci spiega anche che la pratica della cremazione, ormai così diffusa, ha un'origine anticristiana, e che nonostante l'istruzione 'Piam et Costantem' del 1963 con cui Paolo VI la ha ufficialmente permessa, la Chiesa continua a raccomandare la pratica tradizionale.
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Una serie di riflessioni sul senso del Matrimonio e dell'Amore. Tali riflessioni nascono dagli incontri con giovani che hanno chiesto al Vescovo di fare un cammino "catecumenale" in preparazione al loro Matrimonio. Le riflessioni si appoggiano anche sulla Lettera Post-Sinodale "Amoris Laetitia" di Papa Francesco. Nella seconda parte l'Arcivescovo offre una serie di riflessioni, svolte alla "Radio Maria" a San Pietroburgo, sulla Liturgia, dimensione fondamentale della vita della Chiesa. Le conversazioni, ora in versione cartacea, cercano di entrare nella bellezza e verità della Liturgia, commentando la recente Lettera apostolica "Desiderio Desideravi" di Papa Francesco.
Questi Appunti per una teologia della sinodalità di mons. Ettore Malnati costituiscono un felice contributo per comprendere appieno il lavoro di tutto il Popolo di Dio nella corresponsabilità sinodale voluta da Papa Francesco, per attuare quella Chiesa-comunione auspicata dal Concilio Vaticano II. Sono riflessioni teologiche che ci fanno assaporare il mistero della Chiesa, la bellezza e l'importanza di una sinergia sinodale, che è ripresentazione del mistero trinitario e contemporaneamente attenzione per i segni dei tempi, da cogliere con quella sapienza evangelica che fa della Chiesa il Buon Samaritano dell'intera umanità.
Perché soffrire? Se Dio esiste, perché non elimina il male e la sofferenza? Una vita contrassegnata dal dolore merita di essere vissuta? Queste e altre domande simili mettono spesso in crisi la fede del credente. Le pagine di questo libro non hanno la pretesa di rispondere a tali interrogativi, ma mettono ogni lettore credente e non dinanzi a una verità sconcertante: Dio stesso soffre! Dio è il Sofferente per eccellenza! La sofferenza di Dio deriva dal suo amore per noi, un amore sofferto perché solidale con colui che soffre. Il percorso biblico-teologico-spirituale proposto in queste pagine orienta a considerare la sofferenza non come un incidente di percorso, ma come una via mistica d'incontro con Dio, e invita il credente a trasformare la sofferenza in amore.
Il sesto volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria intende esplorare l'inventio della ontologia trinitaria nel secolo IV, con un'attenzione specifica sull'incontro fra l'intelligenza ecclesiale della rivelazione e quella corrente della filosofia tardoantica che ha segnato in profondità l'elaborazione della teologia patristica, il neoplatonismo. La questione di tale rapporto non può essere affrontata con pertinenza se non si fa riferimento all'"aporia del fondamento" che ha travagliato l'indagine filosofica sin dai suoi albori: l'essere è uno o molteplice? Essa si qualifica infatti per la postura tesa a includere in un unico ordine ontologico il primo principio e il mondo, senza così riuscire però a declinare persuasivamente il rapporto di unità e molteplicità. L'evento di Gesù Cristo, vissuto e interpretato nel solco dell'affermazione ebraica della trascendenza di Dio, propizia nel IV secolo un pensiero del rapporto uno-molti che, pur facendo i conti con esse, stravolge le categorie greche con lo sviluppo di un pensiero formalmente trinitario. A 1700 dal Concilio di Nicea, il volume è uno studio a più voci, al contempo storico e teoretico sull'incontro tra filosofia ed evento del Cristo e, in ultima analisi, sulla pensabilità e dicibilità dell'E/essere.
Quale luogo possono abitare i cristiani che sentono il cuore un po' pesante, che vivono la stanchezza del cammino, che percepiscono la propria fede vacillare, che avvertono la fatica di stare nella Chiesa di oggi, nelle comunità di oggi e nel mondo di oggi? Lungo la via che sale al Calvario il cristiano affaticato cerca di seguire Gesù di Nazaret, aprendo il suo cuore, esprimendo i suoi dubbi e le sue speranze. Si delinea così un cammino con sette soste, tra Parola, riflessioni e preghiere, per meditare sul mistero della fede e della vita umana nella luce che dalla croce porta alla risurrezione.
