
Un nuovo anno di ascolto della Parola nelle case, secondo il metodo della lectio divina, seguendo l'esortazione di san Carlo a unirsi nella contemplazione della Passione del Signore crocifisso. Un invito a entrare nel mistero della persona di Gesù Cristo attraverso un cammino di ricerca caratterizzato da alcuni segni che l'evangelista Giovanni ci offre e che trovano il loro compimento nell'«ora» di Gesù, quella della sua Pasqua. Un'opportunità concreta di ascolto e preghiera, offerta dal testo preparato dalla Commissione diocesana per i Gruppi di Ascolto, perché la nostra fede si rinnovi nel dono della Parola e diventi testimonianza e annuncio del Crocifisso risorto.
“Gli Atti degli apostoli non intendono raccontare la ‘vita di Gesù’, né la storia della chiesa o la vita di santi come Pietro, Stefano o Paolo, l’attore principale è infatti Dio stesso che agisce attraverso le varie figure umane delle quali si parla ... La vera preoccupazione dell’autore è quella di spiegare come l’annuncio del Regno, iniziato da Gesù, continua dopo l’Ascensione fino a raggiungere noi e questo annuncio ci perviene tramite la chiesa che il Cristo ha istituito come testimone perché annunci dovunque e in tutti i tempi la gioiosa notizia del Regno”.
(dalla “Premessa” di Daniel Attinger)
Daniel Attinger (Neuchâtel 1943), monaco di Bose e pastore riformato, vive da trent’anni nella Fraternità di Bose a Gerusalemme, dove esercita anche un ministero di predicazione biblica. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato Parlare di Dio o parlare con Lui?, commento esegetico-spirituale al libro di Giobbe, e i commenti alla Lettera agli Efesini, alla Lettera ai Colossesi e alla Lettera di Giacomo.
Su iniziativa e a cura dello Studium Biblicum Franciscanum - Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia di Gerusalemme, esce il presente volume che raccoglie gli studi condotti dall'autore sul profetismo biblico, frutto della sua lunga esperienza di docente e di appassionato studioso della Sacra Scrittura. I punti salienti della sua ricerca sono riconducibili a tre ambiti: le caratteristiche profetiche e la formazione dei relativi libri, i punti centrali del messaggio dei profeti preesilici e il messaggio dei profeti postesilici. "Gli editori del volume, cui sono molto grato, hanno preferito l'ordine logico a quello cronologico. Se gli studi erano dettati dalle scelte contingenti e variabili delle lezioni, essi rivelano però delle istanze di fondo. Fin dai primi lavori sono specialmente la storia della formazione dei libri profetici e l'escatologia che attirano la mia attenzione. A quel problema si aggiunge poi quello dell'apocalittica e soprattutto quello del messianesimo, inclusa la definitiva messa a fuoco sui poemi del Servo di JHWH. Alla letteratura profetica postesilica mi sono dedicato a partire dalla fine degli anni '90, a Gerusalemme." (dall'introduzione dell'autore)
Contenuto
Attraverso gli episodi evangelici, la fedele ricostruzione della vita, dell’opera e dell’insegnamento di Gesù, presentato prima di tutto come uomo, contestualizzato nel suo ambiente di provenienza e di azione. Pagine scritte per chi crede con difficoltà, per chi dubita ma vuol indagare, per chi non crede, ma vuol conoscere: per dire ai primi che non si scoraggino, perché le difficoltà fanno crescere anche nella fede, ai secondi che il dubbio è una cosa lecita e intelligente e per presentare ai terzi uno dei più grandi personaggi della storia che a molti ha cambiato la vita.
Destinatari
Tutti
Autore
Callisto Caldelari (1934), frate cappuccino, è parroco della comunità del Sacro Cuore in Bellinzona. Professore nelle scuole superiori per 45 anni, ha pubblicato una serie di commenti ai vangeli domenicali in tre volumi (anno A, B, C) e sei volumetti di introduzione alla Bibbia. Collabora con la radio televisione della Svizzera italiana e con vari giornali.
"Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una per-la di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt 13, 46-47). Le perle preziose di cui parla il versetto del Vangelo di Matteo sono le parole, la Pa-rola di Dio. Ad ogni passo del Vangelo dell'Anno A segue un breve commento nel qua-le l'Autore, con rara capacità divulgativa, spiega e medita il significato del passo evangelico mettendone in luce la straordinaria ricchezza spirituale, spiegazione che si conclude con una invocazione a Dio in forma di poesia. Lo stile volutamente colloquiale, il linguaggio semplice e accessibile a tutti, lo stile letterario raffinato, il tono intimo, quasi un dialogo a tu per tu con il lettore ne fanno un commento adatto a tutti, in particolare ad un pubblico giovanile.
