
«Impara l'arte del cammino: non è in tuo potere evitare la fine, puoi solo fare che essa sia il compimento, il raggiungimento del fine... L'unica cosa decente che possiamo fare in questi più o meno numerosi giorni che compongono la nostra vita è fare in modo che il loro scorrere vada verso un compimento dell'esistenza». Da questo asserto don Manuel Belli, che più volte ha compiuto il Cammino di Santiago, invita i suoi lettori, tutti noi, a riflettere sul senso di un percorso che non è solo una strada, ma un progetto di vita e ci offre un manuale interiore, spirituale, utile per i camminatori, ma anche per chi ancora progetta il Cammino. Ne viene un libro che non dice quello che le solite guide indicano come necessario, ma che va a colmare un vuoto che, spesso, le guide lasciano: insegnare non la strada, ma il motivo per cui la si percorre. Un libro sorprendente, che non spiega come fare il Cammino, ma che insegna come amarne ogni passo e come scoprire chi è il pellegrino, mentre lo compie.
In uno scambio amichevole con un gruppo di giovani, papa Francesco ha risposto alla domanda di uno di loro sul coraggio e le paure nelle scelte della vita, invitandolo a saper rischiare, perché, ha affermato: «Chi non rischia non cammina». Ecco da dove nasce il titolo del presente volume, indirizzato alle guide spirituali e ai formatori che accompagnano i giovani nella loro maturazione umana e cristiana. Sostenere i giovani nell'itinerario di crescita della fede è un ministero di aiuto che richiede un'indispensabile attenzione alla dinamica del discernimento vocazionale, tema che verrà trattato dalla Chiesa nel prossimo Sinodo sui giovani. Aiutare a discernere la peculiare vocazione di ogni persona è il compito della guida spirituale, il motivo (a volte non evidente) per cui un giovane chiede aiuto e, non da ultimo, lo scopo di questo contributo, del quale l'autore offre una serie di riflessioni sul tema della vocazione, della scelta dello stato di vita, della direzione spirituale e del discernimento vocazionale.
L'allegria di un'ammucchiata sul lettone la domenica mattina. L'emozione di ascoltare il respiro di un bimbo che dorme e di annusare il suo odore. Il cuore che batte all'impazzata in attesa del risultato di un altro test di gravidanza. Le risate per una puzzetta. La baraonda intorno al tavolo della colazione e la corsa per non fare tardi a scuola. La quotidianità di una famiglia numerosa è fatta di questi e tanti altri momenti di straordinaria normalità, che Gigi e Anna Chiara sanno raccontare con spontaneità, disincanto, tenerezza e una buona dose di sano umorismo. Dal loro amore sono nati quattro figli (più uno, venuto al mondo proprio mentre questo libro andava in stampa!), e con ciascuno di loro la meraviglia e la sfida di essere genitori si sono rinnovate. Ma anche la stanchezza che mette a dura prova il rapporto di coppia, la fatica di far quadrare i conti alla fine del mese, i dubbi e le ansie per il futuro, le battutine e le frasi fatte della gente che ti incontra per strada con una piccola tribù al seguito. "Ci vediamo a casa" è il ritratto a due voci della vita di una famiglia, senza filtri rosa e senza la pretesa di fornire ricette, perché ricette non ce ne sono, se non l'amore e la voglia di mettersi in gioco ogni giorno.
Il libro racconta la storia di Edo, un bambino di 8 anni, che sta affrontando la separazione dei genitori, e descrive le difficoltà del protagonista ad accettarla. Fa emergere le domande, le paure e i vari stati d’animo del bambino, per vivere con maggior consapevolezza questo momento delicato della sua vita. Al termine di ogni argomento sono proposte alcune attività, per permettere al piccolo lettore di esprimere i suoi pensieri, di conoscere le emozioni che prova e di comunicare con i genitori. Il libro risponde ai bisogni di ogni figlio di sentirsi amato e rispettato, di sapere che i suoi genitori continueranno a prendersi cura di lui e di poter mantenere con entrambi un buon rapporto affettivo, anche se non vivranno più insieme.
Le meditazioni di Marco Cè sono un prezioso aiuto per vivere la missione sacerdotale all'interno di una profonda unità interiore che è fonte di gioia autentica pur dentro la concretezza di una vita che può incontrare le inevitabili fatiche di ogni vicenda umana.
"Ho intrapreso un viaggio, faccia a faccia col dolore. Non il mio. Un viaggio in posizione di domanda: qual è il confine tra il nostro potere e la nostra paura? Cosa s'offre a un figlio che soffre? Ho trovato risposte diverse, tutte vere. Dinanzi alla propria storia ognuno sceglie le sue parole."
Meditazioni dedicate a tutti coloro che hanno a cuore la Nuova Evangelizzazione per amore dei molti contemporanei ignari di Cristo e di quei battezzati, che hanno smarrito la fede e che certamente "rivivrebbero" a causa dell'Annuncio pasquale. Questo libro è scritto anche per amore delle nuove generazioni che abitano le nostre città postcristiane, spesso private della gioia dell'incontro con Cristo, a causa di un annuncio pasquale, declinato senza entusiasmo, e senza uno sforzo comunicativo, perché ritenuto scontato o di difficile attrazione. A tanti miei confratelli, presbiteri e diaconi, per mettere in comune ciò che lo Spirito certamente ci dona a riguardo nella nostra esperienza pastorale, onde annunciarlo meglio nelle celebrazioni liturgiche e in quelle situazioni in cui è cessata la speranza e domina la paura del proprio futuro. A tutti gli educatori e catechisti, perché facciano risplendere la originalità del Dio "cristiano". Ai tanti fratelli e sorelle, anche non credenti, che non sono chiusi pregiudizialmente a Cristo e che rimarrebbero piacevolmente meravigliati se qualcuno facesse loro notare che tutti i racconti evangelici dimostrano che, sia le parole di Gesù, che le sue azioni, erano finalizzate a dare Spirito e vita a chi Lo incontrava e Lo incontra ancora oggi.
Preghiere tratte prevalentemente dalle Omelie di Paolo VI quando Egli parlava soprat-tutto ai giovani, indicando ad essi Cristo come il loro Messia. Preghiere dunque per i giovani, ma che bene interpretano anche le esigenze degli adulti. Preparate per l'anno centenario della morte di S. Giovanni Bosco, Apostolo della gioventù, sono affidate anche a tutti coloro che oggi nella Chiesa hanno la grande missione di condurre le giovani generazioni alla scoperta di Cristo. Quel Cristo che Paolo VI, grande credente e grande poeta, ha cantato innumerevoli volte, nelle forme più entusiaste ed elevate. In un meraviglioso discorso-preghiera tenu-to a Manila il 29 novembre 1970, Paolo VI con-fessava: "Io non finirei mai di parlare di Lui". Ma Paolo VI ci insegna soprattutto a "parlare a Lui": di noi, della Chiesa, del mondo. E a Paolo VI, amico dei giovani, maestro di preghiera e di vita, la nostra riconoscente memoria.
Il testo è pensato per gruppi di ragazzi e/o giovani, con una particolare attenzione all'inclusione di persone con disabilità cognitiva. Il percorso segue la storia di Giuseppe, re dei sogni, narrata nel libro della Genesi. Ogni scheda è divisa in due parti. La prima fornisce ai giovani e ai loro educatori spunti di riflessione 'vocazionale', in relazione alla storia di Giuseppe; la seconda fornisce degli strumenti ai catechisti che vogliono costruire un percorso narrativo-simbolico. La proposta è arricchita da foto e proposte laboratoriali concrete, perché non nasce a tavolino, ma dal ripensamento di un'esperienza di fatto vissuta con un gruppo di ragazzi con diverse-abilità.
Un sussidio che accompagna in modo semplice e concreto catechisti e bambini al sacramento della Prima Riconciliazione: una festa da vivere con cuore leggero e animo fiducioso, per abituarsi alla gioia del perdono di Dio. Per i bambini, schede da staccare piene di contenuti: preghiere tradizionali e innovative, vignette da colorare, gesti che aiuteranno a ricordare i sentimenti del pentimento e del perdono. Per catechisti e genitori, invece, indicazioni sulle parole da usare, le riflessioni da proporre per presentare il sacramento e una ":guida": alla celebrazione.
L’azienda W_ Lamp ha creato, in esclusiva per la Diffusione San Paolo, tre lampade con soggetto religioso, adatte
per arredare le stanze dei bambini e come originali ed innovativi regali in occasione di Nascita, Battesimo e Prima Comunione. La caratteristica del brevetto W_ Lamp è quella di avere la lampada in due versioni differenti quando la lampada è accesa o spenta, grazie alla sua stampa sia interna che esterna, realizzata su un pregiato cartoncino. Facili da montare, si compongono di tre semplici elementi, una base in cartone, un cavo elettrico e un guscio esterno da inserire sulla base. Confezionate in un pack minimale, in cartoncino riciclato, con una finestra sul fronte che permette la rapida individuazione del soggetto all’interno del pack; una piccola etichetta mostrerà la lampada nelle due versioni on/off.
I prodotti saranno venduti in kit da 9 pezzi, 3 pezzi per ogni soggetto.
ANGELO DI DIO: la lampada spenta ritrae la figura di
un angioletto in piedi sulla Luna, contornato da piccole stelline. Accendendola comparirà il testo della preghiera Angelo di Dio.
Cari amici, quello che avete tra le mani è il nuovo Tracce.
È un cambiamento importante, come vedete. I motivi li abbiamo spiegati in maniera approfondita nel numero scorso, raccontando perché ci sembra adeguato, in questo momento, passare dal giornale a cui eravamo – ed eravate – abituati, in stile newsmagazine, a una rivista che, senza cambiare la sua natura, cerchi di andare ancora più in profondità, di offrire elementi che aiutino a scandagliare il tema principale scelto ogni mese con articoli anche ampi, dati, suggerimenti di lettura. E di compiere insieme dei “percorsi” negli argomenti che trattiamo nella seconda parte, con interviste, incontri e reportage. Il tutto mentre il ritmo della vita quotidiana del movimento nel mondo è raccontato dal sito (clonline.org) e via social.
È un cammino nuovo, che iniziamo insieme a voi, con letizia e consapevolezza che si tratta di un tentativo. Partiamo. E lo facciamo iniziando da un tema particolarmente urgente: i giovani. A loro, papa Francesco dedicherà addirittura un Sinodo. A ottobre chiamerà la Chiesa universale a discutere su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, ovvero la scelta della propria strada in un mondo che si sta facendo sempre più complesso, confuso, difficile da decifrare. Ma lo farà anzitutto interpellandoli, facendo parlare in primo luogo loro, «mettendosi in ascolto» delle loro domande ed attese.
I primi passi del nuovo Tracce vogliono offrire un contributo a questo lavoro. Accettando quella che per la Chiesa – come dice Julián Carrón, la guida di CL, nella premessa di un libro appena pubblicato (La voce unica dell’ideale) – è «un’avventura entusiasmante: verificare se la proposta cristiana trova ancora spazio nel cuore dei giovani». È una partita decisiva, perché il futuro della Chiesa, e non solo, dipende da questo. Ed è un’avventura che non riguarda solo i nostri figli o alunni, ma anche – e soprattutto – noi, gli adulti. Quanto siamo disponibili a fare con loro questo cammino? E che cosa abbiamo da offrirgli? I giovani «non si accontentano di parole», osserva Carrón: «Hanno bisogno di qualcosa che sia all’altezza dei desideri del loro cuore».
Tracce è, da sempre, un tentativo di trovare, guardare e raccontare questo “qualcosa”. Qualche anno fa, all’inizio di un altro cambiamento, dicevamo che in fondo la natura del nostro giornale è semplice: «È un amico che ti dice: guarda! Guarda che cose grandi Cristo sta compiendo davanti a noi», per farsi conoscere e per diventare compagno alla nostra strada. Ecco, vorremmo continuare ad esserlo ancora di più, in una veste più essenziale, ma dove il filo rosso – e non potrebbe essere altrimenti – non sono le idee e le parole, ma la vita stessa. Ovvero, testimoni e fatti, da guardare e comprendere nella loro profondità, per scoprirne l’origine. Buona lettura. E buon cammino, insieme.