
Con la consueta sapienza e chiarezza il cardinale Ravasi ci guida mese per mese lungo l'Anno Santo indetto da papa Francesco per approfondire il tema della misericordia. La lettura e il commento di pagine bibliche più o meno note fanno brillare nelle sue diverse iridescenze questa virtù, definita dal pontefice come "l'atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro". Ogni riflessione è corredata da un'illustrazione del pittore e incisore francese Gustave Doré.
Chiamatemi Francesco è la storia della "chiamata" che trasforma Jorge Mario Bergoglio in papa Francesco. Il racconto di Giorgio Grignaffini traduce la vicenda umana e spirituale di un papa già quasi santificato in vita in una storia emozionante e romanzesca. Quella di una persona per cui la religione è stata motivo di vita, di speranza, di forza. E che l'ha comunicata agli altri. Per questo Francesco è un papa che sa trasmettere emozioni anche al mondo laico. Sin dai tempi precedenti alla sua "chiamata", ben prima del suo ingresso nella Compagnia di Gesù, papa Francesco si è sempre schierato dalla parte dei più umili, dei poveri, dei reietti. Il cammino di fede di Bergoglio lo ha portato a scontrarsi con le ingiustizie e ad affrontare i periodi cruciali e drammatici della storia del suo Paese: la dittatura di Videla, la piaga dei desaparecidos, le madri di plaza de Mayo, le calunnie secondo cui sarebbe stato connivente con il regime dei militari, il suo impegno quotidiano nelle bidonville di Buenos Aires. Tra le pagine più intense del romanzo, la scena di Ana Maria, figlia sedicenne e incinta di Esther Ballestrino – grande amica del papa, intellettuale marxista, tra le fondatrici delle Madri di plaza de Mayo, poi uccisa dal regime di Videla –, che, appena rilasciata dai militari, fa ritorno a casa, ferita e tremante. Si segue poi Bergoglio nel periodo in Germania e poi di nuovo in Argentina, con l'apostolato nelle villas miserias, fino al Conclave di due anni fa. In tutte queste circostanze, papa Bergoglio ha brillato per sobrietà, convinzioni salde, volontà di giustizia e persino senso dell'umorismo. Fidanzato con una ragazza lasciata per seguire la vocazione, perito chimico e insegnante di letteratura, buon amico del grande scrittore argentino Jorge Luis Borges, uomo tra gli uomini, la sua vita personale e pastorale è sempre stata votata al prossimo, senza mai dimenticare gli amici più cari e la famiglia. Chiamatemi Francesco è la storia di un papa che ha sofferto, lottato, ma soprattutto e sempre, vinto qualsiasi battaglia grazie all'amore e alla dedizione.
Joseph Ratzinger (Papa Benedetto XVI), attraverso i suoi tre libri sulla figura della nostra fede, ha stimolato un dibattito durevole su Gesù di Nazaret. Il presente volume raccoglie gli scritti di Joseph Raztinger, frutto di sessant'anni di incessante attività di ricerca, che testimoniano il suo approccio alla cristologia e danno vita a concetti come "l'universalità della salvezza in Cristo", "l'Incarnazione" e "la Redenzione". "Come nei precedenti volumi dell'Opera omnia, anche nel presente è pubblicato un numero cospicuo di omelie e meditazioni". "I contributi sulla cristologia qui raccolti" sottolinea S.E.R. Mons. Gerhard Ludwig Müller nella Prefazione - "vanno integrati, dal punto di vista contenutistico, con i testi sull'escatologia e sulla teologia della speranza pubblicati nel X volume dell'Opera omnia, dal titolo Risurrezione e vita eterna".
"Siamo qui a Firenze, città della bellezza. Quanta bellezza in questa città è stata messa a servizio della carità! Penso allo Spedale degli Innocenti, ad esempio. Una delle prime architetture rinascimentali è stata creata per il servizio di bambini abbandonati e madri disperate. Spesso queste mamme lasciavano, insieme ai neonati, delle medaglie spezzate a metà, con le quali speravano, presentando l'altra metà, di poter riconoscere i propri figli in tempi migliori. Ecco, dobbiamo immaginare che i nostri poveri abbiano una medaglia spezzata. Noi abbiamo l'altra metà. Perché la Chiesa madre, la Chiesa madre in Italia ha l'altra metà della medaglia di tutti e riconosce tutti i suoi figli abbandonati, oppressi, affaticati. E questo da sempre è una delle vostre virtù, perché ben sapete che il Signore ha versato il suo sangue non per alcuni, né per pochi né per molti, ma per tutti".
