
Il racconto dell'incontro inatteso tra il Signore risorto e i due discepoli in cammino da Gerusalemme a Emmaus, «il primo giorno della settimana», è una delle gemme narrative e spirituali del Vangelo di Luca (Lc 24), privo di miracoli o monologhi, che comprende un viaggio di andata e uno di ritorno, ed è interamente dedicato alla conversazione tra i tre attori. Le tappe del racconto sono numerose e il libro analizza da vicino come sono state rappresentate nell'arte cristiana dalle origini a oggi, non facendo scorrere le opere in ordine cronologico, bensì seguendo le fasi del racconto lucano passo dopo passo; una scelta molto più coinvolgente. «Come una guida sapiente, Boespflug accompagna il lettore nelle stanze di un museo senza spazio e senza tempo, pronto ad accogliere tutti. Forse proprio qui risiede uno dei meriti più importanti di questo libro, quello di proporre l'arte, in questo caso l'arte che illustra la Parola di Dio, come strumento di umanizzazione. Di fronte a queste opere, tutti possono riconoscersi fratelli, nello stupore per tanta bellezza e nella contemplazione di un Dio che ha offerto come dono supremo il perdono e la pace».
Giovanni Moioli scrisse questo volume - sino ad ora pubblicato solo come "pro manuscripto" - come "momento storico" e "lettura delle fonti" bibliche e patristiche relative alla figura di Gesù di Nazaret. Questo perché in una prospettiva più "dinamica", desiderava mettere in luce la "logica interna" dei momenti chiave della storia della fede cristiana. Riuscì, così, a documentare con attenzione e profondità che nella sua Pasqua realizza definitivamente le modalità con le quali Gesù viene presentato come «il Cristo e il Signore l suo rapporto con la Salvezza- Alleanza». Un rapporto che «è di manifestazione - creazione - mediazione: concretato nel dono dello Spirito». In Gesù e «attraverso lui appare il volto "trinitario" e "condiscendente" di Dio» e «per lui ed in lui il mondo e l'uomo storico trovano il proprio senso e la propria verità: così che soltanto cristicamente può essere pronunciata l'ultima concreta parola su Dio e sull'uomo».
Come il cristianesimo sta cambiando forma in Europa? Per comprendere le trasformazioni in corso è necessario anzitutto porsi in ascolto di alcune esperienze di rilievo paradigmatico nello scenario europeo. Come le realtà ecclesiali interpretano le mutazioni in atto, in rapporto alla realtà sociale e culturale dei rispettivi territori? Il dato sociologico della crisi dell'appartenenza e della rilevanza simbolica mette in questione l'identità missionaria della comunità ecclesiale. La teologia offre il suo contributo al discernimento di rappresentazioni e progettazioni che la comunità cristiana è chiamata profeticamente a realizzare. Il libro raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2022.
La vocazione della Figlia della Carità, e di ogni cristiano, prima di essere un servizio al povero, è un adorare l'Amore di Dio, è un vivere già ora "l'estasi della carità".
Presentando la raccolta poetica di Turoldo Il grande male - edito da Mondadori nel 1987 - Carlo Bo scriveva: «Padre David ha avuto da Dio due doni: la fede e la poesia. Dandogli la fede, gli ha imposto di cantarla tutti i giorni». E Turoldo fino all'estremo ha continuato a cantarla, la sua fede, e ne è testimonianza anche questo Mie notti con Qohelet, un'appassionata meditazione, densa di umanità e di pura contemplazione, ispirata ai tre libri della Bibbia: il Qohelet o Ecclesiaste, il Cantico dei cantici e Giobbe. Nella "postfazione" alla presente raccolta l'amico e ora cardinale Ravasi scrive: «Il silenzio cui ci conduce Turoldo è quello, denso e colmo, del "mistero", perfezione di tutte le parole, anzi, la Parola».
Il libro ci fa contemplare le varie parti del corpo fisico di Gesù: piedi, gambe, mani, costato, cuore, volto... Un percorso affascinante e commovente, alla luce dei testi del Vangelo, che ci svela ancora di più la vita di Gesù Cristo incisa nel suo corpo, l'"anatomia di Dio", all'interno della quale ha senso l'intera esistenza umana. In passato, come ben dimostra il volume, la contemplazione del corpo benedetto e divino di Gesù è stata una fucina di santi e di ispirazioni artistiche e di annuncio infuocante del Vangelo. Ma, per il nostro autore, lo può essere anche per l'oggi. Il cristianesimo deve tornare a contemplare Gesù "dalla testa ai piedi", a immergere il suo sguardo nel Cristo Totale, non vedendolo come una realtà lontana di due millenni, ma contemporaneo a noi, Cristo vivo in mezzo a noi: nell'Eucaristia, nella Chiesa, nella carne piagata del povero. Il corpo di Cristo allora non è soltanto un'icona da contemplare, ma una realtà fisica nella quale siamo inseriti dopo la sua risurrezione e nella quale ognuno di noi può ritrovare se stesso. Prefazione di mons. Francesco Milito.
