
In questo volume si presentano le due relazioni che hanno aperto il seminario (quella di p. Miguel Yáñez e di don Luca Bressan) cui è seguito il dibattito di circa venti esperti. Le conclusioni del dibattito sono state raccolte nell'articolo di don Pierangelo Sequeri. Si premette un testo di mons. Vincenzo Paglia che, mentre illustra sinteticamente l'Esortazione Apostolica, presenta alcune linee di approfondimento ecclesiologico e pastorale.
Occidente versus Oriente, cristianesimo versus spiritualità orientali: questo il paradigma che è prevalso da quando questi due mondi sono venuti a contatto. Ma è davvero così? 0 meglio sono davvero mondi così diversi da risultare incompatibili, senza che esista una reciproca possibilità di dare e ricevere? Per superare questa contrapposizione che oggi pare troppo rigida e convenzionale, Melloni mette a confronto tre percorsi spirituali radicati in tre diverse religioni: gli Esercizi spirituali di sant'Ignazio, frutto maturo del cristianesimo, lo yoga, sviluppatosi nell'alveo dell'induismo, e lo zen, che nasce dal grembo del buddhismo. L'analisi che l'autore propone è innanzitutto rivolta alla comprensione dei loro elementi specifici, così come dei punti comuni o convergenti, senza però confusioni o indebite sovrapposizioni. Soltanto così infatti è possibile cogliere le difficoltà e le opportunità che il confronto e l'incontro presentano. Nella certezza che, come Melloni dichiara, "tutto ha origine nella stessa Fonte e a essa ritorna, tramite gli stessi paradossi di Dio o della Realtà Ultima".
Prima conferenza:
Sabato 22 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro arido?
Seconda conferenza:
Sabato 29 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro nel deserto?
Terza conferenza:
Sabato 5 aprile 2003 - La prima lettera ai Tessalonicesi: un testo arduo?
Quarta conferenza:
Sabato 12 aprile 2003 - La seconda lettera ai Tessalonicesi: un testo oscuro?
"Dall'eternità ci separa appena un respiro, un istante che si spalanca sulla vita eterna o su un eterno tormento." Molti hanno riferito di aver varcato la soglia con "esperienze di pre-morte". Inoltre a testimoniare che l'amore è più forte della morte ci sono tante altre storie, nella Chiesa: anzitutto i martiri, i santi e poi quelle "persone che non soccombono sotto prove terrificanti, che non sprofondano sotto croci disumane, ma hanno la luce negli occhi. Brillano di un amore pietoso e carico di una misteriosa letizia. Hanno una forza inspiegabile". Sono tracce di quell'eternità che, per altre vie, anche poeti, scrittori e artisti hanno cercato. Antonio Socci accompagna il lettore fra poesie e pagine memorabili, dove grandi autori s'interrogano sul senso della vita e danno voce a quell'inestirpabile e inappagato desiderio di felicità vera che caratterizza ogni essere umano sulla terra. Pagina dopo pagina, "Avventurieri dell'eterno" s'inoltra fra le storie di coloro che hanno vissuto la vita come un meraviglioso viaggio verso l'infinito e verso la Felicità che non delude. Come testimonia la straordinaria vicenda di Katja, che ha abbandonato la sua carriera di attrice e i successi del cinema per votarsi al suo "dolce Gesù", abbracciando la vita eremitica nel deserto degli anacoreti con il nome di sorella Benedicta. Perché la verità, scrive Socci, è che siamo "stati creati per l'eternità, per incontrare qui, in questa vita, l'Eternità fatta carne, l'Uomo-Dio".
Il libro di fra Onofrio è una litania di temi che approfondiscono, da diverse angolature, le differenti prospettive della profezia cristiana, così come è possibile intravederla in don Tonino e in Papa Francesco. Si tratta di un insieme di melodie che formano la grande sinfonia della profezia evangelica. Una profezia che investe tutta la Chiesa e si manifesta come condivisione di ideali e di orizzonti, e insieme, come enucleazione di forme inedite di “ospitalità della soglia”; una profezia che è partecipazione alla vita del popolo e condivisione del linguaggio, dei gesti, dei simboli; una profezia che ha il sapore di una fede colma di umanità e di prossimità con tutti; una profezia che mantiene sempre aperte le porte, fa il primo passo e si mette al passo con gli ultimi; una profezia che ha il “timbro francescano” e, del Poverello di Assisi, intende riprendere l’anelito alla “perfetta letizia”; una profezia che è, nello stesso tempo, denuncia e annuncio, provocazione e stimolo, preghiera e azione; una profezia che vale per tutti i membri della Chiesa e diventa esortazione speciale per i consacrati.
Heinrich Denifle è stato un insigne medievista, archivista, studioso della mistica tedesca e di Lutero. I suoi meriti scientifici furono riconosciuti da numerose università, che gli avevano conferito il titolo di doctor honoris causa; e varie accademie, poi, lo avevano annoverato tra i propri soci. I suoi contributi ai vari aspetti della storia del periodo compreso tra il 12 e il 16 secolo e, poi, alle vicende delle università medioevali, sono stati decisivi e su di essi si è innestata la ricerca ulteriore. L'intento di fondo è quello di offrire un contributo per la chiarificazione del suo rapporto con Brentano e di dare alla stampe il carteggio che finora ci è pervenuto. Denifle nel 1862, dopo il suo ingresso nell'ordine domenicano, ebbe come compagno di noviziato Brentano. Quei pochi mesi di convivenza nel convento di Graz furono decisivi per il suo successivo cammino intellettuale e personale. Il carteggio intercorso tra i due autori, che va dal 1867 al 1871, pone in risalto aspetti finora obliterati, e cerca di chiarire un capitolo fondamentale di una storia che riguarda tutta la cultura europea in una sua fase di profonda trasformazione, con eventi culturali che hanno connotato un'epoca e sono a monte di non poche correnti ed indirizzi filosofici (ma anche teologici) tuttora operanti e che da Brentano o da Denifle in un modo o nell'altro hanno tratto l'abbrivo.