Il volume tenta di dare una risposta alla domanda: il Gesù della storia e il Cristo della fede sono un'unica e medesima persona o due persone differenti? L'ampia trattazione, svolta con stile avvincente e scientificamente documentata, giunge alla coonclusione che "il Gesù della storia e il Cristo della fede sono due facce inseparabili della stessa moneta. Se guardiamo al Gesù della storia, sappiamo che l'altra faccia, il Cristo della fede, è pure presente anche se non possiamo vederla... Il messaggio di Gesù Cristo è indivisibile. E' un messaggio sia di storia che di fede".
Il tema della scelta dell’«ultimo» nel Nuovo Testamento è di viva attualità, per la Chiesa e per il singolo credente. La via scelta da Cristo per la sua venuta nel mondo, che affonda le radici nel mistero di Dio, non può che essere l’itinerario, duro ma affascinante, anche per i cristiani del nuovo millennio.
Dio è dalla parte del nulla, della debolezza, della piccolezza. Non solo nel senso che si rivolge prima di tutto a quell’enorme fetta di umanità che vive in condizioni disumane, ma più profondamente perché questa direzione riguarda in qualche misterioso modo la sua stessa natura.
destinatari
Un ampio pubblico di religiosi e laici credenti.
Autore Giancarlo taverna patron, sacerdote, vive in Piemonte e opera a servizio della diocesi di Biella. Dottore in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, con una tesi dal titolo Antropologia e religione in Rosmini, ha già pubblicato con le Edizioni San Paolo il volumetto Il Paradiso. Pensieri verosimili.
«Tre decadi cruciali della storia del mondo. Ecco quanto tempo è occorso. Tra il 33 e il 64 d.C. nacque un nuovo movimento e in questi trent’anni esso si sviluppò e acquistò sufficiente credibilità da diventare la più grande religione che il mondo abbia mai conosciuto e da cambiare la vita di centinaia di milioni di persone. È la religione diffusa in ogni angolo del globo. Ha avuto un impatto indelebile sulla civiltà, sulla cultura, sull’istruzione, sulla medicina, sulla libertà e naturalmente sulla vita di innumerevoli persone in tutto il mondo. E il vivaio di questo fenomeno, il periodo in cui ha messo radici definitive, è stato questo arco temporale di tre decadi. Tutto è cominciato con una dozzina di uomini e un esiguo numero di donne: e poi venne lo Spirito.»
«Il cristianesimo primitivo era un movimento di persone. Ecco perché ebbe successo. Non dipendeva da nomi famosi ma da piccole persone che avevano un grande Dio e non avevano paura di metterlo alla prova quando si muovevano nel suo nome.» L'analisi approfondita delle dinamiche che hanno caratterizzato la vita della chiesa degli Atti rivela quanto l'unica risorsa per il raggiungimento degli obiettivi non fosse affidata a strategie o a persone particolari, ma unicamente all’efficacia della potenza di Dio. Senza ipervalutare i protagonisti della chiesa delle origini, occorre leggere i fatti per il modello di verità e autenticità che essi rappresentano.
Michael Green, è Senior Research Fellow al Wycli e Hall, Oxford University, in Inghilterra, dopo aver insegnato per diversi anni presso il Regent College di Vancouver in Canada. Evangelista e insegnante molto apprezzato è autore di oltre sessanta libri. In italiano le Edizioni GBU hanno già tradotto Dire Gesù è dire libertà, 1978.
I Vangeli sono ricchi di incontri, dialoghi, conversazioni, domande. I personaggi che incontrano Gesù sono davvero tanti. L’Autore ne ha individuati cinquanta – uomini e donne – di cui si racconta che «hanno visto Gesù». Li fa parlare della loro esperienza in prima persona, immaginando alcuni dettagli della loro vita, collocandoli nel loro ambiente. A volte questi personaggi espongono liberamente ciò che ricordano del loro incontro con Gesù, altre volte sono sollecitati a raccontare attraverso una vera e propria intervista, altre volte ancora scrivono una lettera nella quale parlano di Gesù. Possiamo così ascoltare, per esempio, il racconto di Simeone, della Samaritana, di Zaccheo, di Lazzaro, ma anche di personaggi che non hanno un nome nei Vangeli, come il pastore che vide Gesù in fasce a Betlemme la notte di Natale.
