
La liturgia, centro della vita cristiana, è anche il cuore pulsante della nuova edizione, rivista e aggiornata del libro di Aurelio Porfiri, Abisso di luce. La liturgia attraverso gli scritti di Divo Barsotti. Queste pagine offrono un viaggio profondo e ispirato nella visione liturgica del sacerdote e mistico Divo Barsotti, figura cardine della spiritualità contemporanea. Attraverso un'analisi sapiente e meditativa, Porfiri esplora l'essenza della liturgia come luogo privilegiato di bellezza e della comunione con Cristo che culmina nel Sacramento eucaristico.
Il volume affronta una domanda antica e sempre attuale: il Risorto ha incontrato sua Madre? E quando? Siccome nei Vangeli e nel resto del NT non si fa alcun cenno a un episodio del genere, fin dall'antichità, i vangeli apocrifi e, in seguito anche alcuni Padri della Chiesa hanno ritenuto che la prima apparizione del Risorto sia stata destinata proprio alla Madre. Attraverso lo studio dell'antico rito popolare della 'Ncrinata (o Affrontata), l'autore offre una lettura equilibrata che valorizza la pietà popolare senza cedere né a un'accettazione acritica né a un rifiuto radicale.
In questo XXI volume della collana Catechesi in immagini, Mons. Raffaello Martinelli approfondisce con chiarezza e competenza la parte centrale della Santa Messa - la Liturgia Eucaristica, i Riti di Comunione e quelli Conclusivi - attraverso un metodo originale che unisce testo e immagini in slides PowerPoint, rendendo l'opera uno strumento prezioso e dinamico per la catechesi.
Nel XXIII volume della collana Catechesi in immagini mons. Mons. Martinelli approfondisce il significato degli oggetti sacri nella liturgia, presentandoli come segni visibili del Mistero. Un percorso catechetico che unisce testo e immagini in slides PowerPoint, per riscoprire il valore simbolico e spirituale di ciò che accompagna la celebrazione eucaristica.
Una novena a san Carlo Acutis per conoscerlo meglio, imitarlo e pregarlo affinché interceda per noi presso Dio Padre e ci ottenga le grazie di cui abbiamo bisogno e, soprattutto, la grazia della santità, della gioia, dell'amore per tutti e per tutte le creature.
In questo libro O'Loughlin libera l'eucaristia dallo spazio chiuso dei tabernacoli. E la libera anche dai polverosi scaffali delle biblioteche, là dove è stata a lungo confinata dai teologi. Mantenendosi sempre rispettoso, riesce a collocare il corpo di Cristo sulla mensa delle nostre case, perché possiamo condividerlo in particolare con quanti vivono in situazioni svantaggiate o di rifiuto. L'eucaristia non è infatti un oggetto, men che meno un oggetto statico di adorazione, bensì un evento di ringraziamento senza tempo, un banchetto imbandito dal Dio di Gesù al quale ognuno può trovare posto: lo impongono questioni di giustizia. Questa meditazione ci nutre e ci ricorda con la sua freschezza che è il popolo di Dio ad essere chiamato a celebrare il proprio mistero di fede. Eucaristia è dunque un verbo, più che un nome: è l'azione semplice e potente di "condividere un pezzo di pane". O'Loughlin ce ne illustra le implicazioni dirette per tanti aspetti della nostra vita: dalla costruzione di una comunità alla giustizia alimentare. È prendersi cura l'uno dell'altro e accogliere gli altri alla stessa mensa come fratelli e sorelle.
Cantare e pregare sono forse le due azioni più antiche. Rappresentano gli abissi della nostra preistoria che, in un cammino rituale, religioso, sociale e culturale, tecnico e biologico arrivano a noi esprimendo i più lontani punti di vista che ogni lingua mette in evidenza, di cui ne racconta una certa realtà propriamente soggettiva. Questo testo nasce con l'intento di riportare alla luce alcune tracce di queste oscure origini rituali incentrate sulla parola, sul canto e sulla danza, sul ricordo e sul racconto, interrogando le più diverse competenze testimoni di periodi storici e preistorici molto lontani tra loro.
