
Da molti punti di vista, nella Bibbia, il cammino di Tobia somiglia a una favola: il racconto di un bel matrimonio al termine di un percorso di iniziazione costellato di prove. Esso ha anche dei punti in comune con il libro di Giona e con quello di Giobbe. La sua apparente semplicità nasconde però un vero tesoro di saggezza: insegna al lettore come avanzare verso la sua piena realizzazione, rivelandogli la misteriosa azione riconciliatrice di Dio. Benoît M. Billot segue passo passo quest'invito a procedere verso l'unificazione di noi stessi, proponendo una lettura spirituale che non è fuga, ma approfondimento della nostra relazione con il mondo, chiarificazione della nostra idea del Bene o della Giustizia, guarigione profonda delle nostre ferite interiori.
Destinatari
Il volume è rivolto a chi intende effettuare una rilettura spirituale della propria esistenza e chiarire la propria idea di Bene e di Giustizia.
Autore
BENOÎT M. BILLOT è un monaco benedettino del priorato Saint-Benoît d'Étiolles, in Francia. Ha contribuito alla fondazione di «La Maison de Tobie» (Val-de-Marne): un luogo di interiorizzazione e guarigione e inoltre un'associazione il cui scopo fondamentale è la promozione della vita spirituale in rapporto al corpo e alla psiche. È autore di numerosi testi, fra i quali: Viaggio nei monasteri zen (1987); ha collaborato al volume Il monaco, l'imam e il rabbino (2002).
L'opera analizza il crescendo relazionale e sinodale dei discepoli di Gesù. Un testo che ci aiuta a riflettere sul nostro atteggiamento sinodale e sulla nostra capacità di ascoltare dove soffia lo Spirito del Signore, utile sia per i singoli che per le comunità. Questo itinerario si articola in 6 meditazioni sul Vangelo di Giovanni, circa il "sinodare" della Chiesa: la crisi del discepolato, l'indispensabile sostare nel Cenacolo, lo scandalo della Passione e la corsa al sepolcro. Infine, il nuovo cammino con Gesù risorto.
Contenuto
In che modo i libri della Bibbia sono stati riconosciuti come documenti della rivelazione divina? Chi ha deciso quale struttura il canone dovesse avere? Quali criteri influenzarono tali decisioni?
Dopo circa diciannove secoli il canone della Scrittura rimane un argomento dibattuto. Protestanti, cattolici e ortodossi hanno collezioni di testi che divergono tra loro seppur di poco. Lutero, una delle figure preminenti della Riforma, avanzò dei dubbi sull’inclusione della Lettera di Giacomo. Nel corso degli anni gli studiosi hanno poi sollevato numerose altre questioni riguardanti il canone. Molti cristiani oggi, mentre confessano l’autorità di tutte le Scritture, sembrano fare affidamento solo su pochi libri e temi particolari ignorando completamente il resto.
In questo significativo studio, Bruce, grazie alla conoscenza derivatagli da anni di riflessione e interpretazione biblica, risponde a queste domande e dissipa la confusione che circonda il canone delle Scritture. Sebbene molte cose siano cambiate dalla sua prima pubblicazione, questo libro rimane una pietra miliare nella critica biblica.
Il canone delle Scritture è stato premiato nel 1990 con due Christianity Today Awards e nel 1989 con il ECPA Christian Book Award.
F.F. Bruce, studioso neotestamentario di fama mondiale scomparso verso la fine del ‘900. Profes- sore di critica ed esegesi biblica presso la University of Manchester in Inghilterra. Fu autore di moltissimi libri e commentari. In italiano le Edizioni GBU hanno pubblicato il suo Commentario alla Lettera ai Romani e Possiamo fidarci del Nuovo Testamento?.
Sono pubblicati in questa questa collana i testi delle conferenze tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano dal cardinale Gianfranco Ravasi. Il volume, riveduto dall'autore, è arricchito da brevi note per l'approfondimento e indicazioni bibliografiche.
Al centro della Scrittura c'è il dialogo d'amore tra Dio e il suo popolo e, più in generale, con ogni uomo, di cui il rapporto uomo-donna è figura privilegiata e metafora fondamentale. Da questa intuizione prende le mosse il volume, nel quale la dinamica sopra esposta viene descritta partendo dal centro, anche materiale, della Bibbia, che è il Cantico dei Cantici. A questo libro viene dedicata la prima parte del testo, mentre la seconda propone un certo numero di variazioni sul tema, spaziando dall'Antico al Nuovo Testamento.
«Il canto più bello»: questo significa Cantico dei cantici in ebraico. Uno dei grandi poemi d’amore della letteratura di tutti i tempi, un testo sacro incentrato sull’amore, fino a rappresentarne l’esperienza fisica che si manifesta come passione, eros, sessualità. Simboli e immagini a servizio del linguaggio del corpo. Ma ancora di più, della relazione e della comunione, in simbiosi con il creato. Per arrivare al significato teologico del testo, che «esprime il valore, la perfezione e l’infinito dell’amore terreno attraverso l’unione dell’uomo e della donna, chiamati da Dio ad essere “una sola carne”» (Gen 2,24).
«Nel cantico dei cantici», ricorda Giuliano Vigini nella Presentazione del volume, «Dio non parla. È l’amore che parla di Dio». L’amore tra un uomo e una donna come via privilegiata per condividere un destino comune, per rinnovare un cammino di fedeltà che chiama al dono reciproco, per sempre.
Il volume si compone di due parti: Testo del Cantico nella traduzione di G.Vigini, accompagnato da foto. Testo del Cantico secondo la versione della Bibbia CEI 2008, con note a
fronte a cura di G.Vigini.
dio è preSente nell’irradiarSi dell’amore Umano, Specchio della bontà della SUa creazione
e del SUo disegno di Salvezza.
(Presentazione, G.Vigini)
Punti Forti
Edizione rinnovata nell’apparato fotografico del volume Il canto dell’amore (05X 65). Testo del Cantico nella versione tradotta da Giuliano Vigini. In Appendice, versione CEI 2008 del Cantico, con il commento a fronte di Giuliano Vigini (Bibbia Paoline).
Ottimo regalo per matrimonio, fidanzamento, ricorrenze particolari legate ad anniversari e simili; per chi vuole pregare con l’ausilio di belle immagini.
Destinatari
Coppie di fidanzati, sposi, parroci...
Autori
Giuliano Vigini (Milano, 1946) è uno dei nomi più noti della cultura cattolica. Nella sua vasta attività critica e bibliografica (oltre 200 pubblicazioni in volume), assume una rilevanza particolare la «Bibbia Paoline»: testo e analitico commento a fronte di tutti i libri biblici. Fra le ultime opere in questa serie, con la nuova versione ufficiale della CEI, il commento a Vangeli e Atti degli Apostoli (20082), a Il Nuovo Testamento (2009), a Salmi e Libri sapienziali (2009) e a Lettere e Apocalisse (2010). Nella sezione «Guide e sussidi» si segnalano la Guida alla Bibbia (20102) e il Vocabolario del Nuovo Testamento greco-italiano, con il lessico analitico dei verbi (2010).
«[...] accostandoci al Cantico dei cantici, oggi abbiamo veramente da riflettere, da interrogarci, da pensare: non si può leggere questo testo come si leggerebbe una qualsiasi altra poesia d’amore. Il Cantico dei cantici è un libro che Dio ci fa leggere senza un immediato scopo didattico, ma perché “ci servirà”! Tale affermazione vale per il credente, ebreo o cristiano, e anche per il non credente che, ascoltandolo, potrà apprendere il punto di vista del credente. Ciò significa che qualunque interpretazione finalizzata del Cantico dei cantici va accolta con estrema cautela, e vorrei dirlo con un’immagine ripresa dalla Lettera agli Ebrei: “La parola di Dio è una spada a doppio taglio” (4,12), perciò, se non la si legge con cautela, finisce per infilzare il lettore, anziché il destinatario».
Traduzione dall’ebraico con testo a fronte e commenti.
PAOLO DE BENEDETTI (1927-2016), biblista e teologo, ha insegnato presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale e negli Istituti Superiori di Scienze religiose di Trento e Urbino. Le sue opere sono pubblicate dall’Editrice Morcelliana.
Il libro affronta il contesto storico-letterario del Cantico e ne analizza struttura, analisi simbolica e messaggio religioso, oltre alle risonanze prodotte nell'arte e nella letteratura.
Il Cantico dei cantici costituisce senza dubbio l’attestazione più intensa e audace, tra le pagine bibliche, sull’esperienza dell’amore, del desiderio, dell’eros. Il poderoso studio di Gianfranco Ravasi – divenuto fin dalla sua prima pubblicazione un punto di riferimento irrinunciabile per gli studiosi e i lettori di questo breve poema biblico – affronta il contesto storico-letterario e per ogni nucleo tematico propone struttura del testo, esegesi, analisi simbolica e messaggio religioso, concludendo infine col rintracciare le tante risonanze prodotte dal Cantico in campo artistico, letterario, teologico e spirituale. Un classico che, a trent’anni dalla sua uscita, continua a svelare detti e non-detti del testo, tra commento e attualizzazione.