Punti forti
Lo stile vivace, la dialettica coinvolgente e i 50 disegni al tratto, di Isabelle de Senilhes.
Autore
Xavier de Chalendar, sacerdote parigino, è animatore di gruppi di studio sulla Bibbia. È noto al pubblico francese come autore di numerose opere.
Viene spontanea la domanda perché mai dedicare energie allo studio di una traduzione della Bibbia, quella greca, se abbiamo l’originale ebraico. In effetti, la Bibbia dei Settanta, spesso oggi chiamata semplicemente la Settanta, non è che la Bibbia tradotta in greco a partire dal III sec. a.C. e in uso presso tutti quegli ebrei stabilitisi nel mondo occidentale che ormai non conoscevano più l’ebraico: sembra, dunque, una delle tante traduzioni, sia pure la più antica.
In realtà, le cose non stanno proprio così: fra il testo ebraico trasmesso dalla tradizione manoscritta medievale e il testo greco ci sono differenze che hanno resistito a ogni sforzo di essere spiegate come derivanti da libertà o ignoranza dei traduttori. È cosa nota fin da quando Agostino e Girolamo discutevano se era meglio correggere i malandati testi latini allora correnti sulla base del testo ebraico (Girolamo) o di quello greco (Agostino). Girolamo la spuntò introducendo il concetto apparentemente ovvio di Hebraica Veritas contro Agostino che insisteva sul fatto che la Bibbia greca era la Bibbia delle chiese cristiane.
Documenti ebraici che l’archeologia ha portato alla luce recentemente – i manoscritti di Qumran – ci hanno fatto toccare con mano che esistevano, sia pure poco numerosi, testi ebraici sicuramente precristiani che erano il modello da cui fu fatta la traduzione greca. Ormai la Settanta non interessa perché era una traduzione, oltre a tutto molto libera, dell’originale ebraico, ma perché è il testimone di un testo ebraico scomparso dalla tradizione ebraica e diverso da quello trasmesso come il testo ebraico.
Così la Settanta ci porta dall’ambiente cristiano ed ebraico alessandrino dentro il cuore della cultura ebraica precristiana. Quale ambiente palestinese tramandava una Scrittura diversa da quella diventata canonica? Mentre si moltiplicano, a partire dalle scoperte di Qumran (circa la metà del XX secolo), gli studi sulla letteratura ebraica apocrifa, parallela a quella diventata canonica, adesso un nuovo testo letterario si aggiunge a sollecitare i nostri interessi: gli ebrei avevano più di una Bibbia e i cristiani dei primi secoli fecero loro la Bibbia diversa da quella trasmessa dagli ebrei. Gli autori stessi del Nuovo Testamento conobbero, oltre al testo ebraico canonico, anche quello della Settanta.
Natalio Fernández Marcos con grande chiarezza traccia il quadro attuale della ricerca e apre lo sguardo su prospettive che toccano la nostra stessa cultura cristiana di oggi. Non resta che sperare che si possa leggere anche in italiano la Bibbia greca, che in ogni caso è la Bibbia delle chiese ortodosse.
(Paolo Sacchi)
COMMENTO: Una limpida introduzione su come si sia affermata la celebre Bibbia dei Settanta (Septuaginta), ovvero la prima traduzione in greco della Bibbia ebraica.
NATALIO FERNANDEZ MARCOS specialista di Filologia biblica, è uno dei maggiori esperti della Bibbia greca e del giudaismo ellenistico. Dirige, insieme a M.V. Spottorno Díaz-Caro, la traduzione spagnola della Septuaginta (Sigueme, Salamanca); già pubblicato il I vol., Pentateuco, in corso di stampa il II vol., Libri storici. In italiano: La Bibbia dei Settanta. Introduzione alle versioni greche della Bibbia (Paideia, Brescia 2000).
Preziosi spunti per la riflessione e la meditazione personale e di gruppo, attraverso il racconto di una delle più note storie di vocazione, quella di Isaia. L'oggetto della Lectio è il brano di Is 6,1-13. Una pagina notissima tra i racconti profetici di chiamata al ministero, carica di un forte impatto emotivo e di un profondo messaggio teologico. Il sussidio vuole aiutare il lettore ad entrare nella dinamica spirituale della chiamata divina.