
Il libro affronta il metodo educativo scout, analizzando e delineando gli elementi essenziali della sua pedagogia e, in modo particolare, evidenzia le principali caratteristiche nelle sue diverse fasi formative. Mette in evidenza l'importanza del fare squadra insieme, attorno ad un progetto educativo consolidato e ben fondato da un punto di vista psico-educativo e l'imprescindibile necessità di convergenza educativa nel rapporto tra capi scout, genitori e scuola caratterizzato dalla collaborazione, in modo da costruire strategie che generino legami per poter affrontare insieme le complesse sfide educative
Il volume presenta una proposta teorico-pratica di intervento formativo centrata sulla promozione e il potenziamento di una educazione efficace nei confronti dei figli. Vengono presi in esame alcuni elementi fondamentali dell'essere famiglia quali gli aspetti educativi centrali nella relazione genitori-figli (educarli a pensare, all'espressione emotiva, alle regole, ai valori...), l'uso di una comunicazione efficace genitori-figli, lo sviluppo delle caratteristiche di una genitorialità in linea con lo sviluppo di figli sereni, e la delicata situazione educativa di genitori con figli disabili. Riferimento fondamentale è il sistema educativo salesiano, che continua a dimostrarsi attuabile ed efficace.
La Parola è un dono. La Scrittura pregata e memorizzata purifica il cuore, è la medicina che rende sana l'anima. La Lectio divina crea in noi il nido in cui si posa la colomba dello Spirito. Si aprono le mani per ricevere una misura traboccante e immeritata. Ci sono molti modi di pregare con la Scrittura. Il testo propone le quattro tappe della Lectio divina classica. Il metodo, ispirato ai Padri del deserto, è semplice e si può vivere durante tutto l'arco della giornata. La Lectio divina è il vero motore di rinnovamento delle nostre comunità. Il libro si conclude con il decalogo dell'orante.
Il libro raccoglie una serie di utili osservazioni e di consigli, nati dall'esperienza dell'autrice in campo educativo, sulle svariate situazioni che si manifestano con i bambini in crescita. Sono semplici annotazioni ispirate dall'amore gratuito che apre mente e cuore a quelle intuizioni per agire nel quotidiano rapporto con i bimbi, perché educare è un'esperienza che si costruisce giorno per giorno, e ogni occasione è giusta: basta non lasciarsela scappare.
In Nord Uganda ci si saluta dicendo: «Kop ango?», che vuol dire: «C’è qualcosa?». E il sottinteso è: «C'è qualcosa che forse non va?». La risposta obbligata è «Kop pe», e cioè: «Non c’è niente» (che non va). A parte il rebus delle doppie negazioni risultanti dall’italiano, il senso è chiaro: tutto bene, possiamo andare avanti. Tra il popolo degli Acholi la giornata e le relazioni iniziano così, con un piccolo dubbio che va fugato. E così comincia il racconto di questo libro, con un saluto scambiato nell'alba di Kitgum. Il racconto di ventiquattro ore nella vita del Nord Uganda, terra squassata dalla guerra e dalle epidemie. Come tanti altri angoli dell'Africa, si dirà. C'è un dubbio, però, che vale la pena approfondire: tutti noi sappiamo come muore l'Africa, ma che ne sappiamo di come vive?
GLI AUTORI
Roberto Fontolan è nato nel 1956. Vissuti i primi infuocati anni ’70 al liceo milanese Berchet (il "liceo rosso"), fin dai tempi dell’università si è dedicato al giornalismo. Un’avventura cominciata alla radio ("Supermilano", una emittente libera milanese) e proseguita poi al settimanale "Il Sabato", al quotidiano "Avvenire", alla Rai, dove ha ricoperto diversi incarichi tra cui la direzione del Centro di Produzione di Milano e la vicedirezione del Tg1, alla televisione del gruppo "Sole 24ore", della quale è stato direttore fino al dicembre 2003. Ha realizzato numerosissimi reportage e inchieste in Italia e all’estero, ha curato e organizzato programmi televisivi, ha lavorato nelle pubbliche relazioni e nell’organizzazione culturale. Attualmente si occupa di nuovi progetti di comunicazione e svolge attività di consulenza. E’ docente presso il master di giornalismo all’Università Cattolica di Milano.
Padre Aldo Trento ha modellato la sua parrocchia sulle antiche riduzioni dei gesuiti in Sud America. In pochi anni la parrocchia di San Rafael, nella città di Asunción, è diventata un centro vivo di attività nel quale i fedeli si sentono protagonisti di una storia straordinaria e condivisa. Racconta incessantemente del carisma "di un grande prete italiano", don Luigi Giussani, che qui è figura familiare a moltissimi, e della compagnia della Fraternità San Carlo, "fattori" che lo hanno ispirato in ogni istante.
Schede mensili per catechesi con i giovani per approfondire la conoscenza della Bibbia. E' il sesto sussidio di una collana curata dall'equipe di pastorale giovanile dei Padri Dottrinari.
Il racconto di un’adozione fortemente desiderata e faticosamente ottenuta. Pagine che aprono uno squarcio affascinante e critico sull’Africa, la sua bellezza e le sue contraddizioni. Un’occasione per riflettere sulla paternità e sulla maternità che, naturali o adottive, richiedono energia, abnegazione e pazienza, ma regalano il gusto della vita piena.
«L’autrice di questo libro ha scelto di non fare una cronaca delle difficoltà, tanto meno una denuncia delle insufficienze e degli errori che possono essere stati fatti dai diversi protagonisti di queste importantissime avventure umane – che non sono solo private perché chi conosce l’aria di razzismo che si respira in tanti settori della società italiana sa apprezzarne anche la valenza sociale – ma ha preferito focalizzare il suo racconto sulla storia interiore del rapporto col nuovo figlio. È la storia di una persona che si mette in ascolto, che vuole conoscere e capire il figlio che vede per la prima volta quando ha già oltre cinque anni».
Dalla Prefazione di Padre Renato Kizito Sesana
Susanna Fontani, sposa, madre di quattro figli, psicologa psicoterapeuta, si è laureata in Psicologia, indirizzo clinico, a Padova nel 1981 e lavora da molti anni come libera professionista in provincia di Firenze.
Età di lettura: da 5 anni.
Parlare della fede e soprattutto presentarla ai giovani non è mai facile e oggi deve fare i conti con i linguaggi del mondo giovanile che a prima vista appare distante dalle grandi domande del credere. Il volume, attraverso brevi flash che presentano aspetti della vita, delle emozioni e dei sentimenti, cerca di aprire una porta, di instaurare un dialogo con i giovani d'oggi, aprendo finestre sul loro mondo e sulle loro domande, provando a spalancare loro la porta della fede, la sola capace di far luce sulla realtà e dare un senso alla storia.