
Da 4000 anni, dal codice di UR in Mesopotamia, che è del XXI secolo a.C., dal codice Hammurabi e dalle leggi dell'antico Egitto, che imputavano al re, cioè al potere, di farsi difensore del povero, dell'orfano, della vedova, stiamo cercando la giustizia. "Ed io la troverò" grida la vedova di Marmeladov in Delitto e Castigo. Ma non l'abbiamo ancora trovata, anche se l'abbiamo messa nella Costituzione e nelle leggi. Proviamo allora con la misericordia. Ma non basta. Ci vogliono 4000 anni di misericordia perché la Terra sopravviva e l'umanità si adempia. Ma deve essere non una misericordia solo privata, ma pubblica, tradotta in una democrazia reale; e su questo anche i cristiani hanno da dire qualcosa.
Età di lettura: da 6 anni.
Dossetti, dopo Antonio Rosmini, è il grande rimosso della cultura e della Chiesa italiane. È Dossetti stesso ad avere suggerito il rapporto con Rosmini, e una circostanza li accomuna: la difficile "traducibilità" delle rispettive esperienze oltre i confini nazionali. Eppure, Dossetti ha avuto la ventura di essere studiato, e addirittura "storiografato", da subito, durante l'impegno politico, benché il monaco di Monte Sole sia stato in politica sette anni in tutto, compresi quelli passati da partigiano. È poi ritornato in campo, come San Saba, quando ritenne che fosse messa a rischio la prima parte della Costituzione del 1948. Rivisitarne non tanto la memoria ma il lascito culturale può dunque essere operazione ricostruttiva nella fase in cui il cattolicesimo politico si trova alla fine di un ciclo e le politiche vincenti si presentano senza fondamento. Proprio perché la forma che ci siamo lasciati alle spalle è quella del partito.
Quattro memorabili (e quasi dimenticati) racconti, pubblicati insieme all'edizione del 1922 de "L'uomo che sapeva troppo", in cui Chesterton fa quello che sa fare meglio: intessere storie di intrighi e affascinanti misteri, ricche di atmosfera e colpi di scena, che portano sempre a un cruciale risvolto filosofico. Si passa dalla costruzione del "paesaggio morale" de "Gli alberi della superbia", in cui Chesterton riprende uno dei temi a lui più cari, ovvero l'esaltazione dell'umile (in quanto, come fa dire a Padre Brown, "Le altezze sono fatte perché le si guardi dal basso, non dall'alto"), al "tesoro" di una poetessa dagli occhi pieni di "un'ambizione del tutto spirituale" de "Il giardino di fumo"; dall'uomo ucciso due volte ne "Il cinque di spade", al furto di diamanti de "La torre del tradimento". Ma non è tutto qui, ovviamente. La scrittura di Chesterton richiede un certo impegno per essere compresa e apprezzata a fondo, ma pochi possiedono la sua felicità di linguaggio, la sua efficacissima compendiosità, il suo gusto per il paradosso, la sua capacità di identificarsi con l'anima di coloro che appaiono malvagi.
In questo libro si intende presentare l’aspetto angelologico della spiritualità gesuitica, con particolare attenzione allo spirito di amore che si manifesta pienamente come un’intima comunione tra l’uomo e Dio nella contemplazione per raggiungere l’amore.
Marcello Stanzione (Salerno, 1963) è parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo per la diffusione della devozione cristiana agli angeli.
Gli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola rappresentano un caposaldo della letteratura e della spiritualità cristiana. Questa edizione a cura di padre Pietro Schiavone (sj) rilegge gli scritti ignaziani alla luce del Concilio Vaticano II ed è corredata da introduzione, passi paralleli e note di commento tratte dal Magistero della Chiesa. Nel libro viene adottata la traduzione approvata dalla Commissione nominata dal Superiore provinciale nel maggio 1999, di cui Pietro Schiavone ha fatto parte.
