
Si direbbe che, negli ultimi decenni, non c’è documento papale che sia stato tanto atteso, prima, e tanto serratamente discusso, poi, come Amoris laetitia: se ne è fatto un pomo della discordia. Prendendo atto di questo bizzarro “primato”, il cardinal Kasper riporta l’attenzione dei lettori sul cuore pulsante dell’esortazione apostolica: indicare
come e in che cosa la Chiesa, dato l’attuale contesto, può contribuire positivamente alla riuscita dell’amore in famiglia e nel matrimonio.
Lungi da qualsiasi intenzione polemica, il porporato tedesco si impegna a dimostrare come papa Francesco non propugni alcuna dottrina “nuova”. Amoris laetitia si colloca in perfetta continuità con la tradizione autentica della Chiesa, non da ultimo con Tommaso d’Aquino, il Vaticano II e il magistero degli ultimi pontefici. E, in maniera del tutto conseguente, Amoris laetitia sviluppa per l’oggi un patrimonio tradizionale e al tempo stesso attuale, segnando un progresso nella comprensione della verità – la verità rivelata una volta per sempre.
Viene, per tutti, un momento in cui si sente il bisogno di cambiare, di rinnovarsi e di mutare quel che ci circonda; in genere è un momento di crescita, che però, spesso, viene quasi tenuto a distanza: se da un lato, infatti, tutti noi desideriamo cambiare, di questo stesso cambiamento abbiamo anche paura. Ma se, invece di voler cambiare, provassimo a vivere la nostra esistenza come una continua trasformazione? E se questa trasformazione la vivessimo non solo sotto i nostri occhi solitari, ma in comunione con il percorso che Dio ci offre quotidianamente? Trasformazione, dunque, e non cambiamento è la ricetta che Anselm Grün propone in questo suo nuovo, sorprendente libro. Di tale percorso e progetto egli offre al lettore una serie di esempi, tratti dalla narrazione fiabesca, dalla riflessione psicoanalitica e, naturalmente e soprattutto, dal testo biblico, componendo un intreccio fatto di esempi sorprendenti, che permetteranno di guardare al nostro quotidiano e alla nostra stessa fede come a un cammino possibile, per il quale non è necessario nessun cambiamento radicale, perché tutto è sempre e comunque in mutamento. Sono le nostre stesse fragilità e colpe a indicare la via verso il «tesoro presente in noi, nascosto precisamente in quel punto dove maggiormente ci vediamo deboli e inadempienti, incapaci di venire a capo delle nostre passioni e delle pretese avanzate dal nostro corpo. Invece che assillarci in una lotta impari contro tutta questa realtà negativa, non resta altro da fare che venire a patti... con le nostre passioni e debolezze, affinché si trasformino in nostri alleati e ci aiutino... a sviluppare rinnovate possibilità e prospettive di vita».
Secoli di vita cristiana hanno prodotto preghiere e devozioni di ogni genere: da quelle popolari a quelle colte, da quelle centrate sulla gura di Cristo e della Trinità, a quelle più immediate per i santi che il popolo di Dio ha sempre sentito prossimi alla sua esistenza.
Non è un caso, dunque, che i Pastori di questo popolo si siano trovati, lungo i secoli, a produrre preghiere da recitare con coloro che erano loro af dati. In questo solco di pastori che pregano con il popolo si inserisce monsignor Bruno Forte con questo libro, che raccoglie «i testi di alcune ri essioni e preghiere composte per lo più su richiesta di sacerdoti e fedeli [...], in occasione di celebrazioni e feste care alla comunità cristiana, o spinto dal desiderio di aiutare quanti più possibile a scoprire il dono della preghiera. La raccolta è pertanto una testimonianza di come il nostro popolo ci chieda di aiutarlo a pregare, stimolando chi lo serve nella fede ad aprire sempre più il cuore e la vita al Dio vivente, del cui amore abbiamo tutti immenso bisogno». Più di settanta preghiere: alla Trinità, a Cristo, a Maria e ai santi più amati, con una breve lettera sulla preghiera: un piccolo breviario moderno, da af ancare al grande libro di preghiere della Chiesa.
Numero monografico e speciale dedicato alla figura universale di Giuseppe Dossetti e al suo rapporto con il Medio Oriente, in particolare durante gli anni della permanenza sua e della sua comunità in questi luoghi. Tra le principali personalità della storia italiana del Novecento, Dossetti ha contribuito con il suo operato a caratterizzare nodi sia della storia patria che di quella ecclesiale. Il presente numero monografico della rivista delinea per sommi capi la biografia del monaco reggiano durante il suo soggiorno in Medio Oriente, che fu occasione, per lui, di riflettere sul senso di un cristianesimo destinanto a svilupparsi in un quadro di pluralismo culturale e religioso. Il volume presenta, così, tra gli altri, gli interventi di Mandreoli che analizza il “mistero di Israele”, di De Francesco che affronta il tema dell’Islam come enigma post-cristiano nel pensiero di Dossetti e di Galavotti che ci parla della visione che il monaco aveva della geopolitica mediorentale. Bernacchia ci presenta un monaco alla scoperta delle Chiese orientali, mentre Ferretti ed Apano ragionano sui suoi dialoghi biblici a Gerico. Completa il volume, oltre alle consuete recensioni, un inedito di don Dossetti: Incontro con una rappresentanza della diocesi di Ivrea (Gerusalemme, 31 agosto 1979).
