
Un ambizioso e sistematico strumento liturgico-musicale, teso a valorizzare le antifone proprie della liturgia eucaristica. L’attenzione al tempo liturgico e la glossa teologica dell’eucologia accompagnano la comunità celebrante che, guidata dalla schola cantorum, rivive il mistero di Cristo in ascolto delle sonorità echeggianti dalla più genuina tradizione cattolica, armonizzate senza violarne lo stile, con particolare attenzione alle esigenze celebrative della liturgia conciliare.
Un ambizioso e sistematico strumento liturgico-musicale, teso a valorizzare le antifone proprie della liturgia eucaristica. L’attenzione al tempo liturgico e la glossa teologica dell’eucologia accompagnano la comunità celebrante che, guidata dalla schola cantorum, rivive il mistero di Cristo in ascolto delle sonorità echeggianti dalla più genuina tradizione cattolica, armonizzate senza violarne lo stile, con particolare attenzione alle esigenze celebrative della liturgia conciliare.
Gli autori sono notissimi negli ambienti sinfonici e polifonici delle principali cattedrali e chiese d’Italia.
I saggi raccolti in questo libro sono interventi tenuti al Corso di Formazione alla Spiritualità nella Musica "Zipoli" fondato e diretto da due Padri gesuiti: ogni estate in Palermo si radunano giovani dai 18 ai 25 anni di età per parteciparvi. Gli interventi vogliono essere tentativi di aprire la coscienza contemporanea alla ricchezza spirituale della musica nella multiculturalità in un mondo tecnocratico che, come ha insegnato la Laudato si' di Papa Francesco, rischia costantemente di smarrire la consapevolezza del dono di grazia della creazione che vive del dinamismo della pericoresi trinitaria.
L'arte cristiana è un grande "libro" dove possiamo leggere la comprensione che le comunità cristiane e civili hanno avuto nella storia del Mistero di Dio e del mistero dell'uomo; un "libro" che coinvolge non solo la nostra componente razionale ma anche, forse soprattutto, quella emotiva, dei sentimenti. La bellezza creata dall'umanità si unisce alla bellezza del grande "libro" del creato e delle creature: l'arte e il creato si uniscono al libro scritto della rivelazione, della Sacra Scrittura e insieme ci propongono grandi orizzonti per crescere nella comprensione del Mistero di Dio e del mistero nostro, rivelato dall'Incarnazione, dalla vita, passione, morte e risurrezione del Signore Gesù.
Con un linguaggio accessibile a tutti, l'autrice introduce e accompagna il lettore a conoscere e ascoltare alcuni capolavori della tradizione cristiana per celebrare l'Avvento e il Natale, la Quaresima e la Pasqua, le Solennità e le Feste dei Santi. Un florilegio di artisti, noti e meno noti, che hanno segnato lungo i secoli la celebrazione dei misteri della vita cristiana. Per ogni brano vengono offerte alcune indicazioni biografiche dell'autore, il testo (e la traduzione) e un link per ascoltare le composizioni su YouTube o tramite codice QR.
La grandiosa ouverture scelta, il Salmo 150, si erge come orizzonte interpretativo di tutta la questione “strumenti musicali e liturgia”. Vera perla preziosa di grande valore è poi il capitolo secondo, dove lo psal­te­rium iu­cun­dum costituisce un distillato della migliore eredità patristica sul tema, della quale Duri­ghello è grande conoscitore e appassionato. Tutta la seconda parte, infine, è un condensato di sapienza frutto di un lungo apprendistato alla scuola di tanti anni di insegnamento di mu­sicologia litur­gi­ca, di composizione di musica sacra e di prassi celebrativa vissuta sulla propria pel­le, oltre che sulle corde e sui flauti. I due ca­­pitoletti introduttivi della seconda parte offrono ancora un orizzonte di grande respiro nel comporre armonicamente Musica e Paro­la, Suono e Silenzio. E come non gu­stare an­co­ra quella sapienza evocata nelle ultime pa­gi­ne, dove viene esplicitata l’unica vera chiave interpretativa di ogni dibattito liturgico, cioè il ritmo del servizio che dovrebbe sempre bat­te­re il tempo di ogni canto e musica dei cri­stia­ni? Come parlare di strumenti musicali senza essere strumenti di servizio, di lode, di comu­nione? (don Giulio Osto, Prefazione)
Gianmartino Durighello, musicista, com­positore e insegnante di Conservatorio, collabora con l’Ufficio Liturgico Nazionale come docente al Coperlim. Insegna nelle Scuole di Musica per la Liturgia delle dio­cesi di Padova, Oppido Mamertina-Palmi e Venezia. Dal 2004 collabora come relatore a Celebriamo cantando, giornate di approfondimento promosse dalle Figlie della Chiesa, Roma, e con altre comunità e congregazioni religiose. Ha pubblicato testi di spiritualità liturgica e Lectio divina.