Il testo contenuto in queste poche pagine racchiude il messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai giovani in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù 2016. Tema principale della GMG di Cracovia 2016 è il Giubileo della Misericordia che per l'occasione diventerà un vero e proprio Giubileo dei Giovani a livello mondiale. All'interno del messaggio il pontefice riprende il motto del Giubileo "Misericordiosi come il padre" e attraverso esso cerca di indurre alla comprensione della misericordia divina e invita i giovani a diventare uno strumento della misericordia di Dio.
Le parole di papa Francesco, tratte dall'enciclica Laudato Sì',guidano le riflessioni di questa Novena. Nel cammino verso il Natale, con l'aiuto di don Galli, scopriamo che l'Incarnazione non è semplicemente una realtà che riguarda Dio, ma dice anche il suo coinvolgimento nel mondo delle cose e degli uomini. Il farsi carne del Verbo di Dio significa un atto di grande amore e comunione con "questo" mondo che Dio ha "sognato", che ha amato e continua ad amare.
Nel 2008, trent'anni dopo il suo primo libro (Ipotesi su Gesù) divenuto subito un best e long seller mondiale, Vittorio Messori pubblicava, presso le edizioni Ares, Ipotesi su Maria. Un volume che, come tutti quelli (ormai più di 20) dell'autore è stato accolto dai lettori con grande favore, ha esaurito molte ristampe, è stato tradotto in diverse lingue ed è tuttora "vivo" nel catalogo dell'editore milanese. Ma la ricerca mariana di Messori è proseguita in questi anni. Così, l'Ares presenta ora non una nuova ristampa, bensì una nuova edizione di Ipotesi su Maria, arricchita di 13 capitoli inediti, caratterizzati come sempre da quello stile che ha determinato il successo di Messori: la vivacità e la chiarezza del giornalista professionista unite alla solidità dello studioso esperto, dalla documentazione aggiornata e sicura. Inoltre, anche in questi nuovi capitoli, vi è la consueta, vivace scorribanda tra dogma e aneddoto, tra teologia e devozione spirituale, tra esegesi biblica e apparizioni. Dunque, si amplia ancora, nella nuova edizione, quella carrellata in un mondo luminoso e al contempo spesso sconosciuto, guidati da uno scrittore che non nasconde affatto la sua fede ma è allergico alla retorica mielosa di certo devozionalismo. Un autore che apprezza il sentimento, ma è lontano da un sentimentalismo che rischia di allontanare i nostri contemporanei da Colei che non a caso la Tradizione chiama "Madonna", cioè "Nostra Signora".
La prima intervista a un papa risale al 1892 con Leone XIII. Ma poi passano più di settant'anni per registrare quella nel 1965 a Paolo VI. E proprio Giovanni Battista Montini, primo pontefice a viaggiare in tutto il mondo, durante i voli papali inizia a incontrare i giornalisti. Continuate dai suoi successori, conferenze stampa e interviste sono divenute con Jorge Mario Bergoglio un nuovo efficacissimo modo di comunicare, in un linguaggio di facile comprensione. In questo libro sono raccolte tutte le conferenze stampa e le interviste di papa Francesco. Introduzione di Giovanni Maria Vian.