«Niente unisce maggiormente con Dio che un atto di misericordia, sia che si tratti della misericordia con la quale il Signore ci perdona i nostri peccati, sia che si tratti della grazia che ci dà per praticare le opere di misericordia in suo nome» (papa Francesco).
"La parola 'logica' ricorre di frequente nei discorsi di Papa Francesco" scrive padre Antonio Spadaro nella prefazione ma "non ha nulla a che fare con l'astrazione: per lui è la visione della realtà, la percezione viva, sensibile dei significati della vita." È la logica di Dio che illumina anche il cammino delle quattordici stazioni della via crucis: una strada dolorosa segnata dalla sofferenza e dal fallimento, dall'umiliazione e dalla solitudine. Eppure Dio ci ha insegnato che la croce non contiene una logica di dolore e di morte bensì d'amore e di speranza: è lo "spazio in cui si rivela la misericordia di Dio". Un amore che, se lo accettiamo, ci chiama a lasciare le comodità dello status quo, compresa una fede "comoda", per andare nelle "periferie" del mondo e rispondere in prima persona al grido dei nostri fratelli bisognosi, al grido per la pace e la giustizia, al grido dei disperati. Un amore, soprattutto, che non si ferma davanti alla pietra del sepolcro, ovvero alle tante difficoltà a cui la vita di ogni giorno ci sottopone, ma va oltre, aprendosi alla speranza. Dietro la pietra non c'è morte: la croce non è la fine ma l'inizio di un nuovo cammino che si apre con la risurrezione, una vita nuova a cui il Signore non si stanca di invitare ognuno di noi. Un cammino che sarà autentico solo se conoscerà lo stupore che scuote il tutto nostro essere quando accoglie il Signore, quando sceglie di non avere paura di seguirlo nell'amore.
Siamo come pesciolini. Ci agitiamo ansiosi nel mondo, divorati da ambizioni che una volta soddisfatte ci lasciano in balìa di una sete ancora più grande. Anthony De Mello - uno dei primi veri guru della mindfulness - torna con uno scritto sorprendente sul senso della vita, raccolto dagli allievi della sua scuola in occasione di uno degli ultimi seminari tenuti alla Fordham University. Il suo messaggio è un invito a riscoprire la "meditazione su di sé". Dobbiamo allenarci a scendere nel profondo della nostra anima per distinguere le "illusioni" dai "desideri": le illusioni sono superficiali, restano al livello della mente e, se le assecondiamo, ci annebbiano producendo attaccamento egoistico, bulimia e persistente scontentezza; i desideri profondi sono invece il nostro vero Sé, qualcosa che già possediamo, ma di cui abbiamo perso il contatto. Quando entriamo nella "dinamica del desiderio" a poco a poco sentiamo una sinfonia. È la musica della vita, del nostro posto nel mondo, della realizzazione piena del nostro destino. In alcuni attimi, la melodia ci fa toccare una consapevole felicità.
"Sostiamo in devoto raccoglimento accanto al sepolcro vuoto, per riscoprire la grandezza della nostra vocazione cristiana: siamo uomini e donne di risurrezione, non di morte. Apprendiamo, da questo luogo, a vivere la nostra vita, i travagli delle nostre Chiese e del mondo intero nella luce del mattino di Pasqua. Ogni ferita, ogni sofferenza, ogni dolore, sono stati caricati sulle proprie spalle dal Buon Pastore… le sue piaghe aperte sono come il varco attraverso cui si riversa sul mondo il torrente della Sua Misericordia. Non lasciamoci rubare il fondamento della nostra speranza, che è proprio questo: Christos anesti! Non priviamo il mondo del lieto annuncio della Risurrezione! E non siamo sordi al potente appello all'unità che risuona proprio da questo luogo, nelle parole di Colui che, da risorto, chiama tutti noi 'i miei fratelli'". (Papa Francesco)
I santi non hanno bisogno di essere applauditi; i santi ci chiedono di continuare la loro opera, ci chiedono di tenere accesa la lampada del loro esempio e il fuoco dell'amore che hanno acceso sulla terra. Dei reietti l'infaticabile suora di Skopje ha conosciuto il volto e ne ha saputo cogliere gli aneliti e i fremiti. Per decenni ha raccattato dai marciapiedi di Calcutta chi aspettava febbricitante, esangue, sfinito, la morte. Per decenni ha passato la mano su fronti piagate, guance scavate, corpi oscenamente ulcerati che avrebbero potuto maledire Dio; ma che non l'hanno fatto, perché avevano vicino questa suora minuta e gigantesca, piccola e grandiosa, vicaria ed emissaria di Dio. In questo volume il cardinale Angelo Comastri, intimo amico di Madre Teresa, raccoglie aneddoti e testimonianze di chi ha conosciuto personalmente la santa.
Con Laudato si' Papa Francesco ha scosso le coscienze e riportato al centro del dibattito mondiale il tema dell'ecologia e del rapporto con il creato. Questo volume segue la scia dell'enciclica e raccoglie sette brevissime meditazioni - per 4 settimane - dedicate a nostra Madre Terra, con una ripresa alla fine di ogni settimana e uno spazio per scrivere le proprie riflessioni personali. Un piccolo diario dell'anima sul tema del creato e per uso nel tempo di vacanza.