La risposta di Simon Pietro: «Ti voglio bene» alla domanda di Gesù risorto: «Mi ami?» restituisce forza allo spirito umano, illumina, conforta e rafforza la fede e la trasforma in fiducioso abbandono all'amore che ci precede. Anche la chiesa, che è madre, sull'esempio di Maria, vuole donare nella celebrazione del mistero pasquale quella gioia interiore che è vera forza.
Maria è parte del mistero di Cristo. Lo hanno compreso le prime comunità cristiane e l'hanno celebrata, chiamandola beata! La beatitudine della Madre del Signore sta tutta nell'aver creduto, divenendo matrice di salvezza per ogni generazione. La sua memoria ha infatti permeato le tradizioni oranti di Oriente e Occidente, come si descrive nei nove Capitoli di questo libro. I primi secoli testimoniano le fonti della pietà mariana (Capitolo I), approfondita in epoca patristica come attestato dall'omiletica mariana orientale dei secoli IV-V (Capitolo II) e dalla portata mariana del Natale in Occidente nella tarda antichità e primo Medioevo (Capitolo III). Sono poi le feste in onore di Maria a maturare, nei secoli V-VIII, la venerazione per la Madre di Dio nelle Chiese orientali e occidentali (Capitolo IV). La pietà liturgico-mariana si arricchisce nei secoli VIII-XI (Capitolo V), mentre nei secoli XII-XV sorgono in Occidente altre feste mariane e fiorisce rigogliosa la pietà mariana non liturgica (Capitolo VI). Il percorso continua con le feste mariane dei libri liturgici tridentini e gli sviluppi del Calendario romano nei secoli XVI-XX, senza dimenticare pie pratiche e devozioni (Capitolo VII). Il rinnovamento del Concilio Vaticano II ha riguardato anche la memoria di Maria nell'anno liturgico e nell'odierno Calendario romano, come le particolarità mariane delle altre liturgie occidentali, l'ambrosiana e l'ispano-mozarabica (Capitolo VIII). Anche la pietà popolare mariana, ereditata da secoli, è chiamata al rinnovamento alla luce della liturgia, con la quale deve armonizzarsi (Capitolo IX).
Questo volume costituisce un bel testo sulla preghiera cristiana, letta e vissuta basandosi sul fondamento sicuro della Parola. Punto di partenza del libro è l'analisi della preghiera di Gesù, fatta alla luce in particolare dei testi del Vangelo di Luca. Ciò che mi sembra particolarmente interessante è la proposta di una lettura cristiana dell'Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici. La frase di Gesù che dà il titolo al libro, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46), è una chiara eco del testo del Sal 31,6.
Questi Sermoni sono l'unica testimonianza scritta dell'insegnamento del predicatore francescano. Studioso del Nuovo Testamento e dei Padri, Jean Vitrier (1456-1516) propone un rinnovamento spirituale dell'individuo che trova realizzazione in una vita comunitaria ispirata al modello evangelico. Profondo ed erudito, Vitrier ha ereditato i principi spirituali dell'Osservanza francescana, sviluppandoli in dialogo con le riflessioni nell'ambito dell'Umanesimo cristiano. Questi otto sermoni seguono il ciclo liturgico della Pasqua e permettono di cogliere appieno il cuore del suo pensiero spirituale. Per la forza del suo carisma spirituale, Vitrier è stato ricordato particolarmente nella Lettera 1211 di Erasmo, definita anche Vita di Jean Vitrier e qui riportata in appendice.
Numerose sono le riflessioni che papa Francesco ha offerto negli anni del suo pontificato sulla speranza. Dalle sue parole emerge forte la convinzione che la speranza sia la risposta offerta al nostro cuore, quando nasce in noi la domanda sull'avvenire. Se i cristiani credono nel futuro, è perché Cristo è morto e risorto e ci ha donato il suo Spirito; la speranza è una virtù teologale: non viene da noi, ma è un regalo che procede direttamente da Dio. Le omelie, i messaggi, le catechesi raccolte in questo libro sono attraversate dall'invito a lasciarci attrarre con fiducia dalla forza della speranza e a permettere che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano.