
Questo volume costituisce un bel testo sulla preghiera cristiana, letta e vissuta basandosi sul fondamento sicuro della Parola. Punto di partenza del libro è l'analisi della preghiera di Gesù, fatta alla luce in particolare dei testi del Vangelo di Luca. Ciò che mi sembra particolarmente interessante è la proposta di una lettura cristiana dell'Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici. La frase di Gesù che dà il titolo al libro, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46), è una chiara eco del testo del Sal 31,6.
Questi Sermoni sono l'unica testimonianza scritta dell'insegnamento del predicatore francescano. Studioso del Nuovo Testamento e dei Padri, Jean Vitrier (1456-1516) propone un rinnovamento spirituale dell'individuo che trova realizzazione in una vita comunitaria ispirata al modello evangelico. Profondo ed erudito, Vitrier ha ereditato i principi spirituali dell'Osservanza francescana, sviluppandoli in dialogo con le riflessioni nell'ambito dell'Umanesimo cristiano. Questi otto sermoni seguono il ciclo liturgico della Pasqua e permettono di cogliere appieno il cuore del suo pensiero spirituale. Per la forza del suo carisma spirituale, Vitrier è stato ricordato particolarmente nella Lettera 1211 di Erasmo, definita anche Vita di Jean Vitrier e qui riportata in appendice.
Numerose sono le riflessioni che papa Francesco ha offerto negli anni del suo pontificato sulla speranza. Dalle sue parole emerge forte la convinzione che la speranza sia la risposta offerta al nostro cuore, quando nasce in noi la domanda sull'avvenire. Se i cristiani credono nel futuro, è perché Cristo è morto e risorto e ci ha donato il suo Spirito; la speranza è una virtù teologale: non viene da noi, ma è un regalo che procede direttamente da Dio. Le omelie, i messaggi, le catechesi raccolte in questo libro sono attraversate dall'invito a lasciarci attrarre con fiducia dalla forza della speranza e a permettere che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano.
Questo libro (in italiano e inglese) è il risultato di un reportage in Terra Santa del fotografo Matteo Festi e dei giornalisti professionisti Rocco Cerone e Giancarlo Rudari durante la Pasqua del 2023, dalla Domenica delle Palme al Lunedì di Emmaus, corredato dal prezioso apparato iconografico realizzato durante 11 giorni trascorsi a fianco dei frati francescani, che dal 1217 si prendono cura di questi luoghi sacri. Contiene riflessioni e interviste al Nunzio Apostolico residente ad Amman Arcivescovo Giovanni Pietro Dal Toso, al Patriarca di Gerusalemme Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, al Custode di Terra Santa Padre Francesco Patton, al Vicario Custodiale Padre Ibrahim Faltas. Il compito degli autori è stato proprio quello di documentare fotograficamente e con le parole l'alta missione pastorale a cui si dedicano per portare il messaggio di Cristo in questa terra martoriata e senza pace.
Ordo latino secondo il calendario liturgico romano per l'anno 2025-2026.
"Questa serie di articoli costituisce un vero e proprio vademecum, diciamo pure, una catechesi completa e dettagliata della natura e della missione del ministro straordinario della comunione. (…) Il testo sarà perciò certamente molto utile ai parroci, agli animatori pastorali e liturgici, oltre che ai ministri straordinari stessi. Rileggendo e rimeditando questi testi si potranno riscoprire le ragioni di fondo da cui è nata la chiamata a questo ministero"
(dall'Introduzione di S.E. mons. Douglas Regattieri)
Il tema della pace ha attraversato come un filo rosso ininterrotto tutto il Pontificato di Giovanni Paolo II: «L'umanità non ha un futuro se non attraverso la pace che è "il" problema centrale del nostro tempo». In questo libro sono raccolti tutti gli scritti contro la guerra, le omelie, le interviste, i passaggi più significativi delle encicliche e delle lettere apostoliche, gli accorati appelli all'umanità di un Papa indimenticato. In ogni pagina risuona il grande appello di Assisi ai rappresentanti delle religioni.