«È necessario smaschilizzare la Chiesa». Papa Francesco lo ha detto molte volte, e per questo ha chiesto a due teologhe e un teologo di approfondire, nella seduta del Consiglio di cardinali del 4 dicembre 2023, il "principio mariano-petrino" di H.U. von Balthasar. Il libro raccoglie i testi dei loro interventi, che illustrano sia i limiti del pensiero di Balthasar, e dell'uso che ne è stato fatto, sia i molti modi in cui nella Chiesa la differenza di genere è interpretata e attuata come disparità. In alternativa, Lucia Vantini, Luca Castiglioni e Linda Pocher propongono pensieri e pratiche che assumono la complessità del reale, affrontano i nodi critici della maschilità (anche e innanzitutto quella dei ministri ordinati) e ascoltano il Vangelo liberandolo dalle interpretazioni che hanno nascosto ed emarginato le donne. Prefazione di papa Francesco.
Come possiamo affrontare la complessità della vita umana, con la nascita a un capo e la morte all'altro? La nostra esistenza è un attimo delimitato da due eternità di tenebre o un tempo visitato dalla traccia furtiva di una luce perduta ma ancora desiderabile? Nonostante la morte violenta sia spesso presentata come uno spettacolo invasivo e quotidiano, le società moderne evitano di affrontare queste questioni cruciali e ostracizzano la morte, come se scansare il discorso potesse renderlo meno spaventoso. In realtà, questa fuga non fa altro che alimentare un'angoscia e un disagio profondi. La risposta sta nell'affrontare apertamente il dilemma posto dalla nascita e dalla morte, seguendo diverse piste di riflessione, non da ultimo sul solco della tradizione ebraica. Questo approccio può portare a una nuova prospettiva per apprezzare la vita stessa. Il primo passo verso una migliore comprensione del valore insostituibile della vita è avere il coraggio di affrontare senza esitazione questi temi cruciali. Un saggio illuminante, per superare quella concezione tragica e angosciante della vita come "circondata dal baratro del nulla" Chalier si interroga sulla vita, dal suo sorgere fino alla sua scomparsa, con maestria, profondità, passione e tenacia. E la tratteggia come un andare «da una luce a una luce». Per captarne i raggi fa appello ai filosofi, ma anche ai saggi dell'ebraismo e ai poeti (Hugo, Rilke, Hillesum, O'Donohue...), avanzando senza paraocchi verso il mistero dell'umano.
In questo libro viene esplorata l'idea di deep incarnation, "incarnazione profonda", ossia "incarnazione radicale". Si tratta di una recente sensibilità teologica interessata a riscoprire la portata inclusiva e salvifica del mistero dell'incarnazione per l'intera creazione. Denis Edwards, in dialogo con i più recenti studiosi del tema (Niels Gregersen, Elizabeth Johnson, Celia Deane-Drummond e molti altri) e con la tradizione patristica classica, affronta di petto questa domanda: «Qual è la relazione tra la natura nella sua vastità - cioè l'universo delle galassie e delle stelle, il mondo delle montagne e dei mari, ma anche delle creature viventi come i batteri, le piante, gli animali - e la vita, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo?». Frutto di un pensiero fresco e innovativo, questo saggio - scritto splendidamente da Edwards, teologo appassionato e visionario, riconosciuto a livello internazionale nel campo del dialogo tra scienza e fede - ci incoraggi a considerare che, alla fine, c'è speranza per la risurrezione di tutte quante le creature. È un lavoro destinato a segnare con un'impronta duratura la teologia cristiana a venire. Con Edwards rinasce la speranza dal cuore della tradizione cattolica. In questa teologia dell'unione trasfigurante di Cristo con tutta la materia si trovano il conforto per una biosfera sofferente e la promessa inimmaginabile della liberazione di tutte le creature e del cosmo, trasformati dall'abbraccio amorevole di Dio.
L'ampio ventaglio di prospettive con cui è possibile accostare il tema del sacrificio ha indotto i docenti del Seminario di Milano a integrare un primo volume ad esso dedicato (Oltre il sacrificio?, Àncora 2022) con una seconda serie di contributi, raccolti in questo libro. Prendendo avvio dallo studio della variegata prassi sacrificale di Israele, la ricerca si orienta successivamente verso l'ermeneutica di alcune espressioni eucologiche di stampo sacrificale, presenti negli antichi sacramentari, come pure nei messali preconciliari, per rivolgersi poi a considerare criticamente la spiritualità vittimale dell'epoca moderna. L'indagine prosegue con l'esame delle soteriologie di H.U. von Balthasar e Anselmo d'Aosta, per concludersi con uno sguardo di fenomenologia religiosa sui sacrifici delle religioni, il sacrificio todah e il sacrificio di Cristo.