
quest opera si iscrive nell attualita dell europa e risponde alla sfida lanciata alle istituzioni educative e culturali dalla multiculturalita dei nostri paesi. Il suo scopo e`di presentare ad un largo pubblico una sintesi delle riflessioni alle quali sono pervenuti i numerosi lavori del consiglio d europo in merito all educazione interculturale.
In Italia e nel mondo si moltiplicano le esperienze di catechesi familiare. Provocano un salto qualitativo: non più catechesi ai genitori in vista della catechesi dei figli in età evolutiva, ma catechesi ai genitori in vista della loro fede personale. E' una vera e propria catechesi agli adulti, un autentico cammino di fede, in vista della maturazione personale cristiana. I figli non potranno che beneficiarne. Il tutto in sei capitoli in cui il linguaggio esperienziale supera il linguaggio discorsivo. Sono molte e indicative infatti le esperienze riportate in questo volume. La prefazione di Lucio Soravito, vescovo di Adria e Rovigo, focalizza la novità pastorale della pubblicazione e ne sottolinea importanti aspetti catechistici e comunitari.
Questo libro propone un percorso di catechesi dei genitori con i propri figli per leggere in chiave di vita familiare i dieci comandamenti e il comandamento nuovo di Gesù, quello dell'amore. I comandamenti non sono un dispetto che Dio fa agli uomini per privarli della libertà. Sono le indicazioni che un Padre buono dà ai suoi figli perché non si facciano del male. Ma queste indicazioni si innervano con un'altra: "Ti voglio bene". Il volume, oltre che strumento per la catechesi in famiglia, è utilissimo anche per la catechesi di gruppo in parrocchia e per la riflessione personale.
Tutti gli operatori pastorali si rendono conto che urge una profonda e radicale riforma delle metodologie finora usate per catechizzare i ragazzi e i giovani, sempre più distratti dalle mode dominanti e affascinati dagli idoli che la cultura di massa presenta loro con subdola incisività. L'approccio con il mondo giovanile diventa sempre più problematico e ci accorgiamo che se non ci rinnoviamo nello stile della comunicazione della fede, Gesù Cristo rischia di diventare un personaggio mitico e archeologico, senza nessun riferimento valido alla concretezza della vita e agli ideali che i giovani coltivano nel cuore. La via della bellezza può effettivamente rappresentare una via alternativa e complementare a quelle classiche che stiamo usando per l'Iniziazione Cristiana, perché può liberare il campo da ogni ipotetica concettualistica e intellettuale, per giungere al cuore delle nuove generazioni, particolarmente aperte al fascino del bello.
I responsabili del VIS hanno organizzato per i primi giorni di gennaio 2009 un Congresso Internazionale sul tema "sistema preventivo & diritti umani", suscitando un grande interesse per le prospettive che tale tema fanno intuire.
La via dei diritti umani, infatti, appare come una reale possibilità di "globalizzare l’impegno educativo" e di accrescere le opportunità di collaborazione con tutti "i benefattori dell’umanità" disposti a condividere l’impegno educativo.
Considerando attentamente queste opportunità, si è pensato di offrire un vero e proprio strumento di riflessione per aiutare a comprendere la fecondità di questa via educativa.
Se i salesiani scelgono di entrare decisamente in questa nuova prospettiva di attuazione della loro missione, devono essere convinti di diventare protagonisti di un percorso che li obbligherà a confrontarsi con la realtà attuale nei suoi limiti e nei suoi traguardi di umanizzazione. Questo confronto farà apparire tante volte insufficiente un adeguamento all’esistente e richiederà esigenze di superamento, di trascendimento del dato per ulteriori traguardi (sia nella definizione dei diritti che nei percorsi di umanizzazione) a cui solo per pigrizia si potrebbe rinunciare. Entrare in questo nuovo percorso è segno di speranza, di futuro, di coraggio profetico.
In questa Via Crucis, secondo lo schema tradizionale, le meditazioni e le preghiere sono tratte dall’Esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco.
"Con la sua morte Gesù compie un atto d’amore. Il matrimonio è un segno che indica quanto Cristo rende presente tale amore nella comunione degli sposi."
Via crucis secondo lo schema tradizionale; le meditazioni sono tratte dagli Esercizi Spirituali tenuti da Joseph Ratzinger alla Curia Romana.
La stagione che i ragazzi di 12-14 anni vivono è nuova e imprevedibile, aperta al futuro, ricca di entusiasmo e di speranze, ma anche segnata da trepidazioni e paure. Il catechismo intende tenere conto della complessa realtà che i ragazzi e le ragazze di questa età vivono.
È una lettera intensa e sentita, quella che il cardinale Angelo Scola ha scritto per i ragazzi che si apprestano a ricevere la Cresima. "Vi darà il Consolatore", questo il titolo, propone un testo non banale, che vorrebbe un adulto accanto ai giovani per leggerlo e commentarlo insieme, perché se è vero che i ragazzi stanno per concludere il cammino dell'iniziazione cristiana, è anche vero che soprattutto da adesso occorre la cura della comunità dei più adulti. Dopo la Cresima, infatti, cresce il rischio che i ragazzi si allontanino da pratiche e ambienti quali Messa e Oratorio, perdendo così il senso della "amicizia cristiana". È quindi necessario preservare quei luoghi e quei momenti capaci di dare tutte le risposte alle domande più sentite dai ragazzi, soprattutto a quel "Mi vuoi bene?", l'interrogativo che Gesù rivolge a Pietro, ma anche la domanda che chiunque si pone di fronte agli altri..
A prima vista è una famiglia come tante, quella di Anna Maria e animo Zanzucchi. Eppure ha avuto un ruolo del tutto speciale in quello che è nato - per la famiglia - dal carisma dell'unità di Chiara Lubich. La fondatrice del Movimento dei focolari ha infatti trovato in questa coppia, e nei loro figli, una sorta di "laboratorio" privilegiato dove poter vedere all'opera, nella semplicità e concretezza della vita di tutti i giorni, le intuizioni che il suo ideale le suggeriva per l'ambito famigliare.
Con grande acutezza spirituale, Giovanni Paolo II disse che la misericordia è il limite che Dio pone al male. La forza oscura del peccato sembra spesso prevalere e si offre come un limite che l'uomo avverte di non poter superare con le sue forze. Dio, però, si rivela come misericordia, dono di amore che apre le porte della speranza. Dinanzi alla grandezza di questo dono, l'uomo si apre ad accogliere la forma di questo amore misericordioso come forma e misura della propria vita. Il senso della misericordia divina sfocia così in un coinvolgimento, per rispondere all'amore con l'amore, secondo la celebre espressione di santa Teresa di Gesù Bambino. Confidiamo che questo testo aiuti un approfondimento del dono della misericordia che Dio desidera far riscoprire a noi tutti, come un'importante dimensione del suo amore e come una continua sorgente per camminare nella santificazione della nostra vita e del mondo.