È destinato agli alunni (e docenti) del­­le Scuole e Istituti diocesani e par­roc­­chiali di mu­sica sacra. Utile anche ai di­rettori di cori e ai loro cantori più sen­­si­bili e preparati, com­presi gli alun­ni dei Con­servatori. È un’opera che non dovrebbe man­ca­­­re tra gli strumenti di con­sultazione e di ap­profondimento di tutti gli ani­ma­to­ri mu­­sicali della liturgia.
Parliamo di chiese, quelle affascinanti testimonianze della Tradizione cristiana. Il volume è concepito innanzitutto come un corso, che pretende di offrire una trattazione organica e interdisciplinare sulla natura degli edifici di culto cristiani. Questo è un libro di Teologia: gli edifici di culto sono studiati alla luce del Mistero di Dio rivelato in Cristo. Ma questo è anche un libro di Architettura. L'Architettura è il modo per mezzo del quale lo spazio liturgico si è "incarnato" nella Storia, diventando materia, forma, luce, arte, bellezza.
Il rapporto tra arte e architettura, nel contesto dello spazio liturgico cattolico, infiamma il dibattito tra architetti, artisti, liturgisti e fedeli. Le chiese di recente costruzione sono state oggetto di feroci critiche o difese appassionate. Il ruolo preponderante dell'architettura ha ridimensionato e talvolta cancellato la possibilità di programmi iconografici compiuti e coerenti, sostituiti da decori astratti o persino da pareti bianche. Per reagire all'impasse contemporanea della crisi dell'arte e dell'architettura per il culto, e riscoprire figure e simboli correlati allo spazio e al tempo della liturgia, un gruppo di esperti attinge alla lezione della storia passata, con particolare attenzione al Medioevo, e indaga le piu recenti esperienze in ambito italiano, francese e serbo, facendo dialogare rappresentanti del Cattolicesimo e dell'Ortodossia. L'ampiezza geografica, temporale e confessionale della riflessione e volta a porre a confronto punti di vista diversi, persino contrapposti, nell'intento di contribuire - in maniera innovativa - alla ricerca sul tema capitale dello spazio sacro e del suo corredo iconografico.
L'approccio dell'architetto verso la progettazione di una chiesa, prefigurazione spaziale e sensoriale della Gerusalemme celeste, deve giocoforza superare le dinamiche proprie del disegno di un edificio civile: oggi come ieri, l'architettura di una chiesa deve essere in grado di dimostrare a chi è entrato nell'edificio che ha varcato il fanum, ha superato la soglia del sacro. I quattro saggi che compongono questo libro, solidamente costruiti attorno al dettato della Scrittura e al magistero della Chiesa, si propongono come spunti di meditazione su alcuni degli elementi essenziali attorno ai quali sviluppare il progetto di costruzione o adeguamento di un edificio di culto: la musica, la luce, i poli liturgici, le proporzioni.