Padre Livio Fanzaga, storica voce di Radio Maria, mette a frutto in questo volume decenni di incontri settimanali con i giovani e regala loro una catechesi che presenta il messaggio cristiano in tutta la sua forza e ricchezza. Alla luce della fede, la vita appare un dono di incomparabile bellezza e valore. Il cristianesimo non chiede di sacrificarla, ma di elevarla. Si tratta di scoprire il punto centrale della storia umana: Gesù. È uno dei maestri o è il Maestro? Quale spazio ha nella vita degli uomini? È possibile incontrarlo fuori della Chiesa? Senza Gesù e senza la Chiesa, quali riferimenti rimangono a un giovane che si appresta ad affrontare il futuro?
Un libretto che illustra una riflessione sulla vita che Madre Teresa ha voluto sul muro della Casa dei Bambini a Calcutta.
Il libro ripercorre in quattro tappe la vita e la personalità eroica di Dietrich Bonhoeffer ponendo in evidenza l'assoluta incompatibilità tra il paganesimo del regime hitleriano e il Vangelo, tra il potere di dominio e il dedicarsi totalmente agli altri, tra vuota teologia e responsabilità etica. La prima tappa del libro, quella più ampia e prettamente biografica, racconta la vita di Bonhoeffer dalla nascita al martirio. Nato in Germania nel 1906, Dietrich Bonhoeffer, dopo gli studi teologici a Berlino, iniziò l'attività di pastore in una chiesa tedesca a Barcellona. Successivamente si trasferì a New York presso l'Union Theological Seminary. Ma, dopo due anni, preferì tornare in Germania per condividere le sorti del suo popolo. Professore di teologia a Berlino e pastore luterano tra la sua gente prese parte al movimento di resistenza al nazismo che più tardi lo portò in carcere e alla morte. Fu proprio nella prigione che egli maturò l'idea che "la sofferenza è il luogo della presenza di Dio nel mondo senza Dio". La seconda tappa è più storica e ripercorre l'opposizione militare al nazismo alla quale partecipò Bonhoeffer. La terza tappa si inoltra nella profonda relazione di amore che il giovane Bonhoeffer ha coltivato attraverso il dialogo epistolare con la sua fidanzata. L'ultima tappa riporta il cammino di fede di Bonhoeffer. Una fede responsabile e incarnata nella storia del suo tempo.
La vita del parroco-maestro di Barbiana (1923-1967): in quella zona impervia del Mugello "inventò" una scuola seria, libera, popolare, onesta, destinata a tutti, ma specialmente ai figli dei poveri. Questa scuola farà ben presto conoscere la minuscola Barbiana in tutto il mondo.
Nel 1996 Marina Ricci, all'epoca vaticanista del Tg5, viene mandata a Calcutta mentre Madre Teresa sta affrontando una grave malattia e molti pensano che sia prossima la sua morte. La giornalista, visita le realtà in cui le suore di Madre Teresa aiutano i bambini in difficoltà e conosce Govindo, un bambino gravemente malato che nessuna famiglia intende adottare. Marina sceglie invece di accoglierlo insieme a tutta la sua famiglia: inizia un percorso che cambierà la sua vita, quella di suo marito e dei suoi figli. Gogo, come tutti lo chiamano, soffre di una malattia degenerativa; non cammina e non cresce, ma questo non gli impedisce di amare ed essere amato dalla sua nuova famiglia e di andare oltre lo scetticismo dei medici che gli avevano dato pochi anni di vita. Gogo circondato dagli affetti, riempie di gioia mamma Marina, papà Tommaso e i suoi fratelli e nipoti fino al 5 novembre 2010 quando, a 18 anni appena compiuti, si spegne. Questo libro è una testimonianza del dono prezioso che è stato Govindo per la sua famiglia, e per chi, attraverso genitori fratelli e amici, lo ha conosciuto, magari anche per pochi minuti.
La famosa preghiera di Madre Teresa di Calcutta viene qui proposta in un'edizione illustrata dalle tavole di Bimba Landmann. Ogni pagina è una piccola sorpresa. Età di lettura: da 7 anni.