
Madre Cànopi, una delle maggiori figure della spiritualità contemporanea, ci prepara a vivere oggi l'evento della nascita di Cristo che ogni anno si rinnova, e ci interpella a riconoscerlo e testimoniarlo nell'umiltà della nostra esistenza quotidiana. Le riflessioni di madre Cànopi prendono il via dell'ascolto della Parola di Dio quale atteggiamento fondamentale del credente, per poi ripercorre le grandi tappe del cammino del popolo eletto, la vita e la testimonianza di alcune figure bibliche femminili, fino ad arrivare alla morte e risurrezione di Cristo e all'annunzio della buona notizia del Vangelo. Da quando cioè ha inizio l'"oggi" della Chiesa e l'"oggi" della nostra testimonianza di fede: l'oggi di un continuo stupore, perché Cristo è presente e operante nella nostra vita.
I Salmi messi in ritmo, per poter meglio essere utilizzati all'interno del percorso liturgico comunitario: questo il senso di un salterio moderno, fedele allo spirito del testo. Un classico dell'orazione contemporanea che pesca nella tradizione più feconda. Un testo dedicato "a tutti gli uomini che amano la poesia, che riflettono sul mistero dell'esistere e del morire, che sperano e si indignano, insomma, che vivono da uomini... si sono volute offrire centocinquanta chiavi per l'ingresso nelle stanze del Salterio. Ora tocca al lettore di entrare e sostare".
Un percorso profondamente meditato attraverso l’anno liturgico, riletto come dovrebbe essere, un tutt’uno che compenetra la vita personale e quella ecclesiale; un percorso esistenziale prima ancora che rituale, in cui avvento, quaresima, tempo di Pasqua e giorni “ordinari” scandiscono il ritmo della vita umana e credente. Un Turoldo assorto e dedicato completamente al commento della parola di Dio, intesa però sempre come freccia che giunge precisa a colpire i nostri giorni, il nostro tempo. A distanza di quarant’anni da quando furono pronunciate, queste omelie svelano ancora oggi tutta la loro attualità, che è la medesima dell’annuncio evangelico. Poiché, come si chiede padre David stesso, in apertura del libro: «In quale anno, mese, giorno? Nessuno può fissare una data, sia pure approssimativa, nessuno può segnare un confine di tempo e di spazio all’azione divina... Il calendario di Dio non combacia con quello dell’uomo. Tu puoi attardarti dietro a mille programmi, distribuire secondo gli anni le tue speranze... Ma un giorno egli verrà. Verrà. Questa la promessa certa, definita, anche se è incerta l’ora, il minuto».
Carlo Maria Martini, attraverso una selezione di testi letti e "pregati" secondo il metodo della lectio divina, mette a nudo il cuore del rapporto Dio-uomo. Al centro vi è la figura di Geremia, un uomo capace di parlare con ardore travolgente; un uomo impegnato in un compito difficile, quasi ingrato, nel suo annunciare - tramite il monito della sciagura - la fedeltà di Dio. Il profeta, purificato dalla sofferenza, è annunciatore di una buona notizia: Dio fa alleanza con il suo popolo, lo fa di nuovo, lo fa con determinazione. Solo in Cristo questo annuncio troverà compimento perfetto, ma la voce del profeta - il grido di un uomo provato ma fedele, in una città "secolare" che non ascolta - rimarrà monito per sempre: è possibile fidarsi di Dio.
Oggi si assiste a un crescente interesse per l'arte e a una parallela scarsa conoscenza della Bibbia. Il volume propone la rilettura di cinquanta scene tra Antico e Nuovo Testamento, abbinandole a una o più opere d'arte, per riconoscere e decifrare simboli, personaggi ed episodi biblici così come li hanno interpretati e "riscritti" alcuni tra i più grandi pittori della storia dell'arte di tutti i tempi. I singoli soggetti sono riprodotti per intero e poi riproposti evidenziando qualche particolare, e viene spiegato il significato di uno stile, l'uso di determinati colori, la corrente di pensiero a cui l'artista aderisce, qualche esperienza di vita sia spirituale sia umana. Alcune opere sono messe a confronto con altre versioni raffiguranti lo stesso episodio biblico, secondo l'interpretazione di artisti diversi, per far risaltare affinità e originalità di ognuno. Completa il volume un Glossario, le referenze cronologiche in riferimento ai pittori, una cartina geografica della Palestina tra l'Antico e il Nuovo Testamento e indice dei luoghi della Bibbia e dei pittori.