Il volume esamina in modo dettagliato tutti i tipi iconografici della grande tradizione bizantina e russa. Ogni icona viene spiegata attraverso precise didascalie accompagnate da frecce che selezionano e indicano il particolare descritto. Scorrendo l'indice si va dagli Angeli ai Patriarchi e ai Profeti biblici, ai protagonisti dell'Antico e del Nuovo Testamento. Al centro l'icona di Cristo e della Madre di Dio. Poi nell'ordine le festività liturgiche, gli Apostoli, i martiri, i santi della tradizione greco-ortodossa e slava. Ogni tema è trattato con un breve capitolo introduttivo corredato da voci in cui vengono rubricate la festa, il titolo, le fonti, un testo della liturgia o della letteratura che si riferisce a quell'icona.
Questo libretto contiene una parte teorica che affronta il tema delle benedizioni a partire da diversi punti di vista e tradizioni. Segue una serie di benedizioni per eventi cultuali, famigliari e personali; e infine una scelta di canti e inni della tradizione battista, metodista e valdese, contenuti in innari attualmente in uso o a disposizione delle chiese. Perché un libro sulle benedizioni? Perché viviamo in un tempo in cui si maledice facilmente chi non la pensa come noi, chi è diverso da noi - e invece la Scrittura ci ricorda che la fede è innanzi-tutto scoperta del volto di Dio vicino, solidale, amichevole... benedicente! A chi è rivolto un libro sulle benedizioni? A chi ha il cuore colmo di parole di lode e ne cerca an-cora sempre nuove; a chi ha il cuore colmo di parole di amarezza, ma non si rassegna e anzi vuole scoprirne di belle e gioiose; a chi sente che le parole di altri aiutano a dare forma alle nostre; a chi vuole fare un regalo a un amico o a un'amica che non è ancora cristiano o evangelico e ha bisogno dell'annuncio della salvezza.
La lunga vicenda del legame tra storia cristiana e il potere delle immagini non si lascia facilmente rinchiudere dentro la comoda definizione di «arte sacra». Essa riguarda quel segmento di produzione artistica a soggetto religioso che ha trovato la sua più compatta codificazione dottrinale nei secoli della controriforma cattolica. Un diffuso riflesso mentale della cultura credente ha elevato questo specifico momento storico a forma permanente e quasi immutabile del secolare legame tra arte e fede. Per questo il suo declino moderno viene vissuto come un lutto che ha qualcosa di irreparabile.
Nella storia cristiana il rapporto fra la vita credente e il potere delle immagini non si è dato in un modo univoco e secondo modalità immutabili, ma sempre in modo dinamico e secondo modelli diversi. A lungo il cristianesimo si è tenuto lontano dalla seduzione idolatrica delle immagini per poi assegnare loro un potere molto vicino a quello del sacramento. In altre stagioni esse sono state separate da un potere che appariva eccessivo per essere ricondotte a un compito di rappresentazione del sacro. Nel nostro tempo le immagini sono a servizio di una potente cultura visiva che rende difficile il loro rapporto coi tradizionali bisogni dell’esperienza credente. Insomma, quella tra il potere delle immagini e la vita cristiana è da sempre un’amicizia inquieta. Una reciproca attrazione fatale che deve continuamente trovare i suoi punti di equilibrio.
Sommario
Introduzione. Tirare fili diversi. I. Il mondo delle icone. Le immagini nell’orbita del sacramento. II. I secoli della rappresentazione. Le immagini nell’orbita del sacramento. III. Il tempo della videosfera. Nel dominio dei simulacri mediali. Come si andrà avanti (invece di una conclusione). Bibliografia.
Note sull'autore
Giuliano Zanchi, direttore del Museo Bernareggi e del Museo e tesoro della cattedrale di Bergamo, è segretario generale della Fondazione Adriano Bernareggi. Licenziato in Teologia fondamentale e sistematica alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, si occupa di temi al confine fra l’estetica e la teologia e collabora con L’Osservatore romano e la Rivista del clero italiano. Con EDB ha pubblicato Le migrazioni del cuore. Variazioni di un’immagine tra devozione e street art (2017).