Sommario
Prefazione. Abbreviazioni. Cantico dei cantici. INTRODUZIONE. Premessa. 1. Il grande contesto. 2. Il grande testo. 3. La grande ermeneutica. Bibliografia. COMMENTO. Titolo. 1 I baci della sua bocca. 2. Ricerca nel meriggio assolato. 3. Il duetto dell’incontro. 4. La sorpresa della primavera. 5. Nella notte in città. 6. La lettiga di Salomone. 7. Il canto del corpo femminile. 8. Nella notte l’assenza dell’amato. 9. Il nuovo canto del corpo femminile. 10. Nelle vigne e in casa di mia madre. 11. Forte come la morte è l’amore. 12. Muraglia e vigna. IL CANTICO POSTUMO. 1. La tradizione cristiana. 2. La tradizione giudaica. 3. La tradizione letteraria. 4. La tradizione artistica. Saluto al Cantico. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Gianfranco Ravasi, cardinale, presidente del Pontificio consiglio della cultura e della Pontificia commissione di archeologia sacra per quindici anni, è biblista di fama internazionale. Per EDB ha pubblicato numerose opere scientifiche tra cui due imponenti commenti biblici: Il libro dei Salmi (tre volumi, 112008) e Il Cantico dei Cantici (42008). Tra i saggi recenti: Teologia dell’amore (2015), Il libro di Giobbe (22019), Il libro della Sapienza (2016), Nel nome del Padre. La paternità divina nella Bibbia (2016), I vangeli (22018), La voce del silenzio (2018) e Le sette parole di Maria (2020).
In questo componimento l'uomo e la donna scoprono il vero senso del rapporto d'amore: un'unione in cui sono coinvolti stabilmente cure, anima e corpo. La loro unione, giunta dopo un'attesa, e a scapito di alcuni pericoli, è narrata come un momento di grande piacere e gioia in cui il il giardino dell'amore dischiude le sue delizie paradisiache. Il Cantico rende così una testimonianza poetica a tutte le fasi della relazione d'amore, e mostra come il contesto entro il quale vivere la più ricca delle relazioni umane è quello del piano di Dio per il matrimonio tra un uomo e una donna.
lain M. Duguid, già missionario in Liberia. e con un PhD conseguito presso l'Università di Cambridge, insegna Antico Testamento presso il il Grove City College in Pennsylvania, dove è anche pastore di una chiesa locale. Oltre commentare altri libri veterotestamentari ha collaborato anche alla traduzione, in inglese, di alcune versioni della Bibbia.
Il Cantico dei cantici è un sublime canto all'amore dell'uomo e della donna quale riflesso, immagine e segno dell'amore di Dio agli uomini. È un canzoniere di nozze, che canta la bellezza della sposa e dello sposo, e la gioia del loro amore. Certamente non canta l'amore erotico di un incontro occasionale, ma l'amore permanente, "più forte della morte".
Spesso siamo portati a considerare l'eros in contrapposizione all'agape, ma tra queste due espressioni dell'unico amore vi è distinzione e somiglianza. Sia nell'eros che nell'agape affermiamo noi stessi dimenticando noi stessi, ci troviamo perdendoci nell'altro. Il Cantico dei cantici ci permette di cogliere come eros e agape sono il frammento e il tutto dell'esperienza amante. Cogliendo la terrestrità e l'umanità dell'amore del Cantico dei cantici, la sua dimensione erotica, se ne coglie la portata simbolica. Quella portata che ci conduce a vedere nello scambio delle parole e nell'incontro dei corpi degli amanti del Cantico la parabola dell'amore di ogni coppia umana, ma anche il mistero della parola di Dio che prende dimora nel corpo umano.
Il testo riportato in questo volume è stato ricavato dalla trascrizione di una lettura del Cantico dei Cantici sviluppata oralmente presso una parrocchia romana, ripresa poi nel contesto di diversi impegni pastorali con gruppi di laici e di preti. Questa piccola impresa editoriale dipende dall’iniziativa intelligente e umilissima dell’amico Pino Trotta, che fu il primo paziente e generoso trascrittore del testo. Ora essa è un debito d’amore alla sua memoria. Il commento del Cantico accompagna la lettura continua e puntuale dello scritto biblico, così da rintracciare in esso i temi, i volti e i segreti della relazione d’amore che è il filo conduttore della storia della salvezza. In modo esplicito, talora interlocutorio e sempre suggestivo, la lettura del Cantico si svolge come ricerca di un discernimento teologico sul vissuto del popolo di Dio nella storia dell’evangelizzazione di ieri e di oggi. Nella “fiamma del Signore” (Cant 8,6) si consuma la vita cristiana, mentre è scandito il ritmo pasquale della storia umana, che l’evangelo va ricapitolando nel grembo del Dio vivente.
Pino Stancari, nato nel 1946, è entrato a diciotto anni nella Compagnia di Gesù. Dal tempo dell'ordinazione (1975) vive in una piccola residenza della Compagnia a Castiglione Cosentino Scalo, dedicandosi all'esegesi, alla predicazione, agli esercizi spirituali.
Da questo impegno quotidiano al servizio della parola di Dio, che costringe Stancari ad una continua "itineranza evangelica" per le strade d'Italia, sono nati anche i suoi pochi testi pubblicati: Lettura spirituale dell'Esodo (Borla 1979); Commento alla lettera ai Romani (Cens 1992); I Patriarchi (Cens 1994); La Calabria tra il sottoterra e il cielo (Rubbettino).