Gli anni dello studio universitario sono stati per Innocenzo Cardellini una vera palestra per l'applicazione rigorosa del metodo storico-critico ai testi dell'Antico Testamento. Gli studi sulle antiche lingue semitiche, e quelle della Mesopotamia in particolare, gli hanno consentito di giungere a un fruttuoso confronto culturale tra le più antiche pagine della Bibbia e la documentazione scritta extra-biblica.Se uno degli ambiti di ricerca di Cardellini riguarda proprio i testi legislativi dell'Antico Testamento e il loro confronto con l'abbondante documentazione legale mesopotamica, un secondo filone è relativo alla normativa e alla prassi cultuale veterotestamentaria. L'analisi, che potrebbe a prima vista apparire arida ed enciclopedica, è in realtà orientata a ottenere una più profonda comprensione religiosa dei rituali prescritti nell'antico Israele. L'interesse di tipo storico-religioso, associato alla filologia e al metodo storico-critico, ha inoltre consentito a Cardellini di approfondire alcune istituzioni religiose del popolo d'Israele nel loro sviluppo storico e alla luce del confronto con forme similari presenti nei popoli mesopotamici.
Da Noè a Mosè, da Salomone a Giobbe: i più famosi episodi dell'Antico Testamento, dalla Genesi al Libro di Daniele, diventano una grande storia illustrata con 1500 illustrazioni di Serge Bloch e il testo di Frédéric Boyer, autorevole biblista francese. Con un linguaggio accessibile e contemporaneo, l'Antico Testamento è tradotto in un unico grande quadro visivo e narrativo, dove i temi sono quelli dell'uomo di oggi: migrazione, giustizia, responsabilità, libertà, gelosia, tradimento, amore. Età di lettura: da 10 anni.
I frutti della più recente storica su Gesù e le ragioni della fede cristiana offerti con un linguaggio essenziale. Per catechisti, insegnanti di religione e, più in generale, tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza di Gesù.
Partendo dalla vicenda dei primi quattro discepoli (Mc 1,14-20), che Gesù ha strappato dal lavoro quotidiano per gettarli nella mischia del Regno, il testo guarda avanti, lasciando che la nostra storia di tutti i giorni si riempia con la vicenda dei primi che lo hanno seguito.
Con "Luca" la collana "Il Sale" prosegue nella pubblicazione del ciclo di lezioni che mons. Luciano Monari ha dedicato ai Vangeli. Si tratta di un lungo percorso, che ha visto l'autore impegnato in un cammino di presentazione durato quattro anni. Le sue non sono state semplici relazioni, ma letture appassionate e coinvolgenti del racconto della vita e della missione terrena del Figlio di Dio. Relazioni, approfondimenti e spiegazioni non riservate solo agli "addetti ai lavori". Grazie alla passione che Monari ha per la "Parola" le sue presentazioni, dedicate questa volta al Vangelo della Misericordia, sono diventate parole che possono aiutare ogni uomo a entrare nel mistero di Gesù Cristo, nel suo messaggio che provoca e scuote oggi più che mai.
Il Vangelo di Giovanni, da molti considerato il più bello, da altri il più complesso e profondo, letto, spiegato e commentato passo dopo passo da Papa Francesco. Cos'è, cosa rappresenta per noi la Luce che viene nel mondo, che scende a rischiarare le tenebre? Come dobbiamo fare per riconoscere ogni giorno il Verbo negli altri uomini, negli ultimi, in tutta la creazione? Francesco riflette sul grande mistero che sta al cuore della fede e, con semplicità, ne attualizza il significato per le nostre vite, in un'epoca in cui è apparentemente difficile trovare le tracce del divino nel mondo. Il Papa esorta a mettere le Scritture, e in primo luogo la Parola di Gesù, al centro del cammino spirituale di ogni cristiano e le propone alla ricerca del senso di una società in crisi, esortando ognuno a non scoraggiarsi e a cercare, con gioia, lo Spirito di Dio in tutte le cose.
La Lettera a Filemone presenta una ricca teologia degli affetti da cui emergono i tratti della chiesa-famiglia basata su legami di fraternità, sulla forza della collaborazione e su autentici rapporti di amicizia. Paolo veste i panni del fratello, del padre e dell’amico per intercettare il cuore del suo amato collaboratore Filemone e, con abile strategia persuasiva, lo invita ad affrancarsi dalle convenzioni sociali per imparare a vedere nel suo schiavo Onesimo non più un essere inferiore ma un fratello.È grazie allo Spirito Santo ricevuto nel battesimo che «non c’è schiavo né libero» (Gal 3,28) ma una Chiesa dal cuore aperto capace di accoglienza, quella che Paolo custodisce nel grembo del suo cuore, quella che sogna in questa Lettera.Breve ma decisamente provocatoria, essa sfida la Chiesa di oggi a farsi madre per tutti, specie per quanti soffrono emarginazione e discriminazione.