Unità: parola tanto attuale e sempre presente nel magistero del Santo Padre.
Non è possibile trasmettere il messaggio di pace annunciato da Cristo senza l'unità dei cristiani, fermento indispensabile per una comunione che apra al dilaogo tra le diverse realtà umane e religiose.
«L'unità si fa camminando, per ricordare che quando camminiamo insieme, cioè ci incontriamo come fratelli, preghiamo insieme, collaboriamo insieme nell'annuncio del Vangelo e nel servizio degli ultimi, siamo già uniti».
Gioia: per papa Francesco è il segno distintivo del cristiano, che trova fondamento nella fedeltà di Dio alle sue promesse.
Accolto e amato dal Padre, l'uomo fa memoria della Salvezza e si apre alla dimensione di una gioia missionaria che annuncia il Vangelo in tutto il mondo.
«Un'anima gioiosa è come una terra buona che fa crescere bene la vita, con buoni frutti».
In un tempo segnato dalla perdita di ogni certezza, Carlo Carretto medita sulla preghiera dell’abbandono di Charles de Foucauld, che illumina con l’esperienza personale che “Dio è Padre”. Attraverso parole forti e carismatiche Carretto invita a ricoprire Dio come “propria famiglia” e a tessere nella quotidianità un dialogo vero e vissuto da Padre a figlio. È questa l’esperienza di farci strumenti per un nuovo domani. Vero e proprio long seller pubblicato da Città Nuova ininterrottamente dal 1975 nella collana Meditazioni, il testo si è guadagnato sul campo il passaggio nella collana Minima, tra i maestri di spiritualità contemporanea.
«In ordine ad un'adeguata relazione con il creato, [...] non si può proporre una relazione con l'ambiente a prescindere da quella con le altre persone e con Dio» (Papa Francesco, Laudato si', n. 119). Pur da ambiti disciplinari diversi, gli Autori dei diversi saggi concentrano l'attenzione su quell'ecologia integrale che costituisce il cuore dell'Enciclica di papa Francesco sulla cura della casa comune. Una ecologia che coinvolge le dimensioni umane e sociali, il valore e il senso della vita umana inscindibilmente legati alla questione ambientale e all'impegno per custodire e salvaguardare l''avvenire delle future generazioni.
L'Autobiografia di s. Ignazio di Loyola, nota anche come Il racconto del pellegrino, è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.
Ci sono storie, nei Vangeli, che a distanza di duemila anni sanno ancora sorprenderci e provocarci, perché sono capaci di farci osservare la realtà da una prospettiva inattesa. L’eredità che lasciano è rivoluzionaria e scardina i pregiudizi e la concezione tradizionale di giustizia: famiglie in crisi, poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi, lavoratori stanchi e modi diversi di amare e vivere la preghiera. Tra le parabole evangeliche, Enzo Bianchi ne ha scelte quattro tra le più note e, muovendosi con agilità tra passato e presente, ci consegna un’appassionata rilettura di quelle che restano ancora oggi pagine aperte dei Vangeli. In esse la parola si fa rivelazione del volto di Dio, guidandoci in profondità, fino al centro del suo cuore colmo di misericordia, che significa amare in grande. Per ricordarci che è attraverso la parola di Cristo che l’amore di Dio si trasferisce all’umanità, trasformandone per sempre l’esistenza. Un libro da leggere e rileggere, per scoprirne ogni volta un nuovo, imprevisto messaggio.
Il perdono è la dimostrazione più evidente dell’onnipotenza e dell’amore del Padre, che Gesù ha rivelato nella sua vicenda terrena. La misericordia divina riveste un significato particolare nella vita e nell’itinerario spirituale di Papa Francesco e con lei, come ricordato nella Lettera Apostolica Misericordia et Misera, anche “il Sacramento della Riconciliazione ha bisogno di ritrovare il suo posto centrale nella vita cristiana”. Servendosi quasi completamente delle parole del Pontefice, con questo volume, la Penitenzieria Apostolica intende offrire un supporto alla Confessione e alle Indulgenze. Al suo interno sono contenute indicazioni per il fedele – su che cos’è la confessione, come confessarsi, su come prepararsi al sacramento della confessione, l’Atto di Dolore – per il confessore e un piccolo focus su cosa sono le Indulgenze e come si ottengono.
Il volume è arricchito dai commenti del Santo Padre alle parabole: La peccatrice che bacia i piedi di Gesù (Lc 7,36-50), L’adultera perdonata (Gv 8,1-11), la Parabola del servo spietato (Mt 18,21-35).
Costituzione Apostolica circa le Università' e le Facoltà Ecclesiastiche.

