
Le fonti della scrittura di Marco, Matteo e Luca
La voce viva di Gesù, degli apostoli e della comunità delle origini
L'unità e la specificità di ciascun vangelo
Una narrazione accurata e teologicamente avvertita in cui la critica biblica rivela tutta la sua utilità, uno strumento di lavoro e meditazione spirituale che ci guida nella rilettura dei vangeli aiutandoci a riscoprirne freschezza, attualità e pregnanza.
"Non importa quante volte si siano letti i primi tre Vangeli. Se li si ripercorre guidati punto per punto da questo brillante lavoro di introduzione, se ne riscopre in modo nuovo la freschezza e la rilevanza per l'oggi. Chi avrà la pazienza di impegnarsi in questa escursione risentirà la voce viva di Gesù, degli apostoli e della comunità primitiva".
Paolo Spanu
Una profonda lettura teologica del Cantico dei cantici
L'amore umano per Dio
Un libro ispiratore per la nostra vita
Nella sua attenta lettura, Jenson si concentra sul senso palese del Cantico dei cantici, affrontandolo come poema erotico sull'amore, per arrivare a una lettura teologica sistematica.
Un commentario esaustivo e ispiratore su questo complesso libro poetico da cui emerge la storia dell'amore umano per Dio.
Dalla quarta di copertina:
Il contenuto evidente del Cantico dei Cantici – l'esplicita celebrazione dell'amore fisico – fa di questa raccolta di liriche di grande bellezza e intensità erotica un libro del tutto a sé nella Bibbia.
Quali sono, dunque, le ragioni della presenza di un componimento poetico del tutto mondano nelle Scritture?
E quale ne è il senso come testo biblico?
Per scoprirne i significati religiosi e teologici, Robert Jenson analizza il testo per brevi unità poetiche e si concentra sul suo senso palese, ossia lo affronta come poema erotico sull'amore, per poi arrivare, attraverso l'allegoria della sessualità, a una lettura teologica sistematica da cui emerge la storia dell'amore umano per Dio.
Il volume presenta alcune riflessioni/meditazioni sulla forma che la presenza cristiana assume nel mondo e che ha i contorni della testimonianza. Il mondo tiene nascosta la verità radicale, che è quella di Dio. A tale verità Gesù rende testimonianza e attraverso la sua testimonianza quella verità viene alla luce.
L'autore ci affida all'invito di Paolo ad assumere con gioia la vita di Cristo nella concreta ferialità dei comportamenti personali e sociali: "Vivere la santità significa costruire la propria maturità umana come Dio la sogna, guardando il suo Figlio". Il percorso del libro si snoda attraverso i diversi fuochi tematici del testo paolino, secondo un medesimo andamento: all'invito ad aprire il cuore e la mente, segue il richiamo ad un testimone esemplare (da Anna Politkovskaja a Walter Tobagi, da mons. Nyugen Van Thuan ad Annalena Tonelli, da Vittorio Bachelet a Rosario Livatino e Gino Pistoni); l'ascolto della Parola è arricchito da preziose indicazioni per una lettura personale e comunitaria, che aiutano ad osservare il testo, ad interpretarlo correttamente e quindi ad applicarlo alla vita. Ogni parte si chiude, infine, con un invito alla preghiera impreziosito da vere e proprie perle spirituali, tratte dall'Esortazione di Paolo VI su La gioia cristiana e completate con alcune invocazioni conclusive. In questa sua architettura interna, il libro mette a frutto non solo la competenza teologica dell'autore, ma anche la sua esperienza di guida e accompagnamento spirituale.
Questo volume riduce il testo dei quattro Vangeli in un'unica narrazione unitaria, continuativa e, nel limite del possibile, con un ordine cronologico. Il racconto è suddiviso in 33 capitoli, ognuno dei quali viene ambientato da una breve introduzione. Il testo utilizzato è quello della traduzione interconfessionale in lingua corrente.
Venti secoli dopo, viene annunciato il ritorno di Giuda, e si sarebbe perfino scoperto il suo vangelo al Cairo, un papiro di sessantadue logli in dialetto copto. Ma Giuda era davvero scomparso? Sembrerebbe che, al contrario, sia continuamente tornato. Che si tratti del fantasma del nostro odio, o anche del nostro senso di colpa? Pierre-Emmanuel Danzai ci conduce in una straordinaria inchiesta storiografica, teologica e letteraria, alle origini del Cristianesimo e attraverso tutta l'Europa. Dai rari riferimenti del Nuovo Testamento, passando per la nutrita letteratura patristica o apocrifa, fino ai Giuda russi, orientali o yiddish. Non è possibile dimenticare Giuda. Leggende e miti di ogni sorta hanno inscritto il suicida traditore del Cristo nel nucleo più oscuro della nostra cultura, eroe, malgrado se stesso, del nostro odio più tenace. Egli appare in ogni colpevole, ma anche in tutti gli innocenti condannati, gli esclusi o i capri espiatori.
Dovrebbe aver lavorato a lungo, l'Autore, per riuscire a dare così tante informazioni sulla Bibbia, in così poche pagine e con un linguaggio così semplice e chiaro.
Il protagonista del dramma spirituale che parte da Dio e incrocia la storia umana nel suo aspetto più umile e fragile, indicato dal termine carne, è la Parola, identificata con Gesù Cristo, il Figlio unigenito del Padre.
Un'unica storia, quella di Cristo, e quattro narrazioni, equivalenti solo in apparenza. I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
Questa lectio ci offre una lettura sapienziale del Magnificat. Il suo scopo è di educare a leggere la propria esistenza e la storia universale alla luce della parola di Dio, con il cuore di Maria, ossia con un cuore umile e orante, capace di stupore e di attesa, di "compassione" e di gratitudine. Il capitolo iniziale è dedicato alle principali figure di donne presenti nella Bibbia. Il Magnificat, infatti, è in certo modo preparato da loro, nasce dalle loro trepidazioni e dalle loro speranze, dai loro canti e dalle loro suppliche, dalla forza della loro debolezza, dalla tenacia del loro amore oblativo che supera tutte le prove. Commentando ogni singolo versetto del "Cantico di Maria", il volume spazia con semplicità e naturalezza sull'intera Sacra Scrittura, all'insegna di un'unica eterna Alleanza d'amore tra Dio e l'umanità. Ogni parola del Cantico è ricca della fede di tutti i credenti che, di generazione in generazione, lo hanno pregato, cantato e vissuto. Per questo meditare il Magnificat significa trasformare la propria esistenza in preghiera, sentendosi coinvolti in prima persona nell'universale storia della salvezza.
La risurrezione di Gesù è il centro della fede cristiana: ci dice che il mondo, pur segnato dalla morte, è stato creato da Dio per la vita. Don Zani conduce la sua riflessione a partire dall’esperienza diretta di quei discepoli che hanno incontrato Gesù dopo la risurrezione, secondo il racconto del Vangelo di Giovanni. L’incontro con il Risorto trasforma la vita e suscita la spinta missionaria, duemila anni fa come oggi: «Narrando gli incontri del Risorto con Maria Maddalena e con i discepoli, l’evangelista vuole sollecitarci a vedere Gesù vivo e presente con la sua forza nella Chiesa del nostro tempo, anche nelle situazioni che ci sembrano povere e oscure» (dall’Introduzione).