La Collectio Missarum de beata Maria Virgine è il completamento di una trilogia mariana iniziata con il cap. VIII della Lumen Gentium, e sviluppata in particolare nella Marialis Cultus. In questa raccolta di formulari di messe incontriamo la sintesi - unitamente alle ricchezze già presenti nel Missale, nel Lectionarium e nel Breviarium Romanum - circa la presenza e il ruolo della Vergine Maria nella storia della salvezza, insieme ad un attento sviluppo di contenuti mariani, che continua nel tempo ad alimentare la fede e la devozione del popolo cristiano. Immergersi nella Collectio costituisce l'occasione per percorrere l'itinerario proposto dall'anno liturgico verso una conformazione sempre più piena al mistero di Cristo, in comunione con la Vergine Maria. In questa linea, la disposizione dei 46 formulari è tale da aiutare a vivere l'itinerario annuale secondo i tempi liturgici, e insieme offrire l'occasione per alimentare la fede e incrementare la devozione. L'opera è introdotta da un ampio percorso che permette al lettore di conoscere l'origine, le fonti, i criteri e gli obiettivi che hanno permesso di raggiungere un simile traguardo. Inoltre, mentre nella prima parte è riprodotto il testo latino della Collectio, nella seconda - attraverso la Concordanza verbale - il lettore può cogliere il valore dei testi eucologici attraverso un'analisi terminologica e sintagmatica dell'eucologia. La terza parte presenta un commento ai singoli formulari nell'ottica della teologia biblico-liturgica; in tal modo è possibile cogliere il valore racchiuso nei testi che si muovono sempre nell'intreccio tra i temi biblici e la risposta orante della Chiesa. Sono pagine che offrono una strumentazione preziosa per conoscere la Collectio: attraverso l'esame della terminologia originaria è possibile cogliere i concetti teologici affidati al linguaggio racchiuso nei singoli formulari. La Collectio offre anche il segreto per una spiritualità mariana ecclesiale: i testi ivi racchiusi, dal momento che affondano in un humus profondamente biblico e illuminato dalla ricchezza eucologica proveniente dalla tradizione delle Chiese e di Istituzioni religiose, richiedono attenta meditazione. Nel soffermarsi sulle singole espressioni è dato di cogliere la profondità del rapporto tra Maria e il mistero del Figlio e quindi della Chiesa. È questa la ricchezza che è offerta soprattutto dal testo delle collette e dei prefazi, mentre le orazioni sulle offerte e quelle dopo la comunione aiutano a contemplare lo stretto rapporto con la celebrazione dell'eucaristia.
Perché ancor oggi si continuano a battezzare i propri figli, in una società dominata dal relativismo religioso? Si tratta forse di un rigurgito identitario, cui si contrappongono i sempre più numerosi sbattezzi? E quando si è iniziato a battezzare, e perché? Chi era davvero Giovanni il Battista? Cosa rappresentano i battisteri, e per quale motivo la loro costruzione si è interrotta? Cosa ha determinato in piena età moderna una violenza inaudita nei confronti degli anabattisti, perseguitati tanto dai cattolici quanto dai protestanti? A queste e a molte altre domande il presente volume cerca di rispondere con un linguaggio rigoroso e scorrevole al tempo stesso, tentando di fare luce su una pratica millenaria, offrendo spunti di riflessione inediti e indicazioni di ricerche da sviluppare in autonomia, nel tentativo di appassionare lettori e lettrici ad un tema solo apparentemente scontato, in realtà alquanto controverso sul piano teologico ed estremamente affascinante: quello del battesimo e della sua evoluzione nel corso del tempo.
L'opera intende ripercorrere il percorso storico-redazionale del recupero della preghiera dei fedeli nella celebrazione eucaristica ad opera del Coetus XII, gruppo di studio interno al Consilium ad exsequendam Constitutionem de sacra liturgia, dopo aver ricevuto il mandato conciliare di Sacrosanctum Concilium 53. Vengono presentati integralmente i verbali del Coetus XII che riflettono il dibattito interno tra i suoi membri e tra questi e i membri degli altri' gruppi di studio interessati al recupero di questa speciale tipologia di preghiera negli altri libri liturgici - dibattito afferente alla sua natura teologica alla sua funzione rituale - fino ad analizzare il Direttorio del 1966 pubblicato dal Consilium, all'origine degli Orazionali curati successivamente dalle Conferenze Episcopali nazionali. La riproduzione completa deli schemi insieme all'analisi del dibattito interno al Coetus XII e più in generale al Consilium -tra emendamenti e approvazione finale del Direttorio - costituisce una fonte di riferimento per gli approfondimenti di questo specifico capitolo della riforma liturgica.
il volume contiene anche un'aggiornata rilevazione della storiografia e dello status quaestionis sulla preghiera de fedeli nella celebrazione eucaristica di rito romano, tra soppressioni e nuove riconfigurazioni della sequenza rituale lungo lo sviluppo della storia, e in più approfondisce il tema del recupero della preghiera dei fedeli a partire dallo stadio preliminare del Concilio Vaticano 11 (1 Congressi liturgici e il Movimento Liturgico del primo Novecento), dalla fase antepreparatoria e preparatoria del Concilio fino al dibattito conciliare culminate in Sacrosanctum Concilium 53. Sono verificati anche diversi e successivi passaggi di applicazione del Direttorio all'interno del complesso processo della riforma liturgica. Inoltre, sulla base delle indicazioni degli specimina contenuti nel Direttorio e adattati dagli Orazionali a cura delle Conferenze Episcopal nazionali vengono esaminate alcune realizzazioni editoriali e alcune prassi pastorali per verificare la ricezione di questa forma speciale di preghiera liturgica di intercessione, "perla ritrovata" (A. Bugnini) è vero - ma con il rischio di una non adeguata valorizzazione.
Il Triduo pasquale costituisce il cuore della fede cristiana. Nella passione, morte e risurrezione di Gesù la Chiesa impara uno stile: è lo stile del servizio, dell'umiltà e dell'accoglienza di ciò che il suo Signore le dona; è lo stile della testimonianza di una Chiesa che conserva la memoria della propria debolezza, santificata proprio nella sua condizione di serva dell'umanità alla quale essa stessa appartiene. Da ciò ne deriva anche uno "stile celebrativo2, che deve sfociare in un prendersi cura degli uomini e delle donne del nostro tempo. Il volume propone le riflessioni del card. Carlo Maria Martini, negli anni del suo episcopato a Milano.