Il cibo è tutto ciò che si mangia e che serve per nutrire e per mantenere in vita un essere vivente: uomini, animali, piante. Il cibo è dono: della madre che ci nutre nell'utero e ci offre il seno, della nutrice che ci svezza. Poi, crescendo, l'uomo impara a procurarselo e a cucinarlo da solo. Ma il cibo è anche molto di piú: è il gesto sociale per eccellenza, il gesto della comunità nel suo ritrovarsi, nel fare memoria e fare festa. La tavola è il luogo, a volte silenzioso, a volte rumoroso, di comunicazione, scambio, comunione. Gioia. Ecco cos'è il cibo: nutrimento per la convivialità. Mangiare è molto piú che nutrirsi, cosí come bere è molto piú che dissetarsi, e l'arte del vivere, la sapienza del vivere, può essere simboleggiata dall'arte del mangiare e del bere. E se mangiare è un'azione al contempo naturale e culturale, l'azione del nutrirsi viene ad assumere un valore simbolico e un carattere sacro. Mangiare ritma il tempo, la giornata, la settimana. Di piú, mangiare celebra il tempo: la nascita, l'entrata nell'età adulta, l'epifania delle storie d'amore, la morte. Tra le tante rivoluzioni fatte da Gesú, ci dice Enzo Bianchi, c'è anche quella di aver rivoluzionato il modo di concepire il cibo. Anche a tavola Gesú ci ha insegnato a vivere in questo mondo e ci ha raccontato storie e parabole che parlano di cibo e tavola. Nella Bibbia la pienezza della vita è spesso espressa con il racconto di un banchetto, ricco o povero, comunque sempre condiviso. Gesú amava la tavola come luogo di incontro con gli uomini e con le donne, amava la tavola come occasione di lode, benedizione e ringraziamento a Dio. E soprattutto amava la tavola come promessa di vita e di pace per tutti. C'è un insegnamento di Gesú a tavola che dobbiamo conoscere per scoprire, o riscoprire, la sapienza e la gioia del vivere e del convivere. E per diventare piú umani.
“Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?” Nell’Enciclica più attesa degli ultimi anni, Papa Francesco si rivolge a ogni persona che abita questo pianeta, grande o piccola che sia. Le sue parole limpide lanciano un grido di allarme per le ferite della Terra, ma sono al tempo stesso una forte dichiarazione d’amore nei confronti della meraviglia del Creato.
Paolo Colombo ha scelto e commentato i passi più significativi della lettera papale creando un dialogo con il lettore e aiutando i ragazzi a cogliere il suo messaggio universale.
Possiamo dire che, per molti, la Bibbia è un libro chiuso, non è stato mai aperto. La Parola di Dio non è l'alimento quotidiano di tanti "devoti". Di chi la colpa? Alle volte manca qualcuno che aiuti, che sostenga, incoraggi, spieghi, soprattutto che di il gusto della Parola. È quanto si propone Don Sandro con le brevi riflessioni su pagine sparse della Bibbia per continuare a far vivere la Parola nei suoi lettori in maniera sempre rinnovata e anche originalmente incarnata.
In circa due anni Francesco ha rivoluzionato il ruolo del papato: ha rinunciato alla pompa imperiale, ha criticato le 'malattie' della curia e ripulito i conti oscuri dello Ior. Il papa argentino si rivolge a credenti e non credenti con un messaggio di fraternità evangelica. Invita i senzatetto in Vaticano, ammonisce i politici sui guasti della corruzione, mette in guardia i potenti del mondo dalle crescenti diseguaglianze sociali, si batte contro le nuove schiavitù. Ha fermato l'invasione della Siria, Barack Obama e Raul Castro hanno chiesto la sua mediazione. Le sue intenzioni sono di associare i vescovi al governo della Chiesa, portare le donne ai vertici decisionali in curia, permettere la comunione ai divorziati risposati, rispettare le scelte di vita degli omosessuali. Ma il suo programma audace di riforme si scontra con forti difficoltà. Cardinali importanti sono contrari, una parte dell'episcopato mondiale e del clero fa barriera passivamente. Per la mafia, da lui scomunicata, è un nemico. Per i terroristi del califfato jihadista il Vaticano è un obiettivo da colpire. Lui stesso ha detto che potrebbe dimettersi, sostiene che il tempo a disposizione non è molto. L'esito della sua rivoluzione è incerto. "L'unica cosa che chiedo al Signore" - ha confidato a un amico - "è che questo cambiamento, che porto avanti per la Chiesa con grande sacrificio, non sia una luce che si spegne".