
Poesia e prosa si susseguono, si intrecciano e si fondono nelle pagine di questo libro. Il testo è il frutto dell'esigente desiderio di condividere la gioia di un incontro personale con Cristo, l'incontro determinante su cui l'autore ha voluto fondare la sua vita, perché questo incontro dà significato autentico all'esistenza. Questo libro è un viaggio sul veliero della Parola che, nel tempo, si è resa visibile in molti modi e in forme diverse, fino ad abitare dentro carne umana. Protagonista del libro è dunque la Parola di Dio, lentamente accolta fino a diventare respiro vitale. L'autore è quel bimbo della copertina che, a braccia aperte, si lascia trasportare dalla brezza leggera dello Spirito e vola. L'indole contemplativa di Lorenzo Tobaldini, il suo intimo travaglio spirituale si è liberato in versi e in prosa, ovvero in gradini di fatica e in verdi ripiani di riposo che rappresentano i riflessi fruibili dell'intuizione mistica. Poesia e prosa, intersecandosi, si arricchiscono vicendevolmente.
Questo libro è dedicato a don Saverio Aquilano e al suo lavoro, in gran parte svolto nel quadro dell'Opera della Immacolata, istituzione storica bolognese, dedicata nei tempi più recenti alla formazione professionale dei giovani lavoratori. I vari capitoli del libro diranno, a chi non l'avesse conosciuto di persona, chi era don Saverio e come il suo impegno verso gli altri si sia espresso in modi molteplici, nell'accoglienza ai giovani lavoratori che negli anni '50 e '60 del 1900 venivano a Bologna dall'Italia del Sud e dalla montagna della nostra regione per trovare lavoro nelle aziende metal-meccaniche che si stavano diffondendo, nel rapporto costante con tanti lavoratori che frequentavano le case per ferie dell'ONARMO e Villa Pallavicini, con i capi-reparto e gli operai delle fabbriche, con i sindacalisti e con non pochi dirigenti. Nel libro si parla della intensa e generosa testimonianza di amore per il prossimo regalata a Bologna dal pugliese immigrato don Saverio. Ma si parla soprattutto di quello che ha fatto nel quadro costituito dall'Opera dell'Immacolata a favore dei disabili mentali e delle loro famiglie. Era scontato che don Saverio conoscesse tutti e tutte, non solo chi frequentava i Centri di via Decumana e di via del Carrozzaio, ma anche i loro genitori e parenti più prossimi. Infine si parla della storia dell'Opera, dalla fondazione nella prima metà del XIX secolo, alle diverse trasformazioni escogitate per essere al passo con i tempi.
Questo libro vorrebbe essere esaminato per il suo momento scopertamente religioso (di una religiosità che anche quando si apre pare difendere i suoi spazi di intimità); un libro che ha l'ambizione di risvegliare quel bisogno di rapportarsi al divino che è, più o meno pressante, in tutti noi; un libro nel quale abbiamo lasciata emergere tutta l'inquietudine che è in noi, ed attraversando la quale, forse, è però possibile giungere ad acquietarsi tra le sue braccia accoglienti.
Come mai dal messaggio di Gesù sono nate tante chiese diverse fra loro, sette pacifiche e violente, movimenti di riforma sociale e utopie rivoluzionarie, visioni sull'imminente fine del mondo e strategie politiche, gruppi capaci di contrastare le ingiustizie sociali e altri accomodanti con il potere? Il libro, adottando un approccio sociologico attento alla storia del cristianesimo, fornisce una risposta, prendendo alla lettera l'inizio del vangelo di Giovanni: in principio era la Parola. La parola è quella data da Gesù alla sua prima comunità; una parola data che diventa oggetto del lavoro della memoria, fonte di controversie davanti alle quali si impone l'idea che solo l'autorità può garantire la verità del messaggio lasciato da Gesù. Tuttavia la formazione di un'organizzazione di tipo gerarchico depositaria della verità - il modello della chiesa -, lungi dal risolvere i conflitti, li ha dilatati attraverso i secoli, sino ai giorni nostri. L'altra forma organizzata, la setta, ha continuato a mettere in discussione il monopolio della parola di Gesù da parte di un'unica autorità. Nella dialettica fra chiesa, sette e movimenti di tipo mistico, il cristianesimo mostra tutta la sua intrinseca capacità di creare movimento nelle società.
In occasione del cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, questo volume affronta in forma chiara e discorsiva i temi più importanti che lo hanno animato, offrendone anche una breve ricostruzione storica del contesto in cui si è articolato. L'Autore ha tracciato la storia di ogni documento del Concilio e ne ha risaltato il contenuto dottrinale e spirituale, utilizzando i più recenti interventi del magistero di Benedetto XVI come chiave di lettura. L'intento dell'Autore è stato quello di mettere in evidenza il motivo di fondo che ha animato e ispirato il Concilio Vaticano II, cioè la volontà di annunciare e portare all'uomo moderno, troppo spesso disorientato dalla crisi di valori della società contemporanea, la verita di Cristo e della sua Chiesa.