Questo volume ha l'intenzione esplicita di intervenire nel dibattito ecclesiale e sinodale sul tema dell'accesso della donna al ministero ordinato e di affrontare in modo sistematico la tradizione teologica sul sesso femminile come impedimento all'ordinazione. Tre sono le questioni-chiave oggetto di altrettanti capitoli: l'apparire della tematica dell'ordinazione delle donne dopo il Concilio Vaticano II e la soluzione assunta a partire dal 1976 con la Dichiarazione Inter insigniores circa l'ammissione delle donne al sacerdozio ministeriale; la domanda di ordinazione diaconale delle donne messa a tema nel recente Sinodo (2023-2024); il lavoro teologico necessario per scavare all'interno dei cortocircuiti magisteriali in rapporto alle motivazioni della "riserva maschile" relativa al ministero ordinato. Il percorso qui tracciato può aprire lo spazio per elaborare una nuova vocazione universale al ministero ordinato che non faccia della differenza di sesso il perno dell'ecclesiologia.
All'indomani del Concilio Vaticano II numerose sono state le pubblicazioni volte a riscoprire e far scoprire i carismi della Chiesa, dei santi e delle congregazioni da questi create o a loro ispirate. Il libro di padre Librado Cuadrasal si pone sulla stessa scia ma, grazie al suo rigore scientifico, si spinge oltre il carattere meramente informativo e diventa un vero e proprio manuale che offre spunti a chi vuole avvicinarsi alla congregazione passionista ma anche a chi deve facilitare questo avvicinamento, cioè direttori e maestri. Il testo, preceduto e seguito da contributi di importanti personalità della congregazione, si divide nettamente in due parti: la prima è dedicata a far conoscere il fondatore della congregazione, san Paolo della Croce, e riporta per intero il Diario redatto durante il ritiro di Castellazzo, esperienza fondamentale della vita e della spiritualità del santo; la seconda parte esamina l'identità carismatica e vocazionale della Congregazione della Passione ed espone le difficoltà e gli obiettivi delle varie dimensioni e tappe formative, offrendo vere e proprie linee guida pedagogico-formative, utili ai formatori della congregazione. Il volume di padre Cuadrasal, con il suo linguaggio chiaro e scorrevole e la sua ricchezza di fonti e riferimenti bibliografici, diventa così un testo fondamentale per chi pensa di diventare passionista, per chi già lo è e vuole dedicarsi alla formazione dei giovani, ma anche per chi, semplicemente, voglia conoscere meglio la congregazione che ha fatto della memoria della passione di Gesù il suo carisma.
Divenuto vescovo, Joseph Ratzinger scelse come proprio motto "Cooperatores Veritatis" e una volta eletto papa con il nome di Benedetto XVI mantenne quest'espressione paolina quale stile di vita e modo di vivere la missione ricevuta da Dio a servizio della verità del Vangelo. A un anno dalla sua scomparsa la sua vita, la sua riflessione teologica e il suo magistero continuano a interpellare pastori, studiosi, artisti e chiunque sia alla ricerca sincera della verità. A questa chiamata, lasciata in consegna da papa Benedetto XVI, prova a rispondere questo volume che raccoglie i contributi di diversi studiosi e che mette a tema soltanto alcuni dei frangenti nei quali si è spesa la sua vita: lo studio della Sacra Scrittura e della Tradizione, le sfide etiche e il dialogo interreligioso, il rapporto tra fede e scienza e tra fede e cultura laica, l'amore per l'arte e la passione per la musica.
E se l'illuminazione non avesse a che fare tanto con i fuochi d'artificio e la beatitudine eterna quanto con il dissipare le illusioni su che cosa sia la vera vita? Con il diventare più autentici, compassionevoli e realisti, e con lo smettere di fingere? Con il lasciare che gli strati strutturati della nostra personalità crollino?
Le nuove generazioni, anche se non ce lo dicono con parole esplicite, domandano coerenza e ci "obbligano" a prendere in mano la nostra vita di fede per poterla condividere con loro in modo convincente. Spesso pongono domande semplici, ma poi noi adulti (preti o laici) andiamo a cercare risposte complesse. Altre volte, invece, rispondiamo con argomentazioni banali a domande che i ragazzi pongono con serietà.
12 bellissime riflessioni che toccano una varietà di argomenti: il matrimonio, litigi e discordie, la malattia, le delusioni, i desideri, il perdono. Un curioso scambio online di opinioni sulla fede e sulla vita. Nella narrazione si avvicendano tanti interlocutori metaforici, da @ilGesuita a @Citazio, da @Puntodidomanda a @BigBubble, che rispondono, interpuntano e dicono la loro, aggiungendo ricchezza.