Dopo aver proposto un breve e agile saggio sull'importanza del Battesimo e i motivi per cui dobbiamo riceverlo, il Card. Medina Estevez espone in questo suo nuovo volume gli elementi essenziali di un altro fondamentale sacramento, la Confermazione. Un testo semplice ed accessibile a tutti, che sottolinea la necessità di ogni cristiano di dare testimonianza della sua fede, non solo con le parole, ma anche e soprattutto con il suo modo di agire. Il volume è disponibile anche in lingua spagnola.
Il Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez prosegue la sua esposizione sull'importanza e il valore dei Sacramenti, illustrando in queste pagine gli elementi essenziali dell'Unzione degli infermi. Si tratta di un breve testo di facile comprensione, che attraverso una spiegazione chiara del profondo valore di questo sacramento, concede ad ogni cristiano di vivere senza timori il deterioramento della propria salute e di avvicinarsi alle sofferenze patite sulla Croce dal nostro Salvatore.
Le nuove generazioni non hanno bisogno di maestri ma di testimoni, nessuna predica, solo esempi. Don Gallo racconta episodi di vita vissuta (l'adolescenza, la mamma, i suoi incontri e battaglie) e si appella alla voglia di reagire dei giovani e delle donne. A cominciare dal sesso, che non deve essere un'arma del potere per sfruttare e discriminare, complici la Chiesa e questa politica, ma una spinta a essere se stessi e a stare bene con l'altro. Prima viene l'etica, poi la fede, dice don Gallo. Anche in famiglia, nella strada, sul lavoro. Ogni giorno. Allora il disagio di chi non è omologato, degli ultimi e dei diversi non sarà più un problema di ordine pubblico, piuttosto un'occasione di confronto, una questione sociale e umana che riguarda tutti. La forza "eversiva" del Vangelo è in un'idea di cittadinanza ricostruita a partire dall'incontro con gli altri, in pace, per un cammino veramente liberatorio a fianco dei più oppressi.
Mostriamo di che tipo e qualità sarà la venuta dell'Anticristo, in quale occasione e in quale tempo sarà rivelato "l'iniquo", donde e da quale tribù proverrà, e qual è il suo nome, indicato nella Scrittura mediante il "numero"... Soltanto il ritorno del Messia sancirà la totale distruzione del male. Sino ad allora l'attesa dell'anticristo, personificazione dei mali ancora operanti nel mondo e figura ereditata dalla tradizione ebraica, si farà sempre più ansiosa e opprimente. Ippolito nel suo singolare trattato De Antichristo, scritto in greco verso il 200, raccogliendo tutto ciò che la Bibbia offre sulla figura dell'antimessia, riesce a creare un'autentica "anticristologia". La figura dell'oppositore di Cristo viene presentata dall'autore - sulla cui identità si è tanto dibattuto - all'interno di coordinate storico-politiche ben precise. L'impero romano, ai tempi delle persecuzioni dei cristiani, sebbene non sia considerato l'anticristo, avendolo in potenza già in sé, ne costituisce il preludio. Teologo, santo e martire romano vissuto tra il II e III secolo, Ippolito è stato anche uno scrittore prolifico: sotto il suo nome la tradizione ci ha trasmesso numerosi scritti e frammenti, in prevalenza esegetici. Tra le sue opere più importanti si ricorda, il trattato sul Cantico dei Cantici, sul Libro di Daniele e Philosophumena.
Capofila di tutte le storie cristianizzate del Buddha, questo testo bizantino degli anni intorno al Mille ha una genesi affascinante tra il Caucaso e il Monte Athos, in un intreccio di lingue, culture e religioni diverse. A questo proposito l'introduzione di Silvia Ronchey è un "romanzo di filologia" che mostra come lo studio della tradizione dei testi possa toccare il cuore degli snodi culturali e, in questo caso, degli intricati rapporti fra Occidente e Oriente. La "Storia di Barlaam e loasaf" racconta di un principe indiano che, grazie agli insegnamenti di un anacoreta, fugge dal palazzo dove il padre l'ha rinchiuso per proteggerlo dai mali del mondo, abbandona il destino regale e avvia il suo percorso mistico-eremitico. Che la storia ricalcasse quella del Buddha se ne erano accorti già gli studiosi di fine Ottocento, ma la matassa dei passaggi e delle mediazioni è stata dipanata solo in anni recenti, anche grazie all'edizione critica pubblicata da Robert Volk nel 2009. Basandosi sul suo testo e sui suoi apparati, Paolo Cesaretti consegna ai lettori una puntuale revisione della traduzione (di entrambi i curatori) e una ristrutturazione delle note e degli indici, che completano l'informazione aggiornata sull'insieme dell'opera fornita nel saggio introduttivo. Si possono così apprezzare sia le qualità narrative del testo sia la ricchezza allusivo-sapienziale delle parabole incastonate nel racconto, che hanno affascinato molti scrittori nel corso dei secoli.
Un dono di Natale speciale. La scatola contiene: Flacone di profumo 100 mldi profumo 'Fragranze divine'; 8 bastoncini diffusori; 1 libretto sui profumi